VENEZIA 2020. L'ARTE HA SCONFITTO LA PAURA
Dall'alto: il Leone d'Oro vinto da Nomadland; Vanessa Kirby con la Coppa Volpi; Pierfrancesco Favino con l'altra Coppa Volpi.
No, non importa chi abbia vinto la 77a edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Non perché il film designato dalla Giuria capitanata dalla sempre deliziosa Cate Blanchett (e comprendente, tra gli altri, il mitico Matt "Singles" Dillon) - Nomadland di Chloé Zhao - non meritasse il massimo encomio, ma perché la premiazione è davvero passata in secondo piano rispetto alla presenza stessa della rassegna.
Se il Festival di Cannes quest'anno - per questioni di sicurezza e dopo una lunga e (immaginiamo) dolorosa autoanalisi sull'effettiva opportunità delle kermesse cinematografiche ai tempi del Coronavirus - aveva dovuto fermarsi, il suo principale concorrente ha avuto la possibilità di firmare un'edizione memorabile e sui generis.
Questo grazie anche al direttore Alberto Barbera, che ha deciso che la Mostra potesse avere una possibilità, purché fosse svolta salvaguardando il più possibile la salute di ospiti, organizzatori, lavoratori.
Confrontano il programma - da noi puntualmente e opportunamente commentato - con l'elenco dei vincitori, possiamo affermare che non ci siano state né sorprese né delusioni particolari.
Vero, il favorito alla vigilia sembrava essere il messicano Michel Franco con Nuevo Orden (comunque il Leone d'Argento è un bel contentino), tuttavia non è un segreto che Nomadland avesse conquistato i giurati alla sua proiezione.
L'emergente Chloé Zhao deve il Leone d'Oro anche a un cast di tutto rispetto da cui spicca la due volte Premio Oscar Frances McDormand.
Non stupisce neppure il Premio Speciale della Giuria ottenuto da Cari Compagni: il russo Andrej Končalovskij è da sempre un autore assai quotato e un beniamino dei festival (ma noi preferiamo ricordarlo come regista di Tango & Cash, commedia poliziesca con Sylvester Stallone e Kurt Russell).
In ambito recitativo, la Coppa Volpi conquistata da Pierfrancesco Favino (per Padrenostro di Claudio Noce) è la conferma del talento del più esportabile degli attori italiani del momento.
Occhio invece a Vanessa Kirby, emersa come miglior interprete femminile in Pieces of a Woman: è nata una stella?
Che cosa rimarrà di questa Mostra?
Più dei premi e dei premiati, più dei film in e fuori concorso, più delle star e delle passeggiate sul red carpet, resterà la sensazione che il cinema, una delle più sottovalutate forme d'arte, sia riuscito a sopravvivere alla più spaventosa pandemia della storia umana recente.
Venezia batte Covid 1-0.
Prendi e porta a casa, dannato virus.
Etichette: Barbera, Blanchett, Dillon, Favino, Končalovskij, Nomadland, Pieces of a Woman, Tango & Cash, Vanessa Kirby, Venezia 2020, Zhao
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