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USA, 2012
112'
Regia: Terrence Malick
Interpreti: Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Romina Mondello.
In Francia una giovane donna con figlia al seguito e matrimonio fallito alle spalle (Kurylenko) cerca in un americano (Affleck) quel grande amore che le è sempre mancato.
Il trasferimento e la conseguente vita negli USA avranno pesanti conseguenze sul loro rapporto di coppia.
Nel frattempo un sacerdote (Bardem) - pur apprezzato e stimato dalla sua comunità - si trova a vivere una profonda crisi vocazionale.
Girato a un solo anno da quel capolavoro che è
The Tree of Life, trionfatore al Festival di Cannes 2011 (frequenza temporale insolita per un autore che ha firmato solo 6 pellicole in 40 anni!),
To the Wonder non ne ha replicato il successo (anzi, ha ricevuto critiche contrastanti e qualche plateale contestazione alla
Mostra del Cinema di Venezia 2012, dove era in anteprima mondiale e in concorso), ma ne è il seguito ideale: la riflessione - autobiografica? - sulla ricerca di Dio da parte del leggendario cineasta Terrence Malick si sposta dall'ambito delle relazioni familiari a quello delle relazioni affettive, e dimostra come l'anelito al divino al contatto con la quotidianità sia tutt'altro che un tragitto semplice e lineare, bensì una strada tutta in salita, fatta di cadute, sbandamenti, cambi di percorso.
Per il maestro texano, ex professore di filosofia, l'amore - inteso in senso sia sacro che profano - è riflesso di Dio, quindi una conquista che si costruisce giorno per giorno, e che deve essere vissuta e messa alla prova delle difficoltà dell'esistenza.
Solo dopo aver conosciuto i momenti più bassi della propria vita, e averli superati - sembra suggerire Malick - è possibile tornare a sorprendersi e provare meraviglia.
Immortalato in modo sublime dal fidato direttore di fotografia messicano Emmanuel Lubezki, il film si compone principalmente di piani-sequenza con camera a spalla e immagini liriche (su tutte le scene ambientate a Mont Saint-Michel, luogo "meraviglioso", raggiungibile solo quando il livello della marea è basso), mentre i dialoghi - quasi tutti fuori campo - sono ridotti all'osso.
Non manca neppure, benché solo suggerita, la componente eco-panteista cara al regista: la presenza divina nella natura e il tormentato rapporto tra questa e gli esseri umani sono tematiche ricorrenti nel cinema di Malick, imprescindibili per cogliere il nocciolo delle sue sequenze più astratte.
Tra gli interpreti, Olga Kurylenko rappresenta una rivelazione: il film è incentrato soprattutto su di lei e la bellissima ex modella ucraina, già Bond Girl a fianco di Daniel Craig in
Quantum of Solace, attraversa la storia con passo lieve, ma piglio vivace.
Il suo personaggio è ingenuo, selvaggio,
charmant. Pur essendo meno nota, ruba la scena ai suoi colleghi più affermati, ridotti - a parte Ben Affleck - a ruoli abbastanza secondari.
Fa colore, però, la presenza della nostrana Romina Mondello - che in originale recita in italiano - in una piccola parte. Se la cava bene.
Nel montaggio finale Malick si è però permesso il lusso di tagliare scene con attrici del calibro di
Jessica Chastain (sì, avete letto bene: Jessica Chastain!), Rachel Weisz e Amanda Peet. Da non crederci...
Ma d'altra parte, Malick è pur sempre Malick.
Nel bene e nel male.
Etichette: Affleck, Bardem, Chastain, Kurylenko, McAdams, Mondello, Terrence Malick, The Tree of Life, To The Wonder, Venezia 2012, Weisz