martedì 15 gennaio 2013

OSCAR 2013. LA STRADA VERSO LE STATUETTE


E anche quest'anno siamo in cammino verso la competizione più famosa e amata dai cinefili.
Date un'occhiata a CINEMA A BOMBA! nei prossimi giorni: vi attendono chicche imperdibili. Intanto, iniziamo con qualche considerazione.

Rispetto allo scorso anno, quando The Artist prevalse dopo un equilibrato testa-a-testa con Hugo Cabret, questa volta i giochi sembrerebbero fatti per molte categorie.
Ma non mancano alcune sorprese.

Il monumentale Lincoln di Steven Spielberg - forte di 12 candidature - corre praticamente da solo, complice una maldestra selezione che ha tagliato le gambe ai due principali contendenti per la vittoria: Argo di Ben Affleck - fresco trionfatore dei Golden Globe - e Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, in lizza per il miglior film, ma stranamente esclusi dalla categoria riservata alla miglior regia.
Dovrà vedersela soprattutto con Vita di Pi di Ang Lee, mirabolante esempio di effetti speciali a servizio di una bella storia, così come era stato nel caso di Le Avventure di Tintin - dello stesso Spielberg - ingiustamente snobbato l' anno scorso agli Oscar, ma premiato ai Golden Globe - sebbene "solo" come migliore pellicola di animazione.

Rimanendo in ambito registico, si nota l'assenza anche di altri pezzi da novanta come Quentin Tarantino e Paul Thomas Anderson, sebbene le loro ultime pellicole - rispettivamente Django Unchained e The Master - siano indubbiamente tra la più significative dell'anno appena trascorso.
E se il primo si può consolare con una nomination per la miglior sceneggiatura, il secondo dovrà accontentarsi di fare il tifo per i suoi tre protagonisti, Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman, entrambi già premiati a Venezia, e la sempre più lanciata Amy Adams (alla sua quarta candidatura, dopo Junebug, Il Dubbio e The Fighter. Che questa sia la volta buona?).

Tra gli attori, Daniel Day-Lewis (Lincoln) non dovrebbe avere rivali, essendo stati fatti fuori in partenza Bill Murray - che nei panni del presidente F.D. Roosevelt in Hyde Park on Hudson (in Italia ribattezzato insulsamente A Royal Weekend) era stato dato tra i favoriti - e l'anziano Jean Louis Trintignant, apprezzatissimo a Cannes 2012 nel palmadorato Amour (qui in prima fila come miglior film straniero, vista anche la clamorosa esclusione del sorprendente campione d'incassi francese Intouchables-Quasi amici).

Strafavorita in campo femminile anche la neodiva Jessica Chastain di Zero Dark Thirty, con cui l'Academy è in debito da almeno un anno e che solo un'altra gaffe dei giurati può nuovamente privare di un meritatissimo Oscar (CINEMA A BOMBA! può dire di aver contribuito, coi propri post, a lanciare questa bella e versatile attrice californiana? Probabilmente no, ma lo diciamo lo stesso, alla faccia della modestia).

Da notare l'exploit di Il lato positivo - Silver Linings Playbook, che ha i propri interpreti principali in tutte le categorie: Bradley Cooper tra i protagonisti maschili, Jennifer Lawrence - una delle attrici del momento - tra le protagoniste femminili, Robert De Niro tra i non protagonisti (bentornato a recitare! Ma avremmo preferito vedere un altro italo-americano - ingiustamente e costantemente ignorato dall'Academy: Leonardo Di Caprio. Ma che cosa deve fare per farsi considerare?) e Jacki Weaver tra le non protagoniste.

Per quel che riguarda la colonna sonora, non è una sorpresa trovare l'immarcescibile John Williams, alla sua 48a nomination (incredibile: solo Walt Disney ha saputo fare di meglio: 60!) e insignito finora di 5 Oscar; meno prevedibile la designazione del bravo Dario Marianelli, candidato per Anna Karenina, ma già vincitore della preziosa statuetta per Espiazione.
È l'unico italiano in competizione quest'anno. Incrociamo le dita.

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