CINEMA A BOMBA!

domenica 24 novembre 2013

I DOC: CAVE OF FORGOTTEN DREAMS, ANDIAM-ANDIAM-ANDIAM AD ESPLORAR!

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

Germania/USA/Francia/Canada/Regno Unito, 2010
95'
Regia: Werner Herzog


Dicembre 1994. Tre speleologi, nel Sud della Francia, fanno una scoperta sensazionale: una grotta - che successivamente prenderà il nome di uno di loro, tal Chauvet - ricca di numerose pitture ed incisioni rupestri preistoriche perfettamente conservate e di suggestiva bellezza: gli animali raffigurati - da soli o in branco - lungi dall'essere ritratti in modo statico, sono resi con estremo realismo e con grande forza espressiva anche nei loro movimenti.

Spostando le luci, inoltre, si vengono a creare effetti visivi inaspettati, segno di una sofisticatezza e di una perizia che solitamente non attribuiremmo ad artisti di decine di migliaia di anni fa (per essere precisi, sarebbero uomini di Cro-Magnon, vissuti nel Paleolitico Superiore all'incirca 32.000 anni fa).
Immaginatevi la meraviglia di coloro che videro per primi tali capolavori.

Un'idea possiamo farcela anche noi, grazie a questa superlativa pellicola del geniale ed eccentrico regista tedesco Werner Herzog, autore da sempre diviso tra monumentali opere di fiction (Aguirre, Nosferatu, Fitzcarraldo, solo per dirne alcune) e documentari non convenzionali.

Narrato in prima persona dallo stesso Herzog col suo inconfondibile inglese dal marcato accento teutonico, Cave of Forgotten Dreams si segnala soprattutto per l'utilizzo della tecnica 3D, scelta alquanto insolita per un documentario, ma che al cinema garantiva allo spettatore la sensazione di trovarsi egli stesso all'interno della caverna.

In attivo anche gli episodi di alleggerimento umoristico (lo scienziato anziano che cerca di dimostrare l'efficacia e la potenza di una lancia preistorica, con risultati poco impressionanti) e ovviamente gli immancabili inserti zoologici, vero marchio di fabbrica del regista (i coccodrilli nel finale).

Consigliabile a chi ama i documentari, ma ancor più a chi non li ama.

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sabato 9 novembre 2013

BEFORE MIDNIGHT, PAROLE PAROLE PAROLE (SOLTANTO PAROLE?)

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USA, 2013
109'
Regia: Richard Linklater
Interpreti: Ethan Hawke, Julie Delpy, Walter Lassally, Panos Koronis.


Richard Linklater è un regista indipendente amico di Quentin Tarantino, benché lontanissimo per stile e contenuti dall'autore di Django Unchained.
Influenzato dal cinema francese - quello di Eric Romher sopra tutti - nel 1995 gira un piccolo film incentrato esclusivamente su due personaggi: l'americano Jesse (Ethan Hawke) e la francese Céline (Julie Delpy), due giovani che si incontrano per caso e passano insieme una notte a Vienna.
La pellicola è Before Sunrise (da noi uscita come Prima dell'Alba) e il successo è inatteso e folgorante, tanto che si inizia presto a parlare di cult.

Sarà per il nutrito seguito di appassionati, sarà per la magica alchimia tra i due protagonisti, a Linklater viene un'idea: sviluppare la storia di Jesse e Céline aggiornandola ogni 9 anni, lasciando che crescano ed invecchino parallelamente ai due attori, e inoltre coinvolgendo questi in fase di scrittura, così che possano inserirvi riferimenti autobiografici.
Ecco allora che nel 2004 esce Before Sunset (in Italia Prima del Tramonto), ambientato a Parigi e con la coppia ormai trentacinquenne.

L'ultimo capitolo della trilogia è arrivato puntualmente nelle nostre sale in questi giorni: in Before Midnight (perché non intitolarlo Prima di Mezzanotte?) i nostri hanno ormai passato i 40 anni, hanno due bambine e si trovano in vacanza in Messenia (Grecia).
Ma continuano a parlare, confrontandosi e interrogandosi sulla propria relazione e sulle proprie vite.

Se il primo era un apologo romantico e un po' idealista, e il secondo una malinconica riflessione sulle occasioni perdute e non, questo terzo capitolo si distingue per una maggiore dose di realismo, se non proprio di cinismo.
Una volta che uno riesce a ottenere ciò che desidera, che cosa ne fa? E soprattutto: lo desidera ancora?
Come di consueto il finale è aperto, lasciando che sia lo spettatore a decidere la sorte della coppia.

Confermata la professionalità degli interpreti (basti il piano sequenza in auto: ben 13 minuti senza stacchi) e l'abilità del regista nel dirigerli, resta solo da chiedersi: ci sarà un quarto capitolo?
Lo scopriremo insieme. Nel 2022.

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domenica 3 novembre 2013

GLI INEDITI: CRISTIADA, CHI HA PAURA DEI CRISTEROS?

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USA/Messico, 2011
143'
Regia: Dean Wright
Interpreti: Andy Garcia, Eva Longoria, Oscar Isaac, Bruce Greenwood, Nestor Carbonell, Bruce McGill, Rubén Blades, Peter O'Toole.


Messico, 1926. Il presidente massone e anticlericale Calles impone una legge molto repressiva della libertà di religione: i sacerdoti sono deportati o ammazzati; ogni forma di culto viene bandita; i fedeli sono arrestati, torturati o fucilati; le chiese vengono chiuse, saccheggiate e profanate.

Scoppia la Cristiada, cioè la rivolta di una numerosa parte della popolazione cattolica contro il terrore e le vessazioni perpetrati dal governo: al grido di "¡Viva Cristo Rey!" (ovvero: "Viva Cristo Re!") i ribelli - detti Cristeros - ingaggiano una vera e propria guerra contro l'esercito regolare, durante la quale essi combatteranno eroicamente per 3 anni, senza però riuscire a prevalere.
Molti dei martiri di questa sollevazione verranno successivamente canonizzati e beatificati dai papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Tra di loro, il quattordicenne José Sánchez del Río.

A questa pagina sanguinosa - i morti furono parecchie decine di migliaia di persone - della storia del secolo scorso si è ispirato questo film del 2011, grande successo di pubblico in Messico (e negli USA, dove è uscito col titolo For Greater Glory), ma in Italia rimasto incredibilmente inedito.

Non si capisce infatti come mai non sia stato distribuito nel nostro Paese.
Tema troppo scottante? Cristiani che difendono la propria fede e la propria libertà religiosa: se si trattasse di una censura su questo argomento saremmo di fronte ad un caso di pura imbecillità ideologica da parte dei distributori nostrani, di pregiudizi anticattolici indegni di un Paese civile.
Scarso appeal commerciale? Andiamo, nelle nostre sale vengono proiettate pellicole che attirano solo poche decine di persone. Questa ha un cast accattivante con almeno due nomi di grande richiamo (Andy Garcia ed Eva Longoria).

Scarsa qualità artistica? Beh, il regista è un esordiente - precedentemente ha curato gli effetti speciali delle ultime due parti della trilogia di Il Signore degli Anelli - e la sua direzione è diligente ma senza guizzi; il ritmo non è molto sostenuto, se non verso la fine.
Ma la fotografia è curata; le interpretazioni sono dignitose - bravi, in particolare, il divo Garcia e quell'Oscar Isaac che tanto ha impressionato nell'edizione di quest'anno del Festival di Cannes; la colonna sonora è curata nientepopodimeno che da James Horner (quello di Braveheart, Titanic e Avatar, per intenderci).

Insomma, pur non potendo definire Cristiada un film perfetto, non possiamo non consigliarlo, nonostante tutto.
Se non altro, perché rappresenta una testimonianza importante su un periodo oscuro della storia del Novecento, un periodo di barbarie indicibile macchiato dal sangue di tanti innocenti: alla fine della pellicola scorrono foto e filmati d'epoca con i volti dei veri protagonisti della vicenda, immagini impressionanti di un passato dimenticato e rimosso.
Anche dai cinema italiani, purtroppo.

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