martedì 16 ottobre 2012

IRON SKY, GUARDA CHE LUNA (CON LA SVASTICA)

(Clicca sulla copertina per vedere il trailer) 

Finlandia/Germania/Australia, 2012
93'
Regia: Timo Vuorensola
Interpreti: Julia Dietze, Udo Kier, Peta Sargente, Stephanie Paul, Götz Otto, Christopher Kirby, Aglaja Brix, Jim Knobeloch.


Presentato fuori concorso all'ultima Berlinale, ora è uscito anche nelle sale italiane Iron Sky, in parte finanziato dagli utenti della Rete dopo una campagna pubblicitaria e di marketing online martellante e durata anni.

In un futuro neanche troppo lontano, una spedizione lunare nata per fini propagandistici (la rielezione a Presidente degli Stati Uniti di una donna che ricorda molto - fisicamente e caratterialmente - Sarah Palin) scopre una base militare sconosciuta pullulante di nazisti.
Questi, temendo un'invasione dei Terrestri, attaccano a loro volta il pianeta per conquistarlo.

Più che un film di fantascienza si tratta di un film di fantastoria dal carattere goliardico: agli spettatori italiani verranno subito in mente il film e gli sketch televisivi di Corrado Guzzanti ( Fascisti su Marte), ma siamo piuttosto dalle parti di Bastardi senza gloria e Werewolf women of the SS, finto trailer diretto da Rob Zombie contenuto all'interno della precedente opera tarantiniana Grindhouse.

La revisione in chiave pseudostorica del III Reich ha in queste pellicole un carattere farsesco, ma in Iron Sky assume altresì una connotazione di critica smaccata nei confronti della politica statunitense, soprattutto di quella di parte repubblicana: a titolo di esempio, i discorsi nazionalsocialisti sono ripresi di pari passo nei comizi del Presidente, che fa stampare i propri manifesti elettorali con caratteri gotici simili a quelli della propaganda hitleriana, mentre l'astronave ammiraglia dell'esercito USA è intitolata a George W. Bush.

Naturalmente le citazioni/prese in giro dei capisaldi della fantascienza cinematografica non mancano, così come i cliché del genere parodistico.

Insomma, da un'idea intrigante e da una produzione indipendente ci si aspettava forse una maggiore originalità.
Tuttavia, questa baracconata fumettosa e trash è a suo modo divertente e funziona: gli attori, non molto noti al di fuori della Germania (ad eccezione del caratterista Udo Kier), sono efficaci; gli effetti speciali sono sorprendenti, considerando il budget non certo hollywoodiano.

Un plauso al regista e ai suoi collaboratori lo si deve comunque per aver creduto a questo ambizioso progetto, per averlo portato avanti caparbiamente e per aver trovato un modo di finanziamento innovativo (una raccolta fondi via Internet; solo successivamente si sono accodati i finanziatori veri): Iron Sky è indizio che il cinema indipendente è vivo ed è più forte della crisi economica grazie alla forza delle proprie idee.

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1 Commenti:

Blogger JackSummers ha detto...

cinematografica non mancano, così come i cliché del genere parodistico

18 marzo 2020 alle ore 12:04  

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