martedì 7 marzo 2017

OSCAR 2017. LA LA LAND, IL SAPORE AGRODOLCE DEI SOGNI

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2016
128'
Regia: Damien Chazelle
Interpreti: Emma Stone, Ryan Gosling, J.K. Simmons, John Legend, Rosemarie DeWitt, Finn Wittrock.


Lei (Emma Stone).
Una ragazza di provincia che sogna di fare l'attrice.
I provini non le vanno bene (ha talento, ma forse non è abbastanza carina), così si mantiene lavorando in un bar.

Lui (Ryan Gosling).
Un malinconico, scontroso, intransigente pianista jazz.
Suonicchia in giro (anche in una cover band!), ma vorrebbe aprire un locale tutto suo dove potersi esibire nel suo repertorio.

Si incontrano a Los Angeles, cominciano a conoscersi, si innamorano.

Nella "città delle stelle" molti sogni si infrangono, solo pochi si realizzano: sarà possibile per loro conciliare i sentimenti con la carriera?






Maxi ingorgo in autostrada: le macchine sono ferme e da ognuna di esse esce musica dall'autoradio.
Una ragazza si stufa, apre la portiera, comincia a cantare e a muoversi seguendo il ritmo.

Senza staccare, si segue le sue evoluzioni, poi si segue un'altra persona che ha deciso di fare lo stesso, poi un'altra, poi un'altra ancora, finché tutti gli automobilisti vengono coinvolti nell'euforia e si mettono a cantare e ballare in modo scatenato.

Quando la musica cessa, ritorna la normalità.

Il film è appena cominciato (questa è la scena iniziale) e già capiamo cosa ci dobbiamo attendere da La La Land: una storia in bilico tra il fantastico e il mondo reale, nella quale la musica ha un ruolo centrale.

Un musical "vecchio stile" zeppo di riferimenti al genere - Cantando sotto la pioggia, Un Americano a Parigi, Les Parapluies de Cherbourg, Les Demoiselles de Rochefort, Sweet Charity, Funny Face, Ginger Rogers e Fred Astaire, Grease, West Side Story tra i modelli - ma dalla sensibilità contemporanea.

L'opera di un regista pieno di immaginazione e talento - tutta la scena sembra girata in un unico piano sequenza, ma non lo è: avevamo visto utilizzare la stessa tecnica da Alejandro González Iñárritu in Birdman (toh, vincitore anch'egli per la migliore regia agli Oscar 2015...).

Un film per sognatori e che parla di sognatori, pulito, garbato, senza volgarità, scene truculente, cinismo.
Solo, con un finale non così scontato e che lascia un po' l'amaro in bocca.

E un successo partito dall'inaugurazione della Mostra del Cinema di Venezia 2016 e arrivato fino alla recente Notte delle Stelle.

Le 14 nomination (raggiunto il primato di Eva Contro Eva nel 1951 e Titanic nel 1998) - per film, regia, attore protagonista, attrice protagonista, sceneggiatura originale, colonna sonora e canzone (2 volte), fotografia, montaggio, sonoro, montaggio sonoro, scenografia, costumi - si sono concretizzate in ben 6 statuette.

Sulla beffa del miglior film abbiamo già parlato nel post precedente: ci è molto dispiaciuto per il fatto increscioso, anche perché il film meritava ampiamente il massimo riconoscimento.

Si consolino i produttori: hanno avuto gloria solo per pochi secondi, ma La La Land resterà comunque negli annali.

In primo luogo, per aver permesso a Damien Chazelle di diventare il più giovane a vincere i prestigioso Oscar per la migliore regia - 32 anni, un mese e qualche giorno: battuto il record di Norman Taurog (anche lui trentaduenne, ma con 7 mesi in più), che resisteva dal 1931!

Poi, per aver portato la prima statuetta ad una delle attrici più apprezzate, talentuose e versatili della propria generazione: Emma Stone (si vedano Magic In The Moonlight e il già citato Birdman).

Peccato per Ryan Gosling: appuntamento rinviato per il bravo interprete di Drive e Le Idi di Marzo.

Stone e Gosling in quest'opera hanno fatto faville; ma insieme i due avevano già recitato, prima in Crazy, Stupid Love del 2011 e poi in Gangster Squad del 2013.
Una coppia cinematografica rodata e di sicuro appeal che speriamo di rivedere ancora unita.

Pensare che non erano neanche le prime scelte: in un primo momento i ruoli erano stati offerti a Miles Teller (protagonista della precedente opera di Chazelle, Whiplash) ed Emma Watson (Hermione Granger nei film tratti dai libri su Harry Potter della scrittrice J.K. Rowlings), che adesso si staranno mangiando le mani.

In piccole parti compaiono anche la brava Rosemarie DeWitt (nipote del campione di pugilato J.J. Braddock e Rachel in Rachel Sta Per Sposarsi di Jonathan Demme, l'autore di Stop Making Sense e Il Silenzio degli Innocenti) e due Premi Oscar - J.K. Simmons (miglior attore non protagonista nel 2015) e John Legend (autore della migliore canzone, nello stesso anno).

La La Land può anche consolarsi con il record di Golden Globe vinti, ben 7 (su 7 nomination!): i premi assegnati dalla stampa estera si confermano più aderenti ai gusti del pubblico rispetto agli ormai troppo politicizzati Academy Award.

E poi con gli innumerevoli riconoscimenti ottenuti e gli ottimi riscontri di critica e - cosa meno scontata - di pubblico (persino in Italia, dove pure il genere non è popolarissimo): l'incasso è stato di quasi 400 milioni di dollari in giro per il mondo a fronte di un budget di circa 30 milioni.

Che ironia, ciò che è accaduto alla pellicola non è molto dissimile dallo svolgimento della sua storia: curiosità all'inizio (un musical che apre la Mostra i Venezia?/gente che canta e balla in uno svincolo autostradale?), attrazione (del pubblico/dei protagonisti), amore, successo, un finale agrodolce.

Eh sì, la vita ti riporta sempre con i piedi per terra.
Ma quanto è bello trovarsi, ogni tanto, con la testa tra le nuvole e a ballare tra le stelle (come succede ai protagonisti in una delle scene più suggestive)...




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