CINEMA A BOMBA!

lunedì 24 novembre 2025

I CLASSICI: HUSTLE, CHI NON SALTA ADAM SANDLER È

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2022
118'
Regia: Jeremiah Zagar
Interpreti: Adam Sandler, Juancho Hernangómez, Queen Latifah, Ben Foster, Heidi Gardner, Robert Duvall, Anthony Edwards, Dirk Nowitzki, Luka Dončić, Shaquille O'Neal.


Stanley (Sandler) è un talent scout dei Philadelphia 76ers nella NBA, ma il suo sogno è diventare vice-allenatore, così da poter passare più tempo a casa con la propria famiglia.

Durante una delle sue ricognizioni internazionali, scopre per caso il giovane spagnolo Bo (Hernangómez), dilettante di innato talento.
Lo porta negli USA per fare un provino, ma dovrà convincere i propri superiori...


Domanda: che cosa ci fanno insieme LeBron James e Adam Sandler? Risposta: un film.
Uno l'ha prodotto, l'altro idem e ne è pure l'interprete principale.

Il campione dei Los Angeles Lakers e il protagonista di Un Tipo Imprevedibile condividono la passione per il basket (ovvio, almeno nel primo caso) e hanno collaborato per realizzare una delle migliori pellicole sportive degli ultimi anni.

Opere come questa sono tanto efficaci quanto sono credibili le sequenze di gioco; per questo sono stati cooptati diversi campioni della NBA, cominciando dal co-protagonista Hernangómez (ex ala grande dei Boston Celtics) e finendo con Anthony Edwards (la stella dei Minnesota Timberwolves, non l'omonimo attore di ER-Medici in Prima Linea) in un ruolo da "cattivo".

Ecco allora un lungometraggio sulla pallacanestro fatto da chi se ne capisce e sa filmarla, attraverso riprese con la camera a spalla che danno l'impressione a volte di essere proprio in mezzo alle azioni.

Sandler, come capita a volte ai comici che si cimentano in un ruolo serio, è bravissimo.
È lui il valore aggiunto del film, ma bisogna ammettere che Juancho - che, ricordiamo, non è un attore professionista - se la cava abbastanza bene con la recitazione.

Hustle dovrebbe essere una commedia drammatica, ma non ha troppo del sostantivo (almeno per gli standard di Adam), e neppure molto dell'aggettivo.
Si tratta semmai di una favola moderna, un racconto di formazione che pesca un po' da Basta Vincere (pellicola di William Friedkin che un giorno forse recensiremo) e un po' da Will Hunting.

Al netto del frequente turpiloquio, è un'opera proiettabile nelle serate in famiglia, nelle scuole e chiaramente anche nei centri sportivi.
Per gli appassionati di basket, soprattutto. Ma non soltanto.


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martedì 18 novembre 2025

I CLASSICI: AQUAMAN E IL REGNO PERDUTO, IL DCEU DORME COI PESCI

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2023
124'
Regia: James Wan
Interpreti: Jason Momoa, Patrick Wilson, Nicole Kidman, Yahya Abdul-Mateen II, Randall Park, Temuera Morrison, Dolph Lundgren, Amber Heard.


Qualche anno dopo gli eventi del primo film, Aquaman (Momoa) è Re di Atlantide, si è sposato con Mera (Heard) e ha avuto un figlio.
Ma l'attacco improvviso del suo acerrimo nemico Black Manta rischia di danneggiare seriamente l'ecosistema marino.

Al nostro non resta quindi che far evadere di prigione il fratellastro Orm (Wilson) per convincerlo a diventare suo alleato.
In gioco c'è l'esistenza stessa del loro regno...


L'Uomo d'Acciaio (2013).
Batman v Superman: Dawn of Justice (2016).
Suicide Squad (2016).
Wonder Woman (2017).
Justice League (2017).
Aquaman (2018).
Wonder Woman 1984 (2020).
Zack Snyder's Justice League (2021).
The Flash (2023).

Dopo un decennio, si è concluso due anni fa il ciclo di pellicole del DC Extended Universe (in breve DCEU), di cui riportiamo qui sopra i capitoli per noi più significativi.
Più che concluso sarebbe meglio dire che è stato terminato: quest'ultimo film è uscito infatti quando ormai il reboot affidato a James Gunn era già in cantiere (il nuovo DC Universe è poi iniziato lo scorso luglio col brillante Superman).

Il Regno Perduto ha avuto quindi l'onere di mettere fine a una delle serie cine-eroistiche più apprezzate e controverse, tanto visceralmente odiata (specie dalla critica) quanto amata alla follia (specie dal pubblico), terzium non datur.
Peccato, sia perché il di poco precedente The Flash funge da più consona chiusura del cerchio, sia perché il primo Aquaman era stato uno degli articoli migliori del lotto.

Questo tardivo e superfluo sequel ha alcuni meriti: un'esplicita morale ecologista, effetti speciali e scene d'azione di buon livello, la promozione di Momoa a co-soggettista e di Wilson a co-protagonista (le interazioni tra i due fratelli sono la parte migliore dell'opera).
Per contro, risulta un po' sconnesso: le scenette umoristiche, non tutte di buon gusto (tipo la gag degli scarafaggi, inspiegabilmente ripresa post-credits), non si incastrano bene con le parti drammatiche.

La colpa è facilmente dei continui reshoot che hanno piagato la produzione e che sono tristemente diventati un marchio di fabbrica del DCEU.
A farne le spese, oltre al flusso della storia, sono stati i personaggi femminili (Kidman appare meno del dovuto, Heard è sostanzialmente una comparsa) e... Batman.

L'Uomo Pipistrello avrebbe dovuto fare capolino verso la fine, interpretato alternativamente da Ben Affleck (versione Snyder-verso) o da Michael Keaton (versione Burton-verso, sulla scia di The Flash).
Entrambi gli attori hanno girato alcune scene, ma alla fine la Warner ha scelto di tagliarle in fase di montaggio, eliminando così quel che sarebbe stato uno dei pochi veri motivi di interesse di questa pellicola.

Ciò che è rimasto è un film dimenticabile, senza infamia e - ahimé - senza lode, già datato prima ancora di esordire nelle sale.

Al contrario dei suoi colleghi Affleck, Gadot e Cavill (quest'ultimo fatto fuori senza troppi complimenti dopo l'inutile cameo in Black Adam), rivedremo Momoa nel DCU nei panni dell'alieno Lobo, a partire da Supergirl (il prossimo lungometraggio con Milly Alcock, non la vecchia serie tv con Melissa Benoist).

Buon per lui, ma il suo Aquaman avrebbe meritato un finale migliore.
Anche il DCEU.


[PS: per chi non lo sapesse, quella del precedente Aquaman è ancora oggi la recensione in assoluto più letta del nostro blog! Vi avevamo anche dedicato una delle migliori puntate del nostro podcast, il famigerato BOMBCAST. Andatevele a rileggere/risentire!]


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giovedì 6 novembre 2025

I CORTI: DAEMONIA'S PROFONDO ROSSO, TRIBUTO DI SANGUE

(Clicca sulla locandina per vedere il corto). 

Italia, 2000
8'
Regia: Sergio Stivaletti
Interpreti: Daemonia, Dario Argento.


Un uomo abbatte un muro e trova dall'altra parte i resti mummificati dei componenti di una band, che prendono vita e iniziano a suonare.
Ma chi è il misterioso omicida inguantato che li fa fuori uno ad uno?


A metà tra il cortometraggio e il videoclip, è un vero e proprio omaggio a Profondo Rosso realizzato da un collaboratore e amico di Dario Argento, il quale immaginiamo si sia molto divertito a fare la comparsa qui (non sveliamo in che ruolo, è una sorpresa!).

Esperto di trucchi ed effetti, Stivaletti - praticamente il Tom Savini nostrano - si è avvalso anche della partecipazione dei Daemonia, gruppo prog-rock capitanato da Claudio Simonetti, tastierista e fondatore dei Goblin, che avevano curato la colonna sonora del classico argentiano.

Il celeberrimo tema del film è riproposto in modo "roccioso", come commento sonoro alle uccisioni che ricalcano quelle del lungometraggio d'origine, in un vortice di (auto)citazionismo che non cela l'intento (auto)ironico e (auto)parodistico dell'operazione.

Trasmesso in tv 25 anni fa in occasione del 25° anniversario di Profondo Rosso (sì, avete fatto i conti bene: il capolavoro di Dario ha già mezzo secolo!), questo breve divertissement è consigliabile ai fan di Argento e agli appassionati del genere horror.

Oppure semplicemente a chi ha già nostalgia di Halloween e non ce la fa ad aspettare fino all'anno prossimo...


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