I CLASSICI: MYSTERY TRAIN, JOE STRUMMER BASETTONE
USA/Giappone, 1989
113'
Regia: Jim Jarmusch
Con: Joe Strummer, Steve Buscemi, Nicoletta Braschi, Sy Richardson, Vondie Curtis-Hall, Chiqué Lee, Screamin' Jay Hawkins, Tom Waits (voce originale).
Memphis, Tennessee, citta natale di Elvis Presley.
Tre storie si incrociano nella stessa notte e nello stesso albergo.
Nella prima, una coppia di giovani Giapponesi è alla ricerca dei luoghi mitici del rock'n'roll.
Nella seconda, una donna italiana (Braschi) incontra prima una ragazza che ha appena lasciato il fidanzato e poi il fantasma di Elvis.
Nella terza, un inglese ubriaco e depresso (Strummer) si mette nei guai - insieme al cognato (Buscemi) e ad un amico afro - con un' improvvisata rapina a mano armata.
Per chi non lo sapesse o ricordasse, Joe Strummer ha avuto una breve carriera nel cinema.
Nella seconda metà degli anni 80, dopo lo scioglimento dei Clash, il punk-rocker britannico si riciclò per qualche anno come autore di colonne sonore e occasionalmente anche come attore.
Nel primo campo, i suoi contributi più significativi sono stati per pellicole indipendenti quali Permanent Record, Walker e When Pigs Fly.
Nel secondo, vanno ricordati almeno il pulp-western Straight to Hell e il lungometraggio che vi stiamo recensendo.
Jim Jarmusch, che pochi anni prima aveva diretto Daunbailò con l'italico Roberto Benigni (il che spiega la partecipazione qui della di lui moglie Nicoletta Braschi), volle a tutti i costi Joe nei panni dell'inaffidabile Johnny detto Elvis, al punto da scrivergli la parte su misura e dichiarando che, se questi non avesse accettato l'ingaggio, probabilmente non avrebbe girato il film.
Per fortuna le cose sono andate come sappiamo, anche perché l'ultimo capitolo è in realtà l'unico veramente interessante dei tre.
Per apprezzarlo al meglio consigliamo la versione in lingua originale: molte battute si perdono nella traduzione (ad esempio, quella che proprio Strummer fa sul duo vocale Sam & Dave nella versione italiana diventa un commento senza senso su Gianni & Pinotto).
Nei ruoli di supporto, fanno macchia un giovane Steve Buscemi prima de Il Grande Lebowski (i suoi duetti comici con Joe sono la parte migliore del film) e Chiqué Lee, fratello minore del più famoso Spike.
Occhio pure agli altri musicisti in trasferta artistica: oltre al leader dei Clash, compaiono Screamin' Jay Hawkins (il portiere dell'albergo) e Tom Waits (il DJ alla radio).
Mystery Train non è certo il capolavoro di Jarmusch (di questo talentuoso ma discontinuo regista ricordiamo anche il recente I Morti non Muoiono, presentato al Festival di Cannes nel 2019), ma vale la pena guardarlo per gustarsi la migliore e più credibile performance di Joe Strummer in ambito recitativo.
E chissà che non vi faccia venire voglia di riascoltare qualche sua vecchia canzone...
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