OSCAR 2012. NOMINATION: LA LUNGA ATTESA
In attesa della premiazione ufficiale, che avverrà il 29 febbraio a Los Angeles, anche quest’anno è stata resa nota la “rosa” dei nominati.
Nonostante qualche conferma non sono certo mancate le sorprese, il che rende questa edizione una delle più incerte degli ultimi anni.
Scorrendo l’elenco si notano per prima cosa alcune “grandi assenze”.
Attori-rivelazione del 2011 come Ryan Gosling ( Drive) e Michael Fassbender ( Shame) sono stati stranamente snobbati, così come diversi registi di grande caratura che erano riusciti ad accattivarsi i favori di critica e pubblico un po’ in tutto il mondo: da Clint Eastwood ( J. Edgar) a Roman Polanski ( Carnage), da David Cronenberg ( A Dangerous Method) ad Aki Kaurismaki ( Le Havre).
Nel campo dell’animazione è clamorosa la doppia esclusione dell’ottimo Tintin di Spielberg – che sarebbe partito favorito, anche in virtù del Golden Globe recentemente conquistato – e di Cars 2, il che segna la fine dello strapotere degli artisti Pixar, da anni dominatori del settore.
Personalmente ci duole anche che né in questa categoria né in quella per il miglior film straniero compaia Alois Nebel, piccolo capolavoro ceco che abbiamo molto apprezzato a Venezia.
Ancor più notevole è la quasi assenza di Le Idi di Marzo, il bellissimo pamphlet politico firmato Clooney che molti davano per favorito e che si è invece aggiudicato una sola nomination. Il superdivo George concorre comunque come miglior attore: un duello “all’ultimo sangue” col simpatico Jean Dujardin di cui è difficile prevedere l’esito.
Nel reparto femminile, l’inossidabile Meryl Streep non dovrebbe avere rivali, mentre Jessica Chastain – attrice-simbolo del 2011 (vedi la monografia) – è candidata come non protagonista, ma stranamente non per The Tree of Life o Wilde Salomé, due pellicole con le quali avrebbe di certo vinto a mani basse.
E come miglior film? La sfida è a tre tra il geniale The Artist (ma è raro che vinca una commedia, specie se straniera e…muta!), il drammatico The Descendants (che ha lo svantaggio di essere una produzione indipendente) e il nostalgico Hugo (il cui regista Martin Scorsese è già appagato dalla vittoria di The Departed, pochi anni fa). Pronostico alquanto arduo.
Non resta che aspettare qualche settimana, sedersi in poltrona e…godersi lo show.
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