CINEMA A BOMBA!

martedì 31 luglio 2012

UN ANNO VISSUTO...ABBOMBA!!!


Era il 31 Luglio 2011 e un primo timido post annunciava al mondo la nascita di CINEMA A BOMBA!, blog pensato per raccontare l'avventura di due fratelli alla 68a Mostra del Cinema di Venezia.
E' passato un anno esatto e dopo quella esperienza ci abbiamo preso gusto: oltre al blog è cresciuto anche il nostro entusiasmo e la voglia di sorprendere i nostri sempre più numerosi visitatori.

Così, a fianco delle recensioni dei film appena usciti e dei commenti sui grandi eventi cinematografici (Venezia, Cannes, Oscar) sono nate le sezioni dedicate ai cortometraggi ( I CORTI), alle pellicole inedite in Italia ( GLI INEDITI), alle opere che secondo noi hanno fatto la storia del cinema ( I CLASSICI).

Certo, ad essere sinceri, non sempre le pellicole che abbiamo presentato si sono dimostrate dei capolavori; tuttavia, abbiamo scoperto assieme a voi numerosi film interessanti.
E tra questi, qui di seguito, vi proponiamo una nostra personale lista dei migliori (in ordine sparso, per non far torto a nessuno):

WILDE SALOME'
TAKE SHELTER
HUNGER
THE ARTIST
ALOIS NEBEL
TEXAS KILLING FIELDS - LE PALUDI DELLA MORTE
TROPA DE ELITE 2
LE AVVENTURE DI TINTIN
LE IDI DI MARZO
IL CIRCO DELLA FARFALLA
KILLER JOE
MY NAME IS BRUCE

Nota: dall'elenco mancano I CLASSICI. Ma sarebbe stato troppo banale, non trovate?

Prima di concludere il post ne approfittiamo per ringraziare i tanti che ci hanno seguito, sostenuto e dato preziosi suggerimenti per migliorare.
Graziegraziegraziegraziegrazie!
Continuate così.

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lunedì 23 luglio 2012

I CLASSICI: CAPPUCCETTO ROSSO E GLI INSOLITI SOSPETTI, ALTRO CHE SHREK

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2006
80'
Regia: Tony Leech, Cory Edwards & Todd Edwards
Interpreti (voci originali): Anne Hathaway, Glenn Close, Jim Belushi, Patrick Warburton, Andy Dick, Xzibit, Benjy Gaither, Chazz Palminteri.


Nel bosco delle fiabe vengono arrestati Cappuccetto Rosso, il Lupo, la Nonna e il Taglialegna: sono i principali sospettati di una serie di furti di dolciumi attribuiti al fantomatico "Bandito Bon-Bon", di cui nessuno conosce l'identità.
L'acuto investigatore ranocchio Mr. Zampe decide di interrogarli uno a uno, scoprendo a poco a poco che la verità è ben lontana dalle apparenze...

Inizia così uno dei più sorprendenti film d'animazione degli ultimi anni - grande successo in USA nonostante la produzione indipendente (da noi invece è passato un po' inosservato) - che ripende lo spunto del fortunatissimo Shrek, ossia la parodia dei più celebri personaggi delle favole, ma rielaborandolo in modo originale, con un umorismo più intelligente e sofisticato.

Zeppa di citazioni cinematografiche più o meno colte - da Rashomon (i protagonisti raccontano la medesima vicenda da punti di vista differenti) a Fletch (il Lupo reporter), da I Soliti Sospetti (il cattivo "a sorpresa") a xXx (la gara sulla neve) - la pellicola ha diversi punti di forza: canzoni orecchiabili, battute a ripetizione, tempi comici perfetti, una costruzione narrativa impeccabile e personaggi indovinati.
Memorabile in particolare Mr. Capra, un caprone di montagna costretto da un incantesimo ad esprimersi solo cantando (e dotato di un vasto assortimento di...corna!), ma non sono da meno il Lupo e il suo assistente Scattino, uno scoiattolo fotografo e caffeinomane.

Uno spasso assicurato per tutti, grandi e piccini (ma i grandi possono cogliere più sfumature), capace di competere coi blockbuster della Disney e della Dreamworks, e magari, come infatti è successo, anche batterli. Se non in termini di incassi, almeno in termini di qualità.

PS: l'attesissimo seguito, intitolato Hoodwinked Too!, è uscito negli USA lo scorso anno. Nella speranza che prima o poi sia distribuito anche da noi, cercheremo di anticiparvene una recensione nella sezione GLI INEDITI DI CINEMA A BOMBA!

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mercoledì 18 luglio 2012

I COLORI DELLA PASSIONE, COSA SUCCEDE DENTRO AL QUADRO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer)

Polonia-Svezia, 2011
92'
Regia: Lech Majewski
Interpreti: Rutger Hauer, Charlotte Rampling, Michael York


Chi, sfogliando un libro durante un momento di noia, non si è mai sorpreso a fantasticare sui personaggi di un'immagine? Che cosa stanno facendo, che cosa si stanno dicendo?
Spesso, nei propri viaggi mentali, si pensa a situazioni più o meno buffe, a dialoghi surreali e/o goliardici.
Una cosa non molto diversa da ciò che ha fatto l'artista polacco Lech Majewski, che dalla curiosità per le figure del quadro Salita al Calvario del pittore fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio ha addirittura tratto un film.

Majewski dà voce ad alcuni delle centinaia di personaggi che affollano il dipinto, una rievocazione del drammatico episodio evangelico ambientata però nelle Fiandre della seconda metà del 1500 sottoposte all'occupazione spagnola.
Da notare che la caduta di Gesù sotto il peso della croce è solo un episodio dei tanti raffigurati e quasi non si riesce a vederlo: il dramma del Cristo e dell'umanità tutta avviene nell'indifferenza generale, soffocato dalla banalità del quotidiano.

Le considerazioni che sono alla base del film sono espresse chiaramente attraverso le figure di Bruegel (un Rutger Hauer cogitabondo) e del committente (un redivivo Michael York), che aiutano lo spettatore a capire la genesi del quadro e ad entrare in esso.

Gli effetti speciali digitali mirabolanti (che ricordano quelli utilizzati da Sokurov in Faust, Leone d'Oro a Venezia 2011) fanno sì, al contrario, che i protagonisti della storia escano dal dipinto, poiché prigionieri all'interno dell'angusta prigione di una cornice, e prendano vita.
Il risultato è una partecipazione attiva dello spettatore al processo creativo di un artista e alle storie narrate.

Insomma, nonostante il ritmo non proprio frenetico e il carattere decisamente intellettualistico del progetto, in fondo I colori della passione è un'intrigante lezione di storia dell'arte, raccomandata però solo agli appassionati e ai motivati.

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domenica 8 luglio 2012

GLI INEDITI: RED STATE, IN CERCA DI KEVIN (SMITH)

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2011
88'
Regia: Kevin Smith
Interpreti: Michael Parks, John Goodman, Kerry Bishé, Melissa Leo, Kevin Pollak, James Parks, Jennifer Schwalbach Smith.


"I f***ing love this movie!" (più o meno traducibile con "Questo film mi piace un sacco!") è stato il colorito commento a caldo di Quentin Tarantino, amico di Kevin Smith e come lui un tempo membro del club virtuale dei cosidetti "registi da supermarket", cinefili non professionisti che all'inizio degli anni 90 si lanciarono nell'industria cinematografica con entusiasmo e successo.
Il primo, come è noto, sfondò nel 1994 con Pulp Fiction, mentre nello stesso anno il secondo raccoglieva premi e consensi per una divertente e insolita commedia very low budget: Clerks.

Poi, però, le loro carriere hanno preso direzioni diverse: l'italo-americano è divenuto uno dei cineasti più celebri e celebrati del mondo, l'altro - con l'eccezione di Clerks II - non ha più saputo replicare il successo della sua prima pellicola.
In effetti, quello che sembrava uno dei registi più interessanti ed innovativi della sua generazione si è perso per strada dopo una serie di opere medie e mediocri.

Non fa eccezione, purtroppo, Red State, che vorrebbe essere una denuncia del fanatismo religioso nel Sud degli Stati Uniti e dell'uso disinvolto della violenza da parte delle forze dell'ordine dopo l'11 Settembre.
Ispirato alla strage di Waco del 1993 (decine di membri di una setta, asserragliatisi all'interno di un ranch armati fino ai denti, morirono in seguito ad un incendio dopo un lungo assedio da parte dell'FBI), racconta di tre ragazzi rapiti da un predicatore psicotico (Parks) e dalla sua famiglia, e di un agente speciale (Goodman) incaricato di indagare sulle attività illecite della comunità.

Parafrasando il titolo di un' altra sua pellicola - In Cerca di Amy - si potrebbe pensare che Smith, mutando radicalmente genere, abbia voluto andare in cerca del proprio ego auctoris perduto. Inutilmente.
Nonostante la buona parola dello zio Quentin, tutto sa di déjà vu in questo film: dall'atmosfera malsana, che vorrebbe richiamare quella degli horror di Tobe Hooper o di Eli Roth, alle soggettive con camera a spalla, che non riescono ad aggiungere dinamicità ad una messinscena alquanto blanda, passando per i pochi e non impressionanti inserti splatter.

Si salvano il sempreverde Goodman, impegnato in una performance misurata, e la graziosa Bishé di Scrubs: Med School che ci mette almeno la bella presenza, anche se la parte del leone tocca a Michael Parks.
L'attore californiano - noto per il ricorrente ruolo dello sceriffo Earl McGraw nelle pellicole di Tarantino, che lo idolatra ("E' il più grande attore vivente") - ruba la scena a tutti con un'interpretazione istrionica e sopra le righe, canta (benissimo) gospel e country, improvvisa, gigioneggia senza pudore e inietta nel suo scomodo personaggio una carica di morbosa simpatia.

A Kevin Smith auguriamo di ritrovare al più presto la vena eversiva e caustica delle sue opere migliori (non basta infarcire i dialoghi di parolacce e trivialità!).
Almeno ci ridia Jay e Silent Bob!

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giovedì 5 luglio 2012

I CORTI: BOAT + LADY BLUE SHANGHAI + 3RS, CHE FINE HA FATTO LYNCH?

(Clicca sulla foto per vedere BOAT) 

(Clicca sulla foto per vedere LADY BLUE SHANGHAI) 

(Clicca sulla foto per vedere 3RS) 

BOAT
USA, 2007
7'
Regia: David Lynch
Interpreti: David Lynch, Emily Stofle.

LADY BLUE SHANGHAI
USA, 2010
15'
Regia: David Lynch
Interpreti: Marion Cotillard, Gong Tao.

3RS
USA, 2011
1'
Regia: David Lynch


Che fine ha fatto David Lynch?
Sono passati ormai 6 anni dal suo ultimo lungometraggio, l'intrigante e ostico INLAND EMPIRE, e di colui che molti considerano il più geniale regista vivente si sono quasi perse le tracce.

Non che in questi anni se ne sia stato con le mani in mano, anzi, ma l'impressione è che il nostro abbia voluto allontanarsi dall'universo cinematografico per sperimentare altri campi: ha allestito una mostra dei suoi quadri, doppiato cartoni animati, aperto un esclusivo club parigino, inciso un (notevole) album da cantautore avanguardista e persino curato l'allestimento di un concerto dei Duran Duran.

Sul fronte prettamente filmico, invece, gli unici lavori sono stati i tre corti che CINEMA A BOMBA! ha visto per voi.

Boat, girato con luci naturali e una camera digitale, è un giro in barca attraverso la notte, commentato da una voce femminile fuori campo.
Quello che all'inizio sembra una gita di piacere si trasforma in un viaggio nel cuore di tenebra che c'è in ognuno di noi, con King David in persona nel ruolo di un novello Caronte.

Lady Blue Shanghai nasce invece come un commercial per Dior, ma diventa presto un vero e proprio corto.
La parte iniziale è la migliore: in un'atmosfera un po' alla Mulholland Drive, una donna (la Cotillard, che entra così a far parte del già nutrito gruppo delle lynchettes, ossia le attrici predilette da Lynch) trova nella propria camera d'albergo a Shanghai una misteriosa borsetta blu.
E' avvertibile in certe scene l'influenza dei quadri di Francis Bacon che avevamo già notato nelle incursioni pittoriche del regista, mentre la rosa azzurra che si vede nel finale è una palese autocitazione da Twin Peaks - Fuoco cammina con me.

3RS è stato infine creato come trailer della scorsa Viennale, il principale festival del cinema austriaco, e ricorda da vicino i primi corti sperimentali con cui il maestro di Missoula si esercitava a inizio carriera.
Tra rimandi surrealisti ed ermetiche visioni (la paperella decapitata non è forse un omaggio al Buñuel di Un chien andalou?), si può trovare una summa dell'ideale cinematografico lynchano: un universo in cui le emozioni e la fantasia prevalgono sulla razionalità del reale.

Insomma, Lynch si diverte. Fa piacere per lui, ma noi attendiamo da tempo il suo prossimo "vero" film.
Quando, David?

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martedì 3 luglio 2012

TAKE SHELTER, RIFUGIO DALLA TEMPESTA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer)

USA, 2011
121'
Regia: Jeff Nichols
Interpreti: Michael Shannon, Jessica Chastain, Shea Whigham.


"Ora c'è un muro tra di noi/Qualcosa è andato perso/Ho dato troppo per scontato/I miei segnali si sono incrociati/E pensare che tutto era iniziato/In un mattino lontano/Entra - disse lei - ti darò/Rifugio dalla tempesta."
(Bob Dylan, Shelter From The Storm)

Curtis (Shannon), devoto alla moglie Sam (Chastain) e padre premuroso di una bambina sordomuta, comincia ad avere incubi riguardanti un'apocalittica tempesta. La sua ossessione corrode a poco a poco la sua salute mentale e i rapporti con i suoi cari.
Ma si tratta di allucinazioni folli o di allarmanti premonizioni?

Eravamo indecisi se postare questa recensione nella sezione GLI INEDITI, anche ora che la pellicola è uscita in alcune sale.
Non diversamente da quanto era successo con Bronson e Hunger, questo film sta soffrendo una distribuzione estremamente limitata e immeritatamente modesta.
Peccato, perchè l'opera di Jeff Nichols - giovane e promettente regista/sceneggiatore dell'apprezzato Mud, in concorso all'ultimo Festival di Cannes - meritava maggiore attenzione.

Grazie al sagace equilibrio tra introspezione psicologica e una costante tensione emotiva, accompagnate da pochi ma funzionali effetti speciali, Take Shelter - Gran Premio della Settimana Internazionale della Critica a Cannes 2011 - riesce a farsi metafora della paranoia post 11 Settembre.

Il bunker sotterraneo che il protagonista costruisce per sfuggire all'uragano incombente rappresenta una discesa negli inferi della sua psiche, ma al tempo stesso si rivela un inefficace riparo dalla sua tempesta interiore.
Il finale a sorpresa, che ovviamente non sveliamo, lascia aperta la questione se sia possibile liberarsi o meno delle proprie angosce.

Michael Shannon è un attore dalla faccia strana che aveva già conquistato maestri come Friedkin ed Herzog (rispettivamente per Bug e My Son, My Son, What Have Ye Done?. Qui è di una bravura mostruosa, tenetelo d'occhio.
E Jessica Chastain? Che cosa dire di lei che non abbiamo già scritto nella sua monografia o in altri articoli? Qui sale di un altro gradino nella propria personale ascesa al divismo.

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