mercoledì 13 luglio 2022

I CLASSICI: ALICE IN WONDERLAND, COME ESTRARRE UN BIANCONIGLIO DAL CAPPELLO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2010
108'
Regia: Tim Burton
Con: Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Crispin Glover, Anne Hathaway.
Voci originali: Alan Rickman, Stephen Fry, Frank Welker, Michael Gough, Christopher Lee.


L'adolescente Alice (Wasikowska) ritorna a Wonderland dopo 13 anni.
Non ricorda più nulla di quella esperienza, eccetto alcuni flashback che le appaiono in sogno.

Qui ritrova i suoi vecchi amici - tra questi l'eccentrico e generoso Cappellaio Matto (Depp) - ancora impegnati a resistere contro la malvagia Regina Rossa (Bonham Carter) in difesa della buona Regina Bianca (Hathaway).

Il suo compito è quello di uccidere il mostruoso Ciciarampa (Lee) nel Giorno Gioiglorioso e riportare la pace nel Sottomondo...


9 anni prima di Dumbo, Tim Burton aveva già realizzato uno dei tanti auto-rifacimenti in live action di cui la Disney non sembra riuscire a fare a meno.
Per fortuna, questo è anche uno dei migliori.

Alleggerendo i toni dark che sono il suo marchio di fabbrica e sbizzarrendosi tra CGI e 3D, il regista di Beetlejuice ha dato un'interpretazione molto personale ad Alice nel Paese delle Meraviglie, celeberrima fiaba di Lewis Carroll.

Il Cappellaio Matto è stato promosso a co-protagonista (chissà se questa cosa era già prevista nel copione o se il ruolo è stato espanso dopo l'ingaggio di Depp), mentre Alice è diventata un'icona femminista, una moderna paladina dell'emancipazione.
Si noti il finale: è uno dei meno "disneyani" mai prodotti dalla Casa di Topolino.

Nel derby tra ex Misérables, Helena Bonham Carter batte ai punti Anne Hathaway, se non altro perché riesce a rendere il grottesco del proprio personaggio senza cadere nel caricaturale (e la seconda è penalizzata da un trucco inadeguato).
Ma a livello recitativo il meglio lo danno i doppiatori: in lingua originale si può infatti godere di alcuni cammei di prim'ordine.

Tra Fry col suo Stregatto creepy e i numerosi contributi del veterano Welker (ricordate Curioso come George?), spuntano il distinto Michael Gough (Alfred del dittico "batmaniano" di Burton) nella parte del Dodo e il carismatico Christopher Lee (Saruman nei film della Terra di Mezzo) come voce del Jabberwocky.

Questi due vecchi leoni del cinema - il primo è qui alla sua ultima interpretazione - in realtà hanno rispettivamente solo tre e due battute, ma possiamo facilmente immaginare che si siano divertiti un mondo.

Non è necessario aver letto il romanzo d'origine né tantomeno aver visto il classico animato del 1951 per apprezzare questo adattamento, bizzarro racconto allegorico di cui alla fine non è difficile condividere la morale: noi siamo le scelte che facciamo e la vita è un continuo mutamento.

E in fondo è questa la vera meraviglia.


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