CINEMA A BOMBA!

domenica 27 febbraio 2022

OSCAR 2022. NOMINATION: PREMI MUSICALI

(Dall'alto: Hans Zimmer se la ride in vista degli Oscar; Billie Eilish pensa a James Bond durante le registrazioni di No Time to Die).


Riuscirà Hans Zimmer a guadagnarsi un altro Premio Oscar?
Dopo la vittoria nel '95 con Il Re Leone, la carriera del compositore tedesco a Hollywood è andata in crescendo, con un'alternanza tra blockbuster superoistici targati DC (da L'Uomo di Acciaio fino a Wonder Woman 1984, passando per Batman v Superman) e opere d'autore di cineasti quali Christopher Nolan e Denis Villeneuve.

Proprio per il regista canadese Hans ha firmato le musiche di Dune, già omaggiate il mese scorso con il Golden Globe.
Non sappiamo se il verdetto verrà confermato dall'Academy, ma è certo che in questa categoria sia l'avversario da battere.

Anche per la miglior canzone c'è chi parte in vantaggio.
Parliamo ovviamente della popstar in perenne ascesa Billie Eilish: anche lei globizzata grazie alla canzone di punta dell'ultimo film di 007 (No Time to Die), se la dovrà vedere principalmente col quotatissimo Lin-Manuel Miranda di Encanto.

Occhio però alla terza incomoda Diane Warren: ancora col dente avvelenato per la mancata statuetta dell'anno scorso (colpa esclusiva - secondo i maligni - della scomposta esultanza della collega Laura Pausini dopo i Globes), la veterana cantautrice californiana è alla candidatura numero... 13!
Sarà la volta buona?

In attesa di sapere come andrà a finire, qui sotto potete trovare l'elenco dei nominati!


Migliore colonna sonora
Nicholas Britell - Don't Look Up
Hans Zimmer - Dune
Germaine Franco - Encanto
Alberto Iglesias - Madres paralelas
Jonny Greenwood - Il Potere del Cane

Migliore canzone
Be Alive (musiche e testo di Beyoncé e DIXSON) - Una Famiglia Vincente (King Richard)
Dos Oruguitas (musiche e testo di Lin-Manuel Miranda) - Encanto
Down to Joy (musiche e testo di Van Morrison) - Belfast
No Time To Die (musiche di Billie Eilish; testo di Billie Eilish e Finneas O'Connell) - No Time To Die
Somehow You Do (musiche e testo di Diane Warren) - Quattro Buone Giornate


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domenica 20 febbraio 2022

OSCAR 2022. NOMINATION: DOCUMENTARI E CORTOMETRAGGI

(Una sequenza del corto animato Robin Robin).  


Domanda: quali sono le categorie tradizionalmente più snobbate dall'Academy (e pure dai mass media)?
Risposta: ma ovviamente cortometraggi e documentari!

A nostro modesto parere, decisamente a torto: ci sono molte pellicole decisamente interessanti, anche quest'anno.

Ad esempio Attica, che racconta un tema già affrontato oltre 40 anni fa da Quel Pomeriggio di un Giorno da Cani con Al Pacino.
Oppure Flee, prodotto dal rapper-attore Riz Ahmed già visto in Rogue One: a Star Wars Story.

Questi ha firmato pure The Long Goodbye, corto girato per promuovere il proprio nuovo, omonimo disco, che vede tra gli altri la partecipazione del due volte premio Oscar Mahershala Ali.

L'universo femminista (e non solo quello) non potrà non apprezzare The Queen of Basketball, sulla storia vera di Lusia Harris, la prima - e finora unica - donna a guidare la NBA.

Tra i corti animati spicca invece Robin Robin, con un cast vocale di cui fanno parte anche Richard E. Grant (Shakespeare a Colazione, Star wars: L'Ascesa di Skywalker) e Gillian Anderson (X-Files).

Volete l'elenco dei nominati in queste categorie?
Eccovi accontentate/i, lo trovate qui sotto!


Miglior documentario
Ascension, regia di Jessica Kingdon, Kira Simon-Kennedy e Nathan Truesdell
Attica, regia di Stanley Nelson e Traci A. Curry
Flee, regia di Jonas Poher Rasmussen, Monica Hellström, Signe Byrge Sørensen e Charlotte De La Gournerie
Summer of Soul, regia di Questlove, Joseph Patel, Robert Fyvolent e David Dinerstein
Writing with Fire, regia di Rintu Thomas e Sushmit Ghosh

Miglior cortometraggio documentario
Audible, regia di Matthew Ogens e Geoff McLean
Lead Me Home, regia di Pedro Kos e Jon Shenk
The Queen of Basketball, regia di Ben Proudfoot
Three Songs for Benazir, regia di Elizabeth Mirzaei e Gulistan Mirzaei
When We Were Bullies, regia di Jay Rosenblatt

Miglior cortometraggio
Ala Kachuu - Take and Run, regia di Maria Brendle e Nadine Lüchinger
The Dress, regia di Tadeusz Łysiak e Maciej Ślesicki
The Long Goodbye, regia di Aneil Karia e Riz Ahmed
On My Mind, regia di Martin Strange-Hansen e Kim Magnusson
Please Hold, regia di K.D. Dávila e Levin Menekse

Miglior cortometraggio d'animazione
Affairs of the Art, regia di Joanna Quinn e Les Mills
Bestia, regia di Hugo Covarrubias e Tevo Díaz
Boxballet, regia di Anton Dyakov
Robin Robin, regia di Dan Ojari e Mikey Please
The Windshield Wiper, regia di Alberto Mielgo e Leo Sanchez


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giovedì 17 febbraio 2022

OSCAR 2022. NOMINATION: PREMI TECNICI

(Dietro le quinte di Dune).  


Tecnici, artigiani, professionisti...
Spesso vengono dimenticati o sottovalutati per il semplice fatto che lavorano dietro le quinte, lontano dalle luci della ribalta.

Ma il cinema è uno sport di squadra: il loro apporto è tanto importante quanto quello di una bellissima diva o di un regista geniale.

Giustamente l'Academy li omaggia annualmente con un'ampia gamma di categorie, e per noi di CINEMA A BOMBA è sempre un piacere accendere un po' i riflettori su questo angolo della settima arte.

Il nostro Speciale Oscar è dunque iniziato: cliccate sui link che trovate in basso per maggiori approfondimenti!


Migliore fotografia
Greig Fraser - Dune
Dan Laustsen - La Fiera delle Illusioni
Ari Wegner - Il Potere del Cane
Bruno Delbonnel - Macbeth
Janusz Kaminski - West Side Story

Migliore scenografia
Patrice Vermette - Dune
Tamara Deverell - La Fiera delle Illusioni
Grant Major - Il Potere del Cane
Stefan Dechant - Macbeth
Adam Stockhausen - West Side Story

Miglior montaggio
Hank Corwin - Don't Look Up
Joe Walker - Dune
Pamela Martin - Una Famiglia Vincente
Peter Sciberras - Il Potere del Cane
Myron Kerstein e Andrew Weisblum - Tick, Tick... Boom!

Migliori effetti speciali
Paul Lambert, Tristen Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer - Dune
Swen Gillberg, Bryan Grill, Nikos Kalaitzidis e Dan Sudick - Free Guy
Charlie Noble, Joel Green, Jonathan Fawkner e Chris Corbould - No Time to Die
Christopher Townsend, Joe Farrell, Sean Noel Walker e Dan Oliver - Shang Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli
Kelly Port, Chris Waegner, Scott Edelstein e Dan Sudick - Spider-Man: No Way Home

Miglior sonoro
Denise Yarde, Simon Chase, James Mather, Niv Adiri - Belfast
Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill, Ron Bartlett - Dune
Simon Hayes, Oliver Tarney, James Harrison, Paul Massey, Mark Taylor - No Time To Die
Richard Flynn, Robert Mackenzie, Tara Webb - Il Potere del Cane
Tod A. Maitland, Gary Rydstrom, Brian Chumney, Andy Nelson, Shawn Murphy - West Side Story

Migliori costumi
Jenny Beavan - Crudelia
Massimo Cantini Parrini e Jacqueline Durran - Cyrano
Jacqueline West e Bob Morgan - Dune
Luis Sequeira - La Fiera delle Illusioni
Paul Tazewell - West Side Story

Miglior trucco e acconciatura
Mike Marino, Stacey Morris e Carla Farmer - Il Principe cerca Figlio
Nadia Stacey, Naomi Donne e Julia Vernon - Crudelia
Donald Mowat, Love Larson e Eva von Bahr - Dune
Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh - Gli Occhi di Tammy Faye
Göran Lundström, Anna Carin Lock e Frederic Aspiras - House of Gucci


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lunedì 7 febbraio 2022

GLI INEDITI: THE LIGHTHOUSE, FARO DEL MIO PEGGIO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



USA/Canada, 2019
109'
Regia: Robert Eggers
Interpreti: Robert Pattinson, Willem Dafoe


Alla fine dell'Ottocento, in una minuscola isola al largo del New England (costa nord-orientale degli Stati Uniti) sferzata dalle onde e dal vento e abitata solo da aggressivi gabbiani, arriva il giovane Ephraim (Pattinson), assunto come guardiano del faro sotto la supervisione del burbero e più anziano Thomas (Dafoe).

Il primo dovrebbe stare lì poche settimane, ma il maltempo impedisce i collegamenti con la terraferma.

Soli, isolati, a corto di provviste, i due sono così costretti, con il passare del tempo, ad una convivenza sempre più difficile e carica di tensione.



Incredibile: The Lighthouse, uno dei film più originali, suggestivi e iconici degli ultimi anni, è rimasto praticamente inedito nei cinema italiani, presentato al Festival di Roma e poi passato direttamente a pagamento sulle piattaforme di streaming.

Mentre all'estero si scrivevano articoli su articoli sulla sorprendente opera seconda del talentuoso Robert Eggers (già autore dell'acclamato The Witch del 2015), in Italia essa è passata quasi inosservata.

E pensare che aveva ottenuto ottimi riscontri all'anteprima al Festival di Cannes del 2019 e aveva addirittura ottenuto una nomina a sorpresa agli Oscar 2020 (per la superba fotografia di Jarin Blaschke).

Grazie allo stupendo bianco e nero (ottenuto non in fase di postproduzione, ma con un particolare tipo di pellicola), a lenti di circa un secolo fa, ad un'illuminazione degli interni dovuta ad una lanterna al cherosene (con una lampada alogena al suo interno), Eggers riesce a costruire inquadrature che sembrano uscite da un film espressionista (come il Nosferatu di Murnau).

Giocando con spazi, ombre, suoni e con i volti in chiaroscuro dei due pratagonisti, egli ci fa immergere in una storia claustrofobica, paranoica, vertiginosa, ricca di simbologie, rimandi, suggestioni.

Le atmosfere, per intenderci, sono quelle della ballata di Samuel Taylor Coleridge The Rime Of The Ancient Mariner, manifesto poetico del Romanticismo inglese, ma anche dell'Arthur Gordon Pym del maestro del terrore Edgar Allan Poe, dell'inquietante racconto Il Tempio di Howard Phillips Lovecraft, dei tormentati romanzi di mare di Joseph Conrad ed Herman Melville.

I due fratelli Eggers (Robert alla regia, Max alla sceneggiatura) raffigurano i topoi, i luoghi comuni, tipici del genere marinaresco in modo realistico, ma immettendo altresì elementi fantastici, spiazzando così lo spettatore e suscitando in lui sgomento.

La stessa vicenda si dipana in un crescendo di angoscia e follia, accentuate dai visi allucinati, ancestrali, "espressionistici" di Robert Pattinson - i tempi di Harry Potter e Twilight sono lontanissimi, come dimostra anche il più recente Tenet - e Willem Dafoe (chi si ricorda di lui solo per i cinecomics Spider-Man e Aquaman dovrebbe andare a vedersi, tra gli altri, Vivere e Morire a Los Angeles), entrambi in stato di grazia.

Insomma, The Lighthouse è un'opera complessa, non facile, che si presta a più interpretazioni.

Ed è un faro che getta una luce inquietante sugli abissi dell'animo umano.



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