CINEMA A BOMBA!

mercoledì 30 agosto 2017

VENEZIA 2017. LA CORSA AGLI OSCAR PARTE DAL LIDO

La locandina della 74a Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. 



La 74a edizione della Mostra di Venezia ( qui il programma completo) resterà negli annali come, recentemente, quelle del 2011 e 2016?

Ovviamente lo sapremo a kermesse finita, ma non possiamo non notare che le grandi major di Hollywood già da qualche anno puntino molto - e con successo - su una presenza al Lido per misurare le proprie ambizioni in vista della lunga stagione dei premi cinematografici che culminerà con la Notte degli Oscar.

Pensate a Gravity, vincitore morale degli Oscar 2014; Birdman, trionfatore nel 2015; Il Caso Spotlight, sorpresa del 2016; La La Land, grande sconfitto quest'anno.

Tutti passati per la Laguna.
E - tranne il film con Michael Keaton nel ruolo di giornalista - tutti presentati in apertura di Mostra.

Quest'anno, l'onore di aprire la rassegna è toccato a Downsizing con Matt Damon, Kristen Wiig, Christoph Waltz, Alec Baldwin, Neil Patrick Harris, prima incursione nella fantascienza (satirica) di Alexander Payne - per capirci, è la storia di un uomo che si presta a sottoporsi assieme alla moglie ad un processo di rimpicciolimento per risparmiare le risorse del pianeta; purtroppo per lui, la consorte si tirerà indietro all'ultimo minuto e...

Il cineasta è un habitué degli Oscar: ne ha vinti due per la sceneggiatura originale (per Sideways nel 2005 e per Paradiso Amaro nel 2012) ed è a quota 7 nomination personali finora - di cui una per il miglior film (Paradiso Amaro) e tre per la migliore regia (Sideways, di nuovo Paradiso Amaro e Nebraska nel 2014).

Insomma, stiamo parlando di uno degli autori più apprezzati degli ultimi anni.
Ma non è l'unico presente alla Mostra.






George Clooney non ha bisogno di presentazioni.
Ritorna quest'anno come regista dopo le acclamazioni ricevute nel 2011 per il suo Le Idi di Marzo con Suburbicon - commedia nera che ha al centro una famiglia alle prese con la violenza di una piccola comunità solo apparentemente rispettabile e tranquilla - , opera che vanta i fratelli Coen alla sceneggiatura e un cast composto, tra gli altri, da Matt Damon (il mattatore della rassegna del Lido di quest'anno, come si può notare), Julianne Moore, Oscar Isaac, Josh Brolin.
Probabilmente ne sentiremo parlare abbondantemente in futuro.

Così come per i nuovi lavori di Darren Aronofsky e Guillermo del Toro.

Riguardo al primo - Mother! - vige alla vigilia il più stretto riserbo, ma sembra che si tratti di un horror inquietante nel quale la tranquilla vita di una coppia viene sconvolta dall'arrivo di ospiti inattesi.
Di sicuro c'è il nome dei protagonisti, due star del calibro dei Premi Oscar Jennifer Lawrence (nel 2013) e Javier Bardem (nel 2008), e un cast notevole che comprende Ed Harris, Michelle Pfeiffer, Kristen Wiig, Brian e Domnhall Gleeson.

Di The Shape of Water del secondo si sa, invece, che è ambientato durante la Guerra Fredda e tratta del rapporto tra un'inserviente muta (Sally Hawkins, Golden Globe nel 2009 per Happy Go Lucky e nominata agli Oscar nel 2014 per Blue Jasmine di Woody Allen, che invece fruttò la statuetta a Cate Blanchett) e un mostro anfibio tenuto prigioniero.

L'outsider potrebbe essere Three Billboards Outside Ebbing, Missouri: il Premio Oscar (per Fargo) Frances McDormand promette scintille nella parte di una madre che se la prende con la polizia, rea di non aver fatto abbastanza per trovare l'assassino della figlia.

La nutrita pattuglia di pellicole a stelle e strisce in concorso comprende anche First Reformed di Paul Schrader, regista di American Gigolò con Richard Gere e Il Bacio della Pantera con Nastassja Kinski, ma soprattutto sceneggiatore di Taxi Driver, Toro Scatenato, L'Ultima Tentazione di Cristo di Martin Scorsese e Mosquito Coast di Peter Weir.
Recentemente aveva presentato The Canyons a Venezia 2013 e Dog Eat Dog a Cannes 2016, ma senza lasciare una grande impressione.
Vedremo se con il suo ultimo lavoro saprà risollevarsi.






I film italiani?
Sulla carta non sembrerebbero avere molte chance di vittoria.

Una Famiglia di Sebastiano Riso è su una coppia che aiuta altre coppie che non possono avere figl.
Hannah di Andrea Pallaoro è incentrato sulle vicende di un solo personaggio, una donna matura interpretata dalla sempre bravissima Charlotte Rampling.
Ella & John (The Leisure Seeker), esordio "americano" di Paolo Virzì, è un viaggio on the road con protagonisti due divi del calibro di Helen Mirren e Donald Sutherland.
Ammore e Malavita è un musical (o sceneggiata?) sulla camorra firmato dai Manetti Bros., maestri dei film di genere che ora si confrontano con rappresentanti del "cinema d'autore".

Tra i favoriti della vigilia per il Leone d'Oro troviamo invece autori molto amati dalla critica cinematografica quali Robert Guédiguian, Koreeda Hirokazu e Abdellatif Kechiche (Palma d'Oro per La Vie d'Adèle a Cannes 2013), ma anche uno degli artisti contemporanei più famosi e apprezzati: il dissidente cinese Ai Weiwei porta al Lido Human Flow, documentario che tratta del viaggio di alcuni migranti verso l'Europa.

Riuscirà ad emulare Gianfranco Rosi, che con Sacro GRA riuscì ad aggiudicarsi il riconoscimento più importante di Venezia 2013?

I documentari, in effetti, spesso non vengono considerati quanto meriterebbero, ma occorre notare che negli ultimi anni il genere è stato molto rivalutato - e anche noi di CINEMA A BOMBA! ne promuoviamo la scoperta o riscoperta attraverso la nostra sezione I DOC -, soprattutto dalla Mostra.

Quest'anno, per esempio, troviamo in cartellone Frederick Wiseman (in concorso), uno dei documentaristi più importanti al mondo (Leone d'Oro alla carriera nel 2014), ma anche un ricco e interessante programma nel quale brillano opere su Jim Carrey, Michael Jackson, Valentina Cortese, il compositore Ryuichi Sakamoto, sulla Londra anni Sessanta (con Michael Caine)...
E poi, soprattutto, c'è The Devil And Father Amorth.

Noi della redazione non vediamo l'ora di vedere quest'ultimo per diversi motivi:
1) è un'opera del Maestro William Friedkin;
2) è il suo ritorno dietro alla macchina da presa dopo Killer Joe;
3) avevamo già letto in proposito un avvincente articolo su Vanity Fair scritto dallo stesso autore (lo potete consultare anche voi dal link che abbiamo messo nel post precedente);
4) il regista di L'Esorcista, questa volta, è testimone di un esorcismo vero, effettuato da un vero esorcista (padre Gabriele Amorth).






Sempre al di fuori della selezione ufficiale - lasciando perdere gli ultraviolenti Caniba e Brawl in Cell Block 99 (con un insolito Vince Vaughn) - le opere più interessanti ci sembrano Victoria & Abdul di Stephen Frears con Judy Dench, Zama di Lucrecia Martel (che molti avrebbero voluto in concorso, anche perché c'è una sola donna regista presente), Loving Pablo (su Pablo Escobar) con Javier Bardem e Penélope Cruz, Our Souls At Night con i prossimi Leoni d'Oro alla carriera Jane Fonda e Robert Redford, The Private Life of a Modern Woman con Sienna Miller e Alec Baldwin, il cartoon italiano Gatta Cenerentola, l'anteprima della serie Tv Suburra.

Poi notiamo il ritorno di due autori asiatici di culto (ma in declino da qualche anno): il maestro dei film d'azione John Woo (A Better Tomorrow, Hard Boiled, Nome in Codice: Broken Arrow, Face/Off) e il re degli yakuza movie Takeshi Kitano (Sonatine, il Leone d'Oro 1997 Hana-bi - Fiori di Fuoco, Brother).

Quest'ultimo presenta il terzo capitolo della saga Outrage - il primo non ci era piaciuto molto, il secondo era in competizione alla Mostra 2012 ma non era migliore - e speriamo che questa volta Beat Takeshi abbia ritrovato lo smalto dei tempi migliori.

Nutriamo grandi speranze anche nella sezione dedicata alla VR: per la prima volta una kermesse internazionale di prestigio dedica uno spazio tutto dedicato alla realtà virtuale con film in competizione.
Anteprima di futuro o gioco, poco importa: ci sarà da sbalordirsi e da riflettere.

Insomma, Alberto Barbera ha saputo mettere insieme un programma di sicuro interesse, stuzzicante e frizzante, per tutti i gusti.

Se alla fine riuscirà ad azzeccare di nuovo la formula vincente, chi riuscirà nei prossimi anni a contrastare Venezia come rassegna cinematografica internazionale più importante del mondo?




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martedì 29 agosto 2017

VENEZIA 2017. I FILM IN E FUORI CONCORSO

Dall'alto: le locandine di Mother! di Darren Aronofsky raffiguranti Javier Bardem e Jennifer Lawrence; Julianne Moore e Matt Damon in Suburbicon di George Clooney; ancora Matt Damon (ma questa volta con Kristen Wiig) nel film di apertura Downsizing di Alexander Payne; una scena di The Shape of Water di Guillermo del Toro; il Maestro William Friedkin (a destra) con il vero esorcista padre Gabriele Amorth. 


L'edizione numero 74 della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica sarà all'altezza della precedente?

Lo scorso anno Venezia è stata al centro dei riflettori della cinematografia mondiale grazie ad un programma di sicuro interesse.

Il ricchissimo cartellone poteva vantare pellicole di ottimo livello, tanto è vero che alcune di esse hanno successivamente molto ben figurato anche agli Oscar e si sono rivelate tra le migliori e più acclamate dell'anno.

La La Land ha rubato fin da subito la scena a tutti e successivamente ha conquistato ben 6 Oscar - scippata quella per il miglior film, ha comunque vinto per regia (Damien Chazelle è diventato così il più giovane cineasta di sempre ad aggiudicarsi il riconoscimento!), attrice protagonista (l'ottima Emma Stone), fotografia, scenografia, colonna sonora e canzone - e un record di ben 7 Golden Globe (nessuno mai ne aveva vinti così tanti) su 7 nomination.
Per dirvi l'impatto che ha avuto questo musical, scelto non a caso per aprire (nel migliore dei modi) la kermesse del Lido.

Ma gloria e plausi hanno ricevuto anche Animali Notturni di Tom Ford, La Battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson, Arrival di Denis Villeneuve, Jackie di Pablo Larraín.

Insomma, quello del 2016 è stato un programma veramente ricco, importante e attento alle esigenze di critica e pubblico.

Quest'anno, molti sono i titoli potenzialmente esplosivi.






I riflettori saranno puntati, principalmente, su:
- Suburbicon, diretto da George Clooney, scritto dai fratelli Coen, interpretato da Matt Damon, Julianne Moore, Oscar Isaac, Josh Brolin;
- Downsizing, il film di Alexander Payne che aprirà la rassegna con Matt Damon, Kristen Wiig, Christoph Waltz, Alec Baldwin, Neil Patrick Harris;
- The Shape of Water, ultima fatica di Guillermo del Toro con Sally Hawkins, Michael Shannon, Octavia Spencer, Richard Jenkins, Doug Jones;
- Mother! di Darren Aronofsky con Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson, Ed Harris;
- Human Flow dell'artista dissidente cinese Ai Weiwei;
- First Reformed di Paul Schrader con Ethan Hawke, Amanda Seyfried;
- Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish, John Hawkes, Peter Dinklage;
- Victoria & Abdul di Stephen Frears con Judy Dench;
- The Devil and Father Amorth, attesissimo documentario del Maestro Willam Friedkin.

Ma nel programma monstre allestito da Alberto Barbera siamo sicuri che si nascondano altre perle.

Intanto segnaliamo la sezione competitiva Venice Virtual Reality, la prima in una grande kermesse internazionale tutta dedicata ad opere in realtà virtuale - e vi si sono cimentati anche due registi che in passato erano stati in concorso alla Mostra: Tsai Ming-Liang (nel 2013) e Laurie Anderson (nel 2015).

E, tra le altre cose, il Leone d'Oro alla carriera assegnato a due mostri (in questo caso, si fa per dire) sacri del cinema: Jane Fonda e Robert Redford, che presenteranno fuori concorso Our Souls At Night diretto da Ritesh Batra per Netflix, quarta apparizione insieme dopo La Caccia di Arthur Penn(1966), A Piedi Nudi Nel Parco di Gene Saks (1967), Il Cavaliere Elettrico di Sydney Pollack (1979).

Nel prossimo post entreremo nel dettaglio di Venezia 2017, ma nel frattempo non perdetevi trailer, curiosità e notizie dei titoli in cartellone.

Ecco il programma completo.






IN CONCORSO

Mother!, regia di Darren Aronofsky (Stati Uniti d'America), con Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Domhnall Gleeson, Ed Harris
Suburbicon, regia di George Clooney (Stati Uniti d'America), con Matt Damon, Julianne Moore, Oscar Isaac
The Shape of Water, regia di Guillermo del Toro (Stati Uniti d'America), con Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins, Doug Jones, Octavia Spencer
L'insulte, regia di Ziad Doueiri (Francia, Libano)
La villa, regia di Robert Guédiguian (Francia)
Lean on Pete, regia di Andrew Haigh (Regno Unito), con Steve Buscemi, Chloë Sevigny
Mektoub, My Love: Canto Uno, regia di Abdellatif Kechiche (Francia, Italia)
Sandome No Satsujin (The Third Murder), regia di Koreeda Hirokazu (Giappone)
Jusqu’à la gard, regia di Xavier Legrand (Francia)
Ammore e malavita, regia di Manetti Bros. (Italia), con Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso
Foxtrot, regia di Samuel Maoz (Israele, Germania, Francia, Svizzera)
Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri), regia di Martin McDonagh (Stati Uniti d'America, Regno Unito), con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish, John Hawkes, Peter Dinklage
Hannah, regia di Andrea Pallaoro (Italia, Belgio, Francia), con Charlotte Rampling
Downsizing, regia di Alexander Payne (Stati Uniti d'America) – Film d'apertura - con Matt Damon, Christoph Waltz, Kristen Wiig
Jia Nian Hua (Angels Wear White), regia di Vivian Qu (Cina, Francia)
Una famiglia, regia di Sebastiano Riso (Italia), con Micaela Ramazzotti
First Reformed, regia di Paul Schrader (Stati Uniti d'America), con Ethan Hawke, Amanda Seyfried
Sweet Country, regia di Warwick Thornton (Australia), con Sam Neill
Ella & John (The Leisure Seeker), regia di Paolo Virzì (Italia, Francia), con Helen Mirren, Donald Sutherland
Human Flow, regia di Ai Weiwei (Germania, Stati Uniti d'America) - documentario
Ex Libris - The New York Public Library, regia di Frederick Wiseman (Stati Uniti d'America) - documentario

FUORI CONCORSO

Our Souls at Night, regia di Ritesh Batra (Stati Uniti d'America), con Jane Fonda, Robert Redford
Il signor Rotpeter, regia di Antonietta De Lillo (Italia)
Vittoria e Abdul (Victoria & Abdul), regia di Stephen Frears (Regno Unito), con Judy Dench
La mélodie, regia di Rachid Hami (Francia), con Kad Merad
Outrage Coda, regia di Takeshi Kitano (Giappone) – Film di chiusura - con Takeshi Kitano
Loving Pablo, regia di Fernando León de Aranoa (Spagna, Bulgaria), con Javier Bardem, Penélope Cruz, Peter Sarsgaard
Zama, regia di Lucrecia Martel (Argentina, Brasile)
Wormwood, regia di Errol Morris (Stati Uniti d'America) – miniserie TV - con Peter Sarsgaard, Tim Blake Nelson, Bob Balaban
Diva!, regia di Francesco Patierno (Italia), con Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D’Amico, Isabella Ferrari, Carlotta Natoli, Greta Scarano, Anna Foglietta, Michele Riondino (documentario su Valentina Cortese)
Le fidèle, regia di Michaël R. Roskam (Belgio, Francia, Paesi Bassi), con Matthias Schoenaerts, Adèle Exarchopoulos
Il colore nascosto delle cose, regia di Silvio Soldini (Italia, Svizzera), con Valeria Golino, Adriano Giannini
The Private Life of a Modern Woman, regia di James Toback (Stati Uniti d'America), con Sienna Miller, Alec Baldwin
Brawl in Cell Block 99, regia di S. Craig Zahler (Stati Uniti d'America), con Vince Vaughn, Don Johnson, Udo Kier
Zhuibu (Manhunt), regia di John Woo (Cina, Hong Kong)

DOCUMENTARI

Cuba and the Cameraman, regia di Jon Alpert (Stati Uniti d'America)
My Generation, regia di David Batty (Regno Unito), con Michael Caine
Piazza Vittorio, regia di Abel Ferrara (Italia), con Willem Dafoe
The Devil and Father Amorth, regia di William Friedkin (Stati Uniti d'America), con Padre Gabriele Amorth
This Is Congo, regia di Daniel McCabe (Congo)
Ryuichi Sakamoto: Coda, regia di Stephen Nomura Schible (Stati Uniti d'America, Giappone), con Ryuichi Sakamoto
Jim & Andy: The Great Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton, regia di Chris Smith ((Stati Uniti d'America, Canada)
Happy Winter, regia di Giovanni Totaro (Italia)






EVENTI SPECIALI

Casa d'altri, regia di Gianni Amelio (Italia)
Michael Jackson's Thriller 3D, regia di John Landis (Stati Uniti d'America), con Michael Jackson
Making of Michael Jackson's Thriller, regia di Jerry Kramer (Stati Uniti d'America), con Michael Jackson
L'ordine delle cose, regia di Andrea Segre (Italia)

ORIZZONTI

Napadid Shodan, regia di Ali Asgari (Iran, Qatar)
Espèces menacées, regia di Gilles Bourdos (Francia, Belgio)
The Rape of Recy Taylor, regia di Nancy Buirski (Stati Uniti d'America)
Caniba, regia di Lucien Castaing-Taylor e Verena Paravel (Francia)
Les Bienheureux, regia di Sofia Djama (Francia, Belgio)
Marvin, regia di Anne Fontaine (Francia), con Isabelle Huppert
Invisible, regia di Pablo Giorgelli (Argentina, Brasile, Uruguay, Germania)
Brutti e cattivi, regia di Cosimo Gomez (Italia, Francia), con Claudio Santamaria
Ha ben dod, regia di Tzahi Grad (Israele)
Ha edut, regia di Amichai Greenberg (Israele, Austria)
Bedoune Tarikh, Bedoune Emza, regia di Vahid Jalilvand (Iran)
Los versos del olvido, regia di Alireza Khatami (Francia, Germania, Paesi Bassi, Cile)
La nuit où j'ai nagé (Oyogisugita Yoru), regia di Damien Manivelle e Igarashi Kohei (Francia, Giappone)
Nico, 1988, regia di Susanna Nicchiarelli (Italia)
Krieg, regia di Rick Osterman (Germania)
West of Sunshine, regia di Jason Raftopoulos (Australia)
Gatta Cenerentola, regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone (Italia) - film di animazione
Indir Trénu, regia di Hafsteinn Gunnar Sigurdsson (Islanda, Danimarca, Polonia, Germania)
La vita in comune, regia di Edoardo Winspeare (Italia)

CINEMA NEL GIARDINO

Manuel, regia di Dario Albertini (Italia)
Controfigura, regia di Rä di Martino (Italia, Francia, Marocco, Svizzera), con Valeria Golino, Filippo Timi
Woodshock, regia di Laura Mulleavy e Megan Mulleavy (Stati Uniti d'America), con Kirsten Dunst
Nato a Casal di Principe, regia di Bruno Oliviero (Italia, Spagna)
Suburra - La serie – serie TV (Italia) - presentazione dei primi due episodi - con Alessandro Borghi, Filippo Nigro, Claudia Gerini
Tueurs, regia di François Troukens e Jean-François Hensgens (Belgio, Francia)

VENICE VIRTUAL REALITY

Melita, regia di Nicolàs Alcalà (Stati Uniti d'America)
La camera insabbiata, regia di Laurie Anderson, Huang Hsin Chien (Stati Uniti d'America)
The Last Goodbye, regia di Gabo Arora (Stati Uniti d'America)
My Name is Peter Stillman, regia di Lysander Ashlon, Leo Warner (Regno Unito)
Alice, The Virtual Reality Play, regia di Mathias Chelebourg, Marie Jourdren (Francia)
Arden's Wake Expanded, regia di Eugene YK Chung (Stati Uniti d'America)
Greenland Melting, regia di Nonny De La Pena (Stati Uniti d'America)
Bloodless, regia di Gina Kim (Corea del Sud)
Nothing Happens, regia di Uri Kranot, Michelle Kranot (Danimarca, Francia)
The Dream Collector, regia di Mi Li (Cina)
Snatch VR Heist Experience, regia di Rafael Pavon, Nicolas Alcalà (Stati Uniti d'America), con Rupert Grint
Nefertiti, regia di Richard Mills, Kim-leigh Pontin (Regno Unito)
Proxima, regia di Mathieu Pradat (Francia)
In the Pictures, regia di Qing Shao (Cina)
Dispatch, regia di Edward Robles (Stati Uniti d'America, Regno Unito)
The Argos File, regia di Josema Roig (Stati Uniti d'America)
Gomorra VR – We Own the Streets, regia di Enrico Rosati (Italia), con Marco D’Amore, Salvatore Esposito, Fabio De Caro
Draw Me Close, Chapters 1-2, regia di Jordan Tannahill (Canada, Regno Unito)
The Deserted, regia di Tsai Ming-liang (Taiwan)
I Saw the Future, regia di Francois Vautier (Francia)
Separate Silences, regia di David Wedel (Danimarca)
Free Whale, regia di Zhang Peibin (Cina)

BIENNALE COLLEGE CINEMA VR - FUORI CONCORSO

Chromatica, regia di Flavio Costa (Italia)
On/Off, regia di Camille Duvelleroy, Isabelle Foucrier (Francia)
Denoise (Beautiful Things), regia di Giorgio Ferrero (Italia)

VENICE PRODUCTION BRIDGE – VR (FUORI CONCORSO)

Sens – Part 1, regia di Charles Ayats, Marc-Antine Mathieu (Francia)
Alteration, regia di Jerome Blanquet (Francia)
Naive New Beaters: “Heal Tomorrow”, regia di Romain Chassaing (Regno Unito)
Mule, regia di Guy Shemerdine (Stati Uniti d'America)
Dear Angelica, regia di Saschka Unseld (Stati Uniti d'America)
Miyubi, regia di Félix Lajeunesse, Paul Raphael (Stati Uniti d'America)

SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA

Il cratere, regia Luca Bellino e Silvia Luzi (Italia)
Drift, regia di Helena Wittmann (Germania)
Les garçons sauvages, regia di Bertrand Mandico (Francia)
Körfez, regia di Emre Yeksan (Turchia, Germania, Grecia)
Sarah joue un loup garou, regia di Katharina Wyss (Svizzera, Germania)
Team Hurricane, regia di Annika Berg (Danimarca)
Temporada de caza, regia di Natalia Garagiola (Argentina, Usa, Germania, Francia, Qatar)
Pin Cushion, regia di Deborah Haywood (Regno Unito)
Veleno, regia di Diego Olivares (Italia)

GIORNATE DEGLI AUTORI

Candelaria, regia di Jhonny Hendrix Hinestroza (Colombia, Germania, Norvegia, Argentina)
Il contagio, regia di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini (Italia), con Vincenzo Salemme
Dove cadono le ombre, regia di Valentina Pedicini (Italia)
L'equilibrio, regia di Vincenzo Marra (Italia)
Eye on Juliet, regia di Kim Nguyen (Canada)
Ga'agua, regia di Savi Gabizon (Israele)
Life Guidance, regia di Ruth Mader (Austria)
Looking For Oum Kulthum, regia di Shirin Neshat (Germania, Austria, Italia)
M, regia di Sara Forestier (Francia)
Mai mee samui samrab ter, regia di Pen-ek Ratanaruang (Thailandia, Germania, Norvegia)
Mi hua zhi wei, regia di Pengfei (Cina)
Volubilis, regia di Faouzi Bensaïdi (Marocco, Francia)
13 Carmen, regia di Chloë Sevigny (Italia, Stati Uniti d'America)
14 (The End of History Illusion), regia di Celia Rowlson-Hall (Italia, Stati Uniti d'America)
Agnelli, regia di Nick Hooker (Stati Uniti d'America)
Getting Naked: A Burlesque Story, regia di James Lester (Stati Uniti d'America)
La legge del numero uno, regia di Alessandro D'Alatri (Italia)
Il risoluto, regia di Giovanni Donfrancesco (Italia, Francia)
Thirst Street, regia di Nathan Silver (Stati Uniti d'America), con Anjelica Huston
Il tentato suicidio nell'adolescenza, regia di Ermanno Olmi (Italia)
I'm (Endless Like the Space), regia di Anne-Riitta Ciccone (Italia), con Barbora Bobulova
The Millionairs, regia di Claudio Santamaria (Italia), con Peppe Servillo, Sabrina Impacciatore
Raccontare Venezia, regia di Wilma Labate (Italia, Francia)





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mercoledì 23 agosto 2017

GEORGE A. ROMERO. SURVIVAL OF THE DEAD, L'ISOLA DEGLI ZOMBI-COWBOY

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2009
90'
Regia: George A. Romero
Interpreti: Alan van Sprang, Kenneth Welsh, Kathleen Munroe, Richard Fitzpatrick, Stefano Di Matteo.


Ricordate il Sergente "Nicotine" Crockett (van Sprang), l'infamissimo soldato della Guardia Nazionale che in Diary of the Dead rubava i viveri ai giovani protagonisti?
È vivo e coi pochi commilitoni rimastigli si reca su un'isola considerata "sicura".

Ma sull'isola, che in realtà è infestata di morti viventi, è in corso una faida fra due patriarchi d'origine irlandese: uno che vuole la completa eliminazione degli zombi e l'altro che sogna di trovare prima o poi una cura...

1968: La Notte dei Morti Viventi.
1978: Zombi (Dawn of the Dead).
1985: Il Giorno degli Zombi.
2005: La Terra dei Morti Viventi.
2007: Diary of the Dead.

2009: Survival of the Dead è l'ultimo capitolo della saga inaugurata oltre 40 anni prima e anche l'ultimo film del compianto George A. Romero, maestro dell'horror zombi-politico.

Inizialmente, avrebbe dovuto essere un diretto seguito dell'apprezzato Diary (il cui finale rimaneva un po' in sospeso), poi il regista cambiò idea in corsa e il risultato è stato questo spin-off, con la vicenda che comunque si svolge posteriormente a quella della precedente pellicola.






Romero questa volta rinuncia alla soggettiva per tornare ad una messinscena più tradizionale, mentre lo stile è quello asciutto ed essenziale di sempre.
Ideologicamente è forse il film più disilluso della serie, ma anche uno dei più divertenti, grazie ad inconsuete iniezioni di umorismo nero.

Probabilmente sul modello del collega John Carpenter (il regista di Halloween è un grande appassionato di western), il cineasta newyorkese ha fatto quasi un remake de Il Grande Paese, classico del '58 con con Gregory Peck e Charlton Heston, portando al contempo l'atmosfera molto vicina a quella di The Walking Dead.

Un omaggio alla seguitissima serie tv, da molti considerata la sola degna di raccogliere il testimone lasciato dall'opera romeriana?
Sì e no, perché Romero stesso in una recente intervista aveva espresso un giudizio piuttosto duro su TWD, dichiarando che dopo la bella prima stagione il serial gli sembrava diventato una soap opera.

La "Grande Saga degli Zombi" forse non ha lasciato eredi, ma di certo ha lasciato - con l'improvvisa scomparsa del suo creatore - un ampio vuoto nel cuore dei suoi fan e in generale degli appassionati di horror.
Grazie di tutto, George!




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lunedì 21 agosto 2017

GEORGE A. ROMERO. DIARY OF THE DEAD, RICOMINCIO DA CORPO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2007
92'
Regia: George A. Romero
Interpreti: Michelle Morgan, Josh Close, Shawn Roberts, Alan van Sprang, Greg Nicotero, George A. Romero.
Cammei vocali (versione originale): Quentin Tarantino, Wes Craven, Guillermo del Toro, Simon Pegg, Stephen King.


Senza apparente ragione, i corpi dei morti ritornano in vita, dotati di istinti cannibaleschi.
Un gruppo di studenti di cinematografia sta girando proprio in quel momento un horror amatoriale.

Coinvolti loro malgrado dalla situazione, i ragazzi - accompagnati da un loro professore col vizio della bottiglia - decidono di attraversare il paese filmando con una videocamera la fine dell’umanità.

Ennesimo capitolo della “Grande Saga degli Zombi” firmata dal compianto George A. Romero, Diary of the Dead è il primo vero reboot della serie: la storia ricomincia dall'inizio anziché partire in medias res come accadeva nei capitoli successivi al capostipite La Notte dei Morti Viventi.

Si tratta di un evidente ritorno alle origini per il regista, come evidenzia anche il ricorso ad un budget assai ridotto.
Eppure c'è qualche elemento di novità: è il primo film della saga a generare un seguito diretto (o meglio, uno spin-off: il successivo e definitivo Survival of the Dead); inoltre, per la prima volta, Romero adotta uno stile documentaristico, freddo e minimalista, lontano da quello cui ci aveva abituati.






Gli effetti speciali (ad opera del veterano Greg Nicotero, già in Il Giorno degli Zombi e ne La Terra dei Morti Viventi) sono sempre efficaci, mentre la satira politica - anche questa è una novità - risulta meno esplicita.

Come nelle pellicole precedenti, occhio alle comparsate! Non solo Romero (il capo della polizia) e Nicotero (il chirurgo-zombi): le voci degli speaker televisivi e radiofonici appartengono tutte a superstar legate all'horror e in qualche modo in debito con l'opera del cineasta newyorkese.

Si va da Quentin Tarantino (l'autore di Pulp Fiction e Django Unchained è un fan di Zombi) a Wes Craven (quello di Nightmare), dall'attore Simon Pegg (L'Alba dei Morti Dementi, Le Avventure di Tintin) al romanziere Stephen King, passando per il messicano Guillermo del Toro (co-sceneggiatore della trilogia de Lo Hobbit).

Uscito in Italia – con un ritardo di ben 3 anni – solo in DVD e rititolato Le Cronache dei Morti Viventi, questo 5° capitolo andrebbe quindi visto in lingua originale per poterne gustare tutte le chicche nascoste.

Stesso discorso vale per il successivo Survival of the Dead.
Ma questo ve lo racconteremo nel prossimo post...




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mercoledì 9 agosto 2017

GEORGE A. ROMERO. LA TERRA DEI MORTI VIVENTI, NÉ CON BUSH NÉ CON GLI ZOMBI

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA/Canada, 2005
97'
Regia: George A. Romero
Interpreti: Simon Baker, Dennis Hopper, John Leguizamo, Asia Argento, Eugene Clark, Greg Nicotero, Tom Savini, Edgar Wright, Simon Pegg.


In un futuro prossimo in cui i morti viventi sono la maggioranza della popolazione.
Nelle metropoli fortificate i pochi ricchi se la spassano in grattacieli di lusso, mentre i poveri fanno la fame nei ghetti.
Nel frattempo, un pugno di uomini setaccia l'esterno del perimetro viaggiando dentro una sorta di carro armato e cercando di procurarsi i viveri rimasti...

Sono passati esattamente 20 anni dall'ultimo capitolo della serie: che cosa ha spinto il maestro George A. Romero a tornare ai suoi amati zombi?
Anzitutto, la possibilità di approfondire il tema che più gli è congeniale: l’umanità minacciata dai morti viventi come metafora delle insicurezze e delle colpe di una società egoista, priva di senso e ideali.

E poi la situazione politica degli USA.
Se ai tempi de Il Giorno degli Zombi imperversavano il reaganismo e la sua ingerenza nei paesi latinoamericani, agli albori del nuovo millennio ci sono George W. Bush e le guerre in Medio Oriente.

Un'occasione ghiottissima per il regista più liberal del genere orrorifico, che dimostra di non aver perso un briciolo di smalto né di sarcasmo, non lesinando frecciate né all’Amministrazione in carica (occhio a Dennis Hopper che fa il verso a Donald Rumsfeld, ai tempi Segretario della Difesa) né alle misure antiterrorismo.






Ma la differenza principale rispetto ai film precedenti è il budget.
Con molti più soldi a disposizione rispetto a una volta (quanto sono lontani i tempi di La Notte dei Morti Viventi!), il cineasta newyorkese confeziona una pellicola di serie A con un cast di tutto rispetto.

Oltre al succitato Hopper, si segnalano anche l'australiano Simon Baker (The Mentalist) e la nostra Asia Argento, figlia di quel Dario Argento che negli anni 70 aveva aiutato Romero a rimontare Zombi (Dawn of the Dead) per il mercato europeo.
A proposito di Zombi: occhio al noto attore-truccatore Tom Savini, che ritorna brevemente nei panni del personaggio che aveva proprio in quel film.

Ma quella di Savini non è l'unica comparsata eccellente: sono riconoscibili anche Greg Nicotero (altro famoso make-up artist della serie), e soprattutto Edgar Wright e Simon Pegg (che i nostri lettori possono ricordare per Le Avventure di Tintin), rispettivamente regista-sceneggiatore e sceneggiatore-interprete de L'Alba dei Morti Dementi, divertente parodia degli horror di Romero uscita un anno prima.
George ha ricambiato l'affetto affidando loro la parte di due morti viventi che vengono sfruttati per fare... le foto ricordo!

La Terra dei Morti Viventi è uno dei capitoli più riusciti della saga, piuttosto accessibile anche ai fan non necessariamente di stretta osservanza.




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mercoledì 2 agosto 2017

GEORGE A. ROMERO. IL GIORNO DEGLI ZOMBI, MACELLERIA RUSTICANA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 1985
100'
Regia: George A. Romero
Interpreti: Lory Cardillo, Terry Alexander, Joseph Pilato, Richard Liberty, Greg Nicotero, George A. Romero (non accreditato).


I morti viventi hanno ormai preso il controllo della Terra.
Un gruppo di sopravvissuti si chiude in un bunker sotterraneo dove comanda una pattuglia di soldati fanatici, e dove un folle scienziato compie atroci esperimenti...

Ogni film di zombi ha il proprio decennio di riferimento:
Anni 60 - La Notte dei Morti Viventi, apologo antirazzista (tra le righe).
Anni 70 - Zombi (Dawn of the Dead), evidente critica al consumismo.
Anni 80 - Il Giorno dei Morti, atto d'accusa nei confronti della politica - interna, ma più che altro estera - dell'amministrazione Reagan.

Ma gli 80 rappresentano anche il decennio d'oro del genere horror, specie nella sua variante splatter-gore, la più estrema e sanguinolenta: La Casa, Nightmare e Venerdì 13 - solo per nominare i più noti - escono tutti in quel periodo (il tenebroso Halloween di John Carpenter, altro cineasta "impegnato", è di poco antecedente).






I veri protagonisti di queste pellicole - e Il Giorno dei Morti non fa eccezione - sono i truccatori.
In un'era in cui gli effetti computerizzati erano ancora lontani, questi geni del make-up riuscivano ad ottenere risultati impressionanti utilizzando quello che gli capitava per mano: plastilina, vernice, misture biologiche, budella di maiale acquistate dalla più vicina macelleria...

La maestria di Tom Savini e Greg Nicotero (quest'ultimo fondatore, insieme a Robert Kurtzman e Howard Berger, della premiata ditta KNB) permette a George A. Romero di sfornare il film più violento e politico della serie: in una trucida progressione di ammazzamenti (la strage finale è quasi insostenibile: ma come facevano ad ottenere effetti così realistici?!), il tema antimilitarista emerge lampante.

I soldati sono tutti ottusi e violenti, lo scienziato pazzo è descritto come una sorta di nazista delirante, gli zombi sembrano più vittime che carnefici.
In mezzo a questa umanità degradata, le uniche speranze sono riposte - come nei capitoli precedenti - in una donna e in un afroamericano.

La storia si conclude con un (improbabile) lieto fine, ma Romero avrà tempo di ritornare sui propri passi a distanza di vent'anni con una nuova trilogia, per continuare a raccontare i mali di un paese - l'America come il resto del mondo - sempre più priva di riferimenti e valori.




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