CINEMA A BOMBA!

martedì 26 marzo 2024

I CLASSICI: E.T.-L'EXTRATERRESTRE, IL MESSIA VENUTO DALLO SPAZIO?

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1982
114'
Regia: Steven Spielberg
Interpreti: Henry Thomas, Dee Wallace, Peter Coyote, Robert MacNaughton, Drew Barrymore, Erika Eleniak.


Los Angeles. Un'astronave aliena di passaggio sulla Terra è costretta a fuggire in fretta e furia lasciando sul campo il piccolo E.T.
Questi si rifugia in una casa dove vivono una madre separata (Wallace) con 3 figli.

Qui l'extraterrestre fa amicizia col giovane Elliot (Thomas), figlio di mezzo della famiglia.
Il bambino cerca di tenere nascosto il nuovo amico, ma scienziati e uomini del governo sono sulle tracce del clandestino...


Uno dei film più riconoscibili di Spielberg.
Uno degli incassi più clamorosi mai registati.
In breve, una delle opere più memorabili della storia del cinema.

La storia - parzialmente autobiografica, ma firmata dalla sceneggiatrice Melissa Mathison (la prima moglie di Harrison Ford, il quale compariva nei panni del preside della scuola in una scena poi tagliata) - presenta molti dei τòποι di Mastro Steven: il padre assente, il bambino un po' emarginato, la necessità di comprendersi con esseri (persone) anche molto distanti da noi, la dimensione fiabesca.

Alcuni critici ne hanno dato anche una lettura cristologica: scelta insolita per un ebreo come il regista, che infatti ha sempre rifiutato questa teoria.
Tuttavia le analogie, così come in altre pellicole coeve come Dune e RoboCop, si potrebbero trovare (con un po' di fantasia): E.T. come Messia venuto da un altro mondo, messaggero pacifico tra gli uomini che si "sacrifica" e "risorge", rappresentante di un bene universale e assoluto.

Al di là delle interpretazioni più o meno arrischiate, il film è esemplare in termini anche puramente tecnici: musiche (composte dal solito John Williams) ed effetti speciali vinsero complessivamente 4 Oscar, uno dei quali andò al leggendario artista italiano Carlo Rambaldi, con cui Steven aveva già lavorato in Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e a cui si deve qui il pupazzo mobile di E.T.

Girato in larga parte ad altezza di bambino (o di piccolo alieno), a tratti in soggettiva e spesso con le teste degli adulti fuori campo (espediente registico geniale), il lungometraggio ha diversi episodi iconici: il protagonista che indica la finestra col dito, la bici che prende il volo e si staglia sulla luna, il finale strappalacrime nella foresta.

Rivendendolo a distanza di anni si può notare come gli elementi di "pesanti" o thrilling siano bilanciati da quelli "leggeri" e comici.
Tra le sequenze più divertenti ricordiamo: le gag di E.T. tramortito dalla porta del frigo o svenuto per colpa del flash della polaroid (senza che la mamma se ne accorga mai); la scena di Halloween in cui l'alieno incontra un bimbo vestito da Yoda di Star Wars e sembra riconoscerlo (Lucas ricambierà l'omaggio facendo comparire il piccolo extraterrestre tra i banchi del Senato ne La Minaccia Fantasma); il protagonista che cade nella vasca da bagno.

Estremamente influente (la serie Stranger Things lo ha "saccheggiato" in lungo e in largo) e adatto ad ogni età o quasi, E.T.-L'Extraterrestre è un capolavoro da riscoprire, una delle gemme più preziose di quel tesoro del cinema che è Steven Spielberg.


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venerdì 22 marzo 2024

GLI INEDITI: IL BOEMO, IL TALENTO È CECO


(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



Repubblica Ceca/Italia/Slovacchia, 2022
143'
Regia: Petr Václav
Interpreti: Vojtěch Dyk, Elena Radonicich, Barbara Ronchi, Lana Vladi, Federica Vecchio, Diego Pagotto, Salvatore Langella, Alberto Cracco, Lino Musella.


Josef Mysliveček (Dyk), figlio di un mugnaio, lascia la natia Praga per rincorrere il suo sogno: diventare un compositore affermato.

Si reca in Italia e, sebbene senza un soldo, grazie al suo fascino seduce donne facoltose e influenti che lo introducono nell'alta società.

Presto le corti e i più importanti teatri della Penisola si accorgeranno del suo talento e se lo contenderanno.

Ma la sua condotta libertina lo porterà alla rovina, mentre il mondo della musica nel frattempo sta per essere travolto dal genio di un giovane ammiratore del Boemo: Wolfgang Amadeus Mozart.


Ogni tanto ci capita di scovare film ben fatti e interessanti che, per provenienza, per difficoltà di promozione, per diffidenza degli spettatori, per scarsa fiducia dei produttori nel successo commerciale... non riescono a raggiungere il grande pubblico.

Noi di CINEMA A BOMBA!, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di rendere loro giustizia parlandone nella categoria GLI INEDITI.

E così, negli anni, abbiamo cercato di dare visibilità ad opere meritevoli quali:

- il violento Bronson, con un già impressionante Tom Hardy;

- lo shakespeariano Coriolanus, esordio alla regia di Ralph Fiennes;

- Twixt, ispirato alle atmosfere di Edgar Allan Poe, l'ultimo film di Francis Ford Coppola prima del prossimo attesissimo Megalopolis;

- il criptico Road to Nowhere della coppia Monte Hellman-Steve Gaydos;

- Cristiada, con Andy Garcia, Eva Longoria, Oscar Isaac, Peter O'Toole, che racconta un episodio dimenticato della storia americana;

- Kon-Tiki, sull'audace impresa dell'esploratore norvegese Thor Heyerdahl;

- il drammatico Mud, una delle migliori interpretazioni di Matthew McConaughey;

- il trittico The Disappearance of Eleanor Rigby, A Most Violent Year, Woman Walks Ahead con una sempre straordinaria Jessica Chastain;

- l'ottimo western moderno Hell or High Water;

- l'avventuroso The Aeronauts con protagonista una grintosa Felicity Jones;

- Bombshell, incisivo "J'accuse" contro le molestie sessuali nell'ambiente di lavoro (in questo caso televisivo), tratto da una storia purtroppo vera, con un trio di protagoniste (Charlize Theron, Nicole Kidman, Margot Robbie) in stato di grazia;

- The Green Knight, immaginifico adattamento di un racconto del ciclo arturiano;

- l'horror espressionista The Lighthouse, in un suggestivo bianco e nero, con Robert Pattinson e Willem Dafoe guardiani di un faro solitario sferzato dal mare in burrasca;

- The Burnt Orange Heresy, diretta da Giuseppe Capotondi, cinica critica del mondo dell'arte con un Mick Jagger luciferino.

Questa volta vi proponiamo la vicenda di un compositore ceco dal nome così impronunciabile in Italia da essere chiamato ai tempi, per comodità, "Il Boemo" (o addirittura "Il Divin Boemo").

Autore prolifico, fedele alle convenzioni del teatro italiano e dell'opera seria, Mysliveček servì la patria nella Guerra dei Sette Anni, fuggì in Italia per cercare fortuna, divenne celebre, conobbe personaggi molto importanti, viaggiò parecchio lungo la Penisola, ebbe relazioni amorose piuttosto burrascose.

Contratta la sifilide, che gli deturpò il volto, ricevette lo stigma dell'immoralità - lui che desiderava l'immortalità - e morì solo, evitato da tutti ed eclissato dal successo di Mozart.

Una vita romantica che il regista Petr Václav ha avuto il merito di riportare alla ribalta dopo un meticoloso lavoro di ricerca biografica in tutta Europa (delle opere di Mysliveček si è scritto abbastanza; della sua esistenza terrena, decisamente meno).

Camera a spalla, suono in presa diretta, musiche eseguite dal vivo, luci naturali ad illuminare gli ambienti, costumi sontuosi: Václav guarda a capolavori come Barry Lyndon di Stanley Kubrick e Amadeus di Miloš Forman (ambientati tra l'altro nello stesso periodo storico) e ci mette un tocco di realismo per rendere verosimili le scene.

Mette la musica al primo piano - evitando così il grave errore di Tár e Maestro, film nei quali l'elemento musicale è sacrificato a quello biografico - e ricostruisce la scena musicale italiana nel Settecento con dovizia di particolari (pure nelle rappresentazioni delle opere liriche del Boemo -opere che ai più non diranno molto, ma che citiamo per completezza di informazione: Il Bellerofonte, L'Olimpiade, Romolo ed Ersilia, Il Demetrio).

Ben selezionati gli attori, che parlano italiano in originale - compreso l'azzeccato protagonista, noto musicista-attore ceco, che così rende al meglio la cadenza "esotica" del vero Mysliveček.

Degna di nota è anche la scelta delle location, davvero molto suggestive.

Come seguendo lo spirito del tempo, il cineasta e il suo staff hanno effettuato un vero e proprio Grand Tour in Italia alla ricerca dei posti giusti dove girare, individuati poi in Villa Gavotti ad Albisola Superiore (SV), Palazzo Negrone e Palazzo Spinola-Clavarino a Genova, Castello di Thiene a Vicenza, Villa Chiminelli a Castelfranco Veneto (TV), Villa da Schio a Castelgomberto (VI), Villa Ghellini dell’Olmo a Villaverla (VI), Palazzo Alliata di Pietratagliata e Villa Wirz a Palermo, Teatro Sociale di Como, senza contare i canali di Venezia, i monti delle Madonie, Napoli.

La maniacale cura nei dettagli è evidente ed è esemplificata dalla ricostruzione di una gondola su modello di quelle raffigurate nei dipinti del Canaletto, utilizzata in una breve sequenza.

Il Boemo è quindi un omaggio ad un artista dimenticato, è la riscoperta e la rivalutazione della sua musica, è un'operazione culturale ambiziosa e interessante.

E soprattutto, è uno spettacolo per gli occhi.

Insomma, è musica per le nostre orecchie.


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giovedì 14 marzo 2024

DUNE - PARTE 2, L'INFLUENCER DEL PIANETA DESERTICO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2024
165'
Regia: Denis Villeneuve
Interpreti: Timothée Chalamet, Zendaya, Austin Butler, Rebecca Ferguson, Javier Bardem, Josh Brolin, Stellan Skarsgård, Dave Bautista, Charlotte Rampling, Christopher Walken, Florence Pugh, Léa Seydoux, Anya Taylor-Joy.


A seguito delle vicende narrate nella prima parte, i sopravvissuti di Casa Atreides - Paul (Chalamet) e sua madre Jessica (Ferguson), con in grembo la secondogenita Alia (Taylor-Joy) - si sono uniti ai guerrieri Fremen guidati dal coraggioso Stilgar (Bardem).

Il giovane principe si lega alla fiera Chani (Zendaya) e preparara la propria vendetta contro i perfidi Harkonnen, il cui Barone (Skarsgård) ha indentificato come proprio erede il violento e disturbato Feyd-Rautha (Butler).
E qual è il ruolo dell'imperatore (Walken), di sua figlia Irulan (Pugh) e della strega Mohiam (Rampling) nella vicenda?


Per descrivere questa pellicola, c'è chi ha tirato in ballo L'Impero Colpisce Ancora, il primo seguito della saga di Star Wars, chi invece Le Due Torri, secondo capitolo della trilogia de Il Signore degli Anelli.
Paragoni azzardati?

Non del tutto, per diverse ragioni: Dune-Parte 2 è più ricco di azione rispetto al precedente, i protagonisti e le loro motivazioni sono sviluppati e approfonditi, nuovi personaggi vengono introdotti e, benché il grosso dell'intreccio narrativo venga risolto, rimane aperta - anzi, spalancata - la porta a una terza parte (con ogni probabilità basata sul secondo romanzo del romanziere-ideatore Frank Herbert).

L'ambizioso e visionario Denis Villeneuve rinuncia almeno in parte al lirismo contemplativo che appesantiva un po' la prima parte, accelerando il ritmo e indugendo maggiormente sui combattimenti, splendidamente coreografati.
Non che abbia trasformato l'opera in un blockbuster "picchiatutto": i momenti di riflessione non mancano e sono piuttosto profondi.

Tra le righe del racconto c'è una critica mica tanto velata al potere (religioso, politico, economico) e soprattuto un'analisi alquanto cruda del fanatismo.
Paul è un messia riluttante, un giovane uomo animato da buone intenzioni e sinceramente affezionato ai propri amici, il che però non gli impedisce di sfruttare la loro supersitizione a proprio vantaggio.

In questo personaggio complesso (bravo Chalamet nell'esprimerne l'ambiguità etica) non è difficile individuare uno specchio della nostra società, dominata da pletore di influencer, divi, uomini (o donne) "forti" al comando, tutte/i accompagnati da un'idolatria che finisce per fomentare ego ipertrofico e culto della personalità.

Entrano a far parte del cast, tra gli altri, gli emergenti Butler (vincitore di un Golden Globe l'anno scorso), Pugh (già vista in Black Widow e Oppenheimer) e Taylor-Joy (la ricordate in The Northman?), mentre tra i "confermati" stavolta hanno più spazio Bardem e Zendaya (la MJ degli ultimi Spider-Man è praticamente una co-protagonista).

Come sempre notevoli i contributi tecnici, specie scenografie, costumi e fotografia (la battaglia nell'arena in bianco e nero è visivamente suggestiva), ma le musiche di Hans Zimmer - che la volta scorsa si aggiudicarono addirittura un Oscar! - continuano a sembrarci fastidiosamente assordanti.

Accantonati i tempi laschi di Blade Runner 2049 (un'altra controversa pellicola del regista canadese) e del precedente Dune - Parte 1, Villeneuve ha trovato il passo giusto e firmato quello che facilmente può essere considerato il proprio capolavoro.

I fan della serie letteraria di Herbert possono dormire sonni tranquilli: la loro opera preferita è in buone mani.


[PS: ai cinefili più attenti non sfuggirà un omaggio esplicito al mitico David Lynch, il primo ad adattare Dune per il grande schermo esattamente 40 anni fa (battendo sul tempo Alejandro Jodorowsky, se ricordate); vi invitiamo a scovarlo, suggerendovi di aguzzare la vista e sopratutto prestare... orecchio.]


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mercoledì 13 marzo 2024

OSCAR 2024. HOLLYWOOD SI INCHINA AL MIGLIORE

Dall'alto: Christopher Nolan (a destra) viene premiato nientemeno che da Steven Spielberg; Cillian Murphy con l'Oscar vinto come miglior attore protagonista; Robert Downey Jr. bacia la statuetta conquistata come miglior attore non protagonista.


Come pronosticato da molti (tra gli altri, anche da noi), è stata la grande notte di Christopher Nolan.

Il suo Oppenheimer è stato il trionfatore assoluto e annunciato di questa 96a edizione degli Oscar - invero ben avara di colpi di scena - con ben 7 statuette: film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy: finalmente!), attore non protagonista (l'ex Iron Man Robert Downey Jr., strameritata), fotografia (Hoyte van Hoytema, al suo primo Academy Award), montaggio (Jennifer Lame), colonna sonora (Ludwig Göransson).

A proposito del premio per il montaggio: a presentarlo è stata la coppia Danny DeVito-Arnold Schwarzenegger, già protagonisti del film I Gemelli di Ivan Reitman e accomunati anche dal fatto di aver impersonificato due acerrimi nemici di Batman.
I due hanno ricordato la coincidenza sul palco coinvolgendo in una divertente gag nientemeno che Michael Keaton, già Giustiziere Mascherato per Tim Burton e recentemente tornato nel ruolo in The Flash.

È stato uno degli highlight della serata (e ha già generato una copiosa quantità di meme), ma la presenza del divo - protagonista di un nostro fortunato Speciale - ci ha fatto subito venire in mente la sua mancata vittoria di 9 anni fa per Birdman e la sua faccia delusa al momento della proclamazione di Eddie Redmayne (per La Teoria del Tutto).

Chissà come si sarà sentita anche la povera Lily Gladstone, che già pregustava la prima storica vittoria di una nativa americana in una categoria recitativa, ma che si è dovuta arrendere ad una eccezionale Emma Stone, premiata per il controverso Povere Creature (vincitore del Leone d'Oro a Venezia, come ricorderete).

Questa non era proprio nottata per Martin Scorsese e il suo pur ottimo Killers of the Flower Moon: 10 nomination, neanche un riconoscimento.
Dire che il rapporto tra Martin Scorsese e Hollywood sia complicato è usare un eufemismo...

Chi sta godendo invece di un buon credito è Yorgos Lanthimos: i suoi lavori sono piuttosto ostici per il grande pubblico, ma la critica e i giurati dell'Academy lo adorano.
E così la sua ultima opera si è portata a casa ben 4 statuette: oltre a quella per Stone, anche per scenografia, trucco e costumi (con il presentatore John Cena con una mise praticamente adamitica... forse l'episodio più cringe della serata).

Un altro vincitore è stato Wes Anderson, premiato per La Meravigliosa Storia di Henry Sugar.
L'eccentrico cineasta texano è considerato, insieme proprio a Nolan, uno dei più originali e interessanti autori dell'ultimo ventennio; curioso che domenica anche lui abbia avuto la propria consacrazione... ma per un cortometraggio.

Sorride anche Billie Eilish, che a soli 22 anni è già al secondo Oscar (il primo l'aveva conquistato due anni fa per il film di 007 No Time to Die), ma Ryan Gosling le ha rubato la scena con un'istrionica esibizione di I'm just Ken (con Slash dei Guns n' Roses alla chitarra), unico riconoscimento ottenuto da Barbie.
La pellicola dedicata alla celebre bambola è stata la vera grande sconfitta della serata, altro che "Barbenheimer": Nolan ha battuto Gerwig 7 a 1.

Notevole il riconoscimento per la miglior sceneggiatura andato al francese Anatomia di una Caduta, già Palma d'Oro allo scorso Festival di Cannes, mentre hanno messo d'accordo tutti sia la vittoria del maestro giapponese Hayao Miyazaki, che ha soffiato l'Oscar per il miglior film animato al pur bellissimo e quotato Spider-Man: Across the Spider-Verse, sia quella dell'osannato Godzilla: Minus One (migliori effetti speciali).

In una serata di frivolezze hanno fatto riflettere le parole di Mstyslav Černov, primo ucraino premiato nella storia dell'Academy, che ha portato alla ribalta il dramma del suo popolo con il potente documentario 20 days in Mariupol, e di Jonathan Glazer, regista di The Zone of Interest (miglior film straniero e miglior sonoro), che ha parlato dell'attualità della guerra in Medio Oriente.

Ma il dettaglio più importante di questa Notte delle Stelle è il fatto che l'Academy abbia lasciato da parte il politically correct che troppe volte aveva contaminato i verdetti delle scorse edizioni, premiando invece la qualità artistica, come dovrebbe essere sempre.

Complimenti a Nolan, agli interpreti e a tutti i tecnici responsabili di Oppenheimer.
Per una volta, ha vinto davvero il migliore.


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lunedì 11 marzo 2024

OSCAR 2024. I VINCITORI



Ecco i vincitori della 96a edizione dei Premi Oscar, tra sorprese (poche) e conferme (tante).

22 su 23: la redazione di CINEMA A BOMBA! ha pronosticato correttamente quasi tutte le categorie (quest'anno ha vinto FEDE, che da solo ha correttamente azzeccato 19 premi. Complimenti!)!

Ma ecco tutti i vincitori.

Miglior film
American Fiction, regia di Cord Jefferson
Anatomia di una Caduta (Anatomie d'une chute), regia di Justine Triet
Barbie, regia di Greta Gerwig
Lezioni di vita (The Holdovers), regia di Alexander Payne
Killers of the Flower Moon, regia di Martin Scorsese
Maestro, regia di Bradley Cooper
Oppenheimer, regia di Christopher Nolan - FRA, FEDE
Past Lives, regia di Celine Song
Povere Creature! (Poor Things), regia di Yorgos Lanthimos - ANG
La Zona d'Interesse (The Zone of Interest), regia di Jonathan Glazer

Miglior regista
Christopher Nolan - Oppenheimer - FRA, FEDE
Jonathan Glazer - La Zona d'Interesse
Yorgos Lanthimos - Povere Creature! - ANG
Justine Triet - Anatomia di una Caduta
Martin Scorsese - Killers of the Flower Moon

Miglior attrice protagonista
Annette Bening - Oltre l'Oceano (Nyad) - ANG
Lily Gladstone - Killers of the Flower Moon - FRA
Sandra Hüller - Anatomia di una Caduta
Carey Mulligan - Maestro
Emma Stone - Povere Creature! - FEDE

Miglior attore protagonista
Bradley Cooper - Maestro
Colman Domingo - Rustin
Paul Giamatti - Lezioni di Vita (The Holdovers)
Cillian Murphy - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Jeffrey Wright - American Fiction

Miglior attrice non protagonista
Emily Blunt - Oppenheimer
Danielle Brooks - Il Colore Viola
America Ferrera - Barbie - ANG
Jodie Foster - Oltre l'Oceano (Nyad)
Da'Vine Joy Randolph - Lezioni di Vita (The Holdovers) - FRA, FEDE

Miglior attore non protagonista
Sterling K. Brown - American Fiction
Robert De Niro - Killers of the Flower Moon
Robert Downey Jr. - Oppenheimer- FRA, FEDE, ANG
Ryan Gosling - Barbie
Mark Ruffalo - Povere Creature!

Migliore sceneggiatura originale
Justine Triet e Arthur Harari - Anatomia di una Caduta - FRA, ANG
David Hemingson - Lezioni di Vita (The Holdovers) - FEDE
Bradley Cooper e Josh Singer - Maestro
Samy Burch e Alex Mechanik - May December
Celine Song - Past Lives

Migliore sceneggiatura non originale
Cord Jefferson - American Fiction - FRA
Greta Gerwig e Noah Baumbach - Barbie
Christopher Nolan - Oppenheimer - FEDE, ANG
Tony McNamara - Povere Creature!
Jonathan Glazer - La Zona d'Interesse

Miglior film internazionale
Io capitano, regia di Matteo Garrone (Italia)
Perfect Days, regia di Wim Wenders (Giappone)
La Società della Neve (La sociedad de la nieve), regia di Juan Antonio Bayona (Spagna) - ANG
The Teachers' Lounge, regia di İlker Çatak (Germania)
La Zona d'Interesse, regia di Jonathan Glazer (Regno Unito) - FRA, FEDE

Miglior film d'animazione
Spider-Man: Across the Spider-Verse, regia di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson - FRA
Il Ragazzo e l'Airone, regia di Hayao Miyazaki - FEDE, ANG
Elemental, regia di Peter Sohn
Nimona, regia di Nick Bruno e Troy Quane
Robot Dreams, regia di Pablo Berger

Migliore colonna sonora originale
Laura Karpman - American Fiction
John Williams - Indiana Jones e il Quadrante del Destino
Robbie Robertson - Killers of the Flower Moon
Ludwig Göransson - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Jerskin Fendrix - Povere Creature!

Migliore canzone originale
I'm Just Ken (musiche e testo di Mark Ronson e Andrew Wyatt) - Barbie
What Was I Made For? (musiche e testo di Billie Eilish e Finneas O'Connell) - Barbie - FRA, FEDE, ANG
It Never Went Away (musiche e testo di Jon Batiste e Dan Wilson) - American Symphony
Wahzhazhe (A Song for my People) (musiche e testo di Scott George) - Killers of the Flower Moon
The Fire Inside (musiche e testo di Diane Warren) - Flamin' Hot

Miglior montaggio
Laurent Sénéchal - Anatomia di una Caduta
Kevin Tent - The Holdovers (Lezioni di Vita)
Thelma Schoonmaker - Killers of the Flower Moon
Jennifer Lame - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Yorgos Mavropsaridis - Povere Creature!

Miglior scenografia
Sarah Greenwood e Katie Spencer - Barbie - FEDE, ANG
Jack Fisk e Adam Willis - Killers of the Flower Moon
Arthur Max e Elli Griff - Napoleon
Ruth de Jong e Claire Kaufmann - Oppenheimer
James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek - Povere Creature!- FRA

Miglior fotografia
Edward Lachman - El Conde
Rodrigo Prieto - Killers of the Flower Moon
Matthew Libatique - Maestro
Hoyte van Hoytema - Oppenheimer - FRA, FEDE
Robbie Ryan - Povere Creature! - ANG

Migliori costumi
Jacqueline Durran - Barbie
Jacqueline West - Killers of the Flower Moon
Janty Yates e Dave Crossman - Napoleon - ANG
Ellen Mirojnick - Oppenheimer
Holly Waddington - Povere Creature! - FRA, FEDE

Miglior trucco e acconciatura
Karen Hartley Thomas, Suzi Battersby e Ashra Kelly-Blue - Golda
Kazu Hiro, Kay Georgiou e Lori McCoy-Bell - Maestro - FRA
Luisa Abel - Oppenheimer
Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston - Povere Creature!- FEDE, ANG
Ana López-Puigcerver, David Martí e Montse Ribé - La Società della Neve

Migliori effetti speciali
Jay Cooper, Ian Comley, Andrew Roberts e Neil Corbould - The Creator - FRA
Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima - Godzilla: Minus One - FEDE
Stephane Ceretti, Alexis Wajsbrot, Guy Williams e Theo Bialek - Guardiani della Galassia Vol. 3
Alex Wuttke, Simone Coco, Jeff Sutherland e Neil Corbould - Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno
Charley Henley, Luc Ewen, Martin Fenouillet, Simone Coco e Neil Corbould - Napoleon - ANG

Miglior sonoro
Ian Voigt, Erik Aadahl, Ethan Van Der Ryn, Tom Ozanich e Dean Zupancic - The Creator
Steven A. Morrow, Richard King, Jason Ruder, Tom Ozanich e Dean Zupancic - Maestro
Chris Munro, James H. Mather, Chris Burdon e Mark Taylor - Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno
Willie Burton, Richard King, Gary A. Rizzo e Kevin O'Connell - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Tarn Willers e Johnnie Burn - La Zona d'Interesse

Miglior documentario
Bobi Wine: The People's President, regia di Moses Bwayo e Christopher Sharp
The Eternal Memory, regia di Maite Alberdi
Four Daughters (Les Filles d'Olfa), regia di Kaouther Ben Hania
To Kill a Tiger, regia di Nisha Pahuja - ANG
20 Days in Mariupol, regia di Mstyslav Černov - FRA, FEDE

Miglior cortometraggio documentario
The ABCs of Book Banning, regia di Trish Adlesic, Nazenet Habtezghi e Sheila Nevins
The Barber of Little Rock, regia di John Hoffman e Christine Turner
Island in Between, regia di S. Leo Chiang
The Last Repair Shop, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot - FRA, FEDE
Nǎi Nai & Wài Pó, regia di Sean Wang - ANG

Miglior cortometraggio
The After, regia di Misan Harriman
Invincible, regia di Vincent René-Lortie e Samuel Caron
Knight of Fortune, regia di Lasse Lyskjær Noer
Red, White and Blue, regia di Nazrin Choudhury e Sara McFarlane
La Meravigliosa Storia di Henry Sugar (The Wonderful Story of Henry Sugar), regia di Wes Anderson - FRA, FEDE, ANG

Miglior cortometraggio d'animazione
Letter to a Pig, regia di Tal Kantor
Ninety-Five Senses, regia di Jared Hess e Jerusha Hess - ANG
Our Uniform, regia di Yegane Moghaddam
Pachyderme, regia di Stéphanie Clément
War is over! Inspired by the Music of John & Yoko, regia di Dave Mullins - FRA, FEDE


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sabato 9 marzo 2024

OSCAR 2024. LE NOSTRE PREVISIONI



Domenica (domani!) si terrà l'edizione numero 96 degli Academy Awards, volgarmente noti come Premi Oscar!

Come da tradizione, anche quest'anno ci sbilanceremo cercando di indovinare come verranno assegnate le prestigioese statuette dorate.
Qui sotto troverete dunque i pronostici della nostra Redazione: scriveteci i vostri nei commenti!

Se - magari prima di cimentarvi - volete sapere qualcosa di più sui film in concorso, vi basta cliccare sui link che trovate nell'elenco sottostante e leggere le nostre recensioni.
Buona lettura e in bocca al lupo!


Miglior film
American Fiction, regia di Cord Jefferson
Anatomia di una Caduta (Anatomie d'une chute), regia di Justine Triet
Barbie, regia di Greta Gerwig
Lezioni di vita (The Holdovers), regia di Alexander Payne
Killers of the Flower Moon, regia di Martin Scorsese
Maestro, regia di Bradley Cooper
Oppenheimer, regia di Christopher Nolan - FRA, FEDE
Past Lives, regia di Celine Song
Povere Creature! (Poor Things), regia di Yorgos Lanthimos - ANG
La Zona d'Interesse (The Zone of Interest), regia di Jonathan Glazer

Miglior regista
Christopher Nolan - Oppenheimer - FRA, FEDE
Jonathan Glazer - La Zona d'Interesse
Yorgos Lanthimos - Povere Creature! - ANG
Justine Triet - Anatomia di una Caduta
Martin Scorsese - Killers of the Flower Moon

Miglior attrice protagonista
Annette Bening - Oltre l'Oceano (Nyad) - ANG
Lily Gladstone - Killers of the Flower Moon - FRA
Sandra Hüller - Anatomia di una Caduta
Carey Mulligan - Maestro
Emma Stone - Povere Creature! - FEDE

Miglior attore protagonista
Bradley Cooper - Maestro
Colman Domingo - Rustin
Paul Giamatti - Lezioni di Vita (The Holdovers)
Cillian Murphy - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Jeffrey Wright - American Fiction

Miglior attrice non protagonista
Emily Blunt - Oppenheimer
Danielle Brooks - Il Colore Viola
America Ferrera - Barbie - ANG
Jodie Foster - Oltre l'Oceano (Nyad)
Da'Vine Joy Randolph - Lezioni di Vita (The Holdovers) - FRA, FEDE

Miglior attore non protagonista
Sterling K. Brown - American Fiction
Robert De Niro - Killers of the Flower Moon
Robert Downey Jr. - Oppenheimer- FRA, FEDE, ANG
Ryan Gosling - Barbie
Mark Ruffalo - Povere Creature!

Migliore sceneggiatura originale
Justine Triet e Arthur Harari - Anatomia di una Caduta - FRA, ANG
David Hemingson - Lezioni di Vita (The Holdovers) - FEDE
Bradley Cooper e Josh Singer - Maestro
Samy Burch e Alex Mechanik - May December
Celine Song - Past Lives

Migliore sceneggiatura non originale
Cord Jefferson - American Fiction - FRA
Greta Gerwig e Noah Baumbach - Barbie
Christopher Nolan - Oppenheimer - FEDE, ANG
Tony McNamara - Povere Creature!
Jonathan Glazer - La Zona d'Interesse

Miglior film internazionale
Io capitano, regia di Matteo Garrone (Italia)
Perfect Days, regia di Wim Wenders (Giappone)
La Società della Neve (La sociedad de la nieve), regia di Juan Antonio Bayona (Spagna) - ANG
The Teachers' Lounge, regia di İlker Çatak (Germania)
La Zona d'Interesse, regia di Jonathan Glazer (Regno Unito) - FRA, FEDE

Miglior film d'animazione
Spider-Man: Across the Spider-Verse, regia di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson - FRA
Il Ragazzo e l'Airone, regia di Hayao Miyazaki - FEDE, ANG
Elemental, regia di Peter Sohn
Nimona, regia di Nick Bruno e Troy Quane
Robot Dreams, regia di Pablo Berger

Migliore colonna sonora originale
Laura Karpman - American Fiction
John Williams - Indiana Jones e il Quadrante del Destino
Robbie Robertson - Killers of the Flower Moon
Ludwig Göransson - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Jerskin Fendrix - Povere Creature!

Migliore canzone originale
I'm Just Ken (musiche e testo di Mark Ronson e Andrew Wyatt) - Barbie
What Was I Made For? (musiche e testo di Billie Eilish e Finneas O'Connell) - Barbie - FRA, FEDE, ANG
It Never Went Away (musiche e testo di Jon Batiste e Dan Wilson) - American Symphony
Wahzhazhe (A Song for my People) (musiche e testo di Scott George) - Killers of the Flower Moon
The Fire Inside (musiche e testo di Diane Warren) - Flamin' Hot

Miglior montaggio
Laurent Sénéchal - Anatomia di una Caduta
Kevin Tent - The Holdovers (Lezioni di Vita)
Thelma Schoonmaker - Killers of the Flower Moon
Jennifer Lame - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Yorgos Mavropsaridis - Povere Creature!

Miglior scenografia
Sarah Greenwood e Katie Spencer - Barbie - FEDE, ANG
Jack Fisk e Adam Willis - Killers of the Flower Moon
Arthur Max e Elli Griff - Napoleon
Ruth de Jong e Claire Kaufmann - Oppenheimer
James Price, Shona Heath e Zsuzsa Mihalek - Povere Creature!- FRA

Miglior fotografia
Edward Lachman - El Conde
Rodrigo Prieto - Killers of the Flower Moon
Matthew Libatique - Maestro
Hoyte van Hoytema - Oppenheimer - FRA, FEDE
Robbie Ryan - Povere Creature! - ANG

Migliori costumi
Jacqueline Durran - Barbie
Jacqueline West - Killers of the Flower Moon
Janty Yates e Dave Crossman - Napoleon - ANG
Ellen Mirojnick - Oppenheimer
Holly Waddington - Povere Creature! - FRA, FEDE

Miglior trucco e acconciatura
Karen Hartley Thomas, Suzi Battersby e Ashra Kelly-Blue - Golda
Kazu Hiro, Kay Georgiou e Lori McCoy-Bell - Maestro - FRA
Luisa Abel - Oppenheimer
Nadia Stacey, Mark Coulier e Josh Weston - Povere Creature! - FEDE, ANG
Ana López-Puigcerver, David Martí e Montse Ribé - La Società della Neve

Migliori effetti speciali
Jay Cooper, Ian Comley, Andrew Roberts e Neil Corbould - The Creator - FRA
Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima - Godzilla: Minus One - FEDE
Stephane Ceretti, Alexis Wajsbrot, Guy Williams e Theo Bialek - Guardiani della Galassia Vol. 3
Alex Wuttke, Simone Coco, Jeff Sutherland e Neil Corbould - Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno
Charley Henley, Luc Ewen, Martin Fenouillet, Simone Coco e Neil Corbould - Napoleon - ANG

Miglior sonoro
Ian Voigt, Erik Aadahl, Ethan Van Der Ryn, Tom Ozanich e Dean Zupancic - The Creator
Steven A. Morrow, Richard King, Jason Ruder, Tom Ozanich e Dean Zupancic - Maestro
Chris Munro, James H. Mather, Chris Burdon e Mark Taylor - Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno
Willie Burton, Richard King, Gary A. Rizzo e Kevin O'Connell - Oppenheimer - FRA, FEDE, ANG
Tarn Willers e Johnnie Burn - La Zona d'Interesse

Miglior documentario
Bobi Wine: The People's President, regia di Moses Bwayo e Christopher Sharp
The Eternal Memory, regia di Maite Alberdi
Four Daughters (Les Filles d'Olfa), regia di Kaouther Ben Hania
To Kill a Tiger, regia di Nisha Pahuja - ANG
20 Days in Mariupol, regia di Mstyslav Černov - FRA, FEDE

Miglior cortometraggio documentario
The ABCs of Book Banning, regia di Trish Adlesic, Nazenet Habtezghi e Sheila Nevins
The Barber of Little Rock, regia di John Hoffman e Christine Turner
Island in Between, regia di S. Leo Chiang
The Last Repair Shop, regia di Kris Bowers e Ben Proudfoot - FRA, FEDE
Nǎi Nai & Wài Pó, regia di Sean Wang - ANG

Miglior cortometraggio
The After, regia di Misan Harriman
Invincible, regia di Vincent René-Lortie e Samuel Caron
Knight of Fortune, regia di Lasse Lyskjær Noer
Red, White and Blue, regia di Nazrin Choudhury e Sara McFarlane
La Meravigliosa Storia di Henry Sugar (The Wonderful Story of Henry Sugar), regia di Wes Anderson - FRA, FEDE, ANG

Miglior cortometraggio d'animazione
Letter to a Pig, regia di Tal Kantor
Ninety-Five Senses, regia di Jared Hess e Jerusha Hess - ANG
Our Uniform, regia di Yegane Moghaddam
Pachyderme, regia di Stéphanie Clément
War is over! Inspired by the Music of John & Yoko, regia di Dave Mullins - FRA, FEDE


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lunedì 4 marzo 2024

OSCAR 2024. NOMINATION: FILM E REGIA



Finalmente potrebbe vincere il film migliore dell'anno!

Se questa affermazione vi sembra scontata, risalendo indietro solo di 10 anni, diamo un'occhiata a chi ha vinto l'Oscar più importante e a chi, secondo noi, avrebbe dovuto vincere e vi accorgerete che no, non sempre dalla Notte delle Stelle è uscita trionfante la pellicola più meritevole.

2014: 12 anni schiavo non era male, ma The Wolf of Wall Street è riuscito a resistere meglio allo scorrere del tempo.
2015: Birdman in un anno che poteva contare sulla presenza di American Sniper, Boyhood, Grand Budapest Hotel, Whiplash: esito non scandaloso, però....
2016: il dimenticato Spotlight si è imposto sul cult Mad Max: Fury Road e sugli ottimi Revenant, Il ponte delle spie.
2017: il pasticcio Moonlight - La La Land è cosa nota.
2018: Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e Dunkirk erano davvero peggiori di The Shape of Water?
2019: Green Book che batte Roma (ma anche A Star is Born) è un verdetto che grida ancora vendetta.
2020: Parasite, C'era una volta a... Hollywood, 1917 e Joker: ha vinto il primo, ma gli altri probabilmente verranno ricordati più a lungo.
2021: Nomadland si è imposto facilmente in un'edizione dominata dallo spettro Covid e comunque senza titoli di spicco.
2022: chi si ricorda che solo due anni fa CODA si è imposto su Dune e su Il potere del cane?
2023: possibile che quel pastrocchio inguardabile di Everything Everywhere All At Once sia stato considerato più meritevole di Avatar-La Via dell'Acqua e soprattutto di Gli Spiriti dell'Isola e The Fabelmans?

Quest'anno il successo potrebbe arridere a Oppenheimer e al suo regista: finalmente anche l'Academy riconoscerebbe ciò che il pubblico sa già da tempo - che Christopher Nolan è il cineasta che meglio di tutti, negli ultimi anni, ha saputo coniugare successo al botteghino e cinema d'autore.

Non ce ne voglia il buon Martin Scorsese: il suo Killers of the Flower Moon è potente e incisivo nel raccontarci la storia del capitalismo in America; ma pensiamo che la vittoria del collega stavolta sarebbe sacrosanta.

E non ce ne vogliano le tre registe candidate per il miglior film: Justine Triet è già favorita per la sceneggiatura originale, Greta Gerwig non è riuscita ad ottenere la nomina per la regia per la sua Barbie e quindi parte azzoppata nella categoria più prestigiosa, mentre a Justine Song e al suo Past Lives potrebbe essere stato riservato il triste ruolo della comparsa.

Jonathan Glazer dovrebbe far suo l'Oscar per il miglior film internazionale con The zone of interest, The Holdovers di Alexander Payne probabilmente sarà la sorpresa della serata (ma non nelle due categorie che stiamo esaminando in questo post), mentre pensiamo che l'Academy non sia ancora pronta a premiare un regista dissacrante come Lanthimos - soprattutto per un'opera controversa come Poor Things.

Bradley Cooper non sembra avere molte possibilità con il suo Maestro, mentre pochi si sanno spiegare la presenza di American Fiction nella top ten.

Insomma, che vinca il migliore!

Che vinca quindi Oppenheimer: Christopher Nolan se lo meriterebbe.


Miglior film

American Fiction, regia di Cord Jefferson
Anatomia di una caduta (Anatomie d'une chute), regia di Justine Triet
Barbie, regia di Greta Gerwig
The Holdovers - Lezioni di vita (The Holdovers), regia di Alexander Payne
Killers of the Flower Moon, regia di Martin Scorsese
Maestro, regia di Bradley Cooper
Oppenheimer, regia di Christopher Nolan
Past Lives, regia di Celine Song
Povere creature! (Poor Things), regia di Yorgos Lanthimos
La zona d'interesse (The zone of interest), regia di Jonathan Glazer


Miglior regista

Christopher Nolan - Oppenheimer


Jonathan Glazer - The zone of interest


Yorgos Lanthimos - Povere creature! (Poor Things)


Justine Triet - Anatomia di una caduta (Anatomie d'une chute)

Martin Scorsese - Killers of the Flower Moon


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