I CLASSICI: L'ESORCISTA DEL PAPA, AL MIO SEGNALE... SPAVENTATE L'INFERNO
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA/UK/Spagna, 2023
103'
Regia: Julius Avery
Interpreti: Russell Crowe, Daniel Zovatto, Alex Essoe, Franco Nero.
1987. Padre Gabriele Amorth (Crowe), ex partigiano diventato presbitero e poi esorcista ufficiale del Vaticano, viene mandato dal papa (Nero) in Spagna per risolvere un caso di possessione demoniaca.
La vittima da liberare è un bambino che si è da poco trasferito in un antico maniero insieme alla madre e alla sorella maggiore.
Ma la location non è casuale, come Gabriele scoprirà trovando l'accesso alle segrete...
Chissà che cosa avrebbe pensato il vero Gabriele Amorth di questo film, liberamente ispirato ad alcuni suoi libri autobiografici.
E chissà quale sarebbe stato il giudizio di William "Maestro" Friedkin, essendo palese la derivazione stilistica dal suo lungometraggio più noto, L'Esorcista.
I due, massimi esperti sull'argomento (uno nella realtà, l'altro nella finzione), si conobbero e divennero amici in tarda età, realizzarono insieme il documentario The Devil and Father Amorth, ma morirono entrambi prima di poter vedere questo biopic, uscito appena un anno fa.
Il primo, noto anche per alcune bizzarre esternazioni (arrivò ad affermare che Maurizio Crozza, lo yoga e Harry Potter sono emanazioni del Maligno!), era dotato di un certo senso dell'umorismo e avrebbe potuto trovare divertente questa narrazione romanzata della propria vita.
Il secondo, che abbiamo conosciuto e non era sempre tenero nei giudizi sulle altrui opere, probabilmente no.
La pellicola parte bene con un prologo a Tropea e un setting interessante, ma si sfilaccia strada facendo in un crescendo di cliché e inverosimiglianze che la fanno sprofondare a tratti nel ridicolo (involontario?) e - per quanto la durata sia contenuta - nella noia.
La convenzionalità della messa in scena viene però in parte riscattata dalla performance di due membri del cast.
Russell Crowe sembra preso benissimo e il suo divertimento è contagioso.
Imperdibile vederlo girare su una lambretta che sembra minuscola rispetto alla sua stazza e recitare con un fortissimo accento italiano, o addirittura direttamente in un italiano un po' stentato (il doppiaggio è buono, cosa purtroppo sempre più rara, ma per apprezzare al meglio la dimensione camp dell'opera è consigliata caldamente la versione originale).
Benché poco più di una comparsa, anche Franco Nero risulta incisivo: il suo personaggio, che forse è Giovanni Paolo II o forse no, si concede almeno un momento cult nel finale.
C'è da chiedersi piuttosto come mai, nonostante la sua lunghissima relazione con l'attrice brittanica Vanessa Redgrave, l'ex Django non abbia ancora imparato a parlare bene l'inglese.
Un po' Il Gladiatore (c'è pure un momento in cui il protagonista si staglia sul Colosseo) e un po' il succitato L'Esorcista, questo lungometraggio dovrebbe piacere molto ai fan di Crowe, che gigioneggia, fa battute ("Il Diavolo odia l'umorismo", dice il suo personaggio ad un certo punto), offre una recitazione a tratti anche intensa e in definitiva dà un senso ad una produzione che altrimenti non avrebbe molto di interessante da offrire.
È forse la sua migliore interpretazione da Les Misérables.
Occhio alla scena finale: suggerisce che L'Esorcista del Papa possa avere un seguito o addirittura trasformarsi in un franchise.
Non sarebbe spassoso vedere Russell mentre combatte i diavoli in giro per il mondo, magari stavolta brandendo un gladius insieme alla croce?
Ecco, a questa idea balzana il vero Padre Amorth nell'Aldilà potrebbe davvero farsi una grassa risata.
Etichette: Amorth, Django, Friedkin, Harry Potter, I CLASSICI, Julius Avery, L'Esorcista, L'Esorcista del Papa, L'Esorcista II, Les Misérables, Nero, Russel Crowe, The Devil And Father Amorth, William Friedkin
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