lunedì 5 giugno 2023

I CLASSICI: THE SUICIDE SQUAD, I GUARDIANI DELLA GRADASSA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2021
132'
Regia: James Gunn
Interpreti: Idris Elba, Margot Robbie, John Cena, Daniela Melchior, Joel Kinnaman, Viola Davis, Jai Courtney, Michael Rooker, Nathan Fillion, Taika Waititi, John Ostrander, Sylvester Stallone (voce originale).


La dirigente governativa Amanda Waller (Davis), spietata e gradassa, mette insieme una squadra di pericolosi carcerati coi superpoteri per una missione potenzialmente suicida: infiltrarsi in una repubblica della banane con l'obiettivo di far sparire ogni traccia del misterioso Progetto Starfish.

La prima squadra in realtà è solo un diversivo: mentre tiene occupato l'esercito del dittatore, una seconda squadra - guidata dal giusto Bloodsport (Elba) - sbarca sull'isola indisturbata.
Ma prima dovrà salvare il Colonnello Flagg (Kinnaman) e Harley Quinn (Robbie), tenuti prigionieri...


Seguito diretto di Suicide Squad o completo reboot?
Nessuna delle due cose: chiamato a rilanciare i supercriminali dell'universo DC (quello di Batman, Superman e compagnia, per capirci), James Gunn ha optato per una via di mezzo.

Sono stati confermati Robbie, Davis, Kinneman e Courtney (rispettivamente: Harley Quinn, Amanda Waller, Rick Flagg e Capitan Boomerang), ma praticamente non c'è altro collegamento con la precedente, controversa pellicola diretta da David Ayer, né col DC Extended Universe.
Scelta cerchiobottista finché si vuole, ma vincente.

Il regista dei 3 Guardiani della Galassia ha avuto carta bianca e si è sbizzarrito, miscelando ultraviolenza splatter (a proposito: il film è adatto solo ad un pubblico adulto) a sequenze di ammirevole impatto visivo.
Il pubblico ha reagito bene e anche il plauso della critica è stato sostanzialmente unanime.

Margot Robbie, per la terza volta nei panni dell'ex fidanzata del Joker (l'ultima volta l'avevamo vista nel mediocre Birds of Prey), si conferma una Harley Quinn perfetta e gode finalmente di una sceneggiatura che valorizza il suo personaggio.
Persino il solitamente insepressivo Joel Kinnaman ne esce bene, al punto che questo "nuovo" Flagg non sembra proprio lo stesso del capitolo precedente.

Rimanendo in tema di conferme e sorprese: Idris Elba trova un protagonista all'altezza del proprio carisma e forse anche il ruolo della vita, mentre scopriamo che l'ex wrestler John Cena sa anche recitare.
E se la Ratcatcher della portoghese Daniela Melchior è il "cuore" della pellicola, il King Shark doppiato da Stallone - quando non è impegnato a mangiare o fare a pezzi i suoi nemici - vince il titolo di personaggio più adorabile.

Occhio ad alcune comparsate: Nathan Fillion (Castle, Uncharted Fan Film), nei panni del supereroe col potere più demenziale mai visto (ritroveremo il duo TDK in un seguito?); il Premio Oscar - e regista degli ultimi due Thor - Taika Waititi, che fa capolino in un paio di flashback; lo scrittore storico dei fumetti della Suicide Squad, John Ostrander (è il medico tondo e occhialuto che si vede all'inizio).

The Suicide Squad (l'articolo serve a differenziarlo dal precedente e forse a dargli un tono, come The Batman) rappresenta un giro di boa, è al contempo la fine di un ciclo e l'inizio di uno nuovo.
Infatti, Gunn ha da poco mollato la Marvel per diventare co-direttore dei DC Studios, con l'obiettivo di chiudere il DCEU e aprire al suo posto il DCU (sta per DC Universe, semplicemente).

Che in soldoni significa mettere una pietra tombale sul sottovalutatissimo Snyderverso e ricominciare tutto da capo, nella prospettiva di tornare a fare cassa e nella speranza di competere con la concorrenza.
Il primo assaggio di questo rimpasto sarà l'annunciato Superman Legacy, che sarà diretto proprio da James.

In bocca al lupo al regista - che personalmente apprezziamo - e ai suoi collaboratori, ma l'impressione che rimpiangeremo Wonder Gadot e Batfleck ci spaventa più di una Amanda Waller.


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