CINEMA A BOMBA!

martedì 26 febbraio 2013

OSCAR 2013. I VINCITORI

 
 
 
Dall'alto: Ben Affleck e i produttori di Argo (George Clooney è l'ultimo a destra) con l'Oscar per il miglior film; Ang Lee riceve dalle mani di Michael Douglas l'Oscar per la migliore regia per Vita di Pi; Daniel Day-Lewis (miglior attore protagonista), Jennifer Lawrence (miglior attrice protagonista), Anne Hathaway (migliore attrice non protagonista), Christoph Waltz (miglior attore non protagonista).


Grandi sorprese alla cerimonia di consegna dei premi Oscar 2013: molte delle previsioni fatte alla vigilia sono state stravolte da verdetti che, in certi casi, sono parsi del tutto inaspettati e/o hanno lasciato perplessi commentatori e pubblico (Argo miglior film senza la candidatura per la migliore regia, Ang Lee prevalente su Steven Spielberg, Jennifer Lawrence preferita a Jessica Chastain).

Nonostante i tanti colpi di scena, però, noi della redazione di CINEMA A BOMBA! siamo riusciti ad azzeccare 17 vincitori su 24 (e Fra ha vinto la sfida interna: 14 pronostici indovinati), come dimostra il nostro post precedente.
Non male, vista la difficoltà di predire quest'anno le scelte fatte dall'Academy.

In attesa della nostra analisi sui risultati, ecco tutti i trionfatori degli Oscar.


MIGLIOR FILM

Argo, regia di Ben Affleck
La premiazione.

MIGLIORE REGIA
Ang Lee - Vita di Pi (Life of Pi)
La premiazione.

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Daniel Day-Lewis - Lincoln
La premiazione.

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jennifer Lawrence - Il lato positivo - Silver Linings Playbook
La premiazione.

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Christoph Waltz - Django Unchained
La premiazione.

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Anne Hathaway - Les Misérables
La premiazione.

MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE
Brave (Ribelle-The Brave)
La premiazione.

MIGLIOR FILM STRANIERO
Amour - Austria
La premiazione.

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Django Unchained - Quentin Tarantino
La premiazione.

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Argo - Chris Terrio
La premiazione.

MIGLIORE COLONNA SONORA
Vita di Pi - Mychael Danna
L'intervista dopo l'Oscar vinto.

MIGLIORE CANZONE
Skyfall da Skyfall - Musica di Adele Adkins e Paul Epworth, canto di Adele
L'esibizione durante la serata.

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Claudio Miranda - Vita di Pi (Life of Pi)
La premiazione.

MIGLIORI SCENOGRAFIA E DESIGN
Rick Carter e Jim Erickson - Lincoln
Intervista dopo l'Oscar.

MIGLIOR MONTAGGIO
William Goldenberg - Argo
La premiazione.

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer e Donald R. Elliott - Vita di Pi (Life of Pi)
La premiazione.

MIGLIOR SONORO
Les Misérables - Andy Nelson, Mark Paterson e Simon Hayes
La premiazione.

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Skyfall - Per Hallberg e Karen Baker Landers
Zero Dark Thirty - Paul N.J. Ottosson
La premiazione.

MIGLIORI COSTUMI
Anna Karenina - Jacqueline Durran
La premiazione.

MIGLIORI TRUCCO E ACCONCIATURA
Les Misérables - Lisa Westcott e Julie Dartnell
La premiazione.

MIGLIOR DOCUMENTARIO
Searching for Sugar Man
La premiazione.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Inocente - Sean Fine e Andrea Nix Fine
Articolo su La Stampa.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Curfew - Shawn Christensen
Intervista al regista.

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DI ANIMAZIONE
Paperman - John Kahrs
Intervista al regista.

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domenica 24 febbraio 2013

OSCAR 2013. LE NOSTRE PREVISIONI

(Il logo della cerimonia dell'85a edizione dei Premi Oscar) 


Eh sì, è arrivato il momento più atteso da tutti i cinefili.
Nella notte tra oggi e domani si svolgerà a Los Angeles la cerimonia di premiazione degli Oscar, i prestigiosissimi premi assegnati dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, organizzazione professionale onoraria costituita da personalità del mondo del cinema (quali attori, registi, produttori...) che conta migliaia di membri votanti.

Sono mesi ormai che bookmaker e semplici appassionati pronosticano i vincitori della serata.
A questo gioco - come da tradizione che dura ormai da diversi anni - abbiamo voluto partecipare anche noi.

Ecco quindi le nostre previsioni su chi saranno i trionfatori dell'85a edizione degli Academy Award.
Speriamo di migliorare l'exploit dell' anno scorso, quando la redazione di CINEMA A BOMBA! azzeccò 21 dei 24 premi assegnati (e Fede arrivò ad indovinarne ben 17).


MIGLIOR FILM
Argo, regia di Ben Affleck (FRA)
Lincoln, regia di Steven Spielberg (FEDE, ANG)

MIGLIOR REGIA
Michael Haneke - Amour (ANG)
Steven Spielberg - Lincoln (FRA, FEDE)

MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Daniel Day-Lewis - Lincoln (FRA, FEDE, ANG)

MIGIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Jessica Chastain - Zero Dark Thirty (FRA, FEDE, ANG)

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Alan Arkin - Argo (ANG)
Christoph Waltz - Django Unchained (FRA, FEDE)

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Anne Hathaway - Les Misérables (FRA, FEDE)
Sally Field - Lincoln (ANG)

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Mark Boal - Zero Dark Thirty (ANG)
Michael Haneke - Amour (FRA)
Quentin Tarantino - Django Unchained (FEDE)

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Tony Kushner - Lincoln (FRA, FEDE)
Chris Terrio - Argo (ANG)

MIGLIOR FILM STRANIERO
Amour, regia di Michael Haneke (Austria) (FRA, FEDE, ANG)

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE
Ribelle - The Brave (Brave), regia di Mark Andrews e Brenda Chapman (FRA)
Frankenweenie, regia di Tim Burton (FEDE)
Ralph Spaccatutto (Wreck-It Ralph), regia di Rich Moore (ANG)

MIGLIOR FOTOGRAFIA
Janusz Kaminski - Lincoln (FEDE, ANG)
Claudio Miranda - Vita di Pi (Life of Pi) (FRA)

MIGLIORI SCENOGRAFIA E DESIGN
Rick Carter e Jim Erickson - Lincoln (FEDE, ANG)
Sarah Greenwood e Katie Spencer - Anna Karenina (FRA)

MIGLIOR MONTAGGIO
Michael Kahn - Lincoln (FRA)
Tim Squyres - Vita di Pi (Life of Pi) (ANG)
Dylan Tichenor e William Goldenberg - Zero Dark Thirty (FEDE)

MIGLIOR COLONNA SONORA
Mychael Danna - Vita di Pi (Life of Pi) (FRA)
Dario Marianelli - Anna Karenina (FEDE, ANG)

MIGLIORE CANZONE
Skyfall, musica e parole di Adele Adkins e Paul Epworth - Skyfall (FRA, FEDE)
Suddenly, musica e parole di Claude-Michel Schönberg, Herbert Kretzmer e Alain Boublil - Les Misérables (ANG)

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI
Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton e R. Christopher White - Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (The Hobbit: An Unexpected Journey) (FEDE, ANG)
Bill Westenhofer, Guillaume Rocheron, Erik-Jan De Boer e Donald R. Elliott - Vita di Pi (Life of Pi) (FRA)

MIGLIOR SONORO
Argo - John Reitz, Gregg Rudloff e Jose Antonio Garcia (FEDE, ANG)
Les Misérables - Andy Nelson, Mark Paterson e Simon Hayes (FRA)

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO
Argo - Erik Aadahl e Ethan Van der Ryn (FRA, FEDE)
Vita di Pi (Life of Pi) - Eugene Gearty e Philip Stockton (ANG)

MIGLIORI COSTUMI
Anna Karenina - Jacqueline Durran (FRA, FEDE)
Les Misérables - Paco Delgado (ANG)

MIGLIORI TRUCCO E ACCONCIATURA
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (The Hobbit: An Unexpected Journey) - Peter Swords King, Rick Findlater e Tami Lane (FRA, FEDE, ANG)

MIGLIOR DOCUMENTARIO
5 Broken Cameras (ANG)
The Invisible War (FEDE)
Searching for Sugar Man (FRA)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Kings Point - Sari Gilman e Jedd Wider (FEDE, ANG)
Mondays at Racine - Cynthia Wade e Robin Honan (FRA)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Death of a Shadow - Tom Van Avermaet e Ellen De Waele (FRA, FEDE)
Henry - Yan England (ANG)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DI ANIMAZIONE
Fresh Guacamole - PES (ANG)
The Longest Daycare - David Silverman (FEDE)
Paperman - John Kahrs (FRA)

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mercoledì 13 febbraio 2013

LES MISÉRABLES, I DIVI SE LA CANTANO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

Regno Unito, 2012
158'
Regia: Tom Hooper
Interpreti: Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried, Helena Bonham Carter, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Samantha Barks.


8 nomination agli Oscar - tra cui miglior film - e 3 Golden Globe vinti (miglior film nella categoria commedia/musical, Jackman e Hathaway migliori attori).
Niente male come dote da portare davanti all' Academy domenica 24, per questo potente kolossal, che oltre ad essere il 14° adattamento del celebre romanzo di Victor Hugo è anche la versione filmata di un popolare e longevo musical di Broadway.

Possibilità di vittoria? Non molte, trovandosi contro lo strafavorito Lincoln di Steven Spielberg e Daniel Day-Lewis.
Ma almeno Anne Hathaway - smagrita e imbruttita da un trucco impietoso - potrebbe farcela come attrice non protagonista, benché il suo contributo sia limitato a una manciata di minuti.

La storia è quella, risaputa, del galeotto dal cuore d'oro Jean Valjean (Jackman), il quale - pur braccato continuamente dall'ispettore-mastino Javert (Crowe) - si prende cura dell'orfanella Cosette (Seyfried) e si unisce alla causa dell'insurrezione repubblicana di Parigi del 5 e 6 Giugno 1832.

Benché un po' fiaccata dall'eccessiva prolissità (2 ore e mezza sono davvero troppe, ma è il fio che si è pagato per renderla il più possibile fedele al comunque lunghissimo romanzo originale), la pellicola è efficace nel trasmettere i tormenti dei protagonisti e in grado di farsi apprezzare anche da coloro che - come chi scrive - non amano i musical.
Merito della regia dinamica e competente del premio Oscar Tom Hooper (Il Discorso del Re), ma soprattutto di una bella squadra di interpreti.

I quali - divi hollywoodiani compresi - a differenza di quanto solitamente avviene in altri prodotti del genere, cantano con la propria voce e in presa diretta, anziché in playback con basi preregistrate.
Questo espediente conferisce maggiore spontaneità alle loro performance e riduce la distanza emotiva tra personaggi e spettatori.

E se Russel Crowe è notoriamente avezzo alla musica, essendo voce e frontman del gruppo rock 30 Odd Foot of Grunts, è una bella sorpresa scoprire inedite qualità canore in Hathaway e Jackman.
Quest'ultimo in particolare, dimagrito di 14 kg grazie a una dieta ferrea basata su minime assunzioni di acqua, ribadisce una volta per tutte di non essere più solo l'eroe massiccio della serie X-Men, ma anche un attore intenso e sensibile.

In attesa del verdetto della notte degli Oscar, fatevi quindi una bella cantata con alcuni dei vostri divi preferiti.

"Volete unirvi alla nostra crociata?/Chi sarà forte e starà con me?/Da qualche parte oltre la barricata/C'è un mondo che desiderate vedere?/Sentite la gente cantare?/Sentite i tamburi lontani?/Questo è il futuro che portiamo/Al domani che arriva!"

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sabato 9 febbraio 2013

LINCOLN, DILEMMI E DEBOLEZZE DI UN GRANDE STATISTA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer) 

USA, 2012
150'
Regia: Steven Spielberg
Interpreti: Daniel Day-Lewis, Sally Field, Tommy Lee Jones, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, Hal Holbrook, James Spader, John Hawkes, Jackie Earle Haley, Gloria Reuben, Tim Blake Nelson.


Gli ultimi quattro mesi di vita (da Gennaio ad Aprile 1865) di Abraham Lincoln, sedicesimo Presidente degli Stati Uniti d'America: l'epilogo della sanguinosa Guerra Civile, l'impegno per far approvare dal Congresso il XIII Emendamento alla Costituzione USA sull'abolizione della schiavitù, la sua uccisione il 15 Aprile.

Dodici le nomination all'Oscar per il nuovo kolossal firmato Steven Spielberg: miglior film e miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista, miglior attrice non protagonista (rispettivamente, Daniel Day-Lewis, Tommy Lee Jones e Sally Field), miglior sceneggiatura non originale, miglior fotografia, migliore scenografia, migliori costumi, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior colonna sonora.

Nomination che, bisogna ammettere, sono tutte meritate: Spielberg, oltre ad essere probabilmente il miglior regista vivente, ha la possibilità di lavorare fianco a fianco con fidati collaboratori che sono una garanzia di qualità: dalla produttrice Kathleen Kennedy allo scenografo Rick Carter, dal compositore John Williams al direttore della fotografia Janusz Kaminski, dal montatore Michael Kahn all'esperto di montaggio sonoro Gary Rydstrom.

Particolarmente felice, in questa pellicola, è però anche la partnership con il drammaturgo Tony Kushner, già autore della sceneggiatura di Munich.
L'incontro di tanti talenti ha così dato vita ad uno dei biopic più potenti visti sul grande schermo.

D'altra parte, il personaggio si presta: Abraham Lincoln è stato uno statista di indubbie qualità morali e politiche, con una capacità di guardare al futuro caparbia e sincera.
Insomma, una pietra di paragone per tutti i Presidenti USA che sono venuti dopo di lui.

Il pericolo era di farne un santino, un ritratto agiografico e iconico.
Il cineasta di Cincinnati non c'è cascato: il suo Lincoln è personaggio ben più complesso, incompreso, debole di quanto tramandatoci dai libri di storia.
È il ritratto di un uomo invecchiato prematuramente (aveva solo 56 anni quando fu assassinato, ma le foto dell'epoca ci riportano l'immagine di una persona che sembra molto più anziana) sotto il peso delle responsabilità e di scelte difficili, come quella di prolungare artificiosamente la guerra per forzare il Congresso ad approvare il pur importantissimo XIII Emendamento.

Un uomo sensibile, arguto, colto; un convinto e sincero abolizionista e sostenitore dei diritti civili; un oratore trascinante.
Un uomo solo, in crisi con la moglie invadente e con un figlio in cerca di una vita lontana dal peso del prestigio paterno.

Perfetta, quindi, la scelta di far impersonare un personaggio così complicato da un attore del calibro di Daniel Day-Lewis, già vincitore di due Academy Award - per Il Mio Piede Sinistro e Il Petroliere - e dato per sicuro vincente proprio per Lincoln.
Sebbene i personaggi di contorno siano bravi (Tommy Lee Jones e Sally Field nominati come non protagonisti; ma meritano una menzione anche David Strathairn, Coppa Volpi e nomination per Good Night and Good Luck di George Clooney, e soprattutto l'imbolsito e baffuto James Spader), è il fuoriclasse irlandese a dominare la scena con un'interpretazione indimenticabile (consigliamo la versione della pellicola in lingua originale con sottotitoli: il doppiaggio di Pierfrancesco Favino non rende).
Se non gli danno l'Oscar...

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sabato 2 febbraio 2013

QUENTIN VS. SPIKE, LA DIFFERENZA TRA TALENTO E INVIDIA

(a sinistra Quentin Tarantino, a destra Spike Lee) 


Nelle ultime settimane sta tenendo banco la polemica scatenata dal regista afroamericano Spike Lee contro il collega di origine italiana Quentin Tarantino.
E di quale colpa si sarebbe macchiato il buon QT?
Di aver usato con troppa disinvoltura la parola nigger ("negro") nel suo ultimo film, Django Unchained, e di aver ridotto a uno spaghetti western la storia della schiavitù del popolo nero.

E dire che una volta erano amici: fu proprio Lee che nel 1996 chiese a Tarantino - il personaggio più cool di Hollywood, in seguito al travolgente successo di Pulp Fiction - di recitare nel suo Girl 6.
Il nostro appare così all'inizio della pellicola in una divertente autoparodia di se stesso: un regista esigente e arrogante che sottopone la procace protagonista Theresa Randle ad un imbarazzante provino.

L'inizio dell'ostilità scoppiò in effetti poco dopo, ai tempi di Jackie Brown.
All'inquieto Spike fumavano le orecchie: ma come osava questo ragazzotto bianco del Tennessee resuscitare il genere blaxploitation, affidare il ruolo dell'eroina ad una black woman di mezza età, e oltretutto ricavarne incassi e consensi?!

Il problema tra i due è proprio questo: negli anni Tarantino è rimasto saldamente nel pantheon dei migliori registi del mondo, Lee un po' alla volta è sparito dal giro, travolto dal proprio livore (celebre il suo battibecco con l'ANPI, che lo accusò di revisionismo in occasione dell'uscita di Miracolo a Sant'Anna).

Entrando nel merito del Django tarantiniano, è da riconoscere che l'ignobile epiteto "negro" non è mai usato in modo gratuito, ma ha un valore - per così dire - "storico".
Come si pensa che si esprimessero i razzisti dell'epoca? Se i cattivi sono latifondisti sadici o imbranati membri del Ku Klux Klan, il linguaggio della pellicola deve adattarsi a quello dei personaggi.

L'impressione è che la critica di Spike Lee nasconda in verità una dolorosa gelosia artistica.
Un consiglio al regista newyorkese: lasci perdere le polemiche e si guardi il film di Quentin, serenamente.
Chissà che non si faccia quattro risate.
O che impari qualcosa.

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