CINEMA A BOMBA!

mercoledì 28 agosto 2019

VENEZIA 2019. QUANDO IL JOKER SI FA DURO...

La locandina della 76a edizione della Mostra del Cinema di Venezia. 


Il ghigno del Joker incombe su Venezia.

Tra le tante interessanti proposte del ricco cartellone della Mostra del Cinema 2019, quella che spicca maggiormente è proprio quella che narra le vicissitudini del principale antagonista di Batman.

La DC Comics, dopo gli altalenanti esiti dell'Extended Universe - dal punto di vista degli incassi: bene L'Uomo d'Acciaio, Wonder Woman e Aquaman, così così Batman v Superman, Justice League e Shazam!, male Suicide Squad; dal punto di vista della critica: bene solo la pellicola dedicata alla supereroina - cerca un approccio diverso, provando a coniugare cinema d'autore e cinema d'intrattenimento.

Lo fa affidando la regia a Todd Phillipps (quello di Una Notte Da Leoni!) e il ruolo da protagonista al sempre apprezzato Joaquin Phoenix (che proprio a Venezia, nel 2012, aveva ottenuto la prestigiosa Coppa Volpi ex aequo con Philip Seymour Hoffman per The Master di Paul Thomas Anderson).

Dalle prime immagini del trailer, il risultato sembra promettere molto bene.
Vedremo se Phoenix saprà reggere il confronto con Jack Nicholson e Heath Ledger e se Joker avrà meritato di stare nel tabellone principale.
Di sicuro, se ne discuterà molto anche dopo la première lagunare.






Visto che, come tradizione degli ultimi anni, Venezia porta bene a chi ha ambizioni da Oscar (rimanendo solo all'anno scorso, basti pensare a Roma di Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d'Oro, A Star Is Born di Bradley Cooper, La Ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen, First Man di Damien Chazelle, La Favorita di Yorgos Lanthimos), questa volta quali saranno gli altri film dei quali sentiremo parlare anche nei prossimi mesi?

Siamo nel campo delle supposizioni e dei pronostici, ma possiamo affermare che alcune opere attirano l'attenzione più di altre.

Tra queste ci sono le nuove opere di Roman Polański (J'Accuse), Steven Soderbergh (The Laundromat), James Gray (Ad Astra).

La prima tratta l'affaire Dreyfus, il caso giudiziario scoppiato alla fine del XIX secolo che mise allo scoperto un diffuso sentimento antisemita nella società francese e che ispirò un celebre articolo giornalistico dello scrittore Émile Zola.
Il cineasta franco-polacco è una figura piuttosto controversa, ma quando è ispirato lascia sempre il segno.
Speriamo che questo sia il caso.

La seconda racconta lo scandalo dei Panama Papers, cioè quei documenti confidenziali che, una volta hackerati, scoperchiarono un caso di maxi evasione fiscale da parte di facoltosi personaggi pubblici.
Il cast è stellare: Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas, Sharon Stone...; Soderbergh ha una fama tale da potersi permettere qualsiasi progetto personale.

La terza è un film di fantascienza che ha come protagonista Brad Pitt.
Gray non è molto prolifico, ma i suoi lavori sono sempre notevoli: troppo sottovalutato in passato, speriamo che stavolta gli arrida il successo sia di critica che di pubblico.






Tra i più cinefili, c'è molta attesa per La Verité (film d'apertura della Mostra) di Hirokazu Kore'eda - già vincitore della Palma d'Oro a Cannes 2018 con Un Affare di Famiglia -, Ema dell'acclamato cineasta cileno Pablo Larraín, Marriage Story di Noah Baumbach (attenzione: Netflix potrebbe puntarci forte, in ottica Oscar...), About Endlessness dello svedese Roy Andersson (già Leone d'Oro a Venezia 2014), Waiting for the Barbarians del colombiano Ciro Guerra, Wasp Network di Olivier Assayas.

Non ci meraviglierebbe molto trovare questi titoli nel palmarès finale.

Per quel che riguarda gli italiani, ci incuriosisce la trasposizione napoletana del romanzo di Jack London Martin Eden da parte di Pietro Marcello, mentre Mario Martone attualizza Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo e Franco Maresco porta al Lido un documentario sulla mafia.

A proposito di documentari: ce ne sono parecchi in programma.
Quelli fuori concorso sono tutti stuzzicanti, ma occhio a quello di e su Roger Waters, a quelli dei maestri Andrea Segre, Serghei Loznitsa e Alex Gibney, a quello dell'attore Tim Robbins.

Sempre fuori concorso, da notare la presenza di registi del calibro di Gabriele Salvatores, Francesca Archibugi e Costa-Gavras.
I titoli più attesi, però, sono la produzione Netflix The King (con Timothée Chalamet) e Seberg (con Kristen Stewart), mentre la chiusura sarà affidata a The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi (con Mick Jagger).

Nelle sezioni cosiddette collaterali, sta già facendo molto discutere la proiezione di un documentario sulla fashion blogger e influencer Chiara Ferragni, mentre è molta la curiosità intorno all'anteprima delle serie Tv The New Pope di Paolo Sorrentino e ZeroZeroZero (dall'omonimo libro-inchiesta di Roberto Saviano).
Susciterà molte polemiche la presenza di Nate Parker, che presenterà il suo drammatico American Skin assieme a Spike Lee: il giovane cineasta afro-americano ha alle spalle un'accusa mai del tutto chiarita di violenza sessuale; vedremo se l'appoggio del blasonato collega servirà a focalizzare l'attenzione più sul film che sulla sua vita privata.

Come dimenticare, poi, le sezioni dedicate alla realtà virtuale?
Una vera chicca all'interno del programma della Mostra.

Insomma, ce n'è anche quest'anno per tutti i gusti, e la selezione operata dal direttore Alberto Barbera e dal suo staff si è dimostrata ancora una volta eccellente.

Vedremo se pure i membri dell'Academy Award la penseranno così, nei prossimi mesi.




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martedì 27 agosto 2019

VENEZIA 2019. I FILM IN E FUORI CONCORSO

Dall'alto: Joaquin Phoenix è il Joker del film omonimo; Brad Pitt in Ad Astra; una scena di J'Accuse di Roman Polański; Timothée Chalamet in The King; Meryl Streep in The Laundromat di Steven Soderbergh. 

Ci siamo.

Dal 28 Agosto al 7 Settembre si terrà la 76a edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, la più longeva - e ormai probabilmente anche la più prestigiosa - kermesse dedicata alla Settima Arte del mondo.

E noi di CINEMA A BOMBA! ce ne occuperemo per il nono anno consecutivo (come forse ricorderete, il nostro blog è nato proprio in concomitanza della Mostra del 2011).

Qui di seguito vi presentiamo tutte le pellicole, nelle diverse categorie, previste dal ricco cartellone.

Nel post successivo vi segnaleremo quelle che ci sembrano sulla carta le più interessanti.
Possiamo solo anticipare che il direttore Alberto Barbera e il suo staff anche quest'anno hanno fatto un ottimo lavoro.

Nell'attesa, venite a scoprire con noi le opere delle quali si parlerà di più: basta cliccare sui link.

Vedrete che anche a voi verrà una gran voglia di andare a Venezia...






IN CONCORSO

Ad Astra, regia di James Gray (Stati Uniti d'America), con Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Liv Tyler, Donald Sutherland
Babyteeth, regia di Shannon Murphy (Australia), con Ben Mendelsohn
Ema, regia di Pablo Larraín (Cile), con Gael García Bernal
Gloria Mundi, regia di Robert Guédiguian (Francia)
Guest of Honour, regia di Atom Egoyan (Canada), con David Thewlis, Luke Wilson
A herdade, regia di Tiago Guedes (Portogallo, Francia)
J'accuse, regia di Roman Polański (Francia), con Jean Dujardin, Louis Garrel, Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric, Vincent Perez
Jí yuán tāi qī hào, regia di Yonfan (Hong Kong) - film d'animazione
Joker, regia di Todd Phillips (Stati Uniti d'America), con Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz
Saturday Fiction (Lán xīn dà jùyuàn), regia di Lou Ye (Cina)
The Laundromat, regia di Steven Soderbergh (Stati Uniti d'America), con Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas, Sharon Stone, Alex Pettifer, Matthias Schoenaerts
La mafia non è più quella di una volta, regia di Franco Maresco (Italia) - documentario
Marriage Story, regia di Noah Baumbach (Stati Uniti d'America), con Adam Driver, Scarlett Johansson, Alan Alda, Laura Dern, Ray Liotta
Martin Eden, regia di Pietro Marcello (Italia, Germania, Francia), con Luca Marinelli
The Painted Bird (Nabarvené ptáče), regia di Václav Marhoul (Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina)
About Endlessness (Om det oändliga), regia di Roy Andersson (Svezia, Germania, Norvegia)
The Perfect Candidate, regia di Haifaa Al-Mansour (Arabia Saudita, Germania)
Il sindaco del rione Sanità, regia di Mario Martone (Italia)
La vérité, regia di Hirokazu Kore'eda (Giappone, Francia), con Catherine Deneuve, Juliette Binoche, Ethan Hawke - FILM D'APERTURA
Waiting for the Barbarians, regia di Ciro Guerra (Italia, Stati Uniti d'America), con Johnny Depp, Mark Rylance, Robert Pattinson
Wasp Network, regia di Olivier Assayas (Francia, Belgio), con Penélope Cruz, Édgar Ramírez, Wagner Moura, Gael García Bernal

FUORI CONCORSO
Fiction

Adults in the Room, regia di Costa-Gavras (Francia, Grecia), con Valeria Golino
The Burnt Orange Heresy, regia di Giuseppe Capotondi (Stati Uniti d'America, Italia), con Elizabeth Debicki, Mick Jagger, Donald Sutherland - film di chiusura
The King, regia di David Michôd (Regno Unito, Ungheria), con Timothée Chalamet, Joel Edgerton, Robert Pattinson
Mosul, regia di Matthew Michael Carnahan (Stati Uniti d'America)
Seberg, regia di Benedict Andrews (Stati Uniti d'America), con Kristen Stewart, Jack O'Connell, Anthony Mackie, Zazie Beetz, Margaret Qualley, Vince Vaughn
Tutto il mio folle amore, regia di Gabriele Salvatores (Italia), con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono
Vivere, regia di Francesca Archibugi (Italia), con Micaela Ramazzotti, Adriano Giannini, Massimo Ghini, Enrico Montesano

Non fiction

45 Seconds of Laughter, regia di Tim Robbins (Stati Uniti d'America)
Citizen K, regia di Alex Gibney (Regno Unito, Stati Uniti d'America)
Citizen Rosi, regia di Didi Gnocchi e Carolina Rosi (Italia)
Colectiv, regia di Alexander Nanau (Romania, Lussemburgo)
I diari di Angela - Noi due cineasti. Capitolo secondo, regia di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (Italia)
The Kingmaker, regia di Lauren Greenfield (Stati Uniti d'America)
Il pianeta in mare, regia di Andrea Segre (Italia)
Roger Waters: Us + Them, regia di Roger Waters (Regno Unito)
State Funeral, regia di Sergei Loznitsa (Paesi Bassi, Lituania)
Woman, regia di Yann Arthus-Bertrand e Anastasia Mikova (Francia)






Proiezioni speciali

Electric Swan, regia di Konstantina Kotzamani (Francia, Grecia, Argentina)
Eyes Wide Shut, regia di Stanley Kubrick (Stati Uniti d'America, Regno Unito, 1999)
Irréversible - Inversion intégrale, regia di Gaspar Noé (Francia, 2002)
Never Just a Dream: Stanley Kubrick And Eyes Wide Shut, regia di Matt Wells - cortometraggio (Regno Unito)
The New Pope – serie TV, episodi 1x02-1x07 (Italia, Stati Uniti d'America), con John Malkovich, Jude Law, Silvio Orlando
No One Left Behind, regia di Guillermo Arriaga (Messico), con Danny Huston
ZeroZeroZero – serie TV, episodi 1x01-1x02 (Italia, Francia), con Andrea Riseborough, Dane DeHaan, Gabriel Byrne

Eventi speciali

Goodbye Dragon Inn (Bú sàn), regia di Tsai Ming-liang (Taiwan, 2003)

ORIZZONTI
Lungometraggi

Atlantis, regia di Valentin Vasjanovič (Ucraina)
Bik eneich - Un fils, regia di Mehdi M. Barsaoui (Tunisia, Francia, Libano, Qatar)
Blanco en blanco, regia di Theo Court (Spagna, Cile, Francia, Germania)
Borot’mokmedi, regia di Dmitry Mamuliya (Georgia, Russia)
Chola, regia di Sasidharan Sanal Kumar (India)
Giants Being Lonely, regia di Great Patterson (Stati Uniti d'America)
Hava, Maryam, Ayesha, regia di Sahara Karimi (Afghanistan)
Madre, regia di Rodrigo Sorogoyen (Spagna, Francia)
Mes jours de gloire, regia di Antoine De Bary (Francia)
Metri shisho nim, regia di Saeed Roustaee (Iran)
Moffie, regia di Oliver Hermans (Sudafrica)
Nevia, regia di Nunzia De Stefano (Italia)
Pelikanblut, regia di Katrin Gebbe (Germania, Bulgaria)
Qiqiu, regia di Pema Tseden (Cina)
Revenir, regia di Jessica Palud (Francia)
Rialto, regia di Peter Mackie Burns (Irlanda)
Sole, regia di Carlo Sironi (Italia)
Verdict, regia di Raymund Ribas Gutierrez (Filippine)
Zumiriki, regia di Oskar Alegria (Spagna)

Cortometraggi in concorso

Cães que ladram aos pássaros, regia di Leonor Teles (Portogallo)
Le coup des larmes, regia di Clémence Poésy (Francia)
Darling, regia di Saim Sadiq (Pakistan, Stati Uniti d'America)
Delphine, regia di Chloé Robichaud (Canada)
The Diver, regia di Jamie Helmer e Michael Leonard (Francia, Australia)
Fiebre austral, regia di Thomas Woodroffe (Cile)
Give Up the Ghost, regia di Zain Duraie (Giordania, Svezia)
Kingdom Come, regia di Sean Robert Dunn (Regno Unito)
Morae, regia di Kim Kyung-rae (Corea del Sud)
Nach zwei Stunden waren zehn Minuten vergangen, regia di Steffen Goldkamp (Germania)
Sh_t Happens, regia di David Štumpf e Michaela Mihályi (Repubblica Ceca, Slovacca)
Supereroi senza superpoteri, regia di Beatrice Baldacci (Italia)
Roqaia, regia di Diana Saqeb Jamal (Afghanistan, Bangladesh)

Cortometraggi fuori concorso

Condor One, regia di Kevin Jerome Everson (Stati Uniti d'America)
GUO4, regia di Peter Strickland (Ungheria)

SCONFINI

Chiara Ferragni - Unposted, regia di Elisa Amoruso (Italia)
Effetto domino, regia di Alessandro Rossetto (Italia)
Les épouvantails, regia di Nouri Bouzid (Tunisia, Francia)
Il varco, regia di Federico Ferrone e Michele Manzolini (Italia)
American Skin, regia di Nate Parker (Stati Uniti d'America)
Beyond the Beach: The Hell and the Hope, regia di Graeme A. Scott (Regno Unito), documentario su Emergency






VENEZIA CLASSICI

La casa è nera (Khaneh siah ast), regia di Forough Farrokhzad (Iran, 1962)
Le colline di Marlik (Tappehha-ye Marlik), regia di Ebrahim Golestan (Iran, 1964)
La commare secca, regia di Bernardo Bertolucci (Italia, 1962)
Crash, regia di David Cronenberg (Canada, 1996)
Estasi (Ekstase), regia di Gustav Machatý (Cecoslovacchia, Austria, 1933) - film di pre-apertura della Mostra[6]
Estasi di un delitto (Ensayo de un crimen), regia di Luis Buñuel (Messico, 1955)
Francisca, regia di Manoel de Oliveira (Portogallo, 1981)
Il grande gaucho (Way of a Gaucho), regia di Jacques Tourneur (Stati Uniti d'America, 1952)
Maria Zef, regia di Vittorio Cottafavi (Italia, 1981)
Mauri, regia di Merata Mita (Nuova Zelanda, 1988)
La morte di un burocrate (La muerte de un burócrata), regia di Tomás Gutiérrez Alea (Cuba, 1966)
New York, New York, regia di Martin Scorsese (Stati Uniti d'America, 1977)
Nella corrente (Sodrásban), regia di István Gaál (Ungheria, 1963)
Il passaggio del Reno (Le Passage du Rhin), regia di André Cayatte (Francia, Germania, Italia, 1960)
Radiazioni BX: distruzione uomo (The Incredible Shrinking Man), regia di Jack Arnold (Stati Uniti d'America, 1957)
Lo sceicco bianco, regia di Federico Fellini (Italia, 1952)
Snack bar blues (Out of the Blue), regia di Dennis Hopper (Canada, Stati Uniti d'America, 1980)
Strategia del ragno, regia di Bernardo Bertolucci (Italia, 1970)
Tiro al piccione, regia di Giuliano Montaldo (Italia, 1961)
Viburno rosso (Kalina krasnaja), regia di Vasilij Makarovič Šukšin (Unione Sovietica, 1973)

SEZIONI AUTONOME E PARALLELE

SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
In concorso

Jeedar el sot, regia di Ahmad Ghossein (Libano, Francia, Qatar)
Partenonas, regia di Mantas Kvedaravičius (Lituania, Ucraina, Francia)
El príncipe, regia di Sebastian Muñoz (Cile, Argentina, Belgio)
Psykosia, regia di Marie Grahtø (Danimarca, Finlandia)
Rare Beasts, regia di Billie Piper (Regno Unito)
Sayidat albahr, regia di Shahad Ameen (Emirati Arabi Uniti, Iraq, Arabia Saudita)
Tony Driver, regia di Ascanio Petrini (Italia, Messico)

Fuori concorso

Bombay Rose, regia di Gitanjali Rao (India, Regno Unito, Francia) - film d'apertura[7]
Sanctorum, regia di Joshua Gil (Messico, Repubblica Dominicana, Qatar) - film di chiusura[7]

GIORNATE DEGLI AUTORI
In concorso

5 è il numero perfetto, regia di Igort (Italia, Belgio, Francia)
Aru sendō no hanashi, regia di Joe Odagiri (Giappone)
Barn, regia di Dag Johan Haugerud (Norvegia, Svezia)
Bor mi vanh chark, regia di Mattie Do (Laos)
Boże Ciało, regia di Jan Komasa (Polonia, Francia)
Un divan à Tunis, regia di Manele Labidi Labbé (Tunisia, Francia)
Lingua Franca, regia di Isabel Sandoval (Stati Uniti d'America, Filippine)
La Llorona, regia di Jayro Bustamante (Guatemala, Francia)
Un monde plus grand, regia di Fabienne Berthaud (Francia, Belgio)
Seules les bêtes, regia di Dominik Moll (Francia, Germania) - film d'apertura
You Will Die at 20, regia di Amjad Abu Alala (Sudan, Francia, Egitto, Germania, Norvegia)

Fuori concorso

Les chevaux voyageurs, regia di Bartabas (Francia) - film di chiusura

Eventi speciali

Burning Cane, regia di Phillip Youmans (Stati Uniti d'America)
House of Cardin, regia di P. David Ebersole e Todd Hughes (Stati Uniti d'America)
Mio fratello rincorre i dinosauri, regia di Stefano Cipani (Italia, Spagna)
Mondo Sexy, regia di Mario Sesti (Italia)
Il prigioniero, regia di Federico Olivetti - cortometraggio (Italia)
Scherza con i fanti, regia di Gianfranco Pannone (Italia)






MIU MIU WOMEN'S TALES

#17 Shako Mako, regia di Hailey Gates - cortometraggio (Italia, Stati Uniti d'America)
#18 Brigitte, regia di Lynne Ramsay - cortometraggio (Italia, Regno Unito)

NOTTI VENEZIANE

La legge degli spazi bianchi, regia di Mauro Caputo (Italia)
Emilio Vedova: Dalla parte del naufragio, regia di Tomaso Pessina (Italia)
The Great Green Wall, regia di Jared P. Scott (Regno Unito)
Cercando Valentina, regia di Giancarlo Soldi (Italia)
Sufficiente, regia di Maddalena Stornaiuolo e Antonio Ruocco - cortometraggio (Italia)

VENICE VIRTUAL REALITY
In concorso - interattivo

These Sleepless Nights, regia di Gabo Arora (Usa, Canada)/ 20'
Loveseat, regia di Kiira Benzing (Usa) / 60’
Glimpse (Preview), regia di Benjamin Cleary, Michael O’Connor, con Taron Edgerton, Lucy Boynton (Regno Unito, Irlanda) / 6’
Porton Down, regia di Callum Cooper (Regno Unito) / 15’
Bodyless, regia di Hsin-Chien Huang (Taiwan) / 31’
Pagan Peak VR, regia di Ioulia Isserlis, Max Sacker (Germania) / 45’
A Life in Flowers, regia di Armando Kirwin (Usa, Giappone) / 20’
A linha, regia di Ricardo Laganaro (Brasile) / 12’
Inori, regia di Liu Szu-ming, Komatsu Miwa (Taiwan) / 17’
Cosmos Within Us, regia di Tupac Martir (Regno Unito, Lussemburgo) / 45’
Doctor Who The Edge of Time, regia di Marcus Moresby, con Jodie Whitaker, James Goode (Regno Unito) / 30’
Britannia VR: Out of Your Mind, regia di Kim-Leigh Pontin (Regno Unito) / 20’
Downloaded, regia di Ollie Rankin (Canada) / 8’
The Key, regia di Céline Tricart (Usa) / 20’

In concorso - lineare

Battle Hymn, regia di Yair Agmon (Israele) / 11’
Battlescar – Punk was invented by girls, regia di Martin Allais, Nico Casavecchia, con Rosario Dawson (Francia, Usa) / 28’
Daughters of Chibok, regia di Joel Kachi Benson (Nigeria) / 11’
Only the mountain remains [5×1 Project], regia di Chiang Wei-Liang (Taiwan) / 30’
Ghost in the Shell: Ghost Chaser, regia di Hiroaki Higashi (Giappone) / 8’
Passenger, regia di Isobel Knowles, Van Sowerwine (Australia) / 10’
The Waiting Room VR, regia di Victoria Mapplebeck (Regno Unito) / 15’
Black Bag, regia di Qing Shao (Cina) / 12’
VR free, regia di Milad Tangshir (Italia) / 10’
Gloomy Eyes, regia di Jorge Tereso, Fernando Maldonado, con Colin Farrell, Tahar Rahim, Max Riemelt (Francia, Argentina, Taiwan, Usa) / 18’
O [5×1 Project], regia di Qiu Yang (Taiwan) / 23’
Ex Anima Experience, regia di Pierre Zandrowicz, Bartabas (Francia) / 13’

Best of VR – Fuori Concorso

The Collider, regia di May Abdalla, Amy Rose (Regno Unito) / 40’
To the Moon, regia di Laurie Anderson, Hsin-Chien Huang (Taiwan, Usa) / 15’
A Fisherman’s Tale, regia di Balthazar Auxietre, Alexis Moroz (Francia) / 20’
Wolves In The Walls: It’s All Over, regia di Pete Billington, con Jeffrey Wright (Usa) / 20’
Bonfire, regia di Eric Darnell (Usa) / 20’
The Making Of [5×1 Project], regia di Midi Z (Taiwan) / 10’
Eleven Eleven, regia di Mehrad Noori, Michael Salmon, Lucas Taylor (Usa, Regno Unito) / 90’
Le Cri VR, regia di Sandra Paugam, Charles Ayats (Francia) / 15’
Traveling While Black, regia di Roger Ross Williams, Ayesha Nadarajah, Felix Lajeunesse, Paul Raphaël (Usa, Canada) / 20’
Tónandi, regia di Sigur Rós, Sarah Hopper, Mike Tucker, Steve Mangiat (Usa, Islanda) / 30’

Biennale College Cinema VR – Fuori Concorso

Feather, regia di Keisuke Itoh (Giappone) / 12’
Sublimation, regia di Karolina Markiewicz, Pascal Piron (Germania) / 15’
Whispers, regia di Jacek Nagłowski, Patryk Jordanowicz (Polonia) / 21’




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venerdì 9 agosto 2019

I CORTI: LA BALLATA DI BUSTER SCRUGGS, 6 SCENETTE IN CERCA DI AUTORI

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2018
133'
Regia: Joel & Ethan Coen


Che cos'è La Ballata di Buster Scruggs?
Un tentativo fallito di (mini)serie tv rimontato come un lungometraggio?
Oppure un film vero e proprio suddiviso in capitoli?

La produzione targata Netflix e la mancanza di connessioni tra i vari episodi - eccetto l'ambientazione e un paio di tematiche che ricorrono - farebbero propendere per la prima ipotesi.

I fratelli Coen hanno tuttavia giurato e spergiurato che si tratta del secondo caso e hanno tirato in ballo, come fonte di ispirazione, i film italiani ad episodi in voga negli anni Sessanta e Settanta.

Noi di CINEMA A BOMBA!, nel dubbio, li abbiamo considerati come 6 cortometraggi, ognuno a sé stante, e come tali ve li presentiamo.

Comunque sia, il risultato è complessivamente un'opera diseguale e incompiuta.
I registi di Fargo, Il Grande Lebowski e Non è un Paese per Vecchi sinceramente hanno fatto di meglio, in passato.

Il western rimane un genere affascinante e versatile, che il duo affronta in parte con riverito rispetto e in parte con impietosa dissacrazione.

Ecco allora un bizzarro incrocio di musical, film di cowboy e commedia nera, che ha al proprio attivo la fotografia satura del francese Bruno Delbonnel (già artefice dei cromatismi "fiamminghi" del Faust di Sokurov, ricordate?), una sceneggiatura che è valsa l' Osella alla Mostra di Venezia (dove l'opera è stata presentata in anteprima, fiore all'occhiello della piattaforma di streaming online alla kermesse lagunare insieme al capolavoro Roma di Alfonso Cuarón) e la nomination agli Oscar, e i costumi di Mary Zophres (al suo attivo, pellicole quali Il Grande Lebowski, Iron Man 2, Interstellar, La La Land, First Man), anch'essi gratificati con una candidatura agli Academy Award.

Dei 6 capitoli che lo compongono, alcuni sono più riusciti, altri meno.
Di seguito li analizziamo in dettaglio.
Buona lettura!






Tim Blake Nelson nei panni di Buster Scruggs. 

1.1 The Ballad of Buster Scruggs
Con: Tim Blake Nelson, Willie Watson, Tom Proctor, Clancy Brown.

Un pistolero canterino tutto vestito di bianco affronta diversa gente in duello, finché incontra un pistolero armonicista tutto vestito di nero.
Il corto più pulp e grottesco. La conclusiva When a Cowboy Trades His Spurs for Wings è stata candidata all'Oscar per la miglior canzone (ma alla fine ha vinto Shallow, da A Star is Born).


James Franco in Near Algodones

1.2 Near Algodones
Con: James Franco, Stephen Root, Ralph Ineson, Jesse Luken.

Un bandito cerca di rapinare una banca in mezzo al deserto, ma si ritrova due volte con il cappio al collo.
Interessante lo spunto di partenza (specie l'idea del vecchio ricoperto di padelle), ma l'intreccio è un po' inconcludente.
Il protagonista James Franco è una vecchia conoscenza del nostro blog; Stephen Root era apparso in Red State di Kevin Smith.


Liam Neeson in Meal Ticket

1.3 Meal Ticket
Con: Liam Neeson, Harry Melling.

Un vecchio impresario porta in giro per l'America un teatrino in cui fa recitare un giovane senza braccia né gambe.
Il capitolo più cinico e amaro, con un co-protagonista che ricorda da vicino quello de Il Circo della Farfalla.
Liam Neeson lo avevamo recentemente intercettato in Silence di Martin Scorsese, mentre Harry Melling - quasi irriconoscibile - era il cugino Dudley Dursley di Harry Potter.






Tom Waits in All Gold Canyon

1.4 All Gold Canyon
Con: Tom Waits, Sam Dillon.

Un anziano cercatore d'oro trova finalmente un filone, ma un giovane opportunista cerca di portarglielo via.
Ispirato a un racconto di Jack London, è forse il migliore dei 6 corti, merito soprattutto di un grande Tom Waits.
Il celebre "cantattore" californiano esordisce come protagonista, immortalando il personaggio più classico e memorabile del film.


Una scena di The Gal Who Got Rattled

1.5 The Gal Who Got Rattled
Con: Zoe Kazan, Bill Heck, Jefferson Mays, Grainger Hines.

Una ragazza in viaggio con una carovana perde il fratello per colpa del colera, ma quello sarà solo il primo dei suoi problemi.
L'episodio più lirico e tragico, vale essenzialmente per la scena della sparatoria con gli indiani.


Una scena tratta da The Mortal Remains

1.6 The Mortal Remains
Con: Tyne Daly, Brendan Gleeson, Saul Rubinek, Chelcie Ross.

Quattro uomini e una donna su una diligenza guidata da un cocchiere misterioso, diretti verso un albergo immerso nella nebbia.
Conclusione scopertamente allegorica e metafisica.
L'ambientazione western è superflua: la vicenda poteva essere raccontata in qualunque periodo storico, anche in epoca moderna.
Brendan Gleeson è quello del cortometraggio Six Shooter.




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