VENEZIA 2017. LA CORSA AGLI OSCAR PARTE DAL LIDO
La locandina della 74a Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia.
La 74a edizione della Mostra di Venezia ( qui il programma completo) resterà negli annali come, recentemente, quelle del 2011 e 2016?
Ovviamente lo sapremo a kermesse finita, ma non possiamo non notare che le grandi major di Hollywood già da qualche anno puntino molto - e con successo - su una presenza al Lido per misurare le proprie ambizioni in vista della lunga stagione dei premi cinematografici che culminerà con la Notte degli Oscar.
Pensate a Gravity, vincitore morale degli Oscar 2014; Birdman, trionfatore nel 2015; Il Caso Spotlight, sorpresa del 2016; La La Land, grande sconfitto quest'anno.
Tutti passati per la Laguna.
E - tranne il film con Michael Keaton nel ruolo di giornalista - tutti presentati in apertura di Mostra.
Quest'anno, l'onore di aprire la rassegna è toccato a Downsizing con Matt Damon, Kristen Wiig, Christoph Waltz, Alec Baldwin, Neil Patrick Harris, prima incursione nella fantascienza (satirica) di Alexander Payne - per capirci, è la storia di un uomo che si presta a sottoporsi assieme alla moglie ad un processo di rimpicciolimento per risparmiare le risorse del pianeta; purtroppo per lui, la consorte si tirerà indietro all'ultimo minuto e...
Il cineasta è un habitué degli Oscar: ne ha vinti due per la sceneggiatura originale (per Sideways nel 2005 e per Paradiso Amaro nel 2012) ed è a quota 7 nomination personali finora - di cui una per il miglior film (Paradiso Amaro) e tre per la migliore regia (Sideways, di nuovo Paradiso Amaro e Nebraska nel 2014).
Insomma, stiamo parlando di uno degli autori più apprezzati degli ultimi anni.
Ma non è l'unico presente alla Mostra.
George Clooney non ha bisogno di presentazioni.
Ritorna quest'anno come regista dopo le acclamazioni ricevute nel 2011 per il suo Le Idi di Marzo con Suburbicon - commedia nera che ha al centro una famiglia alle prese con la violenza di una piccola comunità solo apparentemente rispettabile e tranquilla - , opera che vanta i fratelli Coen alla sceneggiatura e un cast composto, tra gli altri, da Matt Damon (il mattatore della rassegna del Lido di quest'anno, come si può notare), Julianne Moore, Oscar Isaac, Josh Brolin.
Probabilmente ne sentiremo parlare abbondantemente in futuro.
Così come per i nuovi lavori di Darren Aronofsky e Guillermo del Toro.
Riguardo al primo - Mother! - vige alla vigilia il più stretto riserbo, ma sembra che si tratti di un horror inquietante nel quale la tranquilla vita di una coppia viene sconvolta dall'arrivo di ospiti inattesi.
Di sicuro c'è il nome dei protagonisti, due star del calibro dei Premi Oscar Jennifer Lawrence (nel 2013) e Javier Bardem (nel 2008), e un cast notevole che comprende Ed Harris, Michelle Pfeiffer, Kristen Wiig, Brian e Domnhall Gleeson.
Di The Shape of Water del secondo si sa, invece, che è ambientato durante la Guerra Fredda e tratta del rapporto tra un'inserviente muta (Sally Hawkins, Golden Globe nel 2009 per Happy Go Lucky e nominata agli Oscar nel 2014 per Blue Jasmine di Woody Allen, che invece fruttò la statuetta a Cate Blanchett) e un mostro anfibio tenuto prigioniero.
L'outsider potrebbe essere Three Billboards Outside Ebbing, Missouri: il Premio Oscar (per Fargo) Frances McDormand promette scintille nella parte di una madre che se la prende con la polizia, rea di non aver fatto abbastanza per trovare l'assassino della figlia.
La nutrita pattuglia di pellicole a stelle e strisce in concorso comprende anche First Reformed di Paul Schrader, regista di American Gigolò con Richard Gere e Il Bacio della Pantera con Nastassja Kinski, ma soprattutto sceneggiatore di Taxi Driver, Toro Scatenato, L'Ultima Tentazione di Cristo di Martin Scorsese e Mosquito Coast di Peter Weir.
Recentemente aveva presentato The Canyons a Venezia 2013 e Dog Eat Dog a Cannes 2016, ma senza lasciare una grande impressione.
Vedremo se con il suo ultimo lavoro saprà risollevarsi.
I film italiani?
Sulla carta non sembrerebbero avere molte chance di vittoria.
Una Famiglia di Sebastiano Riso è su una coppia che aiuta altre coppie che non possono avere figl.
Hannah di Andrea Pallaoro è incentrato sulle vicende di un solo personaggio, una donna matura interpretata dalla sempre bravissima Charlotte Rampling.
Ella & John (The Leisure Seeker), esordio "americano" di Paolo Virzì, è un viaggio on the road con protagonisti due divi del calibro di Helen Mirren e Donald Sutherland.
Ammore e Malavita è un musical (o sceneggiata?) sulla camorra firmato dai Manetti Bros., maestri dei film di genere che ora si confrontano con rappresentanti del "cinema d'autore".
Tra i favoriti della vigilia per il Leone d'Oro troviamo invece autori molto amati dalla critica cinematografica quali Robert Guédiguian, Koreeda Hirokazu e Abdellatif Kechiche (Palma d'Oro per La Vie d'Adèle a Cannes 2013), ma anche uno degli artisti contemporanei più famosi e apprezzati: il dissidente cinese Ai Weiwei porta al Lido Human Flow, documentario che tratta del viaggio di alcuni migranti verso l'Europa.
Riuscirà ad emulare Gianfranco Rosi, che con Sacro GRA riuscì ad aggiudicarsi il riconoscimento più importante di Venezia 2013?
I documentari, in effetti, spesso non vengono considerati quanto meriterebbero, ma occorre notare che negli ultimi anni il genere è stato molto rivalutato - e anche noi di CINEMA A BOMBA! ne promuoviamo la scoperta o riscoperta attraverso la nostra sezione I DOC -, soprattutto dalla Mostra.
Quest'anno, per esempio, troviamo in cartellone Frederick Wiseman (in concorso), uno dei documentaristi più importanti al mondo (Leone d'Oro alla carriera nel 2014), ma anche un ricco e interessante programma nel quale brillano opere su Jim Carrey, Michael Jackson, Valentina Cortese, il compositore Ryuichi Sakamoto, sulla Londra anni Sessanta (con Michael Caine)...
E poi, soprattutto, c'è The Devil And Father Amorth.
Noi della redazione non vediamo l'ora di vedere quest'ultimo per diversi motivi:
1) è un'opera del Maestro William Friedkin;
2) è il suo ritorno dietro alla macchina da presa dopo Killer Joe;
3) avevamo già letto in proposito un avvincente articolo su Vanity Fair scritto dallo stesso autore (lo potete consultare anche voi dal link che abbiamo messo nel post precedente);
4) il regista di L'Esorcista, questa volta, è testimone di un esorcismo vero, effettuato da un vero esorcista (padre Gabriele Amorth).
Sempre al di fuori della selezione ufficiale - lasciando perdere gli ultraviolenti Caniba e Brawl in Cell Block 99 (con un insolito Vince Vaughn) - le opere più interessanti ci sembrano Victoria & Abdul di Stephen Frears con Judy Dench, Zama di Lucrecia Martel (che molti avrebbero voluto in concorso, anche perché c'è una sola donna regista presente), Loving Pablo (su Pablo Escobar) con Javier Bardem e Penélope Cruz, Our Souls At Night con i prossimi Leoni d'Oro alla carriera Jane Fonda e Robert Redford, The Private Life of a Modern Woman con Sienna Miller e Alec Baldwin, il cartoon italiano Gatta Cenerentola, l'anteprima della serie Tv Suburra.
Poi notiamo il ritorno di due autori asiatici di culto (ma in declino da qualche anno): il maestro dei film d'azione John Woo (A Better Tomorrow, Hard Boiled, Nome in Codice: Broken Arrow, Face/Off) e il re degli yakuza movie Takeshi Kitano (Sonatine, il Leone d'Oro 1997 Hana-bi - Fiori di Fuoco, Brother).
Quest'ultimo presenta il terzo capitolo della saga Outrage - il primo non ci era piaciuto molto, il secondo era in competizione alla Mostra 2012 ma non era migliore - e speriamo che questa volta Beat Takeshi abbia ritrovato lo smalto dei tempi migliori.
Nutriamo grandi speranze anche nella sezione dedicata alla VR: per la prima volta una kermesse internazionale di prestigio dedica uno spazio tutto dedicato alla realtà virtuale con film in competizione.
Anteprima di futuro o gioco, poco importa: ci sarà da sbalordirsi e da riflettere.
Insomma, Alberto Barbera ha saputo mettere insieme un programma di sicuro interesse, stuzzicante e frizzante, per tutti i gusti.
Se alla fine riuscirà ad azzeccare di nuovo la formula vincente, chi riuscirà nei prossimi anni a contrastare Venezia come rassegna cinematografica internazionale più importante del mondo?
Etichette: Clooney, Damon, Darren Aronofsky, Downsizing, Friedkin, Guillermo del Toro, Payne, Suburbicon, The Devil And Father Amorth, The Shape of Water, Venezia 2017
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