CINEMA A BOMBA!

mercoledì 28 aprile 2021

OSCAR 2021. LA NOTTE DEI GUASTAFESTE




Dall'alto: Frances McDormand e Chloé Zhao; Joaquin Phoenix in procinto di annunciare l'Oscar per il miglior attore protagonista; Emerald Fennell con la statuetta per la migliore sceneggiatura originale.


L'Academy of Motion Picture Arts And Sciences, l'organizzazione professionale che attribuisce ogni anno i Premi Oscar, non è nuova a figuracce epiche.

Nel 2017 l'Oscar come miglior film venne attribuito prima al bellissimo La La Land poi, con un clamoroso e imbarazzato dietrofront, a Moonlight.

Quest'anno, dalle parti di Hollywood, ci si aspettava l'Oscar a Chadwick Boseman, per la sua ultima interpretazione (in Ma Rainey's Black Bottom), e tutto era stato predisposto per un tributo postumo al popolare protagonista di Black Panther: dalla chiusura del filmato dedicato ai morti del mondo del cinema degli ultimi mesi - ricordiamo soltanto Ennio Morricone, Giuseppe, Rotunno, Sean Connery, Max von Sydow, Ian Holm, Olivia de Havilland, Christopher Plummer, Carl Reiner, Kim Ki-duk, Michel Piccoli, Michael Apted - alla chiusura della stessa cerimonia, con la premiazione del miglior attore protagonista (categoria dov'era candidato Boseman) anziché del miglior film (come vuole la tradizione).

La narrazione strappalacrime del giovane nero che riesce a vincere una meritata statuetta dopo la sua tragica morte si è però schiantata contro Sir Anthony Hopkins.



Il grande interprete gallese, bianco di pelle e di capelli, ha sbaragliato la concorrenza e a 83 anni è diventato l'attore più anziano ad aggiudicarsi una statuetta, grazie alla sua magistrale prova in The Father.

Non essendo egli presente a ritirare il premio, la regia della cerimonia ha tagliato corto immediatamente dopo la proclamazione e non si è neppure collegata a distanza con il vincitore - che con molto fair play il giorno successivo ha risposto allo sgarbo con un video di ringraziamento rivolto all'Academy e di apprezzamento per Boseman.

Subito prima di Hopkins una scarmigliata Frances McDormand si era aggiudicata la categoria della migliore attrice (per Nomadland), vanificando già in parte quello che avrebbe dovuto essere il trionfo della nuova Hollywood più inclusiva: si ha avuto il sospetto (fondato) che la scaletta fosse stata pensata per far terminare il tutto con la premiazione di ben 3 attori neri - Daniel Kaluuya (dato per certo tra i non protagonisti - e infatti alla fine è stato premiato), Viola Davis (tra le favorite come attrice protagonista) e il rimpianto Boseman (anche in questo caso, vincitore molto probabile).

La coreana Yoon Yeo-jeong, poi in effetti migliore attrice non protagonista, sarebbe stata la classica ciliegina sulla torta.

Le vittorie - pur strameritate - di Hopkins e McDormand hanno quindi rovinato la festa agli organizzatori della cerimonia, che avevano in mente un finale, un climax e un pathos ben diversi.

L'impressione che ha lasciato la serata è stata di un pasticcio, di un patetico tentativo di far vedere quanto il mondo del cinema stia cambiando e migliorando (?), dopo le accuse di pochissimi anni fa in merito ai cosiddetti Oscars so white, cioè di snobbare attrici, attori, registi non bianchi e non di lingua inglese.

L'affermazione dei due antidivi ci ha quindi evitato, almeno per quest'anno (ma non siamo tanto ottimisti sui prossimi), un profluvio di melassa e di stucchevole politamente corretto.

Questo sgradevole senso di ipocrisia ha rovinato una premiazione che comunque ha mostrato spunti interessanti.



Detto di attrici e attori, i due riconoscimenti più importanti se li è aggiudicati (e ne siamo contenti) Nomadland, che già aveva vinto Leone d'Oro a Venezia (come The Shape of Water. Non smetteremo di ripeterlo: la Mostra porta bene a chi ha ambizioni da Oscar!) e Golden Globe, opera seconda della sino-americana Chloé Zhao, che è diventata (solo) la seconda donna ad essersi aggiudicata la statuetta per la migliore regia (dopo Kathryn Bigelow, nel 2010, per The Hurt Locker).

Curiosità: la statuetta per il miglior film è andata anche a McDormand, produttrice, che così, aggiunge i due Oscar vinti nella serata agli altri due che ha già in casa (per Fargo nel 1997 e per Tre Manifesti a Ebbing, Missouri nel 2018) ed eguaglia quindi il marito Joel (uno dei fratelli Coen).

Una coppia da 8 Oscar!

Due esordienti si sono invece aggiudicati i riconoscimenti per le sceneggiature.

Emerald Fennell, nota al pubblico televisivo come Camilla Parker Bowles nella serie Tv The Crown, si è imposta per quella originale con Promising Young Woman-Una Donna Promettente, divisiva sua opera d'esordio dietro alla macchina da presa; anche il francese Florian Zeller è alla sua prima regia e all'adattamento in lingua inglese della sua opera teatrale The Father ha lavorato fianco a fianco con il veterano Christopher Hampton.

Sfumato il premio a Viola Davis e Chadwick Boseman, Ma Rainey's Black Bottom si è dovuto accontentare di due riconoscimenti, per costumi e trucco (in entrambi i casi ha battuto il Pinocchio di Matteo Garrone), così come Sound of Metal (montaggio e sonoro), Mank (partito con ben 10 nomine, ha preso solo scenografia e fotografia), Judas and the Black Messiah (Kaluuya non protagonista e migliore canzone, categoria nella quale ha battuto la nostra Laura Pausini), Soul (film d'animazione e colonna sonora).

Il danese Un Altro Giro di Thomas Vinterberg è il miglior film internazionale; Tenet ha i migliori effetti speciali; My Octopus Teacher è il miglior documentario, mentre il corto documentario dell'anno è Colette; lo struggente If Anything Happens, I Love You è il miglior corto animato, mentre il miglior cortometraggio è l'angosciante Two Distant Strangers.

Sono rimasti purtroppo a bocca asciutta, tra gli altri, One Night in Miami (3 nomination, era dato in piena corsa per la migliore canzone), News of The World (western con Tom Hanks da 4 nomine) e soprattutto Il Processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin (6 candidature, neppure un riconoscimento).

Ma in una cerimonia così disastrosa (anche dal punto di vista dello share televisivo, mai così basso) quasi nessuno se n'è accorto - e forse è meglio così.



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lunedì 26 aprile 2021

OSCAR 2021. I VINCITORI

Chloe Zhao con 1 dei 3 Oscar vinti da Nomadland.  


Come volevasi dimostrare: Nomadland ha vinto la 93a edizione degli Academy Awards, conquistando 3 statuette.

Noi di CINEMA A BOMBA! abbiamo complessivamente azzeccato 18 previsioni su 23!
FRAN di più di tutti: 16 su 23!

Presto, come ogni anno, commenteremo vincitori e vinti in un successivo post dedicato (e ponderato).
Per il momento, leggete di deguito TUTTI gli oscarizzati di quest'anno!



Miglior film

Nomadland, regia di Chloé Zhao

Miglior regia
Chloé Zhao - Nomadland

Migliore attrice protagonista
Frances McDormand - Nomadland

Migliore attore protagonista
Anthony Hopkins - The Father

Migliore attrice non protagonista
Yoon Yeo-jeong - Minari

Migliore attore non protagonista
Daniel Kaluuya - Judas and the Black Messiah

Miglior film d'animazione
Soul, regia di Pete Docter

Miglior film internazionale
Un Altro Giro, regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)

Migliore sceneggiatura originale
Emerald Fennell - Promising young woman-Una Donna Promettente

Migliore sceneggiatura non originale
Christopher Hampton e Florian Zeller - The Father - Nulla è come sembra

Migliore colonna sonora
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste - Soul

Migliore canzone
Fight For You (musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas) - Judas and the Black Messiah

Migliore fotografia
Erik Messerschmidt - Mank

Migliore scenografia
Donald Graham Burt e Jan Pascale - Mank

Miglior montaggio
Mikkel E. G. Nielsen - Sound of Metal

Migliori effetti speciali
Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher - Tenet

Miglior sonoro
Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh - Sound of Metal

Migliori costumi
Ann Roth - Ma Rainey's Black Bottom

Miglior trucco e acconciatura
Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson - Ma Rainey's Black Bottom

Miglior documentario
Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher), regia di Pippa Ehrlich e James Reed

Miglior cortometraggio documentario
Colette, regia di Anthony Giacchino

Miglior cortometraggio
Two Distant Strangers, regia di Travon Free e Martin Desmond Roe

Miglior cortometraggio d'animazione
Se succede qualcosa, vi voglio bene (If Anything Happens I Love You), regia di Michael Govier e Will McCormack


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sabato 24 aprile 2021

OSCAR 2021. LE NOSTRE PREVISIONI



La 93a edizione degli Academy Awards - comunemente noti come Premi Oscar - avrà luogo domenica.

Anche oggi, come ogni anno, proviamo a prevederne vincitori e vinti.

Voi che cosa ne pensate?
Quali sono le vostre scelte?

Scorrete l'elenco completo dei nominati e ricordate di cliccare sui link per ulteriori approfondimenti!



Miglior film


Una Donna Promettente, regia di Emerald Fennell


The Father, regia di Florian Zeller


Judas and the Black Messiah, regia di Shaka King


Mank, regia di David Fincher


Minari, regia di Lee Isaac Chung


Nomadland, regia di Chloé Zhao - FEDE / FRA


Il Processo ai Chicago 7, regia di Aaron Sorkin


Sound of Metal, regia di Darius Marder



Miglior regia

Lee Isaac Chung - Minari

Emerald Fennell - Una Donna Promettente

David Fincher - Mank

Thomas Vinterberg - Un Altro Giro

Chloé Zhao - Nomadland
- FEDE / FRA




Migliore attrice protagonista
Viola Davis - Ma Rainey's Black Bottom - FRA
Andra Day - The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby - Pieces of a Woman
Frances McDormand - Nomadland - FEDE
Carey Mulligan - Una Donna Promettente


Migliore attore protagonista
Riz Ahmed - Sound of Metal
Chadwick Boseman - Ma Rainey's Black Bottom - FEDE / FRA
Anthony Hopkins - The Father
Gary Oldman - Mank
Steven Yeun - Minari


Migliore attrice non protagonista
Maria Bakalova - Borat - Seguito di Film Cinema - FEDE
Glenn Close - Elegia Americana
Olivia Colman - The Father
Amanda Seyfried - Mank
Yoon Yeo-jeong - Minari - FRA


Migliore attore non protagonista
Sacha Baron Cohen - Il Processo ai Chicago 7
Daniel Kaluuya - Judas and the Black Messiah - FEDE / FRA
Leslie Odom Jr. - Quella notte a Miami...
Paul Raci - Sound of Metal
Lakeith Stanfield - Judas and the Black Messiah

Miglior film d'animazione
Onward - Oltre la Magia, regia di Dan Scanlon
Over the Moon - Il Fantastico Mondo di Lunaria, regia di Glen Keane
Shaun, Vita da Pecora: Farmageddon - Il film, regia di Will Becher e Richard Phelan
Soul, regia di Pete Docter - FEDE / FRA
Wolfwalkers - Il Popolo dei Lupi, regia di Tomm Moore e Ross Stewart

Miglior film internazionale
Un Altro Giro, regia di Thomas Vinterberg (Danimarca) - FEDE / FRA
Collective, regia di Alexander Nanau (Romania)
The Man Who Sold His Skin, regia di Kaouther Ben Hania (Tunisia)
Quo vadis, Aida?, regia di Jasmila Žbanić (Bosnia ed Erzegovina)
Shàonián de nǐ, regia di Derek Tsang (Hong Kong)

Migliore sceneggiatura originale
Will Berson, Shaka King, Kenny Lucas e Keith Lucas - Judas and the Black Messiah
Lee Isaac Chung - Minari
Emerald Fennell - Promising young woman-Una Donna Promettente- FRA
Darius Marder, Abraham Marder e Derek Cianfrance - Sound of Metal
Aaron Sorkin - Il Processo ai Chicago 7 - FEDE

Migliore sceneggiatura non originale
Ramin Bahrani - The White Tiger-La Tigre Bianca
Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer, Peter Baynham, Erica Rivinoja, Dan Mazer, Jena Friedman, Lee Kern e Nina Pedrad - Borat - Seguito di Film Cinema - FRA
Christopher Hampton e Florian Zeller - The Father - Nulla è come sembra - FEDE
Kemp Powers - Quella Notte a Miami... (One Night in Miami...)
Chloé Zhao - Nomadland


Migliore colonna sonora
Terence Blanchard - Da 5 Bloods
Emile Mosseri - Minari
James Newton Howard - Notizie dal Mondo (News of the World)
Trent Reznor e Atticus Ross - Mank - FEDE
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste - Soul - FRA


Migliore canzone
Fight For You (musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas) - Judas and the Black Messiah
Hear My Voice (musiche di Daniel Pemberton, testo di Daniel Pemberton e Celeste Waite) - Il Processo ai Chicago 7 - FEDE
Husavik (musiche e testo di Savan Kotecha, Fat Max Gsus e Rickard Göransson) - Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga
Io sì (Seen) (musiche di Diane Warren, testo di Diane Warren e Laura Pausini) - La vita davanti a sé - FRA
Speak Now (musiche e testo di Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth) - Quella Notte a Miami (One Night in Miami)

Migliore fotografia
Sean Bobbitt - Judas and the Black Messiah
Erik Messerschmidt - Mank
Phedon Papamichael - Il Processo ai Chicago 7
Joshua James Richards - Nomadland - FRA
Dariusz Wolski - Notizie dal Mondo (News of the World) - FEDE

Migliore scenografia
Donald Graham Burt e Jan Pascale - Mank - FEDE / FRA
David Crank ed Elizabeth Keenan - Notizie dal Mondo
Nathan Crowley e Kathy Lucas - Tenet
Peter Francis e Cathy Featherstone - The Father
Mark Ricker, Karen O'Hara e Diana Stoughton - Ma Rainey's Black Bottom

Miglior montaggio
Alan Baumgarten - Il Processo ai Chicago 7 - FRA
Giōrgos Lamprinos - The Father
Mikkel E. G. Nielsen - Sound of Metal
Frédéric Thoraval - Una Donna Promettente (Promising Young Woman)
Chloé Zhao - Nomadland - FEDE



Migliori effetti speciali
Nick Davis, Greg Fisher, Ben Jones e Santiago Colomo Martinez - L'unico e insuperabile Ivan
Sean Faden, Anders Langlands, Seth Maury e Steve Ingram - Mulan
Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher - Tenet
- FEDE / FRA
Matthew Kasmir, Christopher Lawrence, Max Solomon e David Watkins - The Midnight Sky
Matt Sloan, Genevieve Camilleri, Matt Everitt e Brian Cox - Love and Monsters

Miglior sonoro
Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh - Sound of Metal - FEDE / FRA
Ren Klyce, Coya Elliott e David Parker - Soul
Ren Klyce, Jeremy Molod, David Parker, Nathan Nance e Drew Kunin - Mank
Warren Shaw, Michael Minkler, Beau Borders e David Wyman - Greyhound
Oliver Tarney, Mike Prestwood Smith, William Miller e John Pritchett - Notizie dal Mondo

Migliori costumi
Alexandra Byrne - Emma
Massimo Cantini Parrini - Pinocchio
Bina Daigeler - Mulan
Ann Roth - Ma Rainey's Black Bottom - FEDE / FRA
Trish Summerville - Mank

Miglior trucco e acconciatura
Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti - Pinocchio
Eryn Krueger Mekash, Matthew Mungle e Patricia Dehaney - Elegia Americana
Marese Langan, Laura Allen e Claudia Stolze - Emma
Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson - Ma Rainey's Black Bottom - FRA
Gigi Williams, Kimberley Spiteri e Colleen LaBaff - Mank - FEDE


Miglior documentario

El agente topo, regia di Maite Alberdi

Collective (Colectiv), regia di Alexander Nanau

Crip Camp: disabilità rivoluzionarie (Crip Camp), regia di Nicole Newnham e Jim LeBrecht

Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher), regia di Pippa Ehrlich e James Reed - FEDE / FRA

Time, regia di Garrett Bradley


Miglior cortometraggio documentario

Colette, regia di Anthony Giacchino

A Concerto Is a Conversation, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot - FRA

Do Not Split, regia di Anders Hammer

Hunger Ward, regia di Skye Fitzgerald

A Love Song for Latasha, regia di Sophia Nahli Allison - FEDE


Miglior cortometraggio

Feeling Through, regia di Doug Roland

The Letter Room, regia di Elvira Lind, con Oscar Isaac - FEDE

The Present, regia di Farah Nabulsi

Two Distant Strangers, regia di Travon Free e Martin Desmond Roe - FRA

White Eye, regia di Tomer Shushan


Miglior cortometraggio d'animazione

Genius loci, regia di Adrien Mérigeau

Yes-People (Já-Fólkið), regia di Gísli Darri Halldórsson

Opera, regia di Erick Oh - FEDE

Se succede qualcosa, vi voglio bene (If Anything Happens I Love You), regia di Michael Govier e Will McCormack - FRA

La Tana (Burrow), regia di Madeline Sharafian


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giovedì 22 aprile 2021

OSCAR 2021. NOMINATION: FILM E REGIA



E se, a Hollywood, i festival avessero inziato a portare fortuna?

Forse è così: negli ultimi anni - assai diversamente da quanto avveniva in passato - a trionfare durante la Notte degli Oscar sono state, in diverse occasioni, pellicole precedentemente insignite nelle più celebri kermesse cinematografiche.

Nel 2018 successe con The Shape of Water (prima Leone d'Oro e poi Oscar), lo scorso anno con Parasite (prima Palma d'Oro e poi Oscar).

Un caso analogo avvenne con Roma: vincitore morale nel 2019, era già stato premiato col massimo riconoscimento a Venezia 2018.

Quest'anno la stessa cosa potrebbe accadere a Nomadland.
Il lungometraggio on the road firmato dalla cineasta cinese Chloé Zhao ha vinto il Leone d'Oro alla scorsa Mostra del Cinema lagunare e parte ampiamente in testa nella corsa agli Academy Awards.



Attenzione, però: non sempre il favoritissmo alla vigilia riesce a conquistare la statuetta più ambita.
Ricordate i casi di La La Land e del succitato Roma?

Per entrambi l'Oscar come miglior film era dato per scontato, invece si videro sorpassare a destra rispettivamente da Moonlight e da Green Book (il tempo è stato galantuomo: i "perdenti" sono entrati di diritto nella storia del cinema, i "vincitori" sono finiti presto nel dimenticatorio, specie il primo).

Nel caso attuale, il più forte contendente di Nomadland è probabilmente Mank.
Forte del maggior numero di nomination complessive (ben 10), il controverso biopic di David Fincher paga tuttavia il ritratto dissacrante che fa di Orson Welles, cosa che ha attirato le critiche sdegnate di molti cinefili e addetti ai lavori.

Tra gli altri lungometraggi in gara, Il Processo ai Chicago 7 gode di qualche credito, ma è abbastanza improbabile che prevalga.
I restanti concorrenti sembrano avere ancora meno chance.



Per la miglior regia la sfida è sostanzialmente ancora tra Zhao e Fincher.
Tra l'emergente di Pechino (finora ha girato solo 3 lungometraggi) e il veterano di Denver (molti filmoni a curriculum: da Seven a Fight Club, da Zodiac a Il Social Network), la favorita è la prima.

Gli altri candidati sono in pratica fuori dai giochi, ma è interessante - scorrendo la lista - la presenza di Thomas Vinterberg.
Come saprete avendo letto il nostro precedente post dedicato, il cineasta danese è in pole position per l'Oscar al miglior film internazionale col suo acclamato Un Altro Giro.

Non pensiamo che possa "scippare" la statuetta ai suoi colleghi, però la sua candidatura è un indice di come gli Academy Awards si stiano globalizzando, riconoscendo sempre di più il giusto spazio anche a lavori e autori non per forza americani o anglosassoni.

Il caso di Parasite, solo un anno fa, è stato esemplare.
Sarà così anche questa volta?

Lo scopriremo insieme, tra pochi giorni.
Intanto, di seguito trovate l'elenco completo delle nomine!



Miglior film


Una Donna Promettente, regia di Emerald Fennell


The Father, regia di Florian Zeller


Judas and the Black Messiah, regia di Shaka King


Mank, regia di David Fincher


Minari, regia di Lee Isaac Chung


Nomadland, regia di Chloé Zhao


Il Processo ai Chicago 7, regia di Aaron Sorkin


Sound of Metal, regia di Darius Marder



Miglior regia

Lee Isaac Chung - Minari

Emerald Fennell - Una Donna Promettente

David Fincher - Mank

Thomas Vinterberg - Un Altro Giro

Chloé Zhao - Nomadland



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martedì 20 aprile 2021

OSCAR 2021. NOMINATION: ATTRICI E ATTORI



Come dimostrano le statistiche di questo blog, le candidature relative alle interpretazioni sono quelle più apprezzate dai nostri lettori!

Non c'è da stupirsi: attrici e attori sono coloro che, in base alla propia bravura o al proprio carisma, sono in grado di trasformare un buon film in un grande successo.

Quest'anno la corsa alle statuette per queste categorie è particolarmente interessante: nonostante le consuete "anticipazioni" dei Golden Globe, i verdetti non paiono affatto scontati.

Frances McDormand si porterà a casa un altro Oscar, dopo i due conquistati in precedenza per Fargo e Tre Manifesti a Ebbing, Missouri?
Assai probabile, eppure la giuria dei Globes le aveva preferito Andra Day.

Anche le altre contendenti non scherzano, specie la voluminosa Viola Davis di Ma Rainey's Black Bottom.

Tra le non protagoniste, la disfida è - se possibile - ancora più incerta.
Glenn Close e l'emergente Yoon Yeo-jeong sono molto quotate, ma la già oscarizzata Olivia Colman potrebbe batterle al fotofinish.

E se Amanda Seyfried scalpita perché sia concesso un riconoscimento al discusso Mank, la vera sorpresa potrebbe essere Maria Bakalova.

La giovanissima attrice bulgara è stata la rivelazione di Borat - Seguito di Film Cinema: non ci soprenderemmo se alla fine l'Academy scegliesse proprio lei.



Per quanto concerne gli uomini, la domanda sulla bocca di tutti è se verrà concessa o meno una gratifica postuma a Sua Maestà Black Panther, ossia il compianto Chadwick Boseman.

L'ex Avenger è in lizza con la sua sofferta, ultima interpretazione, quella del tormentato trombettista di Ma Rainey's Black Bottom.
Il finale sarà simile a quello di Heath Ledger con Il Cavaliere Oscuro o a quello di Massimo Troisi con Il Postino?

In alternativa, i voti potrebbero confluire sul veterano Anthony Hopkins (struggente in The Father) o sul poliedrico Gary Oldman (istrionico in Mank), ma attenzione a non sottovalutare l'outsider Riz Ahmed di Sound of Metal.

Nei ruoli di supporto, tra i sue litiganti - ovvero Daniel Kaluuya (lo ricordate in Get Out?) e Lakeith Stanfield, entrambi per la medesima pellicola - potrebbe godere il terzo: l'irriverente comico ebreo Sacha Baron Cohen si rifarebbe con Il Processo ai Chicago 7 della mancata candidatura come attore protagonista di Borat - Seguito di Film Cinema.

Ma è facile che anche quest'anno l'Academy voglia premiare ad ogni costo un attore afro: ma allora - anziché i due suddetti interpreti di Judas and the Black Messiah - perché non Leslie Odom Jr., distintosi brillantemente in Quella notte a Miami...?

Tuttavia, c'è ancora tempo per scoprire quali stelle brilleranno nella Notte degli Oscar.
Nell'attesa, leggete qui di seguito l'elenco completo dei candidati e cliccate sui link che trovate.
Ne vedrete delle belle!




Migliore attrice protagonista
Viola Davis - Ma Rainey's Black Bottom
Andra Day - The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby - Pieces of a Woman
Frances McDormand - Nomadland
Carey Mulligan - Una Donna Promettente


Migliore attore protagonista
Riz Ahmed - Sound of Metal
Chadwick Boseman - Ma Rainey's Black Bottom
Anthony Hopkins - The Father
Gary Oldman - Mank
Steven Yeun - Minari


Migliore attrice non protagonista
Maria Bakalova - Borat - Seguito di Film Cinema
Glenn Close - Elegia Americana
Olivia Colman - The Father
Amanda Seyfried - Mank
Yoon Yeo-jeong - Minari


Migliore attore non protagonista
Sacha Baron Cohen - Il Processo ai Chicago 7
Daniel Kaluuya - Judas and the Black Messiah
Leslie Odom Jr. - Quella notte a Miami...
Paul Raci - Sound of Metal
Lakeith Stanfield - Judas and the Black Messiah


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domenica 18 aprile 2021

OSCAR 2021. NOMINATION: FILM D'ANIMAZIONE, FILM INTERNAZIONALE, SCENEGGIATURE

Dall'alto: una scena di Soul; Mads Mikkelsen in Un Altro Giro; Sacha Baron Cohen (a destra) sul set di Borat-Seguito di Film Cinema.


Chi vincerà la statuetta per il miglior film di animazione, quest'anno?
Domanda oziosa: forte anche del recente Golden Globe, Soul - il più recente tra i capolavori firmati Disney-Pixar - non sembra avere rivali.

Gli unici avversari in grado di impensierire il favorito potrebbero essere Onward (anch'essa un'opera Disney-Pixar) e Shaun: Farmageddon (lungometraggio con protagonista la pecora di una famosa serie in stop-motion britannica, ideata dagli stessi autori di Wallace & Gromit e Galline in Fuga).

Gli altri due titoli in gara dovrebbero avere ancora meno chance di successo.
Insomma, in questo ambito il dado sembra già tratto.

Anche per il miglior film internazionale - fino a un paio di anni fa la categoria si chiamava "miglior film straniero" - non sembra esserci storia.

Il danese Un Altro Giro, con protagonista l'hollywoodiano tornato in patria Mads Mikkelsen (lo ricorderete in Dottor Strange e Rogue One; presto lo vedremo al posto di Johnny Depp nel prossimo capitolo di Animali Fantastici), segue le tracce di alcuni suoi illustri predecessori, come Roma e Parasite: un Oscar assegnato praticamente a tavolino.



Più combattuta è la competizione nelle due sezioni riservate alla scrittura: miglior sceneggiatura originale e miglior adattamento.

Nella prima, Il Processo ai Chicago 7 del drammaturgo-regista Aaron Sorkin - apparentemente in vantaggio - se la vedrà con un paio di contendenti di alto livello: in particolare, Sound of Metal e Una Donna Promettente.

Nella seconda, la sfida è ancora più incerta.
Il dissacrante comico inglese Sacha Baron Cohen, anch'egli fresco vincitore ai Golden Globe, potrebbe fare la storia con Borat - Seguito di Film Cinema, ma sulla sua strada troverà l'emergentissima Chloé Zhao.

Col suo osannato Nomadland la regista cinese potrebbe fare incetta di statuette, compresa quella per la miglior sceneggiatura non originale, spegnendo le speranze di SBC e degli altri contendenti al premio.

Tra questi, segnaliamo almeno Quella Notte a Miami..., che parte da outsider e potrebbe rivelarsi una sorpresa.

Comunque andrà, vi consigliamo di leggere qui sotto l'elenco completo dei candidati e di cliccare sui link per ulteriori approfondimenti!



Miglior film d'animazione
Onward - Oltre la Magia, regia di Dan Scanlon
Over the Moon - Il Fantastico Mondo di Lunaria, regia di Glen Keane
Shaun, Vita da Pecora: Farmageddon - Il film, regia di Will Becher e Richard Phelan
Soul, regia di Pete Docter
Wolfwalkers - Il Popolo dei Lupi, regia di Tomm Moore e Ross Stewart

Miglior film internazionale
Un Altro Giro, regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
Collective, regia di Alexander Nanau (Romania)
The Man Who Sold His Skin, regia di Kaouther Ben Hania (Tunisia)
Quo vadis, Aida?, regia di Jasmila Žbanić (Bosnia ed Erzegovina)
Shàonián de nǐ, regia di Derek Tsang (Hong Kong)

Migliore sceneggiatura originale
Will Berson, Shaka King, Kenny Lucas e Keith Lucas - Judas and the Black Messiah
Lee Isaac Chung - Minari
Emerald Fennell - Promising young woman-Una Donna Promettente
Darius Marder, Abraham Marder e Derek Cianfrance - Sound of Metal
Aaron Sorkin - Il Processo ai Chicago 7

Migliore sceneggiatura non originale
Ramin Bahrani - The White Tiger-La Tigre Bianca
Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer, Peter Baynham, Erica Rivinoja, Dan Mazer, Jena Friedman, Lee Kern e Nina Pedrad - Borat - Seguito di Film Cinema
Christopher Hampton e Florian Zeller - The Father - Nulla è come sembra
Kemp Powers - Quella Notte a Miami... (One Night in Miami...)
Chloé Zhao - Nomadland


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venerdì 16 aprile 2021

OSCAR 2021. NOMINATION: PREMI MUSICALI

(Dall'alto: Trent Reznor e Atticus Ross lavorano alla colonna sonora di Mank; James Newton Howard dirige l'orchestra sulle musiche di Notizie dal Mondo; una scena tratta da One Night in Miami).


Riusciranno i Nine Inch Nails a vincere il Premio Oscar?

Le probabilità sono dalla loro parte: Trent Reznor e Atticus Ross - il cuore e l'anima della famosa industrial band - occupano 2 nomine su 5 nella categoria dedicata alle musiche originali.

In più, c'è il recente Golden Globe conquistato nella medesima categoria per Soul, ultima fatica della ditta Disney-Pixar.
Sarebbe un encomio niente male per i due rocker cari a David Lynch (si esibivano in uno dei capitoli di Twin Peaks - Il Ritorno, ricordate?).

Il loro concorrente principale potrebbe essere il veterano James Newton Howard.
Il compositore di Batman Begins e Animali Fantastici è giunto alla nona nomination della sua carriera... senza aver mai vinto!
Che quest'anno sia quello buono?



Nella categoria inerente le migliori canzoni originali, potrebbe registarsi invece la rivincita di Diane Warren.

Lo scorso anno si era vista soffiare la statuetta da Sir Elton John in persona, questa volta è in gara con il brano di punta della colonna sonora del lungometraggio nostrano La vita davanti a sé, che vede protagonista la leggendaria Sophia Loren.

Insieme a lei è candidata - in qualità di co-autrice - Laura Pausini.
La cantante italiana è recentemente finita nella bufera per la sguaiatissima esultanza immediatamente successiva alla vittoria del Golden Globe.
Le auguriammo di fare il bis, ma nel caso le consigliamo di festeggiare in modo più consono.

Io Sì (Seen) è dunque il brano che parte ampiamente favorito, ma Hear My Voice (da Il Processo ai Chicago 7) e Speak Now (da Quella Notte a Miami) potrebbo essere dei validi contendenti.

Volete sapere chi la spunterà alla Notte degli Oscar?
Dovete aspettare ancora un po'.

Nel frattempo cliccate sui link che trovate di seguito e gustatevi la magia del connubio tra musica e cinema.



Migliore colonna sonora
Terence Blanchard - Da 5 Bloods
Emile Mosseri - Minari
James Newton Howard - Notizie dal Mondo (News of the World)
Trent Reznor e Atticus Ross - Mank
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste - Soul


Migliore canzone
Fight For You (musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas) - Judas and the Black Messiah
Hear My Voice (musiche di Daniel Pemberton, testo di Daniel Pemberton e Celeste Waite) - Il Processo ai Chicago 7
Husavik (musiche e testo di Savan Kotecha, Fat Max Gsus e Rickard Göransson) - Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga
Io sì (Seen) (musiche di Diane Warren, testo di Diane Warren e Laura Pausini) - La vita davanti a sé
Speak Now (musiche e testo di Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth) - Quella Notte a Miami (One Night in Miami)


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venerdì 9 aprile 2021

OSCAR 2021. NOMINATION: DOCUMENTARI E CORTOMETRAGGI

Dall'alto: una scena del documentario My Octopus Teacher; la locandina del documentario rumeno Collective; un fotogramma del cortometraggio animato Opera di Erick Oh; una scena del corto Pixar Burrow.


Lo ammettiamo: è sempre un piacere preparare il post sui candidati agli Oscar per i documentari e i cortometraggi.

Innanzitutto perché si trovano delle vere e proprie perle, sconosciute al grande pubblico ma il più delle volte molto interessanti per i temi trattati o per il loro carattere sperimentale.

E poi anche perché spesso, in queste categorie, viene rappresentato lo Zeitgeist, lo spirito del tempo che stiamo vivendo, in modo più vivo e vivido rispetto ai prodotti di finzione.

Non vi anticipiamo nulla riguardo al contenuto di queste opere, ma vi invitiamo a scoprirle insieme a noi.

Vedrete, rimarrete sorpresi.

[Se proprio volete un suggerimento, vi consigliamo almeno di dare un'occhiata ai documentari El Agente Topo, Collective, My Octopus Teacher, ai cortometraggii Two Distant Strangers e The Letter Room (con il divo di Star Wars Oscar Isaac), ai cortometraggi animati Opera e il pixariano Burrow.]

Poi non veniteci a dire che queste sono categorie minori...



Miglior documentario

El agente topo, regia di Maite Alberdi

Collective (Colectiv), regia di Alexander Nanau

Crip Camp: disabilità rivoluzionarie (Crip Camp), regia di Nicole Newnham e Jim LeBrecht

Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher), regia di Pippa Ehrlich e James Reed

Time, regia di Garrett Bradley


Miglior cortometraggio documentario

Colette, regia di Anthony Giacchino

A Concerto Is a Conversation, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot

Do Not Split, regia di Anders Hammer

Hunger Ward, regia di Skye Fitzgerald

A Love Song for Latasha, regia di Sophia Nahli Allison


Miglior cortometraggio

Feeling Through, regia di Doug Roland

The Letter Room, regia di Elvira Lind, con Oscar Isaac

The Present, regia di Farah Nabulsi

Two Distant Strangers, regia di Travon Free e Martin Desmond Roe

White Eye, regia di Tomer Shushan


Miglior cortometraggio d'animazione

Genius loci, regia di Adrien Mérigeau

Yes-People (Já-Fólkið), regia di Gísli Darri Halldórsson

Opera, regia di Erick Oh

Se succede qualcosa, vi voglio bene (If Anything Happens I Love You), regia di Michael Govier e Will McCormack

La tana (Burrow), regia di Madeline Sharafian



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