CANNES 2013. UNA FESTA PER SOLI INVITATI E ACCREDITATI
Nella locandina di Cannes 2013 l'immagine di un bacio tra Paul Newman e la moglie Joanne Woodward.
Ah, le Festival!
Quella di Cannes - che durerà dal 15 al 26 Maggio - è senza dubbio la manifestazione cinematografica più mondana del mondo, quella nella quale i film hanno un'importanza del tutto secondaria rispetto a quello che dovrebbe esserne invece il contorno: sfilata di divi, glamour, gossip, paparazzi, flash di fotografi professionisti e dilettanti...
Ma è anche la più elitaria.
Scordatevi proiezioni aperte al pubblico, come a Venezia, Berlino, Locarno: i film in programmazione li possono vedere soltanto gli accreditati o gli invitati.
In poche parole, se non sei parte dell'aristocrazia, del jet set, della casta cinematografici - o più semplicemente non sei del settore - non sei gradito.
Insomma, caro spettatore comune, appassionato, curioso: le pellicole te le vedi al cinema quando e se usciranno, come tutti gli altri.
Ecco perché noi di CINEMA A BOMBA! pensiamo che la Mostra del Cinema di Venezia sia molto meglio: al Lido i divi li vedi sul red carpet, ma puoi trovarli anche per strada - o addirittura in sala a vedersi un film, come è successo a noi con James Franco (vedi nostro post).
E le pellicole, molto spesso di ottimo livello (in quanto a qualità e prestigio, il festival lagunare non è certo secondo a quello rivierasco)? Chiunque può vederle, anche in anteprima mondiale alla presenza di registi e interpreti (a noi è capitato in occasione della proiezione di Alois Nebel e di Cime Tempestose).
Non pensate, però, che queste opinioni siano frutto di campanilismo o nazionalismo: le nostre considerazioni sono dettate dall'idea che una manifestazione cinematografica debba essere aperta a tutti, in modo da far conoscere ad un pubblico il più vasto possibile film che altrimenti non avrebbero visibilità (chi andrebbe a vedere al cinema un'opera filippina o taiwanese?).
Un consiglio, quindi, agli organizzatori del Festival di Cannes: tiratevela di meno.
La cultura, per non essere frivola e sterile esibizione, ha bisogno di essere condivisa. Democraticamente.
Etichette: Alois Nebel, CANNES 2013, James Franco, Wuthering Heights
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