GLI INEDITI: HE NEVER DIED, ROLLINS È UN VERO ANGELO (MA NON FATELO ARRABBIARE)
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA/Canada, 2015
99'
Regia: Jason Krawczyk
Con: Henry Rollins, Kate Greenhouse, Jordan Todosey, Steven Ogg, Booboo Stewart, Don Francks.
Jack (Rollins) è un cinquantenne solitario: vive per conto proprio in uno squallido appartamento, conserva in frigo sacche di sangue rimediate da un infermiere dell'ospedale, gioca a bingo e mangia veg in un diner dove lavora una bella cameriera bionda che gli fa il filo (Greenhouse).
Ha due lunghe cicatrici sulla schiena e gode di una rendita multimilionaria.
A parte qualche forte emicrania e le visioni occasionali di un vecchio barbuto che lo fissa in silenzio, nella sua vita non c'è altro.
Almeno finché non riceve la visita inaspettata di una ragazza adolescente (Todosey), la figlia che non sapeva di avere.
Questo incontro imprevisto metterà in moto una serie di sanguinosi eventi a catena che porteranno Jack a venire a patti col passato e riconsiderare la propria esistenza.
Cantante punk/metal (prima coi seminali Black Flag, poi con la sua Rollins Band), scrittore e poeta, stand-up comedian, viaggiatore e autore di reportage, DJ radiofonico, podcaster, attivista e commentatore politico, presentatore tv, fotografo, doppiatore...
Henry Rollins è una delle personalità più poliedriche e interessanti del pianeta.
Ovviamente è anche un bravo attore e la principale ragione per vedere questo film.
Carismatico e imponente, il nostro regge sulle proprie spalle l'intera pellicola, scritta e diretta da un esordiente ambizioso ma ancora un po' acerbo.
Lo spunto possiede una certa originalità, ma lo sviluppo narrativo non manca di qualche inciampo (ad esempio, la sottotrama del misterioso anziano col cappello andava approfondita, benché nel finale si intuisca che cosa rappresenti).
Attenzione alle apparenze: He Never Died (titolo un po' "spoilerante") non è né un dramma esistenziale né - nonostante l'ampio spreco di emoglobina - uno splatter-horror.
Semmai è una commedia brillante durante la quale si ride spesso e che include almeno una scena cult: quella in cui il nostro snocciola alla sua perplessa amica tutti i mestieri che ha svolto nella vita.
Grazie a (o per colpa di) un protagonista memorabile, questo lungometraggio è fondamentale essenzialmente per i fan di Rollins, mattatore capace di passare da angioletto indifeso a belva feroce con un solo cambio di sguardo.
Consigliabile a tutti gli altri, se di bocca buona.
Buona estate e - per chi non le avesse già fatte - buone vacanze da CINEMA A BOMBA!
Etichette: Black Flag, GLI INEDITI, He Never Died, Krawczyk, Rollins, The Decline of Western Civilization
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