MOONFALL, QUESTA LUNA CADENTE NON È PROPRIO LA FINE DEL MONDO
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA/Canada/Cina, 2022
130'
Regia: Roland Emmerich
Interpreti: Halle Berry, Patrick Wilson, John Bradley, Michael Peña, Charlie Plummer, Donald Sutherland.
Le disgrazie non sembrano finire mai per il nostro povero pianeta.
Ora ci si mette anche la Luna, che ha abbandonato la sua orbita e ci sta precipitando addosso, con tutto il corollario di disastri (innalzamento vertiginoso dei mari, giganteschi detriti che ci piovono in testa, cani e gatti che vivono insieme! masse isteriche!, cit.).
Un pezzo grosso della NASA (Berry), un astronauta in disgrazia (Wilson) e un complottista che ha idee davvero bizzarre sul nostro satellite (Bradley) sono chiamati a salvare la Terra.
Ci riusciranno?
Roland Emmerich deve avere un rapporto piuttosto problematico con il nostro globo terracqueo.
Ha cercato di distruggerlo in ogni modo: tramite alieni (Stargate, Independence Day e Independence Day: Rigenerazione), l'esaurimento delle risorse naturali (Moon 44), mostri enormi (Godzilla), la natura che si ribella al cambiamento climatico (The Day After Tomorrow), il surriscaldamento del nucleo e conseguenti terremoti, eruzioni, tsunami (2012, che si rifà alle teorie sulla fine del mondo preconizzata dai Maya).
Questa volta tocca al nostro satellite e il regista tedesco - che si è fatto un nome a Hollywood come autore di disaster movie spettacolari e fracassoni - si è sbizzarrito in un turbinio di catastrofi naturali e improbabili teorie complottiste.
Moonfall ha tutti gli ingredienti per essere la classica americanata à la Emmerich: effetti speciali roboanti, approfondimento dei personaggi eufemisticamente sacrificato sull'altare dell'azione, un eroe caduto in disgrazia che cerca di redimersi e di ricucire una vita sfilacciata, un antieroe sfigato che si rivelerà cruciale per salvare il mondo, moniti ambientalisti, alieni malvagi, qualche battuta qua e là...
È esagerato, eccessivo, kitsch, caotico, caciarone, ma pur non essendo congegnato altrettanto bene rispetto ai suoi precedessori, assolve il suo compito di intrattenere senza tante pretese e ha quel certo perverso fascino da B-movie che rende meno insopportabili le sue assurdità (siamo quasi dalle parti di Iron Sky, per intenderci).
E così gli perdoniamo anche il fatto di aver sprecato un Premio Oscar come Halle Berry, impiegata in un ruolo sciapo e molto al di sotto delle sue capacità, e il promettente Charlie Plummer (Premio Marcello Mastroianni alla Mostra di Venezia 2017, nello stesso scoppiettante anno di The Shape of Water, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e Madre!).
Ma, oh, stiamo pur sempre parlando di Roland Emmerich...
Moonlight non sarà certo la fine del mondo, come film.
Ma chissà cosa avrà in mente il nostro, la prossima volta, per il disgraziatissimo pianeta Terra...
Etichette: Berry, Emmerich, Independence Day, Independence Day: Rigenerazione, Iron Sky, John Bradley, Moonfall, Patrick Wilson, Sutherland, Venezia 2017
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