mercoledì 21 giugno 2017

QUILIANO 2017. COSIMO E NICOLE, UNA STORIA D'AMORE "INDIE"

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

Italia, 2012
101'
Regia: Francesco Amato
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Clara Ponsot, Paolo Sassanelli, Souleymane Sow, Angela Baraldi, Joe Prestia, Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena, Bud Spencer Blues Explosion


La giovane francesina Nicole (Ponsot), ferita durante gli scontri del G8 di Genova del 2001, viene soccorsa dall'italiano Cosimo (Scamarcio).

I due si innamorano e rimangono nel capoluogo ligure, dove vengono assunti da Paolo (Sassanelli), il fonico che organizza concerti di musica indie che li aveva aiutati.

Durante l'allestimento di un palco, un immigrato clandestino (Sow) che stava lavorando in nero, cade da un'impalcatura.
Creduto morto, Paolo, preoccupato dalle conseguenze, con la complicità riluttante dei ragazzi getta il corpo in un luogo abbandonato.

Il senso di colpa metterà a rischio l'unione dei due giovani, soprattutto dopo la scoperta di una lettera che lo straniero aveva scritto (ma non aveva avuto tempo di inviare) alla sua amata.

Il destino, tuttavia, ha in serbo per Cosimo e Nicole un'occasione per redimersi.






Il cinema italiano, quando esce dalla ripetitività e dalla banalità, sa ogni tanto offrire opere di pregevole fattura.

L'avevamo già visto: negli ultimi anni i migliori film nostrani sono quelli che hanno saputo narrare storie in modo accattivante e originale, con un linguaggio finalmente adatto anche a chi non è un cinefilo di stretta osservanza.

Lo stanno a testimoniare i successi di critica e pubblico di pellicole quali La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino ( Golden Globe e Oscar come miglior film straniero nel 2014), Mia Madre di Nanni Moretti (2015) e il fenomeno Lo Chiamavano Jeeg Robot (2015) dell'esordiente Gabriele Mainetti.

Certo, non sempre idee e coraggio ripagano gli sforzi - il passo falso di Matteo Garrone con Il Racconto dei Racconti ne è un esempio - ma siamo sicuri che la strada da intraprendere per far sopravvivere la nostra cinematografia sia questa.

Idee e coraggio caratterizzano anche questo Cosimo e Nicole, che gli organizzatori del primo Premio Quiliano Cinema hanno deciso di proiettare in occasione della consegna del riconoscimento al suo autore, il giovane piemontese Francesco Amato.

Apprezzabile idea, quella di riproporlo: vale la pena riscoprire questo film che parla sì di una storia d'amore tormentata, ma non solo.

L'ottima sceneggiatura (dello stesso Amato) schiva le trappole del "buonismo" e del déja-vu e racconta in modo sincero turbamenti e crescita dei protagonisti, due giovani pieni di speranze e progetti alle prese con crisi economica, sociale e di valori.

Scamarcio - dimenticate Tre metri sopra il cielo - e la giovane Ponsot danno ai loro personaggi uno sguardo di selvaggia vitalità, un'inquietudine errabonda, un furibondo bisogno di vivere e amare, un'umanità credibile non priva di sbandamenti.

Una giovinezza esuberante che sente sotto pelle le vibrazioni della musica indie-rock nostrana: compaiono nel ruolo di se stessi Marlene Kuntz, Verdena, Afterhours, Bud Spencer Blues Explosion (no, l'amato interprete di ...altrimenti ci arrabbiamo e Porgi l'altra guancia non canta né suona).

Nello stesso tempo i due arrivano a confrontarsi con i drammi legati al lavoro nero e al caporalato - sempre non lontano da Quiliano nel 2012 avevamo visto, sull'argomento, il toccante documentario di Daniele Segre Morire di Lavoro -, all'immigrazione clandestina.

Temi, questi, che non sono ridotti a sfondo della love story, ma che fanno parte integrante della narrazione, che riesce ad amalgamare così il romanticismo "maledetto" con l'impegno e la trattazione di argomenti "seri".

Insomma, Cosimo e Nicole si allontana dai comodi e triti cliché del genere per provare qualcosa di meno banale e scontato, guadagnandoci per questo in freschezza e vivacità.

Verrà proiettato gratis il 24 Giugno ( qui i dettagli).

Cibo buono (il gruppo Tagliate Senza Frontiere e la locale Pro Loco, che organizzano la cena a buffet, vi garantiamo che sanno fare bene da mangiare) e buon cinema italiano: si comincia bene.




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