CINEMA A BOMBA!

martedì 28 dicembre 2021

SPIDER-MAN: NO WAY HOME, RIPORTANDO TUTTI A CASA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2021
148'
Regia: Jon Watts
Con: Tom Holland, Benedict Cumberbatch, Zendaya, Marisa Tomei, Jon Favreau, J.K. Simmons, Alfred Molina, Willem Dafoe, Thomas Haden Church, Rhys Ifans, Jamie Foxx, Andrew Garfield, Tobey Maguire, Charlie Cox, Tom Hardy.


New York. Dopo il colpo di scena mostrato alla fine del precedente Far From Home, Peter (Holland) si trova addosso gli occhi della città e del mondo.

Per lui, zia May (Tomei), la fidanzata MJ (Zendaya) e i suoi amici è la fine della privacy (e dell'incolumità, ora che la notizia è appannaggio di qualunque supercriminale).

L'unica soluzione è recarsi dal Dr. Strange (Cumberbatch) e convincerlo a fare un incantesimo che faccia dimenticare a tutti la vera identità di Spider-Man.
Ma qualcosa va storto...



Tutto ebbe inizio con la storica trilogia di Sam Raimi con protagonista Tobey Maguire, poi fu il turno del dittico di Marc Webb con Andrew Garfield nei panni dell'Arrampicamuri (tutte e 5 le recensioni si possono leggere in questa monografia).

Infine - terza variante in soli 15 anni! - arrivò il turno del giovane Tom Holland:
Captain America: Civil War.
Spider-Man: Homecoming.
Avengers: Infinity War.
Avengers: Endgame.
Spider-Man: Far From Home.

Per l'emergente attore britannico questa è la sesta prova nel costume rossoblu, più di chiunque altro.
Confermati anche il regista Jon Watts e il cast di supporto, dalla sempreverde Marisa Tomei (prima zia May sexy della storia) alla lanciatissima "cantattrice" Zendaya (la ricordate in The Greatest Showman e nel recente remake di Dune?).

Ed è un bene: quella di Holland e compagnia si conferma una volta per tutte la miglior versione cinematografica del ragnetto, benché a questo giro - chi ha visto il film può capire l'allusione - sia dovuta venire a patti col proprio passato...

Ma siccome questo Spidey è anche membro degli Avengers (no, non è una band!) ed è - a differenza dei suoi predecessori - parte integrante del MCU (acronimo di Marvel Cinematic Universe), la pellicola chiude un cerchio ma come di consueto pone le basi per altri capitoli, altre avventure di personaggi affini.



Si spiega quindi così la presenza del Dr. Strange, in una veste mentoriale che richiama volutamente quella di Iron Man in Homecoming e di Nick Fury in Far From Home.
Gli eventi di questo film servono infatti da preludio al prossimo lungometraggio dedicato allo stregone: In the Multiverse of Madness uscirà tra qualche mese e sarà diretto da Sam Raimi, già regista - che coincidenza! - dei primi Spider-Man.

Ma quella di Benedict Cumberbatch (un altro attore inglese, che avevamo incontrato sul red carpet di Venezia 10 anni or sono, ricordate?) non è l'unica partecipazione eccellente.
Segnaliamo almeno altre due comparsate notevoli: Charlie Cox riprende i panni dell'avvocato non vedente Matt Murdock (alias DareDevil) che aveva nella serie tv targata Netflix, Tom Hardy fa uno spassoso capolino mid-credits insieme all'inseparabile Venom.

Ultimo capitolo di una trilogia o primo step di un nuovo corso? Solo il tempo lo dirà.
Di certo No Way Home è il film di Spider-Man definitivo, quello che accontenta i fan di ogni versione e ogni età, almeno a giudicare dai whoa-oh e dagli applausi scrosciati durante la proiezione nei cinema di tutto il mondo.

Spesso si ride a crepapelle, in almeno una o due occasioni si piange a dirotto e le 2 ore e mezza di durata filano via senza pesare affatto, tra i soliti combattimenti ipercoreografati e preziose parentesi introspettive.

Alla fine si esce dalla sala soddisfatti ed emozionati, persino grati.
Il cine-universo Marvel è vivo è vegeto.
Al prossimo capitolo, allora.

E buona fine dell'anno da CINEMA A BOMBA!



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venerdì 24 dicembre 2021

GLI INEDITI: A VERY MURRAY CHRISTMAS, PERSO NELLA TRADIZIONE

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2015
56'
Regia: Sofia Coppola
Interpreti: Bill Murray, George Clooney, Miley Cyrus, Michael Cera, Jason Schwartzman, Paul Shaffer, Chris Rock, Maya Rudolph, David Johansen, Phoenix.


New York City, 24 dicembre.
Nella propria suite al Carlyle Hotel di Manhattan, Bill Murray (se stesso) aspetta di andare in onda per uno Speciale Natalizio dal vivo.

Peccato però che una tormenta di neve abbia paralizzato la città: col traffico bloccato, ospiti e pubblico non possono arrivare in tempo e lo show viene cancellato.

Frustrato e depresso, Bill scende al bar dell'albergo e fa una serie di incontri che spesso si risolvono in duetti canori...



Vigilia 2012: Una Poltrona per Due.
Vigilia 2013: National Lampoon's Christmas Vacation.
Vigilia 2014: Canto di Natale di Topolino.
Vigilia 2015: Star Wars-Holiday Special.
Pre-Vigilia 2016: Iron Man 3.
Vigilia 2017: Festa in Casa Muppet.
Vigilia 2018: Silent Night, Deadly Night III.
Vigilia 2019: Nightmare Before Christmas.
Pre-Vigilia 2020: Rudolph, il Cucciolo dal Naso Rosso.
Vigilia 2020: Polar Express.

Erano anni che volevamo recensire questa pellicola in occasione del nostro tradizionale post di Natale!
Distribuita su Netflix in edizione originale sottotitolata, segna la seconda collaborazione tra Murray e la regista Sofia Coppola dopo il fortunato Lost in Translation.

Il mattatore di Ricomincio da Capo e Ghostbusters - anche co-sceneggiatore - gigioneggia a tutto spiano, con la faccia tosta di chi fa sfoggio delle proprie (non eccelse) qualità canore senza vergognarsene.



Ad accompagnarlo troviamo uno stuolo di musicisti (l'ex New York Dolls Johansen, i francesi Phoenix, la twerker Cyrus), divi e amici che sembrano divertirsi un mondo alla corte di Re Bill.
Tra questi segnaliamo almeno Cera e Schwartzman, entrambi già visti nel cult Scott Pilgrim vs. the World.

Murray è in gran forma e tra una canzone natalizia e l'altra riesce a far ridere di gusto come non accadeva da tempo.
I siparietti più divertenti? Probabilmente quelli con Chris Rock e George Clooney.

Musical, commedia, film di buoni sentimenti: A Very Murray Christmas (gioco di parole tra il cognome del protagonista e l'aggettivo merry, ossia "felice") è una pellicola concisa e simpatica, adatta a tutti.
Quindi perfetta per le festività appena iniziate.

E anche quest'anno... BUON NATALE dalla Redazione di CINEMA A BOMBA!



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martedì 21 dicembre 2021

I CORTI: MR. INDIFFERENT, L'IMPORTANZA DI AVERE LE MANI

(Clicca sull'immagine per vedere il corto). 

EAU/Iran, 2018
3'
Regia: Aryasb Feiz


Il signore del titolo è un uomo grigio, nel vestire come nel vivere.
Mani perennemente in tasca, passa le proprie giornate da solo, incurante delle persone che abitualmente incontra.

Un giorno però scopre che proprio quelle mani che tiene perennemente nascoste possono cambiare la vita agli altri e a se stesso.
E qualcosa in lui si trasforma...



Ma quanto è bello questo cortometraggio?!?

Realizzato per promuovere la Giornata Mondiale della Gentilezza (13 novembre), è una co-produzione arabo-persiana che non ha nulla da invidiare ai lavori della Disney.

Incentrato su un tema assai sfruttato nella letteratura, si avvale di un'animazione classica ed efficace, con disegni dal tratto netto e pulito.

Buona l'idea di strizzare l'occhio ai vecchi film muti, lasciando che siano le immagini ad asprimersi e a veicolare il racconto, che è semplice ma nient'affatto banale.

Con un finale ottimista e una morale che scalda il cuore (ma sarebbe stato interessante e altrettanto didattico lasciare che il protagonista non evolvesse, mostrandolo per sempre prigioniero del proprio egoismo), questo corto è una breve opera di cinema cha andrebbe mostrata in famiglia e nelle scuole.

Dopo averlo visto, Mr. Indifferent non lascia... indifferenti.



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lunedì 13 dicembre 2021

I CLASSICI: L'UOMO SUL TRENO, LA DURA VITA DEL PENDOLARE

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2018
105'
Regia: Jaume Collet-Serra
Con: Liam Neeson, Patrick Wilson, Florence Pugh, Vera Farmiga, Elizabeth McGovern, Sam Neill.


New York. Michael (Neeson), ex poliziotto diventato agente assicurativo, si reca ogni giorno al lavoro facendo il pendolare sullo stesso treno.

Proprio nel giorno in cui viene licenziato, durante il viaggio di ritorno viene avvicinato da una misteriosa sconosciuta (Farmiga) che gli propone uno scambio: 100.000 dollari (25.000 in anticipo) se lui troverà la persona che - a detta della donna - non dovrebbe trovarsi su quel treno.

Il tempo stringe e il nostro dovrà ingegnarsi per venire a capo della faccenda, specie dopo essere stato minacciato di ritorsioni contro la propria famiglia nel caso dovesse rinunciare o fallire...



La carriera recente di Liam Neeson si può riassumere in due fasi: prima di Taken e dopo.

Prima, l'attore nordirlandese era un divo in declino, ormai lontano dai fasti delle pellicole che lo avevano consacrato (Schindler's List e Michael Collins, su tutte).
Dopo, il nostro ha iniziato a vivere una seconda giovinezza artistica come interprete di lungometraggi d'azione.

Uno dei migliori - se non proprio il migliore - del pacchetto è questo, un thriller con tutti gli ingredienti al posto giusto, diretto da un regista spagnolo che ha studiato a fondo i film di genere hollywoodiani.

Dall'alto della propria statura (non solo professionale) e di 66 anni portati benissimo, il protagonista di Star Wars Ep.I e La Ballata di Buster Scruggs regge il peso della pellicola sulle spalle, coadiuvato da una manciata di comprimari ben scelti.



Tra questi segnaliamo Florence Pugh, in un'apparizione pre- Black Widow, e Patrick Wilson, già visto in Aquaman.
Mentre Vera Farmiga (The Departed, Tra le Nuvole), nonostante abbia un ruolo fondamentale nell'intreccio e sia ampiamente presente nel trailer, compare di persona solo per 6 minuti.

I bibliofili possono sbizzarrirsi a scovare i vari riferimenti letterari: da La Lettera Scarlatta (il personaggio chiamato "Prynne") a Il Conte di Montecristo (nella scena finale).
Ma la cosa più divertente del film è scoprire che nessuna sequenza è stata davvero girata su un treno: tutti gli interni che si vedono sullo schermo sono in realtà un set!

Vi piacciono i mezzi di locomozione? Siete fan di Liam Neeson? Fate i pendolari?
L'Uomo sul Treno è un action movie che potrebbe farvi trascorrere una serata piacevole.
Forse piacevolissima.


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venerdì 3 dicembre 2021

GHOSTBUSTERS: LEGACY, UN SEGUITO NELLO... SPIRITO DELL'ORIGINALE

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2021
125'
Regia: Jason Reitman
Interpreti: Paul Rudd, Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon, Olivia Wilde, Tracy Letts, J.K. Simmons, Annie Potts, Sigourney Weaver, Ernie Hudson, Dan Aykroyd, Bill Murray.


Gli Spengler (il cognome vi suona familiare?) - madre single con due figli adolescenti - si trasferiscono nella sperduta cittadina di Summerville.
Nella vecchia casa di campagna dove ora risiedono i ragazzi trovano delle strane apparecchiature appartenute al defunto nonno.

Che ci sia qualche collegamento tra queste e i misteriosi fenomeni che infestano la zona (da inspiegabili apparizioni a ingiustificati eventi sismici)?

Con l'aiuto di un professore/scienziato (Rudd) e di 3 Acchiappafantasmi in pensione (Murray, Aykroyd e Hudson), la famiglia scoprirà la verità sul proprio congiunto e verrà a capo della faccenda.



Era l'Anno Domini 1984 quando uscì nelle sale una pellicola entrata di diritto nella storia del cinema.
Ghostbusters-Acchiappafantasmi era unica nel suo genere, un brillante incrocio di commedia, (attori principali e sceneggiatori provenivano da vere e proprie fucine comiche come Saturday Night Live e Second City), fantascienza e horror.

Il regista Ivan Reitman si era fatto le ossa con opere semi-demenziali (Polpette, Stripes); il trio composto da Bill Murray (già popolare, ma ancora lontano dai fasti di Ricomincio da Capo e Lost in Translation), Dan Aykroyd (l'ex Blues Brother era reduce dal successo di Una Poltrona per Due) e Harold Ramis (futuro autore di ottime commedie come Mi Sdoppio in 4) era una garanzia di successo.

Il resto è storia: un seguito complessivamente inferiore all'originale (Ghostbusters II, 1989), un videogioco molto divertente che molti considerano il vero terzo capitolo della serie (Ghostbusters: The Video Game, 2009) e un odiatissimo reboot al femminile (intitolato con grande fantasia Ghostbusters, 2016).
Infine, adesso, il sequel che gli appassionati aspettavano da anni.

I vecchi protagonisti hanno lasciato spazio a un cast nuovo di zecca (da cui emerge la bravissima Mckenna Grace, vero "cuore" della storia), l'anziano Ivan Reitman ha fatto un passo di lato in favore dell'affermato figlio Jason (scelta ovvia), l'ambientazione rurale è agli antipodi da quella urbana degli altri lungometraggi, gli effetti speciali sono naturalmente aggiornati e soddisfacenti.



Ghostbusters: Legacy - in patria è uscito come Ghostbusters: Afterlife - è Il Risveglio della Forza della saga degli Acchiappafantasmi: praticamente un'unica, continua autocitazione del primo film, con comparsate eccellenti che strizzano l'occhio agli spettatori più esigenti, Paul Rudd (alias Ant-Man) che nel terzo atto fa un'imitazione spudorata di Rick Moranis e easter eggs come se non ci fosse un domani.

Fan service all'ennesima potenza, ma che male c'è se la qualità è così alta? Il film mantiene fortunatamente lo spirito dell'originale, inserendo al contempo elementi di novità che lo fanno sembrare fresco e non eccessivamente derivativo.
Gli attori sono ben scelti e la sceneggiatura è ben congeniata.

Alcuni personaggi iconici sono assenti (oltre a Egon dello scomparso Ramis, cui l'opera è affettuosamente dedicata, mancano all'appello il Louis di Moranis e un altro che non sveliamo), ma che gioia rivedere il Mastro di Chiavi e il Guardia di Porta, Dana e Janine (occhio alle due sequenze post-credits!), Gozer e i tre Ghostbusters (di questi ultimi quello invecchiato meno bene è Murray).

In ruoli marginali vanno segnalati alcuni volti noti: dal Premio Oscar J.K. Simmons (suo il cammeo più inutile) ad una quasi irriconoscibile Olivia Wilde (la ricordate in Lei-Her?), passando per l'attore-drammaturgo Tracy Letts (sì, proprio lo sceneggiatore di Bug e Killer Joe).

Legacy intrattiene, fa ridere, può spaventare e nel finale commuove fino alle lacrime.
Un sequel migliore forse non potevano farlo.
Bentornati, Acchiappafantasmi.



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