CINEMA A BOMBA!

lunedì 29 febbraio 2016

OSCAR 2016. I VINCITORI

Ennio Morricone premiato per la colonna sonora di The Hateful Eight


Finalmente!

Al sesto tentativo sia Ennio Morricone che Leonardo DiCaprio ce l'hanno fatta a vincere il loro primo Oscar.
In realtà, il Maestro italiano ne aveva già ricevuto uno nel 2007, ma alla carriera; questo è il suo primo per la colonna sonora di un film.

Sono loro i vincitori assoluti dell'88a edizione degli Academy Award, i suoi sorridenti volti simbolo.

Gloria anche per gli attori Brie Larson, Alicia Vikander e Mark Rylance, alla loro prima nomination.
Quest'ultimo è una piacevole sorpresa: come interprete non protagonista, quasi tutti si aspettavano il premio a Sylvester Stallone.
Sarebbe stata una bella soddisfazione per l'italo-americano, ma occorre ammettere che il riconoscimento è meritato per il Rudolf Abel di Il Ponte delle Spie.

I due messicani Alejandro González Iñárritu e Emmanuel Lubezki hanno addirittura fatto la storia.
Il regista è alla seconda affermazione consecutiva, il direttore della fotografia addirittura alla terza!

E i film?
Spotlight si è affermato per il miglior film, The Revenant per la regia e Mad Max: Fury Road, che porta casa il maggior numero di statuette, ha fatto incetta di premi tecnici; ma come vedremo, le loro sono vittorie mutilate.

In attesa dei nostri approfondimenti, vi presentiamo tutti i vincitori categoria per categoria.

E i tradizionali pronostici di CINEMA A BOMBA! ?
No, non ce ne siamo dimenticati: è che abbiamo lasciato il meglio alla fine.

22 previsioni azzeccate su 24 (FRA ne ha prese ben 15: bravo!)!

Mica male, vero?!

La soddisfazione di noi della redazione è veramente molto grande, ma cercheremo di non montarci troppo la testa.

[FRA, nascondi quel discorso di ringraziamento...]



MIGLIOR FILM

Il caso Spotlight (Spotlight), regia di Tom McCarthy

MIGLIOR REGIA
Alejandro González Iñárritu – Revenant - Redivivo (The Revenant)

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Leonardo DiCaprio – Revenant - Redivivo (The Revenant)

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Brie Larson – Room

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Mark Rylance – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Alicia Vikander – The Danish Girl

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Inside Out, regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen

MIGLIOR FILM STRANIERO
Il figlio di Saul (Salu fia), regia di László Nemes (Ungheria)

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Tom McCarthy, Josh Singer – Il caso Spotlight (Spotlight)

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)

MIGLIOR COLONNA SONORA
Ennio Morricone – The Hateful Eight

MIGLIOR CANZONE
Writing's on the Wall (Sam Smith, Jimmy Napes) – Spectre

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Emmanuel Lubezki - Revenant - Redivivo (The Revenant)

MIGLIOR SCENOGRAFIA
Colin Gibson e Lisa Thompson - Mad Max: Fury Road


Dietro le quinte di Mad Max: Fury Road.

MIGLIOR MONTAGGIO
Margaret Sixel - Mad Max: Fury Road

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst - Ex Machina

MIGLIOR SONORO
Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo - Mad Max: Fury Road

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Mark Mangini e David White - Mad Max: Fury Road

Uno dei modelli di Jenny Beavan per Mad Max: Fury Road

MIGLIORI COSTUMI
Jenny Beavan - Mad Max: Fury Road

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin - Mad Max: Fury Road

MIGLIOR DOCUMENTARIO
Amy, regia di Asif Kapadia

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
A Girl In The River: The Price Of Forgiveness - regia di Sharmeen Obaid-Chinoy

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Stutterer, regia di Benjamin Cleary e Serena Armitage

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DI ANIMAZIONE
Bear Story, regia di Gabriel Osorio Vargas

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domenica 28 febbraio 2016

OSCAR 2016. LE NOSTRE PREVISIONI



2015: 20.
2014: 23.
2013: 17.
2012: 21.

Cosa rappresentano questi numeri?
Sono le previsioni sugli Oscar che la redazione di CINEMA A BOMBA! ha azzeccato nelle edizioni dell'Academy Award che ha seguito.

Considerando che le categorie sono 24 (comprese quelle più imprevedibili dei migliori documentari e cortometraggi), si può dire che abbiamo ottenuto degli ottimi risultati.

Speriamo che anche quest'anno ci riservi delle soddisfazioni, sebbene i pronostici non siano mai semplici.

Qui di seguito riportiamo tutti i nominati e chi, a nostro avviso, uscirà vincitore dalla notte più magica del cinema.

Allora, secondo voi, come andrà a finire?


MIGLIOR FILM


La grande scommessa (The Big Short), regia di Adam McKay


Il ponte delle spie (Bridge of Spies), regia di Steven Spielberg


Brooklyn, regia di John Crowley


Mad Max: Fury Road, regia di George Miller - ANG


Sopravvissuto - The Martian (The Martian), regia di Ridley Scott


Revenant - Redivivo (The Revenant), regia di Alejandro González Iñárritu - FE, FRA


Room, regia di Lenny Abrahamson


Il caso Spotlight (Spotlight), regia di Tom McCarthy


MIGLIOR REGIA
Lenny Abrahamson - Room
Alejandro González Iñárritu – Revenant - Redivivo (The Revenant) - FRA, ANG
Tom McCarthy – Il caso Spotlight (Spotlight)
Adam McKay - La grande scommessa (The Big Short)
George Miller – Mad Max: Fury Road - FE


MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Bryan Cranston – L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo)
Matt Damon – Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Leonardo DiCaprio – Revenant - Redivivo (The Revenant) - FE, FRA, ANG
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl


MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Cate Blanchett – Carol
Brie Larson – Room - FE, FRA
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling - 45 anni (45 Years) - ANG
Saoirse Ronan – Brooklyn


MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Christian Bale – La grande scommessa (The Big Short)
Tom Hardy - Revenant - Redivivo (The Revenant)
Mark Ruffalo - Il caso Spotlight (Spotlight)
Mark Rylance – Il ponte delle spie (Bridge of Spies) - ANG
Sylvester Stallone – Creed - Nato per combattere (Creed) - FE, FRA


MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams - Il caso Spotlight (Spotlight) - ANG
Alicia Vikander – The Danish Girl - FRA
Kate Winslet – Steve Jobs - FE


MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Anomalisa, regia di Charlie Kaufman
Il bambino che scoprì il mondo (Boy & The World), regia di Alê Abreu
Inside Out, regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen - FE, FRA
Shaun, vita da pecora - Il film (Shaun the Sheep Movie), regia di Mark Burton e Richard Starzak - ANG
Quando c'era Marnie (思い出のマーニー Omoide no Mānī?), regia di Hiromasa Yonebayashi


MIGLIOR FILM STRANIERO
El abrazo de la serpiente, regia di Ciro Guerra (Colombia) - ANG
Mustang, regia di Deniz Gamze Ergüven (Francia)
Il figlio di Saul (Salu fia), regia di László Nemes (Ungheria) - FE, FRA
Theeb, regia di Naji Abu Nowar (Giordania)
A War, regia di Tobias Lindholm (Danimarca)


MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Matt Charman, Joel ed Ethan Coen - Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Alex Garland - Ex Machina - ANG
Josh Cooley, Ronnie del Carmen, Pete Docter e Meg LeFauve - Inside Out
Tom McCarthy, Josh Singer – Il caso Spotlight (Spotlight) - FE, FRA
Andrea Berloff, Jonathan Herman, S. Leight Savidge e Alan Wenkus - Straight Outta Compton


MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short) - FE, FRA
Nick Hornby - Brooklyn
Phyllis Nagy - Carol - ANG
Drew Goddard - Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Emma Donoghue – Room


MIGLIOR COLONNA SONORA
Thomas Newman - Il ponte delle spie (Bridge Of Spies)
Carter Burwell – Carol
Ennio Morricone – The Hateful Eight - FE, FRA, ANG
Jóhann Jóhannsson - Sicario
John Williams - Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)


MIGLIOR CANZONE
Earned It (Abel Tesfaye, Ahmad Balshe, Jason Daheala Quenneville e Stephan Moccio) - Cinquanta sfumature di grigio (Fifty Shades of Grey) - ANG
Manta Ray (J. Ralph e Antony Hegarty) - Racing Extinction
Simple Song#3 (David Lang) – Youth - La Giovinezza (Youth)
Til It Happens to You (Diane Warren e Lady Gaga) - The Hunting Ground - FRA
Writing's on the Wall (Sam Smith, Jimmy Napes) – Spectre - FE


MIGLIOR FOTOGRAFIA
Ed Lachman - Carol
Robert Richardson - The Hateful Eight
John Seale - Mad Max: Fury Road - ANG
Emmanuel Lubezki - Revenant - Redivivo (The Revenant) - FE, FRA
Roger Deakins - Sicario


MIGLIOR SCENOGRAFIA
Rena DeAngelo, Bernhard Henrich e Adam Stockhausen - Il ponte delle spie (Bridge of Spies) - ANG
Michael Standish e Eve Stewart - The Danish Girl
Colin Gibson e Lisa Thompson - Mad Max: Fury Road - FE
Celia Bobak e Arthur Max - Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Jack Fisk e Hamish Purdy - Revenant - Redivivo (The Revenant) - FRA


MIGLIOR MONTAGGIO
Hank Corwin - La grande scommessa (The Big Short) - FE
Margaret Sixel - Mad Max: Fury Road - FRA
Stephen Mirrione - Revenant - Redivivo (The Revenant) - ANG
Tom McArdle - Il caso Spotlight (Spotlight)
Maryann Brandon e Mary Jo Markey - Star Wars: Il Risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)


MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst - Ex Machina
Andrew Jackson, Dan Oliver, Andy Williams e Tom Wood - Mad Max: Fury Road - ANG
Anders Langlands, Chris Lawrence, Richard Stammers e Steven Warner - Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Richard McBride, Matt Shumway, Jason Smith e Cameron Waldbauer - Revenant - Redivivo (The Revenant)
Chris Corbould, Roger Guyett, Paul Kavanagh e Neal Scanlan - Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens) - FE, FRA


MIGLIOR SONORO
Andy Nelson, Gary Rydstrom e Drew Kunin - Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo - Mad Max: Fury Road - FRA
Andy Nelson, Christopher Scarabosio e Stuart Wilson - Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens) - ANG
Paul Massey]], Mark Taylor e Mac Ruth - Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Jon Taylor, Frank A. Montaño, Randy Thom e Chris Duesterdiek - Revenant - Redivivo (The Revenant) - FE


MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Mark Mangini e David White - Mad Max: Fury Road - FE
Alan Robert Murray - Sicario
Matthew Wood e David Acord - Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)
Oliver Tarney - Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Martin Hernandez e Lon Bender - Revenant - Redivivo (The Revenant) - FRA, ANG


MIGLIORI COSTUMI
Sandy Powell - Carol - FRA
Sandy Powell - Cenerentola (Cinderella) - FE
Paco Delgado - The Danish Girl
Jenny Beavan - Mad Max: Fury Road - ANG
Jacqueline West - Revenant - Redivivo (The Revenant)


MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin - Mad Max: Fury Road - FRA
Love Larson e Eva Von Bahr - Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (Hundraåringen som klev ut genom fönstret och försvann)
Sian Grigg, Duncan Jarman e Robert A. Pandini - Revenant - Redivivo (The Revenant) - FE, ANG


MIGLIOR DOCUMENTARIO
Amy, regia di Asif Kapadia - FRA
Cartel Land, regia di Matthew Heineman - ANG
The Look of Silence, regia di Joshua Oppenheimer - FE
What Happened, Miss Simone?, regia di Liz Garbus
Winter on Fire: Ukraine's Fight for Freedom, regia di Evgeny Afineevsky


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Body Team 12 - regia di David Darg e Bryn Mooser - FRA
Chau, Beyond The Lines - regia di Courtney Marsh e Jerry France
Claude Lenzmann: Spectres Of The Shoah - regia di Adam Benzine
A Girl In The River: The Price Of Forgiveness - regia di Sharmeen Obaid-Chinoy - ANG
Last Day Of Freedom - regia di Dee Hibert e Jones Nomi Talisman - FE


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Ave Maria, regia di Basil Khalil
Day One, regia di Henry Hughes
Alles Wird Gut-Everything Will Be Ok, regia di Patrick Vollrath - ANG
Shok, regia di Jamie Donoughue - FRA
Stutterer, regia di Benjamin Cleary e Serena Armitage - FE


MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DI ANIMAZIONE
Bear Story, regia di Gabriel Osorio Vargas - FRA
Prologue, regia di Richard Williams
Sanjay's Super Team, regia di Sanjay Patel
We can't Live Without Cosmos, regia di Konstantin Bronzit - ANG
World of Tomorrow, regia di Don Hertzfeldt - FE

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giovedì 25 febbraio 2016

DEADPOOL, IL SUPEREROE CHE NON TACE MAI

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2016
108'
Regia: Tim Miller
Interpreti: Ryan Reynolds, Morena Baccarin, T.J. Miller, Gina Carano, Andre Tricoteux, Stan Lee, Rob Liefeld.


C'era una volta Wade Wilson (Reynolds), un ex soldato delle forze speciali con 41 uccisioni all'attivo.
La sua vita era perfetta: un onesto lavoro da mercenario d'accatto, un amico barista nel suo pub malfamato preferito, una sventola di fidanzata con cui divertirsi in infinite sessioni di sesso bizzarro.

Finché poi giunse... un cancro multiplo.
Così il nostro decise di accettare la proposta di una serie di loschissimi figuri ed essere sottoposto a un...

Ehi, ehi, ehi!!! Niente spoiler!
Non vorremmo mica diventare come quei blog che spifferano tutto e fan passare la voglia di vedere il film.
Facciamo un passo indietro, ok?

Tutto inizia nel 1991, quando il controverso disegnatore/soggettista Rob Liefeld e il versatile sceneggiatore d'origine argentina Fabian Nicieza creano per la Marvel un antieroe che è in tutto e per tutto una parodia di Deathstroke, membro dei Giovani Titani della casa editrice rivale DC Comics (quella di Batman e Superman, per intenderci).

Il successo è inaspettato e di tali proporzioni che Deadpool - questo il suo nome di battaglia - non solo compare in numerose collane (Nuovi Mutanti, X-Force, ecc...), ma finisce anche per avere una miniserie e poi addirittura una testata regolare tutte sue.
Un personaggio di culto, che non poteva non attirare l'attenzione dei produttori cinematografici.

Essendo egli stesso un mutante, eccolo quindi comparire in un ruolo di secondo piano (e in una versione molto differente da quella originale, a dire il vero) in X-Men: Le Origini (2009), primo spin-off della serie dedicato a Wolverine.
A interpretare il logorroico mercenario - scelta abbastanza insolita - c'è il belloccio canadese Ryan Reynolds.

Ma i fan di stretta osservanza si lamentano: sul grande schermo vogliono vedere il loro idolo come è nel fumetto, non in una versione riveduta ed edulcorata.
C'è voluto qualche anno, ma eccoli serviti.

Il regista e scrittore di comics Kevin Smith ha definito Deadpool il miglior adattamento cinematografico di un fumetto mai realizzato.
Vero o falso che sia, è senza dubbio il più assurdo, violento e volgare film supereroistico visto finora.
Ma probabilmente anche il più spassoso, insieme al sottovalutato I Guardiani della Galassia.

Senza perdere tempo in preamboli, la storia inizia in medias res per poi balzare avanti e indietro nel tempo in base all'umore del suo protagonista, che spesso e volentieri si rivolge direttamente agli spettatori per commentare quello che sta succedendo sulla scena.

Complici un montaggio forsennato e una raffica di battute senza sosta, buona parte delle quali forse improvvisate, gli attori si divertono - e divertono - tra inseguimenti, sangue, scurrilità assortite e qualche nudo (a proposito: consigliamo la visione esclusivamente ad un pubblico adulto).

Più action movie o più commedia demenziale? Entrambi, ma soprattutto un'eccentrica, psicotica eppur romantica storia d'amore, che andrebbe vista probabilmente in lingua originale per godersi appieno tutti i riferimenti e i giochi di parole nei dialoghi (il doppiaggio italiano tende un po' a uniformare la performance verbale di Reynolds).

Se siete fan degli X-Men apprezzerete la partecipazione di Colosso (Tricoteux), se siete amanti delle belle ragazze vi gusterete la esile ma soda attrice brasiliana Morena Baccarin, se siete fissati con le comparsate non potete perdervi quelle di Rob Liefeld (il tatuatore che Wade saluta entrando nel pub) e del mitico Stan Lee (il DJ dello strip club).

Se poi siete in cerca di un blockbuster supereroistico diverso da tutti gli altri, allora questa è la pellicola che fa per voi.
Deadpool approva!

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lunedì 22 febbraio 2016

OSCAR 2016. IL PONTE DELLE SPIE, IL PREMIO OSCAR... SERVIREBBE?

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2015
141'
Regia: Steven Spielberg
Interpreti: Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda, Austin Stowell, Jesse Plemons, Sebastian Koch, Will Rogers.


1957. Brooklyn. Il tranquillo e insospettabile Rudolf Abel (Rylance) è arrestato con l'accusa di spionaggio a danno degli Stati Uniti e in favore dell'Unione Sovietica.

Ad occuparsi della sua difesa, l'avvocato di origine irlandese James B. Donovan (Hanks), che già aveva lavorato nel Processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti: l'unico ad accettare una causa già persa.
Nonostante le schiaccianti prove contrarie, riesce ad evitare la condanna a morte per il suo assistito e a proporlo per un eventuale scambio di prigionieri.

1960. Germania. Il pilota di U-2 Francis Gary Powers (Stowell) è abbattuto durante una missione di ricognizione sopra i cieli della Germania occupata dai Sovietici e viene fatto prigioniero.

1961. Berlino. Lo studente statunitense Frederic Pryor (Rogers) si trova nella parte sbagliata della capitale tedesca il giorno della costruzione del Muro, senza la possibilità di rimpatriare.

Tocca di nuovo a Donovan occuparsi dei difficilissimi negoziati per riportare a casa i due connazionali.
E proprio Abel potrebbe essere il suo asso nella manica.

Da molti considerato il più grande autore cinematografico della sua generazione, Steven Spielberg alterna da molti anni pellicole di assoluto intrattenimento (la saga di Indiana Jones, Jurassic Park, Le Avventure di Tintin) ad opere di impegno storico/civile (Shindler's List, Salvate il Soldato Ryan, Lincoln).

Il Ponte delle Spie rientra nella seconda categoria e segna la prima collaborazione tra il regista di Cincinnati e i fratelli Joel & Ethan Coen.

Dall'alchimia tra i tre grandi cineasti è nata una pellicola che sa coniugare tensione, sviluppi, azione del thriller spionistico con l'accuratezza storica.
Che differenza con precedenti film di genere come La Talpa, incapace di tenere vivi attenzione e ritmo!
L'esperienza di Mastro Steven è davvero una garanzia.

La sceneggiatura, scritta assieme a Matt Charman dagli autori di Il Grande Lebowski e altri memorabili film, è - come la maggior parte dei loro script, d'altra parte - particolarmente riuscita, piena com'è di considerazioni "alte" sulla libertà (in pieno stile spielberghiano) e di ironia (e qui si riconosce la mano dei due fratelli).

Gli alleggerimenti umoristici di alcuni dialoghi sono geniali nel non soffocare il tono comunque serio che la storia necessitava.
La candidatura al Premio Oscar ci sembra strameritata.

A valorizzare ulteriormente l'opera troviamo due interpreti in stato di grazia.
Il primo è Tom Hanks, che un recentissimo sondaggio ha decretato l'attore più amato dagli americani: convincente e rassicurante come al solito.
Il secondo è una vera rivelazione: Mark Rylance, di estrazione teatrale (anch'egli nominato come attore non protagonista).

"Lei non si preoccupa mai?"
"Servirebbe?"

Questo botta-e-risposta tra i due protagonisti è già diventato un tormentone, anche grazie all'espressione sardonica del misconosciuto cinquantaseienne inglese, la cui prova sotto le righe gli è valsa il sacrosanto plauso della critica internazionale, la simpatia del pubblico e il ruolo principale nel prossimo film di Spielberg (Il Gigante Gentile).

Il Ponte delle Spie permette di fare luce su un episodio poco noto della Guerra Fredda e regala più di 2 ore di cinema puro, un po' all'antica, senza stancare mai.

Forse non vincerà nessuno dei 6 Oscar cui è candidato (oltre a sceneggiatura e attore non protagonista, ha ottenuto nomination anche come miglior film, colonna sonora, scenografia e sonoro), ma ciò non toglie che sia una delle pellicole più belle e significative dell'anno.

In fondo, l'Oscar davvero... servirebbe?

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martedì 9 febbraio 2016

OSCAR 2016. NOMINATION: FILM E REGIA



Un maggior numero di nomination - 12, in questo caso - può garantire la corona di alloro?

Lo scorso anno Grand Budapest Hotel e Birdman ne avevano avuto lo stesso numero (9), mentre il favorito della vigilia - Boyhood - ne aveva ricevuto 6; la lotta in effetti era stata serrata fino all'ultimo, ma infine a prevalere fu il secondo.

Ma nel 2014 le 10 di Gravity non avevano portato all'affermarsi nella categoria più prestigiosa (però Alfonso Cuarón riuscì ad agguantare la statuetta per la regia), appannaggio di 12 Anni Schiavo.

Peggio era andato l'anno prima al Lincoln di Steven Spielberg: solo due riconoscimenti a fronte di ben 12 nomine, a vantaggio di Argo, che si impose con soli tre Oscar complessivi.

Andando ancora un passo indietro, The Artist aveva trionfato nel 2012 dopo aver raggranellato 10 candidature, ma Hugo Cabret ne aveva avuta una in più.

Il 28 Febbraio The Revenant riuscirà pertanto a invertire il trend degli ultimi anni?

Di primo acchito, l'avversario più temibile dovrebbe essere rappresentato da Mad Max: Fury Road (10 nomination); ma quante possibilità può avere un film di pura azione, sebbene adrenalinico e inventivo?
Gli action movie tradizionalmente non godono di molta considerazione tra i giurati dell'Academy, al di fuori delle categorie tecniche.

Il suo director, George Miller, tuttavia sembra potersela giocare alla pari per la migliore regia col vincitore dello scorso anno, Alejandro González Iñárritu: i favoriti sono loro due, e naturalmente potrebbe avere un certo peso il fatto che i loro film siano stati i più nominati.

Se vincesse il latino-americano sarebbe uno storico bis, riuscito in passato solo al grande John Ford (1941-1942) e a Joseph L. Mankiewicz (1950-1951); e sarebbe la terza statuetta consecutiva made in Mexico (altro record)!

Gli altri registi nominati sono infatti molto poco noti al grande pubblico.
Ma non meravigliatevi: anche negli scorsi anni si era voluto dare visibilità a cineasti talentuosi ma sconosciuti.
Nel 2012 era stata la volta del francese Michel Hazanavicius, che addirittura vinse la statuetta per The Artist; nel 2013 era toccato a Benh Zeitling con Re della Terra Selvaggia; nel 2015 è stato il turno del norvegese Morten Tyldum per The Imitation Game.

Prendiamo Adam McKay.
Il suo La grande scommessa (The Big Short) narra la storia vera di alcuni investitori che, avendo capito ciò stava accadendo sul mercato prima dello scoppio della grande crisi economica iniziata nel 2007, cercano di approfittare della situazione.
Uscito in sordina, sta raccogliendo consensi sempre più diffusi e molti addirittura pronosticano una sua vittoria finale come miglior film (5 le nomination).
Non male per un regista che si è fatto le ossa al Saturday Night Live e che collabora frequentemente col comico Will Ferrell.

Spotlight (6 nomination), presentato fuori concorso a Venezia 2015, tratta del lavoro di un gruppo di giornalisti che riuscì a far luce sugli abusi dei preti pedofili nella Diocesi di Boston, ed è da tempo considerato una pellicola con molte chance di aggiudicarsi la statuetta più prestigiosa.
Il suo regista Tom McCarthy aveva sì diretto altri film prima di questo (tra i quali l'apprezzato L'Ospite Inatteso del 2007) e sceneggiato il pixariano Up ma se a qualcuno la sua faccia ha un che di famigliare è perché lo ha visto recitare in pellicole quali Ti Presento I Miei, Good Night, and Good Luck, Flags of Our Fathers, e altri.

L'irlandese Larry Abrahamson è invece la vera sorpresa della cinquina.
Tipico autore indipendente - piccoli film, incassi bassi, apprezzamento da parte della critica come unico riscontro della bontà del proprio operato -, due anni fa si era fatto notare per il grottesco e drammatico Frank, storia di un cantante che ha sempre in testa un'ingombrante maschera di cartapesta e che vanta la presenza di attori del calibro di Michael Fassbender (è il protagonista), Domnhall Gleeson (il Generale Hux di Star Wars-Il Risveglio della Forza) e Maggie Gyllenhaal (Il Cavaliere Oscuro, American Life, Crazy Heart, Sotto Assedio-White House Down).
Il suo nuovo Room (4 nomination) racconta della vita di una ragazza rapita e reclusa in una stanza per anni da un "orco" assieme al suo figlioletto, che non ha mai visto il mondo.
Un giorno potremmo ricordare questo film come quello che ha lanciato la giovane Brie Larson, autrice di una prova recitativa impegnativa e credibile e candidata all'Oscar.

Tutti e cinque i registi che abbiamo presentato hanno il frutto del loro lavoro nominato anche per il miglior film.

In questa categoria, però, troviamo anche 3 pellicole che sono rimaste "orfane": non ce l'hanno fatta, infatti, due mostri sacri come Steven Spielberg - ma ha già 15 nomine agli Oscar e tre statuette in bacheca (più una alla carriera) - e Ridley Scott (candidato tre volte come regista, non ha mai vinto), nonché l'autore del delizioso Brooklyn John Crowley.

Quest'ultima opera - che ha al centro la vicenda di una ragazza irlandese immigrata negli Stati Uniti divisa tra l'attaccamento alla propria terra di origine e il desiderio di costruirsi una vita nel Nuovo Mondo - ha raggranellato solo tre nomine, ma pesantissime: film, attrice protagonista, sceneggiatura non originale.

I due maestri, tuttavia, possono consolarsi con gli ottimi incassi dei loro Il Ponte delle Spie (6 nomination) e Sopravvissuto-The Martian (7 nomination).

Di alcuni dei film candidati come miglior film vi parleremo più diffusamente tra non molto.
Quali sceglieremo?
Lo saprete solo continuando a seguirci.

Nel frattempo, non perdetevi qui sotto i trailer e le clip dei registi che parlano delle proprie pellicole.
Allora, vi siete fatti un'idea di chi uscirà vincitore dalla notte delle stelle?


MIGLIOR FILM


La grande scommessa (The Big Short), regia di Adam McKay


Il ponte delle spie (Bridge of Spies), regia di Steven Spielberg


Brooklyn, regia di John Crowley


Mad Max: Fury Road, regia di George Miller


Sopravvissuto - The Martian (The Martian), regia di Ridley Scott


Revenant - Redivivo (The Revenant), regia di Alejandro González Iñárritu


Room, regia di Lenny Abrahamson


Il caso Spotlight (Spotlight), regia di Tom McCarthy



MIGLIOR REGIA


Lenny Abrahamson - Room


Alejandro González Iñárritu – Revenant - Redivivo (The Revenant)


Tom McCarthy – Il caso Spotlight (Spotlight)


Adam McKay - La grande scommessa (The Big Short)


George Miller – Mad Max: Fury Road

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martedì 2 febbraio 2016

OSCAR 2016. NOMINATION: ATTRICI E ATTORI



Una delle leggende più popolari e persistenti di Hollywood vuole che l'Academy - per ragioni non chiare - abbia posto il veto su un eventuale Oscar a Leonardo DiCaprio.
Vero o falso che sia, l'ex Lupo di Wall Street è alla quinta nomination, dopo quattro occasioni andate a vuoto.

Per The Revenant - Redivivo, l'attore italo-americano si è fatto crescere barba e capelli lunghi, ha lavorato in condizioni climatiche estreme ed è arrivato - lui che è vegetariano - a mangiare vero fegato crudo durante le riprese.
Solo per questi sforzi si meriterebbe un premio.
Che questa prova sia finalmente quella buona?

C'è da dire che i suoi avversari sembrano effettivamente partire tutti qualche passo più indietro, compreso Matt Damon (che pure ha vinto il Golden Globe per Sopravvissuto - The Martian).
Ma se i detrattori dell'italo-americano dovessero coalizzarsi, Michael Fassbender potrebbe avere la sua occasione: dopo la Coppa Volpi nell'ultima Mostra di Venezia memorabile del 2011 e la nomination per 12 Anni Schiavo nel 2014, la statuetta potrebbe essere sua.
Quasi nulle le possibilità di Bryan Cranston (già protagonista della serie Tv Breaking Bad) ed Eddie Redmayne (che già si era imposto su Michael Keaton lo scorso anno per La Teoria del Tutto).

Tra i non protagonisti svetta invece un altro divo di origine italiana: l'immarcescibile Sylvester Stallone, che grazie a Creed - Nato per Combattere ha potuto interpretare il mitico pugile Rocky per la settima volta (!) conquistando a sorpresa il Golden Globe e finalmente anche i favori di quella critica che per troppi anni lo aveva snobbato.
Comunque vada, noi facciamo il tifo per lui.
L'altro italo-americano Mark Ruffalo - già nominato nel 2011 e nel 2015 - sembra avere meno possibilità, così come il già premiato Christian Bale.
Le sorprese potrebbero essere Tom Hardy - protagonista di Bronson, nel cast di Tinker Tailor Soldier Spy, avversario di Batman in Il Cavaliere Oscuro-Il Ritorno e personaggio principale di Mad Max: Fury Road - e soprattutto il sorprendente Mark Rylance, attore inglese di estrazione teatrale che nello spielberghiano Il Ponte delle Spie ha interpretato il ruolo della vita.

In ambito femminile i pronostici sono più incerti.
Alla quarta nomina, Jennifer Lawrence è una delle attrici più coccolate dall'Academy e a soli 25 anni potrebbe vincere per la seconda volta (la prima era stata tre anni fa per Il Lato Positivo).
Non è la favorita della vigilia, però: deve stare attenta alla "globizzata" rivelazione Brie Larson (con un passato da cantautrice pop) e alla veterana Cate Blanchett (già sette candidature e due statuette portate a casa, l'ultima nel 2014).
Ma occhio a Saoirse (da pronunciare, più o meno, come "ser-sce"; è un nome che in gaelico significa "libertà") Ronan: l'irlandese ventunenne - nominata già otto anni fa come non protagonista per Espiazione e già nel cast stellare di Grand Budapest Hotel - ha convinto molti per il suo ruolo in Brooklyn.
A zero le chance della britannica Charlotte Rampling (ve la ricordate in I Colori Della Passione?)

Tra i ruoli di supporto la situazione pare ancora più equilibrata: ai Globes, come sappiamo, l'ha spuntata Kate Winslet (non sarebbe bello che la coppia di Titanic vincesse un Oscar nello stesso anno?), ma non è detto che alla fine non salti fuori il nome di Jennifer Jason Leigh per The Hateful Eight (Tarantino porta bene ai propri attori: pensate a Christoph Waltz bi-vincitore nel 2010 per Bastardi Senza Gloria e nel 2013 per Django Unchained) o quello di Rooney Mara per Carol (già premiata a Cannes l'anno scorso, per lo stesso ruolo).
Ma meglio non sottovalutare la svedese Alicia Vikander e Rachel McAdams.

Volete farvi un'idea delle interpretazioni di tutti i candidati?
Beh, non vi resta che cliccare sui link che trovate qui sotto.

E che vincano i migliori!



MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Bryan Cranston – L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo)
Matt Damon – Sopravvissuto - The Martian (The Martian)
Leonardo DiCaprio – Revenant - Redivivo (The Revenant)
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl



MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Cate Blanchett – Carol
Brie Larson – Room
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling - 45 anni (45 Years)
Saoirse Ronan – Brooklyn



MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Christian Bale – La grande scommessa (The Big Short)
Tom Hardy - Revenant - Redivivo (The Revenant)
Mark Ruffalo - Il caso Spotlight (Spotlight)
Mark Rylance – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Sylvester Stallone – Creed - Nato per combattere (Creed)



MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams - Il caso Spotlight (Spotlight)
Alicia Vikander – The Danish Girl
Kate Winslet – Steve Jobs

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