TENET, UN QUADRATO MAGICO DOVE NON TUTTO QUADRA
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
USA/Regno Unito, 2020
150'
Regia: Christopher Nolan
Interpreti: John David Washington, Robert Pattinson, Kenneth Branagh, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Michael Caine, Martin Donovan, Fiona Diurif, Himesh Patel, Clémence Poésy, Aaron Taylor-Johnson
Scienziati e politici dal futuro stanno cercando di cambiare il loro passato (che è anche il nostro presente) come soluzione per contrastare disastri ambientali gravissimi.
Attraverso portelli girevoli che permettono alle due ere di comunicare, essi comunicano con un loro agente che vive ai giorni nostri (Branagh) e lo incaricano di trovare indizi che, una volta raccolti, consentiranno di ricostruire un algoritmo in grado, potenzialmente, di distruggere la razza umana attuale.
La misteriosa organizzazione Tenet cercherà in tutti i modi di fermarlo, assoldando un agente speciale sveglio e coriaceo (Washington) e affiancandolo all'enigmatico Neil (Pattinson).
Innanzitutto iniziamo dal titolo: cosa vuol dire "Tenet"?
In inglese significa "principio", "dottrina".
Ma il riferimento probabilmente più voluto dal regista è quello riferito ad una ricorrente iscrizione latina in forma di quadrato magico, composta dalle parole SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, che compongono una frase palindroma dal significato mai del tutto chiarito.
Le stesse possono essere lette da sinistra verso destra, da destra verso sinistra, dall'alto in basso da sinistra verso destra, dal basso in alto da destra verso sinistra.
E al centro, come una croce, c'è proprio la parola "tenet", che in latino sta per "tiene", "guida", "regge"
Tali parole sono celate all'interno dell'intero film: Sator è il cognome dell'antagonista; Arepo, quello di un pittore autore di falsi che ha innescato una crisi familiare tra Sator e la moglie; Tenet è il nome dell'organizzazione segreta per la quale lavora il protagonista; Opera si riferisce al teatro dell'opera di Kiev dal quale inizia tutta la vicenda; Rotas è la denominazione di un'impresa edile che fa da copertura alle attività di Sator.
L'intento di Nolan è chiaro: giocare ancora con lo spazio e con il tempo - come già aveva fatto con Inception, Interstellar e Dunkirk - cercando di alterarne il normale corso e soffermandosi soprattutto sul secondo.
La vicenda è cervellotica e difficile da seguire, con tutte le inversioni di tempo che ci sono.
Ma il risultato è comunque un'opera audace, sontuosa, che compensa i tanti punti criptici con una resa scenica spettacolare.
Come tutti i film di Nolan.
E come tutti i film di Nolan richiede spettatori attenti e di essere vista più volte per essere meglio compresa e apprezzata.
Sapete che a noi di CINEMA A BOMBA! il cineasta britannico piace molto, ma la sceneggiatura questa volta è ancora più ostica dei lavori precedenti - se va avanti così, potremmo rivalutare il pur complicato Sokurov.
Ma sappiamo che non è lo script il suo punto forte.
Di Tenet apprezziamo soprattutto la regia - inconfondibile la mano dell'autore della saga del Cavaliere Oscuro -, ma anche la scelta dei luoghi delle riprese (c'è anche la Costiera Amalfitana) e dei collaboratori per le musiche (questa volta il fidato Hans Zimmer è stato sostituito dal compositore svedese Ludwig Göransson, che ha composto un'interessante colonna sonora rimbombante e martellante), il suono, la fotografia (magnifica, di Hoyte van Hoytema).
Anche gli effetti speciali sono notevoli - ma attenzione: l'aereo che viene fatto schiantare è un aereo vero!
Non male la selezione degli interpreti.
John David Washington, figlio di Denzel, dopo la bella prova in BlacKkKlansman, si conferma pure qui attore talentuoso e capace di non vivere all'ombra di un padre tanto ingombrante.
Robert Pattinson dimostra che la saga Twilight, che pure gli ha dato notorietà mondiale, è stato solo un incidente di percorso in termini di qualità recitativa.
Di Kenneth Branagh conosciamo già la bravura - il suo accento russo è credibile ed ha pure recitato imparando intere frasi al contrario!
L'australiana Elizabeth Debicki è eterea e algida come richiede il personaggio affidatole.
Tra gli altri, non ci ha sorpreso trovare nel cast Michael Caine, vero prezzemolino nolaniano.
Ma sapete cos'è la cosa che ci è piaciuta di più di Tenet?
È ciò che rappresenta per il cinema tutto, colpito gravemente dal Covid-19: cioè un tentativo di ripartire, di riportare il pubblico nelle sale.
In mezzo a tante produzioni rimandate ai prossimi mesi (per poter concorrere agli Oscar) o passate direttamente in streaming, si è creduto nel potenziale di questo film e si è provato a distribuirlo in modo tradizionale.
Vedremo se, alla fine, i numeri daranno ragione a Nolan & C.
Noi non possiamo che apprezzarne il coraggio e la fiducia nella rinascita dell'industria cinematografica.
Tenet e la Mostra di Venezia di quest'anno sono una bella dimostrazione che il cinema non è ancora morto.
Speriamo che si riprenda presto.
Etichette: Branagh, Caine, Debicki, Dunkirk, Inception, Interstellar, John David Washington, Nolan, Pattinson, Taylor-Johnson, Tenet
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