CINEMA A BOMBA!

giovedì 30 gennaio 2014

OSCAR 2014. NOMINATION: FILM E REGIA



È vero che con l'Academy non si può mai dire - l'anno scorso l'Oscar per il miglior film andò a sorpresa ad Argo di Ben Affleck, che non aveva ricevuto la nomination per la migliore regia - però sembra che quest'anno la corsa per il massimo riconoscimento sarà una questione a tre.

L'ambiziosa commedia su una grande truffa American Hustle, il thriller spaziale Gravity e il kolossal d'autore antischiavista 12 Anni Schiavo-12 Years a Slave sembrano infatti i favoriti della vigilia, forti di numerosi riconoscimenti già ottenuti ovunque.

Meno chance sembrerebbero avere gli altri titoli: The Wolf of Wall Street, sugli eccessi della finanza negli Anni Ottanta; Her, love story tra un uomo e la voce di un programma del computer; Captain Phillips, sull'assalto di una nave porta container da parte di un gruppo di pirati somali; Nebraska, viaggio on the road di un vecchietto con il figlio; Philomena, storia di un'anziana signora in cerca del figlio sottrattole quando era giovane; Dallas Buyers Club, vicenda di un uomo malato di AIDS che traffica medicinali.
Insomma, outsider con risicatissime possibilità di vittoria.

E molto probabilmente i registi dei tre frontrunner saranno anche quelli che si contenderanno l'Oscar per la migliore regia, anche se - visto l'equilibrio di quest'anno - pare molto poco probabile che un film riesca a conquistare i due massimi riconoscimenti dell'Academy.

Qui di seguito, ecco i trailer e le interviste ai registi dei film nominati.
Chi saranno i protagonisti della notte più attesa dell'anno?


MIGLIOR FILM


12 Years a Slave, diretto da Steve McQueen


American Hustle, diretto da David O. Russell


Captain Phillips, diretto da Paul Greengrass


Dallas Buyers Club, diretto da Jean-Marc Vallée


Gravity, diretto da Alfonso Cuarón


Her, diretto da Spike Jonze


Nebraska, diretto da Alexander Payne


Philomena, diretto da Stephen Frears


The Wolf of Wall Street, diretto da Martin Scorsese


MIGLIOR REGIA

Dall'alto: Alfonso Cuarón sul set di Gravity con George Clooney e Sandra Bullock; Steve McQueen sul set di 12 Years a Slave; Alexander Payne (a destra) con i protagonisti di Nebraska; David O. Russell (in piedi in completo scuro) sul set di American Hustle; Martin Scorsese (a destra) sul set di The Wolf of Wall Street con Kyle Chandler e Leonardo DiCaprio.

Alfonso Cuarón – Gravity

Steve McQueen – 12 Years a Slave

Alexander Payne – Nebraska

David O. Russell – American Hustle

Martin Scorsese – The Wolf of Wall Street

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martedì 28 gennaio 2014

OSCAR 2014. NOMINATION: ATTRICI ED ATTORI



Dell'esclusione di Robert Redford e Tom Hanks come migliori attori abbiamo già parlato nel nostro precedente post (in più, semmai, potremmo aggiungere quella di Emma Thompson per Saving Mr. Banks).
Quindi qui parleremo di chi c'è.

Facciamo subito qualche considerazione.
Per il secondo anno consecutivo un film diretto da David O. Russell riesce a piazzare un candidato per ogni categoria attoriale: Jennifer Lawrence e Bradley Cooper - lo scorso anno come protagonisti, questa volta come non protagonisti - stavolta sono stati affiancati da Christian Bale e Amy Adams.

Parecchi sono i pluri-nomininati: Meryl Streep è alla sua 18a nomination (ha già conquistato 3 Oscar e, da tempo, un posto nella storia del cinema); Judi Dench è a quota 7 (1 Oscar vinto); Cate Blanchett (1 Oscar vinto) e Amy Adams sono a quota 5; Leonardo DiCaprio e Julia Roberts (1 Oscar vinto) a 4; Bruce Dern, Bradley Cooper, Jonah Hill, Christian Bale (1 Oscar vinto), Jennifer Lawrence (1 Oscar vinto, quello del 2013) e Sandra Bullock (1 Oscar vinto) a 2.

Matthew McConaughey, Jared Leto, Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender, Sally Hawkins, June Squibb e due esordienti - Barkhad Abdi e Lupita Nyong'o - sono stati candidati invece per la prima volta.

Pronostici? Li lasciamo per la vigilia della cerimonia, però le sfide vere sono: Adams-Blanchett (attrice protagonista), DiCaprio-McConaughey (attore protagonista) e Fassbender-Leto (attore non protagonista), mentre Jennifer Lawrence non sembra avere reali contendenti per la statuetta come miglior attrice non protagonista.

Ma ora andiamo un po' più a fondo nel lavoro di questi divi.
Di seguito, cliccando sui link, potrete trovare interviste, articoli, clip dai film per i quali sono stati candidati.

Secondo voi, chi vincerà?



MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Christian Bale – American Hustle
Bruce Dern – Nebraska
Leonardo DiCaprio – The Wolf of Wall Street
Chiwetel Ejiofor – 12 Years a Slave
Matthew McConaughey – Dallas Buyers Club



MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Amy Adams – American Hustle
Cate Blanchett – Blue Jasmine
Sandra Bullock – Gravity
Judi Dench – Philomena
Meryl Streep – August: Osage County



MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Barkhad Abdi – Captain Phillips
Bradley Cooper – American Hustle
Michael Fassbender – 12 Years a Slave
Jonah Hill – The Wolf of Wall Street
Jared Leto – Dallas Buyers Club



MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Sally Hawkins – Blue Jasmine
Jennifer Lawrence – American Hustle
Lupita Nyong'o – 12 Years a Slave
Julia Roberts – August: Osage County
June Squibb – Nebraska

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domenica 26 gennaio 2014

OSCAR 2014. NOMINATION: FILM D'ANIMAZIONE, FILM STRANIERI, SCENEGGIATURE

Dall'alto: La Grande Bellezza; Frozen; una scena da Si Alza il Vento


Verdetto scontato, quello nella categoria relativa all'animazione.
Con la sola eccezione di Si Alza il Vento - ultima fatica del maestro nipponico Hayao Miyazaki col suo Studio Ghibli (quello di La Collina dei Papaveri, per capirci), in concorso a Venezia 2013 - la Disney non dovrebbe avere rivali neppure quest'anno.
Non solo in virtù del recente Golden Globe: Frozen è il miglior lavoro prodotto della celebre major dai tempi di Up (2009).
Grazie anche al tocco femminile dovuto all'apporto della regista-sceneggiatrice Jennifer Lee, l'ormai lanciatissmo blockbuster natalizio possiede tutte le carte in regola per conquistare anche l'Oscar.

Per il miglior film straniero, gli occhi sono ovviamente tutti puntati su La Grande Bellezza.
L'unico avversario che potrebbe impensierire Paolo Sorrentino è Il Sospetto-The Hunt dell'ex "dogmatico" danese Thomas Vinterberg, premiato a Cannes 2012 per l'interpretazione dell'ottimo protagonista Mads Mikkelsen.
In ogni caso, la pellicola dedicata alla nostra capitale - fatti i dovuti scongiuri - resta la superfavorita.

E le sceneggiature? Ai Globes l'ha spuntata Her, ma l'Academy distingue tra copioni originali e adattamenti.
Pertanto, se nella prima categoria Spike Jonze deve vedersela col duo O'Russel-Singer del quotatissimo American Hustle e con l'inossidabile Woody Allen (3 Oscar e 16 nomination all'attivo!) di Blue Jasmine, nell'altra la sfida sembrerebbe soprattutto tra Coogan-Pope di Philomena - già premiati a Venezia 2013 - e Terence Winter di The Wolf of Wall Street (ma chissà che il colpaccio non riesca invece al trio Delpy-Hawke-Linklater di Before Midnight).

Volete approfondire gli argomenti e magari leggervi pure qualche sceneggiatura?
Cliccate sui link che trovate di seguito!


MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
The Croods – Kirk DeMicco, Chris Sanders e Kristine Belson
Cattivissimo Me 2 (Despicable Me 2) – Pierre Coffin, Chris Renaud e Chris Meledandri
Ernest & Celestine – Benjamin Renner e Didier Brunner
Frozen – Chris Buck, Jennifer Lee e Peter Del Vecho
Si Alza il Vento – Hayao Miyazaki e Toshio Suzuki

MIGLIOR FILM STRANIERO
The Broken Circle Breakdown (Belgio) – Felix Van Groeningen
The Missing Picture (Cambogia) – Rithy Panh
Il Sospetto-The Hunt (Danimarca) – Thomas Vinterberg
La Grande Bellezza (Italia) – Paolo Sorrentino
Omar (Palestina) – Hany Abu-Assad

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
American Hustle – Eric Warren Singer e David O. Russell
Blue Jasmine – Woody Allen
Dallas Buyers Club – Craig Borten and Melisa Wallack
Her – Spike Jonze
Nebraska – Bob Nelson

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
12 Years a Slave – John Ridley
Before Midnight – Richard Linklater, Julie Delpy, Ethan Hawke
Captain Phillips – Billy Ray
Philomena – Steve Coogan e Jeff Pope
The Wolf of Wall Street – Terence Winter

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giovedì 23 gennaio 2014

OSCAR 2014. NOMINATION: I PREMI MUSICALI

Dall'alto: gli U2 con il Golden Globe vinto per "Ordinary Love"; Pharrell Williams con un Minion; Frozen


Sorpresa: Alex Ebert, fresco vincitore - con All is Lost - del Golden Globe per la miglior colonna sonora, è stato escluso dalle nomine ai premi Oscar.
Ne ignoriamo le ragioni, ma una cosa è certa: i cinque contendenti alla statuetta - tra i quali il veterano John Williams (giunto alla 49a candidatura, con 5 statuette già in saccoccia!) e gli Arcade Fire di Her - devono aver tirato un sospiro di sollievo.

Nella sezione destinata alla miglior canzone originale, si nota l'assenza di Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen, Gran Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes e liberamente ispirato alla vita del cantautore Dave Van Ronk.
La Disney punta tutto sul musical Frozen, in lizza anche come miglior film d'animazione, mentre gli U2 vogliono chiaramente confermare il globo dorato recentissimamente conquistato.

Ma c'è ancora molto tempo prima di scoprire chi vincerà in queste categorie.
Nell'attesa potete godervi le musiche e le canzoni in concorso...semplicemente cliccando sui link che trovate qui sotto!


MIGLIOR COLONNA SONORA
John Williams – The Book Thief
Steven Price – Gravity
William Butler e Owen Pallett – Her
Alexandre Desplat – Philomena
Thomas Newman – Saving Mr. Banks

MIGLIOR CANZONE
Alone, Yet Not Alone da Alone Yet Not Alone – Bruce Broughton e Dennis Spiegel [NOMINATION REVOCATA]
Happy da Cattivissimo Me (Despicable Me 2) – Pharrell Williams
Let It Go da Frozen – Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez
The Moon Song da Her – Karen Orzolek and Spike Jonze
Ordinary Love da Mandela: Long Walk to Freedom – U2

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martedì 21 gennaio 2014

OSCAR 2014. NOMINATION: I PREMI TECNICI


I premi tecnici sono solitamente i meno considerati dell'industria cinematografica.
A torto: un film non è il frutto del lavoro di pochi, ancor meno di una singola persona.

Direttori di fotografia, montatori, costumisti, scenografi, esperti in effetti speciali (visivi e sonori), truccatori e fonici sono invece fondamentali, a volte dei veri e propri maestri del mestiere, importanti quanto il regista o gli attori protagonisti.

Come di consueto (l'ha fatto l'anno scorso, così come due anni fa), CINEMA A BOMBA! non perde occasione di rendere omaggio a queste categorie, presentandovi in dettaglio tutti i candidati che il mese prossimo potrebbero portarsi a casa una delle ambitissime statuette dorate.

Volete dare un'occhiata, insieme a noi, a ciò che è successo dietro le quinte delle pellicole in concorso?
Cliccate sui video che trovate di seguito!



Dietro le quinte di Lo Hobbit-La Desolazione di Smaug.

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Gravity – Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk and Neil Corbould
Lo Hobbit-La Desolazione di Smaug (The Hobbit: The Desolation of Smaug) – Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton and Eric Reynolds
Iron Man 3 – Christopher Townsend, Guy Williams, Erik Nash and Dan Sudick
The Lone Ranger – Tim Alexander, Gary Brozenich, Edson Williams and John Frazier
Star Trek Into Darkness – Roger Guyett, Patrick Tubach, Ben Grossmann and Burt Dalton


Dietro le quinte di Gravity.

MIGLIOR FOTOGRAFIA
The Grandmaster – Philippe Le Sourd
Gravity – Emmanuel Lubezki
Inside Llewyn Davis – Bruno Delbonnel
Nebraska – Phedon Papamichael
Prisoners – Roger Deakins

Costumi per Il Grande Gatsby

MIGLIORI COSTUMI
12 Years a Slave – Patricia Norris
American Hustle – Michael Wilkinson
The Grandmaster – William Chang Suk Ping
Il Grande Gatsby (The Great Gatsby) – Catherine Martin
The Invisible Woman – Michael O'Connor


Trucco e parrucco di Jackass Presents: Bad Grandpa.

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
Dallas Buyers Club – Adruitha Lee and Robin Mathews
Jackass Presents: Bad Grandpa – Stephen Prouty
The Lone Ranger – Joel Harlow and Gloria Pasqua-Casny


Dietro le quinte di 12 Years a Slave

MIGLIOR SCENOGRAFIA
12 Years a Slave – Adam Stockhausen (Production Design); Alice Baker (Set Decoration)
American Hustle – Judy Becker (Production Design); Heather Loeffler (Set Decoration)
Gravity – Andy Nicholson (Production Design); Rosie Goodwin and Joanne Woollard (Set Decoration)
Il Grande Gatsby (The Great Gatsby) – Catherine Martin (Production Design); Beverley Dunn (Set Decoration)
Her – K. K. Barrett (Production Design); Gene Serdena (Set Decoration)


Dietro le quinte di American Hustle.

MIGLIOR MONTAGGIO
12 Years a Slave – Joe Walker
American Hustle – Jay Cassidy, Crispin Struthers and Alan Baumgarten
Captain Phillips – Christopher Rouse
Dallas Buyers Club – John Mac McMurphy and Martin Pensa
Gravity – Alfonso Cuarón and Mark Sanger


Dietro le quinte di Inside Llewyn Davis.

MIGLIOR SONORO
Captain Phillips – Chris Burdon, Mark Taylor, Mike Prestwood Smith and Chris Munro
Gravity – Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead and Chris Munro
Lo Hobbit-La Desolazione di Smaug (The Hobbit: The Desolation of Smaug) – Christopher Boyes, Michael Hedges, Michael Semanick and Tony Johnson
Inside Llewyn Davis – Skip Lievsay, Greg Orloff and Peter F. Kurland
Lone Survivor – Andy Koyama, Beau Borders and David Brownlow


Dietro le quinte di All Is Lost.

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
All Is Lost – Steve Boeddeker and Richard Hymns
Captain Phillips – Oliver Tarney
Gravity – Glenn Freemantle
Lo Hobbit-La Desolazione di Smaug (The Hobbit: The Desolation of Smaug) – Brent Burge
Lone Survivor – Wylie Stateman

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domenica 19 gennaio 2014

OSCAR 2014. NOMINATION: DOCUMENTARI E CORTOMETRAGGI

Dall'alto: la locandina di The Act of Killing; una scena da Helium; un fotogramma da Tutti In Scena! 


Giunto ormai al nostro terzo speciale sugli Oscar, ormai dovreste averlo intuito: le categorie che presentiamo in questo post ci piacciono particolarmente, in quanto sono sempre fonti di belle sorprese.
Infatti, è occupandoci di documentari e cortometraggi che abbiamo scoperto dei veri e propri gioielli, come If A Tree Falls e The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore.

E anche quest'anno, spulciando tra trame e trailer, sembra che il livello delle opere sia molto alto. Ma noi non vi daremo riferimenti, per non togliervi la soddisfazione di scoprirle da voi e di svelarne i temi.

Possiamo solo notare la presenza di alcuni volti noti e di personaggi interessanti.
Tra i primi va annoverato certamente Martin Freeman (protagonista di Lo Hobbit-Un Viaggio Inaspettato e Lo Hobbit-La Desolazione di Smaug), che recita nel corto The Voorman Problem.
Il cortometraggio documentario The Lady in Number 6: Music Saved My Life ruota invece attorno alla vita di Alice-Herz Sommer, che ha 110 anni ed è la più anziana sopravvissuta all'Olocausto.
Una particolarità: la signora suona ancora il piano, e bene. Complimenti!

Tra i produttori esecutivi di The Act of Killing, ci sono Errol Morris (presente in concorso a Mostra di Venezia Venezia 2013 con una lunga intervista a Donald Rumsfeld, uno dei "falchi" dell'Amministrazione di George W. Bush) e il geniale Werner Herzog, autore - tra l'altro - di Cave of Forgotten Dreams, cioè due delle personalità che maggiormente hanno cambiato il linguaggio documentaristico negli ultimi decenni.
In 20 Feet from Stardom, storia di cantanti che fanno accompagnamento vocale a colleghi più famosi durante i tour, fanno capolino - come persone intervistate - nientepopodimeno che Bruce Springsteen, Stevie Wonder, Mick Jagger, Sheryl Crow e Sting! Sounds good!

Inoltre, plaudiamo ad un gradito ritorno: quello di Topolino in bianco e nero, disegnato con un tratto che ricorda i suoi esordi (il vecchio Mickey Mouse era ben più simpatico e meno politically correct di quello a colori e più recente). Non vi diremo in quale cortometraggio animato compare, ma vi possiamo aiutare dicendo che un indizio ve lo abbiamo già dato (fate attenzione a tutto il post). Non riuscite a raccapezzarvici? Ok, altro aiutino: questo mini cartoon è stato proiettato prima di un noto film di animazione Disney che recentemente tanto successo ha avuto anche in Italia.

Di seguito, ecco le varie opere nominate. Cliccando sui link potrete vederne i trailer e/o leggerne le trame.
Buon divertimento!

MIGLIOR DOCUMENTARIO
The Act of Killing – Joshua Oppenheimer and Signe Byrge Sørensen
Cutie and the Boxer – Zachary Heinzerling and Lydia Dean Pilcher
Dirty Wars – Richard Rowley and Jeremy Scahill
The Square – Jehane Noujaim and Karim Amer
20 Feet from Stardom – Morgan Neville

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
CaveDigger – Jeffrey Karoff
Facing Fear – Jason Cohen
Karama Has No Walls – Sara Ishaq
The Lady in Number 6: Music Saved My Life – Malcolm Clarke and Nicholas Reed
Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall – Edgar Barens

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Aquel No Era Yo (That Wasn't Me) – Esteban Crespo
Avant Que De Tout Perdre (Just Before Losing Everything) – Xavier Legrand
Helium – Anders Walter and Kim Magnusson
Pitääkö Mun Kaikki Hoitaa? (Do I Have to Take Care of Everything?) – Selma Vilhunen and Kirsikka Saari
The Voorman Problem – Mark Gill and Baldwin Li

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO
Feral – Daniel Sousa
Tutti in Scena! (Get a Horse!) – Lauren MacMullan
Mr. Hublot – Laurent Witz
Possessions – Shuhei Morita
Room on the Broom – Max Lang and Jan Lachauer

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giovedì 16 gennaio 2014

OSCAR 2014. PAOLO, SEI IN NOMINATION!


10: Gravity e American Hustle.
9: 12 Anni Schiavo (12 Years a Slave).
6: Captain Phillips, Dallas Buyers Club, Nebraska.
5: Her e The Wolf of Wall Street.
4: Philomena.


No, quello di sopra non è un messaggio in codice. Né siamo noi della redazione che diamo i numeri. Né sono numeri della smorfia napoletana da giocarsi.
Nel primo pomeriggio - ora italiana - sono stati svelati i nominativi dei protagonisti degli Oscar 2014 e le cifre indicano quante nomination hanno raccolto i film più citati.

Tra sorprese - poche, come l'esclusione di nomi eccellenti del calibro di Robert Redford e Tom Hanks e l'inclusione di perfetti sconosciuti tra gli attori, o l'exploit di Dallas Buyers Club - e conferme - tante, tra le quali la presenza dei sempiterni John Williams (colonna sonora. Ancora! Sono 49 presenze...) e Meryl Streep (attrice protagonista. Lei, invece, è alla 18a volta) - emerge comunque una certezza: la vittoria della statuetta più prestigiosa sarà una sfida a tre tra Gravity di Alfonso Cuaròn, 12 Years a Slave di Steve McQueen e American Hustle di David O. Russell.

Rispetto all' anno scorso, quindi, ci sono meno sconvolgimenti. Ma la cerimonia di premiazione è il 2 Marzo: i giurati hanno quindi un bel po' di tempo ancora per sparigliare le carte.

Nel frattempo, stiamo preparando uno speciale nel quale vi faremo conoscere ogni singola categoria e ogni singolo candidato; perciò, pazientate ancora qualche giorno: vedrete che chicche...

Possiamo tuttavia anticiparvi alcune cose.
La voce di Scarlett Johansson non è stata nominata (no, avete letto bene: in Her di Spike Jonze la prosperosa attrice purtroppo non compare - si sente solo la sua voce, che nella pellicola è quella di un sistema operativo - ma è riuscita a vincere lo stesso il riconoscimento per la migliore interpretazione femminile all'ultimo Festival di Roma (all'Academy, a quanto pare, sono più tradizionalisti).

L'Italia c'è, eccome.
La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino (qui la recensione) è il frontrunner nella categoria per il Miglior Film Straniero.
Piero Tosi, grandissimo costumista, dopo 5 nomination il suo Oscar ora lo ha finalmente vinto (alla carriera).

Complimenti! Beh, che soddisfazione per il nostro cinema, dopo tanti - meglio: troppi - anni di oblio; e due motivi in più per seguire con interesse l'86a edizione degli Academy Award!

Restate connessi con CINEMA A BOMBA!: ne vedrete delle belle.

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mercoledì 15 gennaio 2014

LA GRANDE BELLEZZA, LA ROMA BELLA E STRACAFONAL DI SORRENTINO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

Italia/Francia, 2013
142'
Regia: Paolo Sorrentino
Interpreti: Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Isabella Ferrari, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio, Serena Grandi, Pasquale Petrolo (Lillo), Roberto Herlitzka, Fanny Ardant, Antonello Venditti.


Quest'anno, finalmente, l'Italia ha buone possibilità di tornare nel gotha del cinema internazionale.
La Grande Bellezza, ultima ambiziosa opera firmata Paolo Sorrentino, è la speranza tricolore all'ormai prossima notte degli Oscar, forte degli osanna tributatigli l'anno scorso al Festival di Cannes, del successo di pubblico e critica che sta ottenendo negli States e soprattutto dal recentissimo Golden Globe conquistato come miglior film straniero.

La pellicola ruota intorno a Jep Gambardella (Servillo), un tempo promessa della letteratura italiana grazie ad un unico romanzo di grande successo, ora intervistatore a tempo perso e "re dei mondani" a tempo pieno.
Tra un festino e l'altro il nostro ha diversi incontri più o meno surreali, ma la notizia della morte della mai dimenticata fidanzata di gioventù lo scuote dal torpore e lo spinge a dare una svolta alla propria vita.

La cosa che più balza all'occhio è che, una volta tanto, in questo film complesso e apparentemente privo di una trama lineare l'Italia non è rappresentata come una nazione che si piange addosso e fa sfoggio unicamente delle proprie magagne.
Questa eterna autoindulgenza è il reato principale della cinematografia nostrana degli ultimi decenni, peccato gravissimo per un'industria capace in passato di innovare come pochi il linguaggio filmico: basti pensare alla narrazione universale del Neorealismo, ma pure alle pellicole di genere degli anni 60-70 (Tarantino aveva ragione, e la cosa brucia ancora a certi miopi campanilisti).

Ciò non toglie che il talentuoso regista napoletano sia spesso impietoso nella descrizione del mondo intellectual-chic - o meglio, "intellettualoid-chic" - della Capitale, tanto snob quanto volgare, fatuo, vuoto.
Spassose in questi termini almeno due sequenze: quella dell' intervista del protagonista all'emula di Marina Abramović e quella della metodica demolizione della matrona altoborghese fintamente impegnata.

Tuttavia, ciò che rende più profondo il suo sguardo è la proibita fascinazione - in fondo, comprensione - verso questo mondo "altro", fatto di "trenini che non vanno da nessuna parte" e di feste rutilanti piene di musica, luci, colori sulle terrazze di attici dalla vista spettacolare (il Colosseo compare spesso, sullo sfondo), dove si mischiano starlette, donne avvenenti e disponibili, imprenditori, poeti silenziosi, cardinali gastronomi, nobili decaduti, scrittori da quattro soldi, parvenu...

Forse perché, per riuscire a catturare qualche sprazzo di sincerità e bellezza, bisogna prima immergersi in questo inferno di miseria spirituale e poi liberarsene; come fa il protagonista, prima nauseato dallo squallore e dall'ipocrisia di una classe sociale oziosa e velleitaria, e infine proiettato verso una dimensione più autentica della propria esistenza.

Già, la bellezza: grazie alla fotografia dell'ottimo Luca Bigazzi, era da tempo che Roma non veniva rappresentata così piena di charme, poesia, arte, mistero: i suoi scorci sono uno spettacolo nello spettacolo e riescono a far dimenticare la versione maldestra e anacronistica che Woody Allen aveva cercato di immortalare lo scorso anno con l'irrisolto To Rome with Love.

Un paio di note sugli attori: la prima riguarda il massiccio utilizzo di professionisti di estrazione teatrale, tra i quali il sempre bravissimo Servillo, oramai il più importante interprete del nostro Paese; la seconda il fatto - piuttosto curioso - che Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, alfieri della romanità, interpretano personaggi che si chiamano rispettivamente Romano e Ramona (anagramma di "romana"). Una coincidenza?

Abbiamo sorvolato volutamente sul parallelismo tra La Grande Bellezza e l'immortale capolavoro felliniano La Dolce Vita: troppo diversi gli stili registici, troppo lontane le epoche in cui sono stati girati, troppo fuorviante il dibattito in cui si è infognata buona parte della critica per poter confrontare le due opere.
Ora è il momento di concentrarsi sull'Oscar, una statuetta che manca all'Italia da un quindicennio.
Forza, Paolo. Se non ci riesci tu, chi può?

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lunedì 13 gennaio 2014

GOLDEN GLOBE 2014. I VINCITORI

Dall'alto: Paolo Sorrentino col Golden Globe per il miglior film straniero; Amy Adams miglior attrice per American Hustle; cast e regista di 12 Anni Schiavo; Matthew McConaughey miglior attore drammatico; Jennifer Lawrence miglior attrice non protagonista.


Tutto come previsto, o quasi.
La notizia del giorno è di sicuro il Golden Globe come miglior film straniero vinto dal nostro Paolo Sorrentino con La Grande Bellezza.
Non possiamo che rallegrarcene, per almeno 3 ragioni:
- all'ultimo Festival di Cannes la pellicola era stata malamente snobbata dalla giuria in favore di La Vie d'Adèle (eh?);
- il "girone" relativo ai film stranieri era il più combattuto, con altri 4 "pezzi da novanta" su cui non era affatto facile spuntarla;
- La Grande Bellezza è davvero un'opera riuscita (presto ne pubblicheremo la recensione!) e conferma Sorrentino come il più originale regista del nostro paese, l'unico in grado di essere competitivo anche oltreoceano.
Bravo Paolo, e speriamo che questo successo sia di buon auspicio per gli Oscar 2014.

Quanto al resto, i premi confermano in buona parte le previsioni della vigilia, con la sensazione che i 90 giurati della stampa estera abbiano voluto accontentare un po' tutti.
Ecco allora American Hustle e 12 Anni Schiavo che tornano a casa coi globi più ambiti (a differenza degli Oscar, i GG distinguono tra film drammatici e commedie), col messicano Alfonso Cuaron di Gravity come terzo incomodo.

Se per le attrici i verdetti erano scontati - dall'alleniana Cate Blanchett alla determinata Amy Adams, passando per la lanciatissima Jennifer Lawrence, già oscarizzata l'anno passato (ma spiace per la Julie Delpy di Before Midnight, rimasta a bocca asciutta) - più interessanti risultano quelli per i migliori attori.

Leo DiCaprio, che invecchia come il buon vino, sbaraglia l'agguerritissima concorrenza e - giudato ancora una volta dal mentore/amico Martin Scorsese - con The Wolf of Wall Street si piazza in prima fila nella corsa per quella statuetta che troppo a lungo gli è stata negata.
Sorvolando sul premio assegnato a Jared Leto per Dallas Buyers Club (una concessione alle ragazzine che lo idolatrano come cantante rock?), che ha prevalso a sorpresa sul favoritissimo Michael Fassbender di 12 Anni Schiavo, notevole è il Globe come protagonista drammatico conquistato da Matthew McConaughey per lo stesso film: l'ex bellimbusto texano, da quando ha incrociato la propria strada con quella del maestro William Friedkin (vedi Killer Joe), si è riscoperto attore credibile e "serio".

Ultima nota: l'assenza della superdiva Jessica Chastain.
Dopo il GG conquistato a furor di popolo con Zero Dark Thirty l'anno scorso e due nomination consecutive agli Oscar andate inspiegabilmente a vuoto, la rossa attrice californiana ha scelto di tenersi lontana dalle competizioni, in attesa di tornare alla grande con l'attesissimo Interstellar di Christopher Nolan (quello dell'ultimo Batman).
Saranno loro i vincitori del prossimo anno?

Di seguito l'elenco dei premiati: cliccate sui link per accedere a trailer, interviste e curiosità!


MIGLIOR FILM DRAMMATICO
- 12 Anni Schiavo

MIGLIOR COMMEDIA
- American Hustle

MIGLIOR REGIA
- Alfonso Cuaron, Gravity

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UN FILM DRAMMATICO
- Matthew McConaughey, Dallas Buyers Club

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA IN UN FILM DRAMMATICO
- Cate Blanchett, Blue Jasmine

MIGLIOR ATTORE IN COMMEDIA O MUSICAL
- Leonardo DiCaprio, The Wolf of Wall Street

MIGLIORE ATTRICE IN COMMEDIA O MUSICAL
- Amy Adams, American Hustle

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
- Jared Leto, Dallas Buyers Club

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
- Jennifer Lawrence, American Hustle

MIGLIORE SCENEGGIATURA
- Spike Jonze, Her

MIGLIORE COLONNA SONORA
- Alex Ebert, All Is Lost

MIGLIOR CANZONE
- Ordinary Love degli U2, Mandela: Long Walk To Freedom

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE
- Frozen

MIGLIOR FILM STRANIERO
- La Grande Bellezza (Italia)

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sabato 11 gennaio 2014

I CORTI: MORDRAUD, NON CHIAMATELO "TRONO DI PIADE"!

(Clicca sull'immagine per vedere il corto) 

Italia/San Marino, 2013
23'
Regia: Riccardo Piana
Interpreti: Alessandro Canini, Enrico Savorelli, Andrea Ranocchini, Davide Ranocchini, Marco Mularoni, Chiara Carnevale, Marina Carpini, Andrea Guidi.


Nel medioevaleggiante mondo immaginario di Cambria, due fratelli (in realtà i fratelli sono tre, ma qui ci si sofferma soprattutto su di loro) si fronteggiano l'un contro l'altro armati, mossi da sentimenti di odio e vendetta generati da un passato oscuro.
Uno, il Mordraud del titolo, è nelle fila di uno sparuto ma impavido gruppo di ribelli; l'altro, Dunwich, è a capo di un esercito numeroso e potente che può contare anche sull'apporto di tre misteriosi figuri dai poteri soprannaturali.
Lo scontro tra le due fazioni e tra i due fratelli sarà cruento e senza esclusione di colpi.

Tratto dall'omonimo romanzo di Fabio Scalini, che ne è anche sceneggiatore e autore della colonna sonora, questo cortometraggio serve principalmente come lancio dell'opera, già diventata - grazie al passaparola - un cult, e si accinge a divenire un probabile caso editoriale: dopo l'interesse suscitato al Lucca Comics del 2013, il "Progetto Mordraud" (che prevede una saga di quattro libri; attualmente, Mordraud è il primo e unico disponibile) sbarcherà al celeberrimo e prestigiosissimo Comic-Con di San Diego nel Luglio 2014, dove il corto parteciperà al concorso cinematografico.

E saprà farsi notare, anche perché nell'atmosfera ricorda vagamente la serie Il Trono di Spade, sebbene in salsa italica, anzi, romagnola.
Ma non pensate ad una scimmiottatura o a qualcosa di dilettantesco e provinciale.

Realizzato in modo accurato dall'agenzia 3pix Studio e prodotto dalla società Rampart Productions, questo film ha parecchi punti di forza: la qualità delle immagini e degli effetti speciali, la messinscena, i costumi e le armi, i combattimenti e le coreografie (intelligente l'idea di coinvolgere i Fera Sancti, un gruppo sanmarinese di rievocazioni storiche), i paesaggi molto suggestivi (le scene sono state girate in quella location fantastica che è San Marino e in un bel palazzo non lontano da Ravenna).

Benché la trama non sia chiarissima, la bontà e la creatività del lavoro - giovane l'autore, giovane il regista, giovani i figuranti, tutti piuttosto bravi - fanno venire voglia di approfondire maggiormente la vicenda.

Se siete interessati anche voi, da questo link potrete scaricare - gratuitamente! - il romanzo di Fabio Scalini.

Noi della redazione di CINEMA A BOMBA! lo faremo, confidando nelle parole dell'autore: "Fate un tentativo, date fiducia al mio libro. Se ve ne pentirete, saprete già chi maledire!"

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lunedì 6 gennaio 2014

I CLASSICI: MR. SMITH VA A WASHINGTON, UNO SCOUT IN POLITICA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 1939
129'
Regia: Frank Capra
Interpreti: James Stewart, Claude Rains, Jean Arthur, Harry Carey, Thomas Mitchell.


Anzitutto...BUON ANNO dalla redazione di CINEMA A BOMBA!
Abbiamo deciso di iniziare il 2014 andando un po' indietro nel tempo - all'alba dell'età dell'oro di Hollywood - per riscoprire un classico delle pellicole di impegno.

Jefferson Smith (Stewart), trentenne idealista e un po' ingenuo, si ritrova suo malgrado a sostituire un senatore deceduto.
Gli altri politicanti pensano di manovrarlo a proprio piacimento, ma il nostro si ribella, opponendosi alla costruzione di una diga-ecomostro...

Il crollo di Wall Street del 1929 e le conseguenti crisi economica e morale avevano creato negli USA dell'epoca un sentimento diffuso di malcontento e sfiducia nei confronti dei poteri forti.
In questo contesto arrivò il regista di origine italiana Frank Capra, che coi suoi film riuscì a risollevare il morale del pubblico americano con pellicole piene di ottimismo e buone intenzioni.

Il Mr. Smith che - giovane scout, ambientalista, integerrimo e digiuno di politica - riesce ad "aprire" il Senato come una scatoletta di tonno denunciandone le magagne, non poteva quindi non suscitare simpatia.
Un ottimista intraprendente, idealista, onesto e votato al bene comune che, incarnando il buonsenso dell'uomo della strada, riesce ad avere la meglio sui "maneggi" di politici e lobbisti più scafati e cinici: ecco di cosa avevano bisogno gli Americani.

Film verboso? Sì, vi si parla molto. Ingenuo? Potrebbe sembrarlo, a tratti (in effetti è un po' datato). Però è carico di passione, buoni sentimenti e speranza.
A noi di CINEMA A BOMBA! ha ricordato molto un'altra pellicola di forte impegno civile, molto più recente: il plurinominato Lincoln di Steven Spielberg (clicca sul link per leggerne la recensione), e non solo perché il Presidente è l'esempio al quale si ispira il protagonista.

Mr. Smith va a Washington ha al suo attivo anche l'abilità di Capra di spostarsi efficacemente dal registro brillante a quello drammatico, e di dirigere gli attori: primo fra tutti James Stewart, qui al primo ruolo importante e destinato poi a diventare una delle stelle più luminose di Hollywood.

Crisi economica e morale, lotta alle lobby e alla corruzione: 75 anni dopo i temi caldi dell'attualità politica sono rimasti gli stessi.
Non solo oltreoceano: nel contesto italiano attuale, i vari Matteo Renzi (toh, anche lui giovane e scout...), Beppe Grillo & C. riusciranno ad incarnare quella speranza e quell'ottimismo, quell'anelito al cambiamento di cui Mr. Smith è ancora - seppure in celluloide - l'alfiere?

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