CINEMA A BOMBA!

mercoledì 30 novembre 2016

ANIMALI FANTASTICI E DOVE TROVARLI, UNO ZOO IN VALIGIA

(Clicca sulla foto per vedere il trailer). 

UK/USA, 2016
133'
Regia: David Yates
Interpreti: Eddie Redmayne, Colin Farrell, Katherine Waterston, Alison Sudol, Dan Fogler, Samantha Morton, Jon Voight, Ron Perlman, Ezra Miller.


1926. I maghi sono preoccupati che i continui attentati del misterioso e potente Grindelwald scatenino una guerra tra loro stessi e i No-Mag (i Babbani yankee).
Si occupa delle indagini un Auror del Congresso Magico (Farrell), che tiene particolarmente d'occhio una famiglia di estremisti anti-streghe.

Nel frattempo, il giovane Scamander (Redmayne, Premio Oscar nel 2015 per La Teoria del Tutto) arriva a New York con una valigia zeppa di animali fantastici, che stravolgeranno la vita di un'altra impiegata del Congresso Magico (Waterston) e quella di un simpatico No-Mag (Fogler) con ambizioni da pasticcere...

Quello di Harry Potter è stato il fenomeno letterario degli ultimi decenni: i 7 romanzi incentrati sul personaggio dello studente mago hanno venduto 450 milioni di copie in 10 anni, dato vita a 8 fortunati adattamenti cinematografici e reso la loro autrice schifosamente ricca.
J.K. Rowling si è cimentata adesso nella sua prima sceneggiatura, tratta assai liberamente da un suo libro omonimo.

Animali Fantastici e Dove Trovarli in origine non è un romanzo, bensì una specie di enciclopedia del mondo del maghetto che elenca e descrive, appunto, i più bizzarri animali che vi si possono trovare.
L'autrice ha dunque dato vita ad una storia autonoma, lontana nel tempo (si svolge 70 anni prima) e nello spazio (è ambientata Oltremanica) dalle vicende narrate nella prima serie.






La scelta di affidare la regia a David Yates - che aveva già diretto gli ultimi 4 film di Harry Potter - è un segno di continuità col passato, così come i molti riferimenti alla precedente saga sparsi qua e là, per la delizia dei fan che possono divertirsi a scovarli tutti.
Checché ne dica la sua autrice, si tratta di un vero e proprio prequel.

È un male? Niente affatto: benché si tratti in larga parte di un'operazione commerciale, volta a spremere il più possibile da un franchise di successo planetario, la pellicola possiede una propria autonomia, diverte con l'aiuto di diverse sequenze buffe e appassiona nelle scene d'azione, grazie anche all'uso di effetti speciali di alto livello.

Sul fronte recitativo nulla da eccepire: buona la scelta di Eddie Redmayne come protagonista (l'attore è stato scelto direttamente dalla Rowling senza aver fatto alcun provino), mentre l'irlandese Colin Farrell ha di nuovo un ruolo di rilievo dopo Saving Mr. Banks.
Occhio inoltre alla debuttante Alison Sudol, nella parte di un'oca giuliva con più cervello di quanto sembri.

Il giovane Ezra Miller sarà invece Flash nei prossimi film della Justice League ed è già apparso brevemente nel ruolo in Batman v Superman e Suicide Squad (da non confondere col Flash dell'omonima serie televisiva).
Segnaliamo infine la comparsata a sorpresa di un personaggio illustre in un ruolo chiave (ovviamente non si tratta di Stan Lee!).

Animali Fantastici è il primo capitolo di un'annunciata, inevitabile (?) "pentalogia": scopriremo col tempo se i successivi - tutti scritti personalmente dalla Rowling - saranno all'altezza di questo.
Starà a Harry Potter come Lo Hobbit è stato a Il Signore degli Anelli?




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sabato 26 novembre 2016

I CORTI: THE FLASH-KILLER FROST, RITORNO A CENTRAL CITY

Danielle Panabaker e Kevin Smith sul set (clicca sulla foto per vedere il promo). 

USA, 2016
42'
Regia: Kevin Smith
Interpreti: Danielle Panabaker, Grant Gustin, Tom Felton, Tom Cavanagh, Jesse L. Martin, Carlos Valdes, Candice Patton, Greg Grunberg.


Salvando Flash (Gustin) dal malvagio Savitar, Caitlin (Panabaker) libera inavvertitamente i propri poteri, trasformandosi nella temibile Killer Frost.
Forte del proprio cambiamento, la ragazza parte alla caccia del misterioso Dr. Alchemy e rapisce Julian (Felton).
Toccherà proprio a Flash cercare di fermarla...

Se il precedente The Runaway Dinosaur era stato l'evento "fumettelevisivo" dell'anno, questo nuovo Killer Frost - episodio 3x07 della serie dedicata al velocista della DC Comics - è il seguito che non poteva tardare.

Kevin Smith, cineasta indipendente convertito al piccolo schermo, è tornato sul luogo del delitto annunciando urbi et orbi che ci sarebbe stata più azione rispetto all'altra volta, quando invece aveva prevalso un tono più intimo e riflessivo.

Così è stato: la storia inizia in medias res con una sequenza adrenalinica ricca di effetti speciali e prosegue a ritmo sostenuto, tra combattimenti accuratamente coreografati e improvvisi colpi di scena.
Si tratta del primo approccio del regista al genere thriller, fatta eccezione - forse - del mediocre Red State.

Tuttavia Smith non rinuncia all'introspezione psicologica, come dimostrano i vari confronti "a cuore aperto" tra i personaggi, in particolare quello tra Harrison (Cavanagh) e Joe (Martin) in auto e quello finale tra Barry e Caitlin nel tubo/prigione.






Ottima la prova recitativa dell'intero cast, di cui entra a far parte il massiccio Greg Grunberg, amico di Kevin (conducono insieme il programma televisivo Geeking Out) e già visto in Star Wars-Il Risveglio della Forza, dove impersonava uno dei piloti ribelli.

Merita una menzione d'onore la bellissima Danielle Panabaker, che offre un'interpretazione notevole per intensità e coinvolgimento emotivo: la sua Killer Frost - come il titolo esplicita - è la vera protagonista della vicenda, al punto da mettere un po' in ombra lo stesso Flash.

Resta da chiedersi: The Flash è diventato di culto perché Kevin Smith ne ha diretto due puntate oppure è Kevin Smith a essere tornato in auge perché adesso lavora a un prodotto di successo?

Per noi vale la prima ipotesi: per questo Killer Frost, anziché essere considerato semplicemente l'episodio di un serial televisivo, può essere approssimato ad un vero e proprio cortometraggio.

Aspettando il suo attesissimo cimento con Supergirl, serie "gemella" prodotta dalla stessa rete televisiva, è sempre un piacere ritrovare il regista alle prese con ciò che conosce meglio: il mondo dei fumetti (vedere anche il delizioso Cameo School).

Bentornato a Central City, Kev!




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domenica 20 novembre 2016

MARVEL. SPIDER-MAN, AMMAZZA QUANT'È AMAZING L'UOMO RAGNO

Dall'alto: Spider-Man interpretato rispettivamente da Tobey Maguire, Andrew Garfield, Tom Holland.  


"Da un grande potere derivano grandi responsabilità".


Continuiamo lo Speciale Marvel con uno dei suoi personaggi "solisti" più rappresentativi e celebri: Spider-Man (conosciuto in Italia anche come Uomo Ragno).

Creato nel 1962 da Stan Lee (testi) e Steve Ditko (disegni), gli sono state dedicate numerose testate e albi a fumetti, cartoni animati, videogiochi, giocattoli, film e persino uno spettacolo di Broadway con musiche degli U2.

Travalicando di molto le sue origini fumettistiche, il supereroe è diventato uno dei più riconoscibili fenomeni mediatici degli ultimi 50 anni.
E il suo, successo,come vedremo, è destinato probabilmente a consolidarsi.

La sua storia, ormai, è nota.
Peter Parker è un adolescente studioso, ma sfigato e impacciato. Vive con gli zii Ben e May e ha un'esistenza normale fino a quando non è morso da un ragno radioattivo.
Ciò gli provoca poteri insperati: agilità, forza, capacità di aderire alle pareti e arrampicarvicisi, riflessi particolarmente acuiti.

Il senso di colpa per non aver voluto fermare durante una rapina il malvivente che poi ucciderà suo zio Ben lo spingerà a mettere a servizio degli altri le sue abilità, lavorando però in incognito sotto il costume e la maschera di Spider-Man e muovendosi tra un grattacielo e l'altro utilizzando delle resistentissime reti di ragno che gli escono dai polsi.

Il cinema mostrò subito interesse per il personaggio: già nel 1969 vi fu dedicato un cortometraggio, seguito da film con attori in carne ed ossa - il primo ad opera di alcuni studenti di cinematografia della New York University - tutti dimenticabili, a dire il vero.

Non vennero mai alla luce, invece, progetti che vedevano coinvolti a vario titolo James Cameron (sì, proprio il futuro autore di Terminator, Titanic e Avatar!), Tobe Hooper (Non aprite quella porta, Poltergeist-Demoniache presenze), i registi di B-movies Ruggero Deodato, Joseph Zito, Stephen Herek.

Dopodiché arrivarono finalmente i film di Sam Raimi.
La scelta di tale cineasta risultò subito piuttosto spiazzante: "Ma come - si disse - si affida una mega produzione ambiziosa ad un regista di film horror? Non snaturerà il personaggio?".

Come vedremo, i detrattori più prevenuti si sbagliavano.
Innanzitutto, egli aveva già dimostrato il suo valore con La Casa, La Casa 2 e L'Armata delle Tenebre - alla celebre trilogia del terrore avevamo dedicato uno Speciale, come ricorderete - inventivi, avvincenti,scanzonati e divertenti.
Egli poi si era già cimentato con i supereroi, scrivendo e dirigendo il cupo Darkman con Liam Neeson nel 1990.

C'era quindi molta curiosità all'uscita del primo Spider-Man nel 2002.






Spider-Man (2002)


Il trailer di Spider-Man.

La trama narra di come Peter Parker sia diventato Spider-Man e di come si sia trovato a combattere il crimine e il terribile Goblin (uno straordinario Willem Dafoe, già villain memorabile in Vivere e Morire a Los Angeles del Maestro William Friedkin).

Il successo fu subito travolgente.
Effetti speciali di altissimo livello, una storia avvincente e condotta con un ottimo ritmo, divertimento, commozione (c'è un rapido ma significativo omaggio di Raimi alle Torri Gemelle, abbattute solo un anno prima da un attacco terroristico).
E un cast di giovani attori azzeccato.

Tobey Maguire risulta infatti molto efficace nei panni dell'eroe-della-porta-accanto (lo stesso Spidey si definisce "il vostro amichevole Spider-Man di quartiere"), non bello, un po' secchione e sfigato, sconvolto da trasformazioni fisiche e caratteriali (chiaro riferimento all'adolescenza).
Si era già fatto conoscere per Pleasantville del 1998 e Le Regole della Casa del Sidro del 1999, ma è questo il ruolo che ha definito la sua carriera - nel bene e nel male.

Spider-Man è stato un vero e proprio trampolino di lancio, invece, per James Franco: la notorietà acquisita per la parte del ricco amico di Peter Parker Harry Osborn (figlio di quel Norman Osborn che è poi il Goblin) gli ha poi permesso di diventare un prezzemolino da festival cinematografici (in veste di attore e di regista; lo abbiamo incontrato anche noi della redazione di CINEMA A BOMBA! alla Mostra di Venezia del 2011).

Kirsten Dunst era un'ex bambina-prodigio con un curriculum già impressionante (Intervista col Vampiro di Neil Jordan, Jumanji di Joe Johnson, Sesso & Potere di Barry Levinson, Small Soldiers di Joe Dante, Il Giardino delle Vergini Suicide di Sofia Coppola).
Ma la scena in cui la sua Mary-Jane bacia uno Spider-Man a testa in giù è diventata iconica e ha fatto di lei una superstar.

Il rapporto fra i tre personaggi si svilupperà anche nel corso di altri due film.


Spider-Man 2 (2004)


Il trailer di Spider-Man 2.

Spider-Man 2 accentua maggiormente la componente "esistenziale": Peter Parker è già in crisi in quanto non riesce più a conciliare la sua incasinata vita privata con la lotta al crimine; Mary-Jane è stata scaricata da Peter (che pensa così di metterla a sicuro dalle eventuali rappresaglie dei nemici di lui) ed è un po' disorientata; Harry vuole vendicare la morte del padre e quando scopre che il responsabile è il suo miglior amico...

Per molti critici questo è considerato il miglior capitolo della trilogia, per la complessità delle vicende trattate, l'intreccio e gli effetti speciali.
Senza contare il maggior romanticismo.

A noi è piaciuto molto, ma preferiamo il primo, in base al principio secondo il quale più un cattivo è carismatico e temibile, più interessante si fa il film.
Non che il Doctor Octopus di Alfred Molina sia un antagonista dimenticabile, anzi; solo, preferiamo il Goblin.

Il capitolo villain è invece uno dei punti più deboli di Spider-Man 3


Spider-Man 3 (2007)


Il trailer di Spider-Man 3.

Il film è incentrato sul "lato oscuro" di Peter.
Ma è troppo.

Troppi i cattivi - 3: l'Uomo Sabbia (il Thomas Haden Church di Killer Joe), Venom (entità aliena che ad un certo punto si impadronisce del corpo del personaggio interpretato da Topher Grace), Harry Osborn (nel costume di Goblin per onorare la figura paterna).
Troppo ingarbugliata e pasticciata la trama.
Troppi gli effetti speciali - la pellicola quando uscì risultò la più costosa di sempre (attualmente è comunque nella Top 10)!
Troppi colpi di scena.
Troppo lungo (139 minuti) e stancante da seguire.

Nonostante tutto, anche in questo caso gli incassi furono ottimi e ciò lasciava presagire la continuazione della saga.

Che avvenne, sì, ma come reboot: contrasti tra la produzione e Raimi portarono alla rinuncia di quest'ultimo e alle successive defezioni di Maguire e Dunst.


The Amazing Spider-Man (2012)


Il trailer di The Amazing Spider-Man.

I nuovi film diretti entrambi da Marc Webb si concentrano su un Peter Parker impegnato ad indagare sulla misteriosa morte dei propri genitori e su ciò che gravita attorno alla temibile e potente Oscorp.

In The Amazing Spider-Man dovrà scontrarsi con uno scienziato pazzo che si trasforma nel bestiale Lizard (Rhys Ifans), praticamente un uomo lucertola.

Ad interpretare Spidey questa volta tocca all'emergente Andrew Garfield - prima di questo, tra i protagonisti di The Social Network di David Fincher; prossimamente in Hacksaw Ridge di Mel Gibson (presentato con successo alla Mostra di Venezia di quest'anno) e nell'attesissimo Silence di Martin Scorsese.

Niente Mary-Jane stavolta, sostituita dal personaggio di Gwen Stacy, personificato da Emma Stone (che poi brillerà in Magic in the Moonlight di Woody Allen, Birdman di Alejandro González Iñárritu e nel prossimo La La Land di Damien Chazelle, degna apertura di Venezia 2016).

Niente male, però non al livello delle prime due pellicole di Sam Raimi.
Ma a quanto pare, non siamo gli unici a pensarlo: gli spettatori non sono corsi a vederlo, sebbene ci siano molti fan che lo considerano più fedele al'originale fumettistico.

Discorso simile per The Amazing Spider-Man 2-Il Potere di Electro.


The Amazing Spider-Man 2-Il Potere di Electro (2014)


Il trailer di The Amazing Spider-Man 2-Il Potere di Electro.

Qui, il nostro scoprirà le macchinazioni della Oscorp e dovrà fronteggiare il potente Electro (Jamie Foxx).

Anche in questo caso, gli effetti speciali e il ritmo ci sono, ma non l'attenzione del pubblico: come nel predecessore, l'assenza di personaggi di alleggerimento come il J.J. Jameson del futuro Premio Oscar J.K. Simmons (per Whiplash) e quelli interpretati da uno spassoso e ironico Bruce Campbell si fa pesantemente sentire.

Quest'ultimo, che ha sempre fatto dell'ironia e dell'autoironia la sua arma vincente (si vedano La Casa, La Casa 2 e L'Armata delle Tenebre, nonché My Name is Bruce e Il Grande e Potente Oz) ci manca particolarmente: pur impegnato i ruoli molto marginali - rispettivamente, il presentatore di un incontro di wrestling, l'usciere di un teatro, il maître di un ristorante di lusso - era riuscito a ritagliarsi un suo spazio ed ogni sua apparizione era attesa dai fan (e non solo) con curiosità e impazienza.

Meno male che continua invece la tradizione delle comparsate di Stan Lee, sebbene non bastino.

Accantonati eventuali seguiti dei film di Webb, il presente e il futuro prossimo di Spider-Man si chiamano invece Tom Holland.

Il nuovo Uomo Ragno abbiamo l'idea che sarà più ragazzino, logorroico, casinista e meno tormentato dei predecessori.
O almeno, così ci è parso nella breve ma promettente apparizione in Captain America: Civil War, dove si ritaglia subito un ruolo da star.

Per vederlo in opera in un film "solista" non dovremo attendere molto: l'uscita di Spider-Man: Homecoming è prevista nel 2017.
Avversario designato nientemeno che l'ex Batman per eccellenza: Michael Keaton!

Negli anni Novanta gli 883 cantavano Hanno ucciso l'Uomo Ragno.
A noi sembra che il personaggio goda di ottima salute: bah, si tratterà del solito fake...




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lunedì 14 novembre 2016

MARVEL. X-MEN, MUTATIS MUTANTI

Dall'alto: il cast della 1a trilogia; il cast della 2a trilogia; una scena dell'ultimo film di Wolverine.  


La storia cinematografica della Marvel inizia all'alba del nuovo millennio.
Curiosamente, ciò non avviene con Spider-Man, i Fantastici Quattro o gli Avengers (ossia i personaggi più blasonati della casa editrice, che arriveranno dopo), bensì con gli X-Men.

Creati nel 1963 da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni), il gruppo di giovani mutanti guidati dal carismatico Professor X sono esseri speciali, emarginati in lotta per sopravvivere in un mondo che li odia e li teme.
Una chiara metafora di tutte le discriminazioni e le minoranze, quindi.

Partita come testata "secondaria" della Marvel Comics, quella degli X-Men comincia ad acquisire notorietà solo a partire dalla seconda metà degli anni 70, grazie allo sceneggiatore Chris Claremont che ne orchestra le storie per ben 16 anni.

Ma il ciclo più notevole è probabilmente quello degli anni 90, quando i personaggi sono presi in carico dagli scrittori Scott Lobdell e Fabian Nicieza (il creatore di Deadpool, ricordate?) e ai disegni si trovano superstar della matita come Jim Lee, Andy Kubert e Joe Madureira, solo per dirne alcuni.

Se la concorrente DC Comics aveva già sperimentato, con successo, le trasposizioni sul grande schermo (basti pensare al Superman con Christopher Reeve o al Batman di Tim Burton), la Marvel si era limitata ai cartoni animati e a qualche serie tv.
Ecco allora il 2000 diventare l'anno che segna un punto di svolta nella storia del cinema supereroistico.






X-Men (2000)


Il trailer di X-Men.

Il budget è buono, ma non ancora stratosferico. Un valido regista dietro la cinepresa (Bryan Singer, reduce dal successo de I Soliti Sospetti) e un cast di tutto rispetto: se la scelta di Patrick Stewart come Xavier è un po' scontata, quella di Ian McKellen come Magneto è geniale (l'attore inglese diventerà poi un idolo impersonando il mago Gandalf nella saga della Terra di Mezzo).

Ma l'unico a diventare un vero divo è l'allora sconosciuto Hugh Jackman: Wolverine rimane il suo ruolo della vita, benché abbia dimostrato le proprie qualità in altri film, a partire da Les Misérables che gli ha permesso di vincere un Golden Globe.


X-Men 2 (2003)


Il trailer di X-Men 2.

Con più mezzi a disposizione, Singer e soci danno vita a una pellicola meno divertente rispetto alla precedente, ma più coesa. La trama non è più un pretesto per presentare i personaggi e il nerboruto Wolverine/Jackman è sempre più il protagonista.
Probabilmente il capitolo migliore della prima trilogia.


X-Men: Conflitto Finale (2006)


Il trailer di X-Men: Conflitto Finale.

Il timone passa da Singer (impegnato nello sfortunato reboot di Superman) al più rozzo Brett Ratner, e la differenza si sente: questo è senza dubbio l'episodio meno riuscito della serie.
I personaggi annaspano in cerca di un copione e lo spettatore non può che rimanere deluso.






X-Men: L'Inizio (2011)


Il trailer di X-Men: L'Inizio.

Per far ripartire la serie, la Marvel si immagina un prequel: le avventure dei giovani Magneto (Michael Fassbender, quello di Hunger e 12 Anni Schiavo) e Xavier (il James McAvoy di The Disappearance of Eleanor Rigby).
Il nuovo regista è il britannico Matthew Vaughn, tra gli sceneggiatori troviamo Zack Stentz (vedi The Flash) e il risultato è al di sopra delle aspettative.
Jackman ricompare in un breve e divertente cammeo.


X-Men: Giorni di un Futuro Passato (2014)


Il trailer di X-Men: Giorni di un Futuro Passato.

Singer ritorna in cabina di regia per aggiustare le incongruenze di Conflitto Finale. L'idea geniale è unire il "vecchio" cast a quello "giovane" attraverso un escamotage narrativo: Wolvie (sempre lui!) deve tornare indietro nel tempo per salvare i mutanti del futuro.
Uno dei film migliori della serie.


X-Men: Apocalisse (2016)


Il trailer di X-Men: Apocalisse.

Per i dettagli, rimandiamo alla nostra recensione.
Singer chiude la seconda trilogia con un'opera altamente spettacolare, purtroppo complicata dallo sconvolgimento temporale del film precedente.
Del cast originale è rimasto il solito Jackman che appare brevemente come Arma X, una specie di "versione alternativa" di Wolverine.


Wolverine (2009-2013-2017)


Il trailer di X-Men Le Origini: Wolverine.

Il trailer di Wolverine-L'Immortale.

Il trailer di Logan.

Il canadese artigliato è l'unico personaggio a bucare davvero lo schermo: ecco perché gli sono state dedicate 3 pellicole "soliste".
Le prime due sono senza infamia e senza lode: X-Men Le Origini: Wolverine (2009, regia di Gavin Hood) è un altro prequel; Wolverine-L'Immortale (2013, regia di James Mangold) vede il rapido ritorno della bella Famke Janssen nei panni di Jean Grey.

L'ultimo capitolo della trilogia spin-off uscirà l'anno prossimo: in Logan, ancora diretto da Mangold. Jackman interpreta il personaggio per la nona - e ultima - volta in 17 anni (un vero record!).


In attesa dall'annunciato - e tutt'altro che necessario - reboot, la serie dedicata al gruppo mutante finisce qui.
Comunque un bel successo per quelli che una volta erano solo personaggi "secondari"...




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lunedì 7 novembre 2016

MARVEL. PERCHÉ UNO SPECIALE

Dall'alto: i personaggi dell'universo Marvel; Stan Lee in uno dei suoi cammei; un fumettizzato Jack Kirby con alcune delle sue creazioni.  


Il fumetto - o comic book, come dicono gli anglosassoni - è stata la forma di letteratura più sottovalutata del 900.
Lo sanno bene persone come Stan Lee, che ci hanno costruito sopra una carriera.

Insieme a disegnatori quali Jack Kirby e Steve Ditko, "The Man" - così lo chiamano i suoi fan - ha creato personaggi come Spider-Man, Hulk, Thor, Iron Man, e gruppi come Fantastici Quattro, Avengers e X-Men, facendo della Marvel Comics un impero finanziario e un punto di riferimento per tutti gli appassionati di storie a matita.

Negli ultimi anni ha poi allargato gli affari al mondo del cinema, prima appoggiandosi a grandi major, poi per conto proprio attraverso i Marvel Studios (dal 2012, però, controllati dalla The Walt Disney Company), ricavandone incassi stratosferici e ritrovando di fatto una vera e propria miniera d'oro di storie e personaggi da sfruttare in modo intensivo.






Una caratteristica fondamentale di questa produzione sono i ritmi esagerati, che ormai hanno portato a far uscire negli ultimi tempi almeno due film da grosso budget all'anno.
Difficile star dietro a un tale bombardamento narrativo, in particolare perché le pellicole sono interconnesse: basta perderne una per rimanere sufficientemente spaesati guardando quella successiva.

Il mondo Marvel ha portato infatti ad una rivoluzione nel modo di far cinema d'azione, con una pianificazione a lungo periodo e un conseguente proliferare di seguiti, spin-off e reboot potenzialmente infinito che non ha precedenti:
- c'è il Marvel Cinematic Universe, ossia i film prodotti e distribuiti dai Marvel Studios (Avengers e dintorni), che dal 2012 sono controllati da The Walt Disney Company;
- i primi Iron Man, Thor e Captain America, prodotti da Marvel Studios ma distribuiti da Paramount Pictures;
- X-Men, Fantastici 4 e Deadpool, prodotti dalla 20th Century Fox;
- L'Incredibile Hulk (2008), distribuito da Universal Pictures come il precedente del 2003;
- la serie di Spider-Man è stata infine distribuita da Columbia Pictures, che ne detiene i diritti.

Nei mesi scorsi vi avevamo già recensito alcune pellicole della serie: Deadpool, X-Men: Apocalisse e Captain America: Civil War.

Ora cercheremo di fare un po' di ordine, ripartendo dall'inizio - ossia dal 2000 - attraverso un serie di monografie dedicate a quelli che ci sembrano i personaggi e i gruppi più rilevanti.
Siete pronti a cominciare?






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