CINEMA A BOMBA!

venerdì 25 gennaio 2013

DJANGO UNCHAINED, SPAGHETTI AL SUGO TARANTINO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2012
165'
Regia: Quentin Tarantino
Interpreti: Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Samuel L. Jackson, Kerry Washington, James Remar, Don Johnson, Russ Tamblyn, Tom Savini, Michael Parks, Robert Carradine, Bruce Dern, Quentin Tarantino, Franco Nero.


Lo schiavo Django (Foxx) viene liberato dal dentista/pistolero Dr. Schultz (Waltz). Insieme pianificano la liberazione della moglie del primo (Washington), prigioniera del perfido latifondista Calvin Candie (DiCaprio).
Il che, come è facile immaginare, non sarà affatto semplice e si concluderà con un abbondante spargimento di sangue.

Fino ad oggi la carriera di Tarantino si poteva grossolanamente separare in due parti: gli anni 90 e gli anni successivi al 2000, con Kill Bill come spartiacque.
Nella prima il nostro girava film d'autore mascherati da film di genere, nella seconda ha preso a girare film di genere mascherandoli da film d'autore.

Django Unchained, primo cimento di Quentin nel western (ma elementi tipici del genere si possono riconoscere in tutta la sua filmografia, specie la più recente; ricordiamo, però, la sua comparsata attoriale in un altro omaggio al pistolero corbucciano, il giapponese Sukiyaki Western Django), rappresenta una terza via.
Il creatore di Pulp Fiction ritrova la forma degli esordi, riuscendo a divertire divertendosi, senza tuttavia porsi limiti di creatività e fantasia.

Quello di Tarantino è un cinema che ritorna sempre a se stesso, nutrendosi continuamente di citazioni (soprattutto gli spaghetti western di Sergio Leone e ovviamente di Sergio Corbucci - in Django Unchained, pure nella colonna sonora: ci sono musiche di Ennio Morricone, che ha collaborato altresì con il brano Ancora qui, composto apposta per il film e cantato da Elisa - ma anche quelli tradizionali e i blaxploitation) e autocitazioni (Waltz che racconta la leggenda di Sigfrido a un rapito Foxx ricalca una scena quasi identica di Kill Bill in cui David Carradine fa lo stesso con Uma Thurman).

Con meno tempi morti rispetto alle sue ultime opere (merito del nuovo montatore Fred Raskin?), il regista italo-americano ci accompagna in più di 2 ore e mezza di violenza e sparatorie alternate e spesso accompagnate da battute e gag irresistibili.

Impossibile non citare sequenze di straordinaria comicità come quella dei membri del KKK alle prese con cappucci scomodi (ecco il video!) o quella dei due protagonisti che affrontano il marshall di una cittadina cui hanno appena ucciso lo sceriffo.

In ambito recitativo il superbo attore austriaco Christoph Waltz fa la parte del mattatore, rubando la scena a tutti e prenotandosi per un secondo Oscar dopo quello conquistato per il precedente film di Quentin, Bastardi Senza Gloria.

Per i cinefili è anche uno spasso cercare di riconoscere tutti gli ospiti di eccezione che spuntano qua e là nella pellicola: da Don Johnson vestito di colori pastello come in Miami Vice al vecchio Bruce Dern in versione laido schiavista, dal leggendario truccatore Tom Savini allo stesso Tarantino che si concede un'uscita di scena esplosiva, per non parlare del mitico Franco Nero, che compare giusto il tempo per fare con Jamie Foxx un passaggio di testimone da applausi (clicca qui).

Per la cronaca: noi di CINEMA A BOMBA! abbiamo riconosciuto tutte le guest star, compreso Ted Neeley, il Gesù di Jesus Christ Superstar, ma purtroppo non Robert Carradine, che ci è sfuggito; sapete dirci dov'era?

Django Unchained non è solo una grande opera di intrattenimento e una geniale parabola antirazzista: è anche un atto d'amore nei confronti di un certo cinema italiano che non siamo più in grado di fare, intossicati come siamo di muccinate e cinepanettoni.

Che questa sia la spinta giusta per ritornare a fare film di genere innovativi e apprezzati?

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lunedì 21 gennaio 2013

OSCAR 2013. NOMINATION: FILM E REGIA



12 nomination: Lincoln.
11 nomination: Vita di Pi.
8 nomination: Les Misérables e Silver Linings Playbook.
7 nomination: Argo.
5 nomination: Zero Dark Thirty, Django Unchained e Amour.
4 nomination: Beasts of the Southern Wild.

E' con questa "dote" che le pellicole il lizza per l'Oscar come miglior film si presentano davanti ai giurati dell'Academy in vista della premiazione del 24 febbraio.

Chi vincerà?
Come abbiamo anticipato nel nostro commento alle nomination, quest'anno sembra profilarsi il trionfo del kolossal storico spielberghiano.
Oltre ad essere in gara in buona parte delle categorie, Lincoln ha dalla propria parte la candidatura per il miglior regista: statisticamente, l'accoppiata film-regia concede maggiori chance di vittoria.

Accoppiata che è riuscita anche ad Ang Lee e al suo visivamente affascinante Vita di Pi, a David O. Russell e al suo ottimamente interpretato Silver Linings Playbook, al giovane Benh Zeitlin e alla sua opera d'esordio Beasts of the Southern Wild, all'austriaco Michael Haneke e al suo pluripremiato Amour.
Ma, a scanso di clamorosi capovolgimenti, le loro probabilità di successo sono abbastanza limitate.

Quelli che sembravano i due principali avversari di Lincoln, cioè Argo e Zero Dark Thirty, hanno invece la strada ancora più in salita, nonostante il primo sia uscito vincitore - un po' a sorpresa - dagli ultimi Golden Globes: la sfumata candidatura dei rispettivi registi, Ben Affleck e Kathryn Bigelow, è un forte colpo per le ambizioni di queste due apprezzatissime pellicole.

La mancata doppietta sfavorisce altresì due grandi successi di critica e pubblico: il tarantiniano Django Unchained e il musical Les Misérables.

Tutto già deciso, dunque? Non è detto.
Nel cinema, come nella vita, le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

Scopriamo allora i trailer dei film candidati per il riconoscimento più ambito in campo cinematografico e le interviste ai registi nominati (clicca sui link).


MIGLIOR FILM


Lincoln, regia di Steven Spielberg


Il lato positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook), regia di David O. Russell


Argo, regia di Ben Affleck


Amour, regia di Michael Haneke


Django Unchained, regia di Quentin Tarantino


Beasts of the Southern Wild, regia di Benh Zeitlin


Vita di Pi (Life of Pi), regia di Ang Lee


Zero Dark Thirty, regia di Kathryn Bigelow


Les Misérables, regia di Tom Hooper



MIGLIORE REGIA

Dall'alto: Steven Spielberg, David O. Russell, Ang Lee, Michael Haneke, Benh Zeitlin 



Steven Spielberg - Lincoln

David O. Russell - Il lato positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook)

Ang Lee - Vita di Pi (Life of Pi)

Michael Haneke - Amour

Benh Zeitlin - Beasts of the Southern Wild

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domenica 20 gennaio 2013

OSCAR 2013. NOMINATION: ATTRICI E ATTORI



Una buona performance recitativa vale almeno la metà della qualità di un film.
Per questa ragione gli Oscar dedicati ad attrici e attori (l'Academy distingue anche tra protagonisti e non) sono sempre attesi con grandi aspettative e interesse.

Per darvi un'idea dei candidati di queste categorie, vi snoccioliamo alcune curiosità di cui ci siamo accorti mentre pianificavamo il post.

13: sono gli Oscar complessivi vinti dagli attori in lizza (2: Daniel Day-Lewis, Robert De Niro, Sally Field, Denzel Washington; 1: Alan Arkin, Philip Seymour Hoffman, Tommy Lee Jones, Christoph Waltz, Helen Hunt).

16 su 20: gli attori che hanno ricevuto in carriera almeno una nomination (gli unici alla prima designazione sono Bradley Cooper, Hugh Jackman, Quvenzhané Wallis, Emmanuelle Riva).

4 su 4: gli attori che Silver Linings Playbook è riuscito a candidare (uno per ogni categoria).
3 su 3: decidendo di far correre Amy Adams e Sally Field come non protagoniste anziché come protagoniste, en plein anche per The Master e Lincoln.

Nella categoria per il migliore attore non protagonista tutti i nominati hanno vinto almeno un Oscar.

Nella categoria per la migliore protagonista sono presenti la più giovane attrice mai candidata (Quvenzhané Wallis, 9 anni) e quella più anziana (Emmanuelle Riva, 86 anni).

6 su 20: gli attori di pellicole non candidate per il miglior film (i 3 di The Master, più Denzel Washington per Flight, Naomi Watts per The Impossible, Helen Hunt per The Sessions).

6 minuti: è la durata complessiva dell'apparizione di Anne Hathaway in Les Misérables (grazia alla quale, per inciso, ha già vinto il Golden Globe).

Di seguito riportiamo, per ogni candidata/o, una clip di presentazione o un'intervista (cliccate sul nome!).



MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Bradley Cooper - Il lato positivo - Silver Linings Playbook
Daniel Day-Lewis - Lincoln
Hugh Jackman - Les Misérables
Joaquin Phoenix - The Master
Denzel Washington - Flight



MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jessica Chastain - Zero Dark Thirty
Jennifer Lawrence - Il lato positivo - Silver Linings Playbook
Emmanuelle Riva - Amour
Quvenzhané Wallis - Beasts of the Southern Wild
Naomi Watts - The Impossible



MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Alan Arkin - Argo
Robert De Niro - Il lato positivo - Silver Linings Playbook
Philip Seymour Hoffman - The Master
Tommy Lee Jones - Lincoln
Christoph Waltz - Django Unchained



MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Amy Adams - The Master
Sally Field - Lincoln
Anne Hathaway - Les Misérables
Helen Hunt - The Sessions - Gli appuntamenti (The Sessions)
Jacki Weaver - Il lato positivo - Silver Linings Playbook

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sabato 19 gennaio 2013

OSCAR 2013. NOMINATION: FILM D'ANIMAZIONE, FILM STRANIERI, SCENEGGIATURE

Dall'alto: Ribelle-The Brave; Frankenweenie; ParaNorman; Ralph Spaccatutto; Pirati! Briganti da strapazzo.


Giochi aperti nella categoria per il miglior film d'animazione.
Fatto fuori il favorito della vigilia - Le 5 Leggende della DreamWorks - e colpevolmente dimenticato il delizioso La Collina dei Papaveri, i più credibili contendenti per la statuetta sembrano essere tre pellicole targate Disney: Ribelle (frutto della collaborazione con la Pixar), Ralph Spaccatutto e Frankenweenie (di Tim Burton, tratto da un suo omonimo cortometraggio che CINEMA A BOMBA! ha recentemente recensito).
E proprio quest'ultimo potrebbe regalare per la prima volta al regista di Batman, Edward Mani di Forbice, Nightmare Before Christmas e Beetlejuice il tanto atteso riconoscimento dell'Academy.

Forte di cinque pesantissime nomination (quelle per le categorie più importanti), Amour di Michael Haneke, trionfatore già di Cannes 2012, non dovrebbe aver problemi a vincere per la migliore pellicola straniera.
Sarebbe una vera e propria rivincita per il cineasta austriaco, vincitore del Golden Globe 2010 per Il Nastro Bianco, ma poi sconfitto agli Oscar da Il Segreto dei Suoi Occhi.

Meno facile, per Haneke, imporsi per la migliore sceneggiatura originale: è Tarantino il favorito.
Escluso dalle nomination il temibile Paul Thomas Anderson ( The Master), l'italo-americano dovrebbe battere anche l'altro Anderson, Wes - che con Roman Coppola ha scritto il pur apprezzato Moonrise Kingdom - e il Mark Boal del controverso Zero Dark Thirty.

Più equilibrati i giochi per la migliore sceneggiatura non originale, dove non sembra esserci un vero e proprio front-runner: tutte le opere nominate sono in lizza anche per il miglior film e probabilmente a spuntarla sarà lo script del vincitore del premio più prestigioso.

Potete farvi anche voi un'idea della competizione in corso nelle categorie presentate in questo post: i link qui di seguito vi porteranno a conoscere i trailer dei film di animazione e stranieri, oltre che le sceneggiature e gli sceneggiatori delle pellicole candidate.

Allora, secondo voi chi vincerà?


MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Brave (Ribelle-The Brave)
Frankenweenie
ParaNorman
Wreck-It Ralph (Ralph Spaccatutto)
Pirati! Briganti da strapazzo

MIGLIOR FILM STRANIERO
Amour - Austria
No - Cile
War Witch - Canada
A Royal Affair - Danimarca
Kon Tiki - Norvegia

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Amour - Michael Haneke
Django Unchained - Quentin Tarantino
Flight - John Gatins
Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore (Moonrise Kingdom) - Wes Anderson e Roman Coppola
Zero Dark Thirty - Mark Boal

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Argo - Chris Terrio
Beasts of the Southern Wild - Lucy Alibar e Benh Zeitlin
Vita di Pi (Life of Pi) - David Magee
Lincoln - Tony Kushner
Silver Linings Playbook - David O. Russell

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venerdì 18 gennaio 2013

OSCAR 2013. NOMINATION: I PREMI MUSICALI

Dall'alto: Dario Marianelli; Adele; Nora Jones; Hugh Jackman (in una scena con Anne Hathaway).


Il 24 Febbraio 2013 non si potrà non tifare Dario Marianelli: è l'unico italiano candidato agli Oscar quest'anno, segno che a salvare l'onore cinematografico nostrano sono rimasti ormai solo i professionisti.

E allora incrociamo le dita: la colonna sonora che ha composto per il film Anna Karenina di Joe Wright è suggestiva, ma dovrà confrontarsi con quelle del superveterano John Williams (48 nomination in carriera, 5 Oscar vinti!) e di una concorrenza assai agguerrita in un duello all'ultima nota.

Per quel che riguarda la gara per la migliore canzone, strafavorita è la popolarissima Adele che, sull'onda del successo planetario dei suoi album e di Skyfall - 23a fatica cinematografica dell'agente segreto britannico James Bond - ha vinto recentemente in questa categoria il Golden Globe.
A darle filo da torcere ci sono una cantautrice raffinata come Nora Jones (sorpresa: è la figlia di Ravi Shankar, il maestro di sitar ammirato dai Beatles e morto recentemente; si presenta con un brano scritto anche da Seth MacFarlane, conduttore della cerimonia di consegna dei premi dell'Academy e autore del cartoon politicamente scorretto I Griffin) e due divi che non se la cavano male neppure nel canto, cioè la bellissima e brava Scarlett Johansson e Hugh Jackman (anche lui premiato con il Golden Globe e candidato all'Oscar, ma per il suo ruolo nel musical Les Misérables).

In attesa di conoscere a chi andranno le preziose statuette, mettetevi comodi, cliccate sui link che trovate di seguito e godetevi le musiche e le canzoni nominate.


MIGLIORE COLONNA SONORA

Anna Karenina - Dario Marianelli
Argo - Alexandre Desplat
Vita di Pi - Mychael Danna
Lincoln - John Williams
Skyfall - Thomas Newman


MIGLIORE CANZONE

Before My Time da Chasing Ice - Musica di J. Ralph e Joshua Bell; canto di J. Ralph e Scarlett Johansson
Everybody Needs A Best Friend da Ted - Musica di Walter Murphy e Seth MacFarlane; canto di Norah Jones
Pi’s Lullaby da Vita di Pi - Musica di Mychael Danna e Bombay Jayashri; canto di Bombay Jayashri
Skyfall da Skyfall - Musica di Adele Adkins e Paul Epworth, canto di Adele
Suddenly da Les Misérables - Musica di Claude-Michel Schönberg, Herbert Kretzmer e Alain Boublil; canto di Hugh Jackman

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giovedì 17 gennaio 2013

OSCAR 2013. NOMINATION: I PREMI TECNICI



Un film è il frutto del lavoro di numerose persone.
Gli attori ne sono la rappresentazione fisica. Il regista ne è il direttore d'orchestra, cioè è colui che dirige e sceglie le inquadrature, colui che ne dà l'anima. Il produttore, più prosaicamente, è quello che sgancia i soldi.
L'impianto scenico è invece compito dei vari scenografi, fotografi, montatori, esperti di effetti speciali, costumisti, truccatori, acconciatori...

Le categorie di Oscar che presentiamo in questo post sono state pensate per dare anche a questi tecnici il giusto riconoscimento per il loro essenziale compito, raramente tenuto in debita considerazione.

E già, perché il buon esito di un'opera spesso dipende dalla professionalità delle maestranze di questi specialisti (ne sa qualcosa Martin Scorsese, che sovente si avvale della collaborazione, per esempio, dei nostri grandi scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, premiati l' anno scorso proprio per l' Hugo Cabret del regista italo-americano).

CINEMA A BOMBA! vi propone allora uno sguardo all'interno di alcune delle principali pellicole candidate per darvi un'idea di come lavorano questi fantastici professionisti.



Dietro le quinte di Anna Karenina

MIGLIORE FOTOGRAFIA
Anna Karenina - Seamus McGarvey
Django Unchained - Robert Richardson
Vita di Pi (Life of Pi) - Claudio Miranda
Lincoln - Janusz Kaminski
Skyfall - Roger Deakins



Peter Jackson ci accompagna dietro le quinte di Lo Hobbit-Un Viaggio Inaspettato

MIGLIORE SCENOGRAFIA
Anna Karenina - Production Design: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato - Production Design: Dan Hennah; Set Decoration: Ra Vincent and Simon Bright
Les Misérables - Production Design: Eve Stewart; Set Decoration: Anna Lynch-Robinson
Vita di Pi (Life of Pi) - Production Design: David Gropman; Set Decoration: Anna Pinnock
Lincoln - Production Design: Rick Carter; Set Decoration: Jim Erickson



Dietro le quinte di Argo

MIGLIOR MONTAGGIO
Argo - William Goldenberg
Vita di Pi (Life of Pi) - Tim Squyres
Lincoln - Michael Kahn
Il lato positivo - Silver Linings Playbook (Silver Linings Playbook) - Jay Cassidy e Crispin Struthers
Zero Dark Thirty - Dylan Tichenor e William Goldenberg



La realizzazione degli effetti speciali di Vita di Pi

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato - Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton e R. Christopher White
Vita di Pi (Life of Pi) - Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer e Donald R. Elliott
The Avengers - Janek Sirrs, Jeff White, Guy Williams e Dan Sudick
Prometheus - Richard Stammers, Trevor Wood, Charley Henley e Martin Hill
Biancaneve e il cacciatore - Cedric Nicolas-Troyan, Philip Brennan, Neil Corbould e Michael Dawson



Dietro le quinte di Skyfall

MIGLIOR SONORO
Argo - John Reitz, Gregg Rudloff e Jose Antonio Garcia
Les Misérables - Andy Nelson, Mark Paterson e Simon Hayes
Vita di Pi (Life of Pi) - Ron Bartlett, D.M. Hemphill e Drew Kunin
Lincoln - Andy Nelson, Gary Rydstrom e Ronald Judkins
Skyfall - Scott Millan, Greg P. Russell e Stuart Wilson



Dietro le quinte di Django Unchained

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Argo - Erik Aadahl e Ethan Van der Ryn
Django Unchained - Wylie Stateman
Vita di Pi (Life of Pi) - Eugene Gearty e Philip Stockton
Skyfall - Per Hallberg e Karen Baker Landers
Zero Dark Thirty - Paul N.J. Ottosson


Costumi di Eiko Ishioka per Biancaneve 

MIGLIORI COSTUMI
Anna Karenina - Jacqueline Durran
Les Misérables - Paco Delgado
Lincoln - Joanna Johnston
Biancaneve - Eiko Ishioka
Biancaneve e il cacciatore - Colleen Atwood



Truccatori e acconciatori all'opera per Les Misérables

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
Hitchcock - Howard Berger, Peter Montagna e Martin Samuel
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato - Peter Swords King, Rick Findlater e Tami Lane
Les Misérables - Lisa Westcott e Julie Dartnell

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mercoledì 16 gennaio 2013

OSCAR 2013. NOMINATION: DOCUMENTARI E CORTOMETRAGGI

Dall'alto: Searching for Sugar Man; Gino Strada, protagonista di Open Heart; Death of a Shadow, con Matthias Schoenaerts; The Longest Daycare/Maggie Simpson; Paperman


Cominciamo a scoprire le nomination agli Oscar 2013 con le categorie ingiustamente meno considerate dal grande pubblico, quelle relative ai documentari e ai cortometraggi.

Spulciando tra i primi, notiamo opere molto interessanti che coprono temi molto attuali: dalla questione palestinese al problema dell'AIDS, dalla violenza sulle donne nell'esercito USA ai malati di cancro, dalla situazione degli anziani in casa di riposo alla vita dei senzatetto.

Troviamo anche un po' di Italia: Open Heart, cortometraggio documentario, narra l'avventuroso e pericoloso viaggio di otto bambini ruandesi verso l'unico ospedale in Africa che effettua operazioni a cuore aperto gratis, quello gestito nei pressi della capitale del Sudan Khartoum dalla ONG Emergency.
Una bella occasione per far conoscere anche all'estero il lavoro di Gino Strada & C.

Promettono bene anche i cortometraggi, da sempre fucina di talenti e di idee originali.
Tra le opere in competizione, occhio al suggestivo Buzkashi Boys - storia di due ragazzini che crescono tra sogni e speranze nella Kabul devastata dalla guerra - e al belga Death of a Shadow - che si avvale della partecipazione dell'astro nascente del cinema europeo, Matthias Schoenaerts, già a fianco di Marion Cotillard in Rust and Bone (Un sapore di ruggine e ossa) e protagonista di Bullhead, candidato l' anno scorso come miglior film straniero.

Chi succederà invece al bellissimo The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore come miglior corto d'animazione? I favoriti sono Paperman della Disney - proiettato prima del cartoon candidato all'Oscar Wreck-It Ralph (Ralph Spaccatutto) - e The Longest Daycare/Maggie Simpson - che al cinema anticipava L'Era Glaciale 4-Continenti alla Deriva.

Insomma, attenzione alle opere di queste categorie cosiddette minori: le sorprese sono sempre dietro all'angolo.


MIGLIOR DOCUMENTARIO
5 Broken Cameras
The Gatekeepers
How to Survive a Plague
The Invisible War
Searching for Sugar Man


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Inocente - Sean Fine e Andrea Nix Fine
Kings Point - Sari Gilman e Jedd Wider
Mondays at Racine - Cynthia Wade e Robin Honan
Open Heart - Kief Davidson e Cori Shepherd Stern (con Gino Strada)
Redemption - Jon Alpert e Matthew O’Neill


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Asad - Bryan Buckley e Mino Jarjoura
Buzkashi Boys - Sam French e Ariel Nasr
Curfew - Shawn Christensen
Death of a Shadow - Tom Van Avermaet e Ellen De Waele
Henry - Yan England


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DI ANIMAZIONE
Adam and Dog - Minkyu Lee
Fresh Guacamole - PES
Head over Heels - Timothy Reckart e Fodhla Cronin O’Reilly
The Longest Daycare/Maggie Simpson - David Silverman
Paperman - John Kahrs

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martedì 15 gennaio 2013

OSCAR 2013. LA STRADA VERSO LE STATUETTE


E anche quest'anno siamo in cammino verso la competizione più famosa e amata dai cinefili.
Date un'occhiata a CINEMA A BOMBA! nei prossimi giorni: vi attendono chicche imperdibili. Intanto, iniziamo con qualche considerazione.

Rispetto allo scorso anno, quando The Artist prevalse dopo un equilibrato testa-a-testa con Hugo Cabret, questa volta i giochi sembrerebbero fatti per molte categorie.
Ma non mancano alcune sorprese.

Il monumentale Lincoln di Steven Spielberg - forte di 12 candidature - corre praticamente da solo, complice una maldestra selezione che ha tagliato le gambe ai due principali contendenti per la vittoria: Argo di Ben Affleck - fresco trionfatore dei Golden Globe - e Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, in lizza per il miglior film, ma stranamente esclusi dalla categoria riservata alla miglior regia.
Dovrà vedersela soprattutto con Vita di Pi di Ang Lee, mirabolante esempio di effetti speciali a servizio di una bella storia, così come era stato nel caso di Le Avventure di Tintin - dello stesso Spielberg - ingiustamente snobbato l' anno scorso agli Oscar, ma premiato ai Golden Globe - sebbene "solo" come migliore pellicola di animazione.

Rimanendo in ambito registico, si nota l'assenza anche di altri pezzi da novanta come Quentin Tarantino e Paul Thomas Anderson, sebbene le loro ultime pellicole - rispettivamente Django Unchained e The Master - siano indubbiamente tra la più significative dell'anno appena trascorso.
E se il primo si può consolare con una nomination per la miglior sceneggiatura, il secondo dovrà accontentarsi di fare il tifo per i suoi tre protagonisti, Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman, entrambi già premiati a Venezia, e la sempre più lanciata Amy Adams (alla sua quarta candidatura, dopo Junebug, Il Dubbio e The Fighter. Che questa sia la volta buona?).

Tra gli attori, Daniel Day-Lewis (Lincoln) non dovrebbe avere rivali, essendo stati fatti fuori in partenza Bill Murray - che nei panni del presidente F.D. Roosevelt in Hyde Park on Hudson (in Italia ribattezzato insulsamente A Royal Weekend) era stato dato tra i favoriti - e l'anziano Jean Louis Trintignant, apprezzatissimo a Cannes 2012 nel palmadorato Amour (qui in prima fila come miglior film straniero, vista anche la clamorosa esclusione del sorprendente campione d'incassi francese Intouchables-Quasi amici).

Strafavorita in campo femminile anche la neodiva Jessica Chastain di Zero Dark Thirty, con cui l'Academy è in debito da almeno un anno e che solo un'altra gaffe dei giurati può nuovamente privare di un meritatissimo Oscar (CINEMA A BOMBA! può dire di aver contribuito, coi propri post, a lanciare questa bella e versatile attrice californiana? Probabilmente no, ma lo diciamo lo stesso, alla faccia della modestia).

Da notare l'exploit di Il lato positivo - Silver Linings Playbook, che ha i propri interpreti principali in tutte le categorie: Bradley Cooper tra i protagonisti maschili, Jennifer Lawrence - una delle attrici del momento - tra le protagoniste femminili, Robert De Niro tra i non protagonisti (bentornato a recitare! Ma avremmo preferito vedere un altro italo-americano - ingiustamente e costantemente ignorato dall'Academy: Leonardo Di Caprio. Ma che cosa deve fare per farsi considerare?) e Jacki Weaver tra le non protagoniste.

Per quel che riguarda la colonna sonora, non è una sorpresa trovare l'immarcescibile John Williams, alla sua 48a nomination (incredibile: solo Walt Disney ha saputo fare di meglio: 60!) e insignito finora di 5 Oscar; meno prevedibile la designazione del bravo Dario Marianelli, candidato per Anna Karenina, ma già vincitore della preziosa statuetta per Espiazione.
È l'unico italiano in competizione quest'anno. Incrociamo le dita.

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lunedì 14 gennaio 2013

GOLDEN GLOBE 2013: I VINCITORI

Dall'alto: Ben Affleck, miglior regista; Jessica Chastain, migliore attrice in un film drammatico; Daniel Day-Lewis, miglior attore in un film drammatico; Anne Hathaway, migliore attrice non protagonista; Hugh Jackman, migliore attore in una commedia/musical.


Non c'è dubbio: Ben Affleck ha avuto una bella rivincita.
Il regista/attore di Argo, escluso non senza polemiche dalla rosa dei candidati all'Oscar per la migliore regia, si è preso la soddisfazione di trionfare a sorpresa alla cerimonia dei Golden Globe 2013 vincendo i due principali riconoscimenti.
Battendo nientepopodimeno che lo spielberghiano Lincoln - grande favorito della vigilia e in pole position anche agli Oscar - e Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow, che si devono accontentare della meritata vittoria dei rispettivi protagonisti, l'impeccabile Daniel Day-Lewis e la sempre straordinaria Jessica Chastain.

E tra gli attori c'è stata una delle sorprese più eclatanti: tra i non protagonisti l'affermazione dell'ottimo Philip Seymour Hoffman ( The Master) era data per certa, ma a spuntarla è stato invece Christoph Waltz per Django Unchained di Tarantino, premiato a sua volta per la sceneggiatura.
Più prevedibili i riconoscimenti a Hugh Jackman, Jennifer Lawrence e Anne Hathaway e, nella altre categorie, della cantante Adele per la migliore canzone e di Amour di Haneke per il miglior film straniero.

La decisione dell'Academy di anticipare le nomination all'Oscar a pochissimi giorni dalla cerimonia di premiazione dei Golden Globe per non influenzare le scelte dei propri giurati ha già fatto quindi una vittima illustre: senza Ben Affleck, chi sarà in grado di contrastare la marcia di Steven Spielberg verso il trionfo nella più prestigiosa competizione cinematografica?

Qui di seguito vi presentiamo tutti i vincitori del Golden Globe nelle categorie filmiche.
Nei link trailer, clip, interviste.
A presto, intanto, per lo speciale sugli Oscar 2013!


MIGLIOR FILM DRAMMATICO
- Argo

MIGLIOR COMMEDIA
- Les Misérables

MIGLIOR REGIA
- Ben Affleck, Argo

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UN FILM DRAMMATICO
- Daniel Day-Lewis, Lincoln

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA IN UN FILM DRAMMATICO
- Jessica Chastain, Zero Dark Thirty

MIGLIOR ATTORE IN COMMEDIA O MUSICAL
- Hugh Jackman, Les Misérables

MIGLIORE ATTRICE IN COMMEDIA O MUSICAL
- Jennifer Lawrence, Silver Linings Playbook

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
- Christoph Waltz, Django Unchained

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
- Anne Hathaway, Les Misérables

MIGLIORE SCENEGGIATURA
- Django Unchained

MIGLIORE COLONNA SONORA
- Mychael Danna, Vita di Pi

MIGLIOR CANZONE
- Skyfall, cantata da Adele (Skyfall)

MIGLIOR FILM STRANIERO
- Amour

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE
- Brave (Ribelle-The Brave)

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sabato 12 gennaio 2013

I CORTI: FRANKENWEENIE, IL CANE CHE VISSE DUE VOLTE

(Clicca sulla locandina per vedere il corto) 

USA, 1984
30'
Regia: Tim Burton
Interpreti: Sparky, Barret Oliver, Daniel Stern, Shelley Duvall, Sofia Coppola.


In concomitanza con l'uscita del rifacimento in stop motion, a firma dello stesso regista, CINEMA A BOMBA! vi presenta l'originale live action con cui l'autore di Batman e Beetlejuice cominciò a farsi conoscere.

Quando il suo amato quattrozampe muore, travolto da un’auto, il piccolo Victor lo resuscita, ispirato da una lezione di scienze sull’elettricità.
Per i vicini è un bello shock ritrovarsi l’animale in giro, ma il lieto fine è dietro l’angolo.

Questo cortometraggio segnò l’esordio ufficiale di Burton alla regia e la fine - temporanea - della sua collaborazione con la Disney, di cui era stato uno degli animatori più all’avanguardia (aveva lavorato ad esempio al sottovalutato e misconosciuto Taron e la Pentola Magica).
La celebre major lo licenziò in tronco ritenendo la storia poco adatta ai bambini, il che non le impedì di ridistribuire il film quando l’eccentrico Tim divenne famoso, nei primi anni 90.

Pur essendo un’opera prima - e nonostante la breve durata - si possono già riconoscere i tratti distintivi dell’autore di Nightmare Before Christmas: il gusto per il macabro, l’amore per le pellicole di sci-fi degli anni 50, l’apologia della diversità e un certo qual romanticismo iconoclasta.

Non mancano alcuni virtuosismi tecnici - come le soggettive del cane Sparky - né una buona dose di tenera ironia che stempera la dimensione horror della vicenda; le quali cose, unite ad una suggestiva fotografia in bianco e nero, contribuiscono a rendere questo breve lavoro il primo importante capitolo nella carriera di uno dei più originali registi di Hollywood.

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domenica 6 gennaio 2013

I CLASSICI: PULP FICTION, LA RIVOLUZIONE TARANTINO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 1994
154'
Regia: Quentin Tarantino
Interpreti: John Travolta, Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis, Ving Rhames, Harvey Keitel, Tim Roth, Eric Stoltz, Rosanna Arquette, Angela Jones, Christopher Walken, Quentin Tarantino.


Due killer nerovestiti - uno eroinomane e imbranato (Travolta), l'altro colto da un'epifania religiosa (Jackson) - alle prese con una giornata di "lavoro"; un pugile (Willis) fugge da un incontro truccato e se la vede col boss che ha tradito (Rhames); la moglie del boss (Thurman) va in overdose e viene portata a casa di uno spacciatore (Stoltz) per essere rianimata; un "risolutore di problemi" (Keitel) deve far sparire un'auto imbrattata di sangue; un balordo (Roth) e la sua compagna decidono di rapinare una tavola calda.

Il 1994 è l'anno in cui l'universo cinematografico, quantomeno quello moderno, cambiò: uscì Pulp Fiction, opus n.2 di un giovane ed entusiasta regista semi-dilettante, e a Hollywood nulla fu più lo stesso.
Dopo aver vinto una clamorosa Palma d'Oro al Festival di Cannes e un meritato Oscar per la miglior sceneggiatura originale, la rivista Esquire arrivò a definirlo - non senza esagerazione - "Il miglior film della storia del cinema".

Ma che cosa aveva fatto di così innovativo questo longilineo trentenne del Tennessee, ex commesso di un videonoleggio?
Apparentemente non molto: la cronologia destrutturata, i bruschi cambi di tono e di genere, persino le vicende e i personaggi descritti non sono nuovi, è possibile ritrovarli in diversi film noir e nelle vecchie riviste pulp cui Quentin chiaramente - e dichiaratamente - si ispira.

Le cose che risultano davvero all'avanguardia sono sostanzialmente due: lo stile visivo insistentemente cool, ricco di particolari e citazioni provenienti dalla cultura pop (aspetto che gli imitatori ripeteranno alla nausea, con scarsissimi risultati), e l'uso innovativo del piano sequenza, che viene destituito del proprio "ruolo" - quello di evidenziare una scena particolarmente nobile o importante - e piegato alle esigenze (o alla volontà) dei personaggi (e dell'autore).

Tarantino si diverte quindi a giocare con la messinscena come un burattinaio, rompendo il legame, fino ad allora molto stretto, tra "segno" e "senso" cinematografico, e dimostrando che un film di genere può benissimo essere anche un film d'autore (e viceversa, ma questo solo nella fase più recente della sua carriera).

Il significato di Pulp Fiction come emblema del postmodernismo è tutto qui.
Se il cinema moderno è stato in grado di rinnovarsi dal proprio interno, rivelando una nuova linfa cui attingere, lo dobbiamo anche e soprattutto a questo stralunato regista di origine italiana.
Lunga vita a San Quentin!

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