mercoledì 13 marzo 2024

OSCAR 2024. HOLLYWOOD SI INCHINA AL MIGLIORE

Dall'alto: Christopher Nolan (a destra) viene premiato nientemeno che da Steven Spielberg; Cillian Murphy con l'Oscar vinto come miglior attore protagonista; Robert Downey Jr. bacia la statuetta conquistata come miglior attore non protagonista.


Come pronosticato da molti (tra gli altri, anche da noi), è stata la grande notte di Christopher Nolan.

Il suo Oppenheimer è stato il trionfatore assoluto e annunciato di questa 96a edizione degli Oscar - invero ben avara di colpi di scena - con ben 7 statuette: film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy: finalmente!), attore non protagonista (l'ex Iron Man Robert Downey Jr., strameritata), fotografia (Hoyte van Hoytema, al suo primo Academy Award), montaggio (Jennifer Lame), colonna sonora (Ludwig Göransson).

A proposito del premio per il montaggio: a presentarlo è stata la coppia Danny DeVito-Arnold Schwarzenegger, già protagonisti del film I Gemelli di Ivan Reitman e accomunati anche dal fatto di aver impersonificato due acerrimi nemici di Batman.
I due hanno ricordato la coincidenza sul palco coinvolgendo in una divertente gag nientemeno che Michael Keaton, già Giustiziere Mascherato per Tim Burton e recentemente tornato nel ruolo in The Flash.

È stato uno degli highlight della serata (e ha già generato una copiosa quantità di meme), ma la presenza del divo - protagonista di un nostro fortunato Speciale - ci ha fatto subito venire in mente la sua mancata vittoria di 9 anni fa per Birdman e la sua faccia delusa al momento della proclamazione di Eddie Redmayne (per La Teoria del Tutto).

Chissà come si sarà sentita anche la povera Lily Gladstone, che già pregustava la prima storica vittoria di una nativa americana in una categoria recitativa, ma che si è dovuta arrendere ad una eccezionale Emma Stone, premiata per il controverso Povere Creature (vincitore del Leone d'Oro a Venezia, come ricorderete).

Questa non era proprio nottata per Martin Scorsese e il suo pur ottimo Killers of the Flower Moon: 10 nomination, neanche un riconoscimento.
Dire che il rapporto tra Martin Scorsese e Hollywood sia complicato è usare un eufemismo...

Chi sta godendo invece di un buon credito è Yorgos Lanthimos: i suoi lavori sono piuttosto ostici per il grande pubblico, ma la critica e i giurati dell'Academy lo adorano.
E così la sua ultima opera si è portata a casa ben 4 statuette: oltre a quella per Stone, anche per scenografia, trucco e costumi (con il presentatore John Cena con una mise praticamente adamitica... forse l'episodio più cringe della serata).

Un altro vincitore è stato Wes Anderson, premiato per La Meravigliosa Storia di Henry Sugar.
L'eccentrico cineasta texano è considerato, insieme proprio a Nolan, uno dei più originali e interessanti autori dell'ultimo ventennio; curioso che domenica anche lui abbia avuto la propria consacrazione... ma per un cortometraggio.

Sorride anche Billie Eilish, che a soli 22 anni è già al secondo Oscar (il primo l'aveva conquistato due anni fa per il film di 007 No Time to Die), ma Ryan Gosling le ha rubato la scena con un'istrionica esibizione di I'm just Ken (con Slash dei Guns n' Roses alla chitarra), unico riconoscimento ottenuto da Barbie.
La pellicola dedicata alla celebre bambola è stata la vera grande sconfitta della serata, altro che "Barbenheimer": Nolan ha battuto Gerwig 7 a 1.

Notevole il riconoscimento per la miglior sceneggiatura andato al francese Anatomia di una Caduta, già Palma d'Oro allo scorso Festival di Cannes, mentre hanno messo d'accordo tutti sia la vittoria del maestro giapponese Hayao Miyazaki, che ha soffiato l'Oscar per il miglior film animato al pur bellissimo e quotato Spider-Man: Across the Spider-Verse, sia quella dell'osannato Godzilla: Minus One (migliori effetti speciali).

In una serata di frivolezze hanno fatto riflettere le parole di Mstyslav Černov, primo ucraino premiato nella storia dell'Academy, che ha portato alla ribalta il dramma del suo popolo con il potente documentario 20 days in Mariupol, e di Jonathan Glazer, regista di The Zone of Interest (miglior film straniero e miglior sonoro), che ha parlato dell'attualità della guerra in Medio Oriente.

Ma il dettaglio più importante di questa Notte delle Stelle è il fatto che l'Academy abbia lasciato da parte il politically correct che troppe volte aveva contaminato i verdetti delle scorse edizioni, premiando invece la qualità artistica, come dovrebbe essere sempre.

Complimenti a Nolan, agli interpreti e a tutti i tecnici responsabili di Oppenheimer.
Per una volta, ha vinto davvero il migliore.


Etichette: , , , , , , , , , , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page