lunedì 5 marzo 2012

OSCAR 2012. UNA VITTORIA ARTISTICA


Checché ne dica qualche recensore frustrato, quella di The Artist è stata una vittoria meritata, piena e - a veder bene - tutt’altro che scontata.
Quante volte capita che gli Oscar siano vinti da una commedia straniera, muta e in bianco e nero, senza attori di richiamo, senza effetti speciali e senza un grande budget?

La vittoria del film ha coinciso con quelle – anch’esse meritatissime – del suo coraggioso regista Michel Hazanavicius e del neodivo gigione Jean Dujardin, che ha prevalso dopo un appassionante testa-a-testa con George Clooney, che è stato invece il grande sconfitto della serata: il suo Le Idi di Marzo – già scioccamente ignorato a Venezia – avrebbe meritato ben più di una segnalazione.
Come interprete maschile (non protagonista) fa piacere che sia stato premiato anche quell’impagabile ottuagenario di Christopher Plummer, accolto da una sacrosanta standing ovation.

Nel reparto femminile, se da un lato era ovvio il trionfo dell’immortale Meryl Streep (a quota 3 Oscar e 17 nomination!), impegnatasi con la consueta professionalità in ruolo assai sgradevole, dall’altro rimane l’amaro in bocca per l’esclusione dell’attrice-rivelazione Jessica Chastain in favore dell’afroamericana Octavia Spencer, in nome di un politically correct francamente eccessivo.

Le altre categorie? Se il Tintin di mastro Spielberg non fosse stato fatto fuori in partenza, difficilmente l’Oscar per l’animazione sarebbe andato al pur simpatico Rango, recente invenzione del piratesco duo Verbinski-Depp, mentre il premio assegnato ai Muppet e alla loro pellicola “comunista” è stato un giusto schiaffo in faccia alla critica più snob.
Ci sono parsi corretti anche i riconoscimenti conquistati dall’iraniano Una Separazione come film straniero e dall’immarcescibile Woody Allen per la sceneggiatura di Midnight in Paris.

Un ultimo appunto lo meritano Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, migliori scenografie per Hugo Cabret di Scorsese: grazie raga, è merito vostro se in questa edizione c’è stato spazio anche per un po’ di Italia.

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