Dall'alto: Rami Malek tra Brian May e Roger Taylor; Alfonso Cuarón con i due globi conquistati per Roma; la premiazione di Green Book.
Che cosa racconta il verdetto dei Golden Globes di quest'anno?
Al di là del fatto che questa competizione sia o meno un'anteprima degli Oscar (dibattito che si rinnova annualmente), appare chiaro quali siano stati i film più rappresentativi della stagione appena passata.
Premiato per il miglior film drammatico e per il migliore attore protagonista (Rami "Mr. Robot" Malek), Bohemian Rhapsody è senza dubbio uno dei vincitori della serata.
Il biopic dedicato a Freddie Mercury e ai Queen è stato massacrato dalla critica (soprattutto quella statunitense), ma è stato un clamoroso successo di pubblico e ha convinto i circa 90 giornalisti della stampa estera iscritti all'Hollywood Foreign Press Association.
A contendergli la scena c'è il già Leone d'Oro a Venezia Roma, ultima fatica del premio Oscar (nel 2014, per Gravity) Alfonso Cuarón.
L'opera del cineasta messicano ha mandato in brodo di giuggiole un po' tutti, spingendo il collega e connazionale Guillermo del Toro - trionfatore agli scorsi Academy Awards con The Shape of Water-La Forma dell'Acqua - a definirla persino come una delle migliori pellicole della storia del cinema!
Intanto ha incassato i riconoscimenti per il film straniero e la regia, e forse avrebbe conquistato pure quello per il miglior film drammatico, se fosse stato candidato.
Un'esclusione che ha fatto e farà ancora discutere.
Il terzo incomodo potrebbe essere Green Book, vincitore - piuttosto a sorpresa, a dire il vero - di ben 3 Globi.
Miglior commedia, attore non protagonista (Mahershala Ali, già oscarizzato nel 2017 grazie a Moonlight), miglior sceneggiatura: un bel bottino per il regista Peter Farrelly, fino a ieri noto soprattutto per opere demenziali in coppia con il fratello Bobby come Scemo e + Scemo.
Un altro colpo di scena è stato il premio per il miglior film di animazione a Spider-Man: Un Nuovo Universo (titolo originale: Spider-Man: Into The Spider-Verse).
Quello con protagonista il famoso Arrampicamuri è stato il cartone-rivelazione dell'anno, e chissà che non si affermi anche agli Oscar.
In ogni caso una bella soddisfazione per la Marvel, che invece non è riuscita a sfondare col pompatissimo Black Panther, rimasto a bocca asciutta.
Ma le delusioni più grosse sono state quelle di First Man - Il Primo Uomo e A Star Is Born.
La pellicola diretta dal Damien Chazelle di Whiplash e La La Land si è dovuta accontentare del riconoscimento per la miglior colonna sonora, mentre l'esordio dietro la cinepresa di Bradley Cooper (sì, proprio quello di Una Notte da Leoni) è riuscito ad accaparrarsi solo il globe per la miglior canzone (la bella Shallow).
Peccato, perché a A Star Is Born era dato fino alla vigilia come uno dei favoriti.
Molti si aspettavano che almeno Lady Gaga vincesse il premio come miglior attrice, invece neppure quello.
La strada verso gli Oscar è tortuosa, ma ormai alquanto breve.
Il verdetto di questi Golden Globe verrà confermato o sovvertito?
Staremo a vedere...
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