mercoledì 14 gennaio 2015

GOLDEN GLOBE 2015. BATMAN...IL RITORNO!

Da sinistra: Amy Adams, Michael Keaton e Julianne Moore. 


È stata la vittoria del cinema indipendente.
Sembrava il Sundance Film Festival e invece era la rassegna dei "globi d'oro", considerata - non sempre a ragione - un'anteprima della Notte degli Oscar, l'evento più atteso e glamour di Hollywood.

I due premi principali, quelli per miglior film drammatico e commedia - ricordiamo che, diversamente dall'Academy, la stampa estera distingue tra le due categorie - sono andati a due autori che più lontani dall'establishment non si può: Richard Linklater e Wes Anderson (vedi i vincitori nel nostro post precedente).

Il primo, amico fraterno di Quentin Tarantino e "maestro" di Kevin Smith, con lo sperimentale Boyhood si è portato a casa anche il premio per la miglior regia (un terzo Globe è andato alla non protagonista Patricia Arquette). Non male per l'artefice di Before Midnight e altre pellicole di nicchia.
Il secondo, noto per Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou e Moonrise Kingdom, è un autore eccentrico capace di convincere schiere di divi a lavorare per lui, ma non certo un regista "hollywoodiano".

Ma, soprattutto, la cerimonia di quest'anno ha avuto come vero mattatore...Batman!
Michael Keaton, celeberrimo come Uomo Pipistrello nei film di Tim Burton dedicati al personaggio dei fumetti, si è preso una rivincita non da poco col quasi autobiografico Birdman, che il messicano Alejandro G. Iñárritu - a sua volta omaggiato col premio per la miglior sceneggiatura - gli ha praticamente cucito addosso.
Un riconoscimento meritatissimo, come sarebbe l'Oscar fra qualche settimana (forse a Venezia 2014 ci abbiamo visto giusto?).
Di certo c'è l'annunciato Speciale che prossimamente gli dedicherà CINEMA A BOMBA!

Passando al reparto femminile, niente da eccepire sulle due protagoniste.
Amy Adams arriverà agli Oscar portando in dote 2 globi consecutivi e 5 nomination in 10 anni, ma la favorita rimane Julianne Moore: forte anche del premio conquistato a Cannes in primavera, la rossa attrice newyorkese sta vivendo il suo momento d'oro.

Tutto già deciso, in vista delle statuette? Non proprio: l'anno scorso la lotta è stata incerta; quest'anno ancora di più.
Non bisogna sottovalutare i due Globe vinti - miglior attore drammatico e colonna sonora - da The Theory of Everything, con la sorpresa Eddie Redmayne (già visto in Les Misérables).

Come sempre, neppure le delusioni sono mancate: a bocca asciutta The Imitation Game, Selma e Foxcatcher.
Ma che dire del memorabile The LEGO Movie? Quello dedicato ai famosi mattoncini è il miglior film d'animazione che abbiamo visto quest'anno: difficile immaginare l'Oscar della categoria assegnato ad un'altra pellicola.

Clamorose le esclusioni, già al momento delle "nomine", dell'ambizioso Interstellar di Christopher Nolan (a nostro modesto giudizio il film dell'anno) e di due campioni d'incassi come l'atteso Unbroken di Angelina Jolie e l'acclamato American Sniper di Clint Eastwood.
Sospetta l'ennesima sconfitta dell'ottima Jessica Chastain, in concorso con A Most Violent Year: perché non candidarla per Interstellar o The Disappearance of Eleanor Rigby, due pellicole con le quali avrebbe avuto di certo più chance? Mistero...

Ma la strada verso le statuette è ancora lunga.
Per ora, chi può si gode un bel globo dorato...

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