CINEMA A BOMBA!

mercoledì 30 dicembre 2015

STAR WARS EP. III-LA VENDETTA DEI SITH, I DOLORI DEL GIOVANE VADER

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2005
140'
Regia: George Lucas
Interpreti: Hayden Christensen, Natalie Portman, Ewan McGregor, Ian McDiarmid, Samuel L. Jackson, Christopher Lee, Anthony Daniels, Kenny Baker, Temuera Morrison, Peter Mayhew, Joel Edgerton, Frank Oz.


Obi-Wan (McGregor) e Anakin (Christensen) sono incaricati di salvare il Cancelliere Palpatine (McDiarmid), rapito dal Conte Dooku (Lee) e dal Generale-cyborg Grievous (i cui colpi di tosse sono doppiati da... George Lucas!).

Mentre Anakin viene preso da Palpatine sotto la propria ala, la Regina Amidala (Portman) scopre di essere incinta.
Nel frattempo Yoda (Oz) si reca nel pianeta dei Wookie per combattere i Cloni al fianco di Chewbacca (Mayhew)...

Dopo il deludente La Minaccia Fantasma e il tiepido L'Attacco dei Cloni, pochi fan della saga nutrivano ancora grandi aspettative per l'ultimo capitolo della seconda trilogia.

Per fortuna, quella vecchia volpe di George Lucas li ha smentiti: La Vendetta dei Sith è il migliore dei tre prequel, l'unico a poter essere considerato all'altezza delle pellicole originali.

Tenendo a mente le critiche dei fan per i due episodi precedenti, il regista imprime un ritmo maggiore alla storia e si concentra meno su dialoghi ed effetti speciali fini a se stessi, così da lasciare più spazio ai personaggi.

Grazie anche all'apporto di lusso di un tale Steven Spielberg - che ha curato gli storyboard dei combattimenti, specie quello finale - le scene d'azione non sono più una maniera confusa per distrarre lo spettatore, ma tornano a essere un veicolo narrativo.

Tutti i nodi vengono al pettine: l'ascesa di Palpatine, il cedimento di Anakin, la nascita di Luke e Leia, l'inizio della guerra tra Jedi e Impero.

E così, in un crescendo rossiniano di incomprensioni, frustrazione, rabbia, paura, orgoglio, vanità, deliri di onnipotenza degni di una tragedia greca o di un'opera lirica, arriviamo allo scontro finale tra allievo e maestro in un pianeta vulcanico (effetti speciali a parte, la lava che si vede sullo sfondo è quella di un'eruzione del Monte Etna, filmata da una troupe in trasferta).

È questo il climax dell'intera trilogia, che porta alla definitiva entrata in scena di Darth Vader, cattivo per eccellenza e icona principale della saga.

Al di là degli intenti narrativi, La Vendetta Dei Sith rappresenta altresì il film più militante di George Lucas: l'irruzione del tormentato Anakin al tempio dei Jedi in testa ad un esercito di cloni assomiglia ad una parata nazista a passo dell'oca; mentre Palpatine, col pretesto di ristabilire pace e sicurezza, fonda una dittatura con un discorso che potrebbe esser stato pronunciato da un qualsiasi tiranno o leader populista.

Al contrario, l'amara constatazione di Padmé "Così muore la libertà: sotto scroscianti applausi." - proprio a commento di questa arringa - riecheggia Platone ("Così muore la democrazia: per abuso di se stessa", La Repubblica).
Qualcuno l'ha letta perfino come una critica all'unanimità con la quale è stato approvato il Patriot Act di George W. Bush - che limita le libertà individuali per ragioni di sicurezza - all'indomani dell'Undici Settembre.

Considerazioni politiche a parte, non si può non rimanere affascinati da questo romanzo di formazione (al male) finalmente epico che ricorda le bibliche cadute di Lucifero e di Adamo ed Eva - ma anche il detto "La via per l'inferno è lastricata di buone intenzioni" - e che ha nel giovane, inquieto Anakin un protagonista superomistico che è vittima e carnefice allo stesso tempo.

Con questo Episodio III Lucas dà l'addio al franchise con cui ha scritto una pagina fondamentale della cinematografia, non solo fantastica.
Con un canto del cigno che lo riconcilia con i fan.

Forse a passare alla storia sarà solo la prima trilogia, ma ora che il testimone è passato con successo a più giovani filmmaker è impossibile non rendere onore a un uomo che deliziato generazioni di spettatori con la forza della propria immaginazione.

Grazie di tutto George!

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giovedì 24 dicembre 2015

STAR WARS. HOLIDAY SPECIAL, NATALE IN CASA WOOKIE

(Clicca sulla locandina per vedere lo Speciale). 

USA, 1978
97'
Regia: Steve Binder
Interpreti: Harrison Ford, Peter Mayhew, Mark Hamill, Carrie Fisher, Anthony Daniels, Kenny Baker, Art Carney, Harvey Korman, Jefferson Starship, Peter Cushing, Alec Guinness, James Earl Jones (voce nella versione originale).


Chewbacca (Mayhew) e Han Solo (Ford) si stanno recando sul pianeta dei Wookie, Kashyyyk, per festeggiare il "Giorno della Vita" insieme alla famiglia del primo.
Sulla strada di casa però il loro Millennium Falcon è intercettato da due navicelle dell'Impero: Darth Vader è ansioso di consumare la propria vendetta.

In casa Wookie nel frattempo ci si prepara per i festeggiamenti, e la madre di Chewbacca - preoccupata per il ritardo dei due ospiti - contatta Luke Skywalker (Hamill)...

"Se avessi tempo e un martello, rintraccerei ogni copia dello show e la distruggerei."

Così George Lucas a proposito dello speciale televisivo trasmesso dal canale statunitense CBS per la prima e unica volta il 17 Novembre 1978 (sì, era proprio un venerdì!).
Un critico lo definì come "le peggiori due ore della televisione" (due ore contando la pubblicità), trasformandolo di fatto in un cult.

E pensare che la trama dello show era stata ideata proprio da Lucas, interessato ad approfondire la storia e la mitologia degli Wookie, i giganti pelosi come Chewbacca.

Situato cronologicamente tra Guerre Stellari e L'Impero Colpisce Ancora, Holiday Special c'entra in realtà ben poco con la saga di Star Wars, se non per l'uso di certe scenografie e per la presenza dell'intero cast originale.

Per il resto, un esile filo narrativo tiene insieme un guazzabuglio di scenette e siparietti patetici e imbarazzanti.
Si alternano numeri musicali (anche dei Jefferson Starship e di una improbabilmente melensa Carrie Fisher), intermezzi comici (?) affidati a due navigati caratteristi come Harvey Korman (caro a Mel Brooks) e Art Carney (Oscar come miglior attore protagonista nel 1975 per Harry e Tonto), e uno spezzone a cartoni animati.

Quest'ultimo è forse l'unica cosa di vero interesse, in quanto introduce il cacciatore di taglie Boba Fett, che sarebbe poi apparso in L'Impero Colpisce Ancora, Il Ritorno dello Jedi e nella trilogia prequel (vedi L'Attacco dei Cloni).

Di Holiday Special Harrison Ford parla pochissimo e con grande imbarazzo, mentre Carrie Fisher ha ammesso di possederne una copia e di essere solita proiettarla alle feste quando vuole far andare via gli ospiti.

Ma per gli appassionati più duri-e-puri della serie questo spin-off apocrifo merita una visione per il solo fatto di esistere.
Se siete tra questi, vi consigliamo almeno di premunirvi di una buona dose di caffè...

Buon Natale da CINEMA A BOMBA! e... che la Forza sia con voi!

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lunedì 21 dicembre 2015

STAR WARS EP. II-L'ATTACCO DEI CLONI, AMORE (IN) FOLLE

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2002
142'
Regia: George Lucas
Interpreti: Hayden Christensen, Ewan McGregor, Natalie Portman, Christopher Lee, Samuel L. Jackson, Ian McDiarmid, Pernilla August, Temuera Morrison, Rose Byrne, Anthony Daniels, Joel Edgerton, Kenny Baker.


Sono passati circa dieci anni dalle vicende narrate in La Minaccia Fantasma.

Il cancelliere Palpatine (McDiarmid) è sempre più saldamente al potere, sebbene la Repubblica sia sull'orlo di una guerra civile per via delle macchinazioni del Jedi rinnegato Conte Dooku (Lee).

Nel frattempo prosegue l'addestramento di Anakin Skywalker (Christensen), diventato giovanotto promettente ma intemperante.
La scelta di affidargli la sicurezza dell'ex regina e ora senatrice Padmé Amidala (Portman), tuttavia, si rivelerà disastrosa: scatta tra i due infatti una scintilla, proprio mentre il ragazzo cede al desiderio di vendetta nei confronti di chi ha fatto morire sua madre (August), venendo meno agli obblighi del proprio ruolo e finendo così sedotto dal lato oscuro della Forza.

Episodio II, quinto della serie in ordine di uscita nelle sale. Irrompe la passione.

Non è improbabile che Lucas si sia ispirato al classico tòpos storico e letterario delle coppie "maledette" per raccontare dell'unione tumultuosa tra Anakin e Padmé, due amanti che - come i modelli di riferimento - non possono essere liberi di amarsi e sono destinati alla dannazione.

Ma il tentativo di farne degli Abelardo ed Eloisa, Lancillotto e Ginevra, Tristano e Isotta, Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca stellari si infrange di fronte ai due limiti principali di questa pellicola: i dialoghi - sciapi, privi del necessario pathos - e, di conseguenza, la recitazione dei due giovani protagonisti.

I due interpreti - spiace dirlo - risultano infatti inespressivi e poco credibili.
E stiamo parlando di Hayden Christensen - che aveva esordito nientemeno che in Il Seme della Follia di John Carpenter (1995) e che nel 2001 era stato apprezzato per la sua prova in L'Ultimo Sogno di Irwin Winkler a fianco di Kevin Kline, Kristin Scott Thomas e John Pankow (quello di Vivere e Morire a Los Angeles) - e di Natalie Portman - la ragazzina di Léon di Luc Besson con Jean Reno e Gary Oldman (1994) e più tardi attrice incisiva di V per Vendetta (2005) e Il Cigno Nero (2010, per il quale vinse un meritato Oscar come migliore attrice).
Insomma, due tra gli attori allora considerati più promettenti a Hollywood.

Ma provate voi a essere convincenti con una direzione degli attori distratta da una bulimia di effetti speciali digitali - francamente troppo invasivi - e da una sceneggiatura infarcita di banalità: i due, alla fine, hanno fatto quello che hanno potuto.

Lucas - in quanto regista e sceneggiatore - poteva, al contrario, fare molto meglio.
E meno male che ha tolto i riferimenti ai midi-chlorian (cioè le forme di vita microscopica che permettono di sentire la Forza)...

Detto questo, occorre riconoscere che L'Attacco Dei Cloni segna un miglioramento qualitativo rispetto a La Minaccia Fantasma, soprattutto per quel che concerne ritmo e scene d'azione: particolarmente gustoso soprattutto lo scontro tra il Conte Dooku e Yoda.

In compenso, manca quasi del tutto una componente comica e buffa: Jar-Jar Binks, dopo le tante polemiche, è relegato a un ruolo di secondo piano e non viene rimpiazzato da nessuno.

Rappresentando però un capitolo intermedio che assume un senso solo in relazione alla vista del film che lo precede e di quello che lo segue - proprio come nel caso di L'Impero Colpisce Ancora - si ha tuttavia l'impressione che, al contrario del memorabile seguito di Una Nuova Speranza, Lucas abbia messo in folle la sua fantasia e le sue capacità narrative per non sprecare benzina in vista del gran finale.

Che, in effetti, è la parte più interessante e riuscita di questa nuova trilogia.
Ma ne parleremo a breve, tranquilli!

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lunedì 14 dicembre 2015

STAR WARS EP. I-LA MINACCIA FANTASMA, JAR-JAR DEVE MORIRE?

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1999
136'
Regia: George Lucas
Interpreti: Liam Neeson, Ewan McGregor, Natalie Portman, Jake Lloyd, Pernilla August, Ian McDiarmid, Anthony Daniels, Kenny Baker, Terence Stamp, Samuel L. Jackson, Ray Park.


Due cavalieri Jedi, Qui-Gon Jinn (Neeson) e il suo apprendista Obi-Wan Kenobi (McGregor), devono scortare la giovanissima regina Amidala (Portman) verso il pianeta Coruscant.
Dove la sovrana, dinnanzi al Senato della Repubblica Galattica, intende denunciare l'invasione del suo pianeta da parte della Federazione dei Mercanti, manovrata da un oscuro personaggio incappucciato che ha come allievo il misterioso e temibile Darth Maul (Park).

Durante il viaggio saranno costretti a fermarsi a Tatooine e qui incontreranno Anakin Skywalker (Lloyd), un piccolo schiavo dotato di impressionanti abilità.
Sarà lui il prescelto, colui che secondo una profezia porterà equilibrio nella Forza?

Ti chiami George Lucas.
Hai realizzato, spinto dalla forza della tua immaginazione, la saga fantascientifica per eccellenza.
Hai fatto diventare Harrison Ford una superstar, guadagnato una barca di soldi tra incassi e diritti d'autore, ricevuto i complimenti del tuo amico Steven Spielberg e l'amore incondizionato (?) di legioni di fan.

Che cosa ti spinge a riprendere in mano il timone della nave 16 anni dopo l'ultimo film e firmare una nuova trilogia?

Sul famigerato Episodio I di Star Wars, si sono consumati in questi anni fiumi di inchiostro e tasti di computer.
Certo, il sospetto di una mera manovra commerciale c'è tutto, ma d'altro canto l'idea di un trio di trilogie - midquel, prequel e sequel - era già nella testa di George fin dal primo Guerre Stellari.

Per che cosa viene ricordato maggiormente?
Per una forte contraddizione: è il film della serie che ha incassato di più (aspettando Il Risveglio della Forza e futuri capitoli) e al contempo quello più odiato dagli appassionati.

Le critiche - anzi, le ire - si sono concentrate principalmente su un nuovo personaggio: Jar-Jar Binks, sorta di ibrido disneyano tra Pippo e Paperino, accusato di essere troppo fumettistico e vagamente razzista (viene trattato come uno schiavetto scemo dai Jedi e nell'edizione originale parla con un marcato accento caraibico).
La nostra impressione però è che questi sia diventato più che altro un capro espiatorio per celare i veri errori della pellicola.

La Minaccia Fantasma - titolo di per sé non azzeccatissimo - racconta le origini della saga mettendo troppa carne al fuoco e sbagliando molti obiettivi.
La narrazione è troppo lunga e lenta (la corsa degli "sgusci", che dovrebbe essere la scena clou, pare interminabile); l'iconico cattivo Darth Maul - inserito in tutte le immagini pubblicitarie del film - compare solo per pochi minuti e non dice quasi nulla; i dialoghi sfiorano spesso il ridicolo involontario e talvolta vi sprofondano (la Forza trasformata in una specie di Spirito Santo).

I nuovi personaggi sono piatti e quelli vecchi non hanno neppure lontanamente il carisma degli originali (l'assenza di Ford pesa come un macigno).
Neeson è monolitico, McGregor non assomiglia né ricorda in alcun modo Alec Guinness e l'improbabile Anakin Skywalker bambino è il più antipatico personaggio della serie.
Jar-Jar quantomeno risolleva il morale con un po' di buffoneria!

Qualcosa però si può salvare: le musiche sempre epiche di John Williams, la sequenza della città sottomarina dei Gungan, le riprese nella bellissima Reggia di Caserta (il palazzo reale di Naboo) e il combattimento finale tra Qui-Gon, Obi-Wan e Maul (dove quest'ultimo impugna una bizzarra spada laser a due lame).
Buona poi l'idea di riaffidare a McDiarmid il ruolo di Palpatine da lui già sostenuto ne Il Ritorno dello Jedi.

Troppe erano le aspettative dei fan per il ritorno di una delle serie più amate della storia del cinema.
Accortosi di aver esagerato, Lucas tenterà di correggere il tiro nei due episodi successivi, riuscendovi fortunatamente nell'ultimo.
Ma questo ve lo racconteremo più avanti...

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venerdì 11 dicembre 2015

STAR WARS EP. VI-IL RITORNO DELLO JEDI, UN FINALE... EWOKATIVO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1983
134'
Regia: Richard Marquand
Interpreti: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Alec Guinness, Anthony Daniels, David Prowse, Kenny Baker, Peter Mayhew, Ian McDiarmid, Frank Oz, James Earl Jones (voce nella versione originale).


Siamo alla resa dei conti: l'Imperatore (McDiarmid) sta per sferrare l'attacco finale contro i ribelli ed escogita un piano machiavellico per attrarre Luke (Hamill) verso il lato oscuro della Forza e quindi a sé.

Han (Ford) viene liberato dalle grinfie del gangster Jabba The Hutt e, assieme a Leia (Fisher), si reca nella luna boscosa di Endor per distruggere il sistema che permette alla costruenda nuova Morte Nera di dotarsi di uno scudo deflettore per difendersi da qualsiasi aggressione aerea.
Decisivo sarà l'apporto della primitiva popolazione autoctona degli Ewok.

Luke torna da Yoda (Oz) per completare il suo addestramento Jedi e, una volta pronto, sfiderà definitivamente Darth Vader e il di lui padrone.

Il Ritorno dello Jedi è il capitolo conclusivo della prima trilogia di Star Wars - e dei tre è quello che ha più deluso i fan, nonostante gli incassi molto abbondanti.

Le critiche degli appassionati si sono concentrate soprattutto sugli Ewok, creature piccole, pelosette, con gli occhioni tondi e grandi, capaci - nonostante utilizzino armamenti primitivi - di mettere in difficoltà i potenti ed equipaggiatissimi Stormtrooper (i soldati dell'Impero dalla caratteristica armatura bianca).

Il loro aspetto - assomigliano ad orsetti di peluche - non si intona molto con quello delle altre creature dell'universo creato da Lucas, più mostruose: sembra in effetti studiato per suscitare simpatia e tenerezza in vista di uno sfruttamento commerciale.

Sarà stato un caso il fatto che, dopo l'uscita del film, gli scaffali dei negozi di giocattoli si siano riempiti di pupazzetti con le loro fattezze rivolti ad un pubblico di bambini piccoli?
O che per la Tv siano stati prodotti due spin-off, L'Avventura degli Ewoks e Il Ritorno degli Ewoks, anch'essi non diretti certamente ad un'audience di adulti?

Negli USA, poi, sicuramente non saranno state molto apprezzate le loro tattiche di guerriglia nella natura, che ricordano quelle messe in pratica dal Che Guevara o dai Viet-Cong di Ho Chi Minh negli inferni verdi dell'America Latina e del Vietnam.

Chi ha apprezzato l'epicità di Una Nuova Speranza e L'Impero Colpisce Ancora è rimasto probabilmente spiazzato dalla svolta quasi anti-eroica della pellicola.

Abbiamo scritto "quasi" perché anche questo Episodio VI è comunque ricco di scene spettacolari: l'azione di salvataggio di Han, gli inseguimenti ad alta velocità delle speeder-bike tra i boschi di Endor, l'attacco alla nuova Morte Nera, il drammatico scontro finale a tre fra Luke, Darth Vader e l'Imperatore...

È vero, si ha un po' l'impressione che Lucas & Co. avessero potuto fare di più - inserire nella storia una Morte Nera 2 e scegliere tra le ambientazioni il pianeta Tatooine già presente in Una Nuova Speranza sono scelte che sanno di riciclo - ma Il Ritorno Dello Jedi è comunque un film di gradevole intrattenimento.

Ma se al posto del diligente Marquand a dirigerlo fossero stati David Lynch o David Cronenberg?
I due erano stati contattati ma avevano rinunciato per girare, rispettivamente, Dune e Videodrome (e La Zona Morta).
Chissà come sarebbe stato trattato il materiale lucasiano nelle mani di due tipi così fuori dagli schemi...

A proposito di registi fuori dagli schemi... Kevin Smith, in Clerks 2, fa dire al personaggio di Randal - che sta litigando con due fan di Il Signore Degli Anelli - che c'è un solo ritorno: quello dello Jedi (i film conclusivi delle due trilogie di chiamano Il Ritorno dello Jedi, appunto, e Il Ritorno del Re).

Ironicamente, questo terzo capitolo della serie è proprio quello dove traspare in modo più evidente l'influenza della saga tolkeniana.
Se da una parte il Male è sconfitto dai buffi Hobbit - piccoli, da piedi e gambe pelosi, pacifici abitanti di un mondo arcaico - dall'altra ci sono delle creaturine - piccole, pelose, pacifiche, che vivono in mezzo agli alberi - che riescono a contrastare i piani diabolici dell'Impero.

Insomma, anche qui c'è l'idea che le grandi imprese non sono prerogativa esclusiva di eroi belli, forti, virili e coraggiosi; ma possono essere portate a termine con successo e valore anche dalle persone umili, dai cosiddetti "piccoli".

Alla faccia di Randal.

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domenica 6 dicembre 2015

STAR WARS EP. V-L'IMPERO COLPISCE ANCORA, IL LATO OSCURO DELLA SAGA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1980
127'
Regia: Irvin Kershner
Interpreti: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Alec Guinness, Anthony Daniels, Kenny Baker, Peter Mayhew, David Prowse, Julian Glover, Frank Oz, James Earl Jones (voce nella versione originale).


Dopo l'importante vittoria dei ribelli alla fine del precedente film, inizia la rappresaglia dell'Impero, che individua la base della resistenza in un pianeta gelato.

Costretti alla fuga da un attacco troppo massiccio per le forze dei rivoltosi, Luke, Han e Leia si dividono.
Il primo, dopo una visione di Obi-Wan, decide di raggiungere la paludosa Dagobah per incontrare Yoda, un maestro che dovrebbe insegnargli come diventare un cavaliere Jedi.

Gli altri, dopo varie peripezie, si recano a Cloud City, città tra le nuvole retta da Lando Calrissian (Williams), amico di vecchia data di Han.
Qui, colpi di scena a non finire...

Chi dice che i seguiti non siano migliori degli originali?
La questione è valida per molte serie cinematografiche, ma per quella di Star Wars è particolarmente "calda", specie tra gli appassionati più intransigenti.
Al punto che una buona parte di fan considera questo secondo (quinto?) capitolo migliore del precedente.

Che cosa renderebbe migliore L'Impero Colpisce Ancora rispetto a Guerre Stellari-Una Nuova Speranza?
Anzitutto, come dicevamo, le sorprese: lo sviluppo della vicenda è un crescendo continuo di rivelazioni e scene scioccanti, che per scrupolo non sveliamo (anche se ormai sono patrimonio della storia del cinema).

Il culmine è "un finale che ti ammazza", per citare una battuta che il cineasta/fumettista - e fanatico della saga - Kevin Smith ha messo in bocca a uno dei personaggi della sua opera prima Clerks: una spassosa sequenza in cui si discetta quale tra questo e Il Ritorno dello Jedi sia il seguito migliore (andatevela a cercare dopo averli visti, per evitare spoiler).

Ma non solo questo. Forse c'è un altra ragione: Lucas delega.
Pur rimanendo dietro le quinte in veste di produttore/supervisore, affida la regia al collega Irvin Kershner e in fase di scrittura si fa affiancare dalla veterana Leigh Brackett (Il Grande Sonno, Un Dollaro d'Onore) e dal giovane Lawrence Kasdan (che quel furbetto di J.J. Abrams si è assicurato come co-sceneggiatore dell'imminente Il Risveglio della Forza).

Kershner e il suo direttore di fotografia Peter Suschitzky (storico braccio destro di David Cronenberg e collaboratore di Matteo Garrone ne Il Racconto dei Racconti) optano per colori opachi, immagini tenebrose, meno luci e più ombre, quasi a rappresentare visivamente l'avanzata dell'Impero e del Lato Oscuro.

Dal canto suo, Kasdan - che poi avrebbe firmato anche Il Ritorno dello Jedi e il primo capitolo di un'altra seria ideata dal barbuto George, I Predatori dell'Arca Perduta - rielabora la storia di Lucas e il primo script di Brackett accrescendone il tono epico e drammatico.

Compaiono per la prima volta alcuni personaggi-cardine della serie: il saggio maestro Yoda, un nanetto verde animato e doppiato da Frank Oz, futuro regista di esperienza Muppet (era il poliziotto di Una Poltrona per Due, ricordate?); lo spaccone Lando Carlissian, ruolo della vita per Billy Dee Williams; l'inquietante imperatore Palpatine, che avrà un ruolo predominante nella trilogia prequel.

Confermato dal successo della pellicola precedente, il trio protagonista Hamill-Ford-Fisher acquista ancora più spazio.
Il primo, pur reduce da un brutto incidente automobilistico, si cala nel personaggio al punto da girare tutte le scene d'azione - eccetto una - senza alcuna controfigura.
Ma il secondo rischia di rubargli la scena, destinato com'è a diventare un'icona cinematografica (ci riuscirà l'anno successivo, indossando i panni di Indiana Jones, e l'anno dopo ancora, come protagonista di Blade Runner).

Iniziando e finendo in medias res, L'Impero Colpisce Ancora non può essere apprezzato appieno senza aver visto il capitolo precedente e soprattutto senza vedere quello successivo.

Resta comunque uno dei momenti più alti - se non la vetta - di una delle serie fantastiche più appassionanti di sempre.

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