CINEMA A BOMBA!

martedì 31 gennaio 2012

OSCAR 2012. NOMINATION: LA LUNGA ATTESA


In attesa della premiazione ufficiale, che avverrà il 29 febbraio a Los Angeles, anche quest’anno è stata resa nota la “rosa” dei nominati.
Nonostante qualche conferma non sono certo mancate le sorprese, il che rende questa edizione una delle più incerte degli ultimi anni.

Scorrendo l’elenco si notano per prima cosa alcune “grandi assenze”.
Attori-rivelazione del 2011 come Ryan Gosling ( Drive) e Michael Fassbender ( Shame) sono stati stranamente snobbati, così come diversi registi di grande caratura che erano riusciti ad accattivarsi i favori di critica e pubblico un po’ in tutto il mondo: da Clint Eastwood ( J. Edgar) a Roman Polanski ( Carnage), da David Cronenberg ( A Dangerous Method) ad Aki Kaurismaki ( Le Havre).

Nel campo dell’animazione è clamorosa la doppia esclusione dell’ottimo Tintin di Spielberg – che sarebbe partito favorito, anche in virtù del Golden Globe recentemente conquistato – e di Cars 2, il che segna la fine dello strapotere degli artisti Pixar, da anni dominatori del settore.
Personalmente ci duole anche che né in questa categoria né in quella per il miglior film straniero compaia Alois Nebel, piccolo capolavoro ceco che abbiamo molto apprezzato a Venezia.

Ancor più notevole è la quasi assenza di Le Idi di Marzo, il bellissimo pamphlet politico firmato Clooney che molti davano per favorito e che si è invece aggiudicato una sola nomination. Il superdivo George concorre comunque come miglior attore: un duello “all’ultimo sangue” col simpatico Jean Dujardin di cui è difficile prevedere l’esito.
Nel reparto femminile, l’inossidabile Meryl Streep non dovrebbe avere rivali, mentre Jessica Chastain – attrice-simbolo del 2011 (vedi la monografia) – è candidata come non protagonista, ma stranamente non per The Tree of Life o Wilde Salomé, due pellicole con le quali avrebbe di certo vinto a mani basse.

E come miglior film? La sfida è a tre tra il geniale The Artist (ma è raro che vinca una commedia, specie se straniera e…muta!), il drammatico The Descendants (che ha lo svantaggio di essere una produzione indipendente) e il nostalgico Hugo (il cui regista Martin Scorsese è già appagato dalla vittoria di The Departed, pochi anni fa). Pronostico alquanto arduo.
Non resta che aspettare qualche settimana, sedersi in poltrona e…godersi lo show.

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domenica 29 gennaio 2012

GLI INEDITI: MY NAME IS BRUCE, ANCORA UN PO' DI ZUCCHERO BABY!

(clicca sulla locandina per vedere il trailer)

USA, 2008
86'
Regia: Bruce Campbell
Interpreti: Bruce Campbell, Ted Raimi, Grace Thorsen, Ellen Sandweiss, Dan Hicks.

Che cosa succederebbe se un bel giorno il grande attore Bruce Campbell venisse rapito da un ragazzino suo fan e portato in una cittadina di campagna affinchè sconfigga un antico demone cinese protettore del formaggio di caglio?

In questo modo inizia - frutto di oltre 2 anni di riprese, montaggi e rimontaggi, anteprime e posticipazioni - il film più atteso degli ultimi anni, almeno per i fan di Bruce Campbell.
Questi, da poco tornato sulla breccia con lo splendido serial Burn Notice, è l'attore di culto per eccellenza, vero e proprio divo dei B-movies e popolarissimo in patria.

Amico e sodale di Sam Raimi, col quale ha realizzato la leggendaria trilogia horror di Evil Dead (in Italia: La Casa, La Casa 2 e L'Armata delle Tenebre), Bruce con gli anni è rimasto imprigionato nel ruolo di eroe duro e puro in filmetti e filmacci trash a basso costo, riuscendo però a sfruttarli con grande (auto)ironia e coraggio.

Passato anche alla regia, il nostro ha confezionato con un budget irrisorio una vera e propria leccornia per appassionati, accontentando quanti da anni gli chiedevano di riprendere il ruolo di Ash di Evil Dead (non è proprio così, ma il risultato ci si avvicina molto).

Tra scene cult (la canzone di Guan-Di e il film-nel-film Cave Alien 2 sono geniali!) e autocitazioni a scroscio continuo anche nel cast (occhio a Ted Raimi in triplice ruolo), il divertimento è assicurato soprattutto per chi conosce a fondo la vasta filmografia campbelliana. Per tutti gli altri è un filmetto simpatico e senza pretese.
For fans only, ma avercene!

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martedì 17 gennaio 2012

I VINCITORI DEI GOLDEN GLOBE 2012


(dall'alto: Jean Dujardin e Bérénice Bejo in The Artist, George Clooney premiato per The Descendants, Martin Scorsese premiato per Hugo Cabret, Meryl Streep premiata per The Iron Lady).


La corsa agli Oscar 2012 è iniziata.

In attesa delle nomination del 24 Gennaio e della cerimonia di consegna del 26 Febbraio, lunedì notte sono stati consegnati i Golden Globe, i premi assegnati da una giuria composta da circa novanta giornalisti della stampa estera iscritti all'Hollywood Foreign Press Association.

In molti casi i Golden Globe hanno anticipato l'esito degli Oscar, ma quest'anno è difficile prevedere chi saranno i vincitori della prestigiosa statuetta: in campo troviamo alcuni tra i più grandi registi di Hollywood (Clint Eastwood, Steven Spielberg, Martin Scorsese, Woody Allen...) e tra i più famosi attori del mondo (Meryl Streep, Glenn Close, Jodie Foster, Kate Winslet, George Clooney, Brad Pitt, Leonardo Di Caprio...), oltre a veri e propri astri emergenti (come Jean Dujardin e Bérénice Bejo nel già cult The Artist, la sempre convincente Jessica Chastain, l'acclamato Ryan Gosling, il nuovo divo Michael Fassbender).

In attesa dello speciale di CINEMA A BOMBA! sugli Oscar 2012, nel frattempo vi presentiamo i vincitori dei Golden Globe e i trailer dei film premiati.


MIGLIOR FILM DRAMMATICO: The Descendants

MIGLIOR REGIA: Martin Scorsese ( Hugo Cabret)

MIGLIOR ATTRICE DRAMMATICA: Meryl Streep ( The Iron Lady)

MIGLIOR ATTORE DRAMMATICO: George Clooney ( The Descendants)

MIGLIOR COMMEDIA/MUSICAL: The Artist

MIGLIOR ATTRICE COMMEDIA/MUSICAL: Michelle Williams ( My Week with Marilyn)

MIGLIOR ATTORE COMMEDIA/MUSICAL: Jean Dujardin ( The Artist)

MIGLIOR CARTONE ANIMATO: Le avventure di Tintin

MIGLIOR FILM STRANIERO: A separation (Iran)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Octavia Spencer ( The Help)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Christopher Plummer ( Beginners)

MIGLIOR SCENEGGIATURA: Woody Allen ( Midnight in Paris)

MIGLIOR COLONNA SONORA: Ludovic Bource ( The Artist)

MIGLIORE CANZONE: Masterpiece (Madonna - W.E.)

CECIL B. DE MILLE AWARD (Premio alla carriera): Morgan Freeman.


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sabato 7 gennaio 2012

GLI INEDITI: BRONSON, UNA VITA VIOLENTA

(clicca sulla locandina per vedere il trailer)

GB, 2008
92'
Regia: Nicolas Winding Refn
Interpreti: Tom Hardy, Matt King, James Lance.

Per chi non lo conoscesse, Nicolas Winding Refn è stato uno dei principali fenomeni della scorsa stagione cinematografica.
Danese, classe 1970, è da anni idolo di cinefili e festival, ma da noi è stato scoperto solo in seguito al premio alla regia meritatamente vinto all'ultimo Festival di Cannes col riuscito Drive, noir friedkiniano cool & cult col lanciatissimo Ryan Gosling ( Le Idi di Marzo).

Bronson in Italia è stato distribuito talmente poco e male da poterlo considerare un inedito a tutti gli effetti (ma ad altre opere del regista come la crudissima trilogia Pusher e il "vichingo" Walhalla Rising era andata peggio: usciti direttamente in DVD).

La storia è quella (vera) di Michael Peterson alias Charlie Bronson, ribelle senza causa con un talento innato per la violenza che, pur senza aver mai ucciso nessuno, ha passato quasi tutta la vita in carcere.
Con molti echi da Arancia Meccanica e qualcuno da Trainspotting, la vicenda è raccontata a flashback senza un vero filo logico, in modo così grottesco e sopra le righe da risultare persino divertente (specie nella prima parte), benchè risultino evidenti oltre alle qualità anche i limiti del suo autore.

Winding Refn magari non è un genio, ma neppure il manierista vezzoso descritto dai suoi detrattori. Di certo dirige bene i suoi attori - Tom Hardy ( Inception, La Talpa) è irriconoscibile e azzeccato - e possiede un personale gusto visivo.
Per contro, non ha ancora imparato il senso della misura: se ci riuscisse, potrebbe aspirare all'ingresso nell'empireo dei grandi della Nuova Hollywood.

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venerdì 6 gennaio 2012

GLI INEDITI: OUTRAGE, TRADIMENTO CHIAMA SANGUE

(clicca sulla locandina per vedere il trailer)


Giappone, 2010
109'
Regista: Takeshi Kitano.
Interpreti: Takeshi Kitano, Kippei Shiina, Ryo Kase.

E’ ancora inedito in Italia Outrage, opus n. 15 di Takeshi Kitano, personaggio noto ai più per essere il creatore del programma televisivo di successo Takeshi’s Castle, ma celebre anche presso i cinefili come interprete e regista di capolavori come Sonatine, Hana-Bi (Fiori di Fuoco) e Brother, che rappresentano in modo crudo il violento mondo degli yakuza (i mafiosi giapponesi).

Anche Outrage si inserisce in questo filone ed è un racconto corale di potenti come di piccoli boss impegnati in continui tradimenti, doppi (ma anche tripli, quadrupli…) giochi, vendette, oscure manovre per accrescere la propria influenza e il proprio potere.
Il tutto condito con dita mozzate (gli yakuza, tradizionalmente, dimostrano il proprio pentimento con l’amputazione del dito mignolo), uccisioni truculente, torture, scatti di violenza improvvisi.

Consiglio: chi ancora deve accostarsi al cinema del maestro nipponico non inizi con questa pellicola, che è solo un parziale ritorno allo yakuza-movie - che tanto lo ha reso celebre al di fuori della propria patria - dopo un periodo di introspezione personale ( Takeshi’s, Glory to the Filmmaker! e Achille e la Tartaruga sono riflessioni ironiche, autoironiche, surreali ma impietose sul mestiere di artista, rivolte più a se stesso che al pubblico).
Parziale in quanto, rispetto ai suoi film più famosi, manca qualcosa. Non i leitmotiv del genere, no.

Sonatine, Hana-Bi e Brother non sono solamente una sequela di ammazzamenti e di scene truculente, ma il frutto di una visione disincantata del mondo.
I protagonisti sono in balia di un mare di violenza dal quale non riescono a salvarsi: non bastano l’amore, l’amicizia, la sensibilità per liberarsi da un destino tragico già segnato e ineluttabile; e, infatti, per Kitano gli uomini non sono altro che burattini nelle mani del fato (lo ha espresso chiaramente in Dolls).
Non vi è trascendenza, nell’opera del regista, bensì un materialismo spietato, un pessimismo che è più fatalità che cinismo.

Ma Outrage è cinico. Cinico in quanto la storia sembra un mero pretesto per una serie di scene ad effetto: non c’è alcuna Weltanschauung (visione del mondo) nel sottofondo, ma solo la volontà di riconquistare il pubblico dopo il fiasco commerciale delle ultime pellicole, come ha affermato in diverse interviste lo stesso Kitano, che ha altresì dichiarato di aver pensato prima al modo in cui dovevano morire i vari personaggi e successivamente alla trama.

Che delusione. La triste sensazione è che il regista, un tempo considerato una delle personalità più eclettiche e originali del cinema, sia nel pieno di una lunga crisi creativa.

Nel 2012 è prevista l'uscita della nuova opera di Beat Takeshi (come ama farsi chiamare; è lo pseudonimo che utilizzava quando faceva il cabarettista), Outrage 2.
Speriamo bene…

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