CINEMA A BOMBA!

mercoledì 24 gennaio 2018

OSCAR 2018. LA FAVOLA DI GUILLERMO DEL TORO CONTRO TUTTI

Dall'alto: Sally Hawkins e la creatura anfibia in The Shape of Water di Guillermo del Toro; Frances McDormand in Three Billboards Outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh; una scena da Dunkirk di Christopher Nolan; Saoirse Ronan in Lady Bird di Greta Gerwig; Timothée Chalamet (a sinistra) e Armie Hammer in Call Me By Your Name di Luca Guadagnino. 


Chi è il favorito dell'edizione numero 90 degli Academy Award?

In generale verrebbe da pensare che il film che ha raccolto più nomination possa presentarsi come naturale front-runner.

Se così fosse, The Shape of Water di Guillermo del Toro - già vincitore del Leone d'Oro a Venezia 2017 e di due Golden Globe per la regia e la colonna sonora non molti giorni fa - non avrebbe rivali, forte delle sue 13 candidature.

Ma abbiamo visto nelle scorse edizioni che in un solo caso il film più nominato è stato quello che si è aggiudicato la statuetta più ambita.

Nel 2012, Hugo Cabret di Martin Scorsese aveva perso contro The Artist di Michel Hazanavicius, così com'era successo poi a Lincoln di Spielberg ( 2013) contro Argo, a Gravity contro 12 Anni Schiavo ( 2014), a The Revenant contro Il Caso Spotlight ( 2016) e l' anno scorso a La La Land contro Moonlight - solo nel 2015 Birdman riuscì nell'impresa, partendo però dallo stesso numero di candidature di Grand Budapest Hotel.

E soltanto nel 2012 e nel 2015 il vincitore ha vinto pure il premio per la regia.






La favola romantica del cineasta messicano tra un'inserviente muta e un mostro anfibio se la dovrà vedere con film molto diversi l'uno dall'altro.

Lady Bird è la storia di una ragazza ribelle ed è diretta da Greta Gerwig.
Che è solo la 5a donna candidata alla regia nella storia dell'Academy - l'apripista fu nel 1976 la nostra Lina Wertmüller per Pasqualino Settebellezze, poi seguirono Jane Campion nel 1993 (Lezioni di Piano), Sofia Coppola nel 2003 (Lost in Translation) e Kathryn Bigelow nel 2010 (l'unica finora ad essersi aggiudicata la statuetta, per The Hurt Locker).
5 nomination.

Il dramma bellico Dunkirk di Christopher Nolan è a quota 8.

Il recente vincitore dei Golden Globe, il drammatico Three Billboards Outside Ebbing, Missouri - anch'esso presente e premiato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia - ne ha ricevute 7 (ma non quella per la regia di Martin McDonagh! Va bene che costui un Oscar l'ha già vinto per Six Shooter, però dispiace la sua assenza nella categoria).

A quota 6, due sorprese: L'Ora più Buia-The Darkest Hour (con un Gary Oldman in odore di statuetta nei panni di Winston Churchill) e lo stilosissimo Il Filo Nascosto-The Phantom Thread di Paul Thomas Anderson (con il grande Daniel Day-Lewis nel ruolo di uno stilista che si innamora della sua modella).

Tra i nove in lizza per la migliore pellicola troviamo pure un italiano: Call Me By Your Name (Chiamami Col Tuo Nome), storia di un amore omosessuale diretta da Luca Guadagnino (ricordate A Bigger Splash?).

4 nomine, come Get Out di Jordan Peele, horror - genere piuttosto inconsueto nella categoria (si veda L'Esorcista di William Friedkin) - che però possiede anche risvolti di critica sociale.

Poche speranze per l'impegnato The Post di Steven Spielberg - due nomine solamente, seppure pesanti: per il miglior film, appunto, e per l'immensa Meryl Streep, giunta ormai alla 21a nomination!






Meglio di lei, quest'anno, ha fatto il compositore John Williams: 51 (sì, avete letto bene: 51!), a un passo dal record assoluto di Walt Disney (59).

Altra statistica curiosa: Christopher Plummer - colui che ha sostituito in fretta e furia Kevin Spacey travolto dallo scandalo delle molestie sessuali in All The Money In The World di Ridley Scott - è diventato alla veneranda età di 88 anni l'attore più anziano nella storia dell'Academy ad essere mai stato candidato.

Tra le altre pellicole nominate da notare la presenza dell'adrenalinico Baby Driver, della produzione Netflix Mudbound e persino dell'ultimo film di Hugh Jackman nei panni di Wolverine, Logan (nella categoria della migliore sceneggiatura non originale!), mentre Blade Runner 2049 ha raggranellato ben 5 menzioni tecniche.

Clamorosa e deludente l'assenza di altre pellicole supereroistiche: almeno Wonder Woman - così come la sua regista, Patty Jenkins - avrebbe meritato una menzione.

Vi abbiamo dato solo un assaggio di quello che vi aspetta nel nostro Speciale, che come ogni anno sarà ricco e vi farà conoscere in profondità tutti i film candidati.

Siete pronti?




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domenica 21 gennaio 2018

BOMBCAST: EP. 001 - BOMBCAST!

(Clicca sull'icona per ascoltare/scaricare il file). 


È arrivata la rivoluzione CINEMA A BOMBCAST!

Con l'anno nuovo CINEMA A BOMBA! presenta una nuova sezione, che va ad aggiungersi a I CLASSICI, GLI INEDITI, I CORTI, I DOC, oltre alle anteprime e agli speciali.

In questo 1° episodio facciamo una breve presentazione di quel che offriremo.

Buon ascolto!




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giovedì 18 gennaio 2018

I CORTI: LA LUNA, UN ITALIANO ALLA CORTE PIXAR

(Clicca sulla locandina per vedere il cortometraggio). 

USA, 2011
6'
Regia: Enrico Casarosa


La Luna è il nome di una barchetta su cui viaggiano di notte tre individui: un vecchietto con la barba lunga, un energumeno coi baffi a spazzola e un bambino.
Forse sono italiani (più che parlare, biascicano versi intellegibili) e forse sono una famiglia: nonno, padre e nipote/figlio.

Ma la luna è anche l'obiettivo di questa strana ciurma, il cui compito non è facilmente prevedibile.
Intanto Vecchio e Baffone litigano di continuo, senza accorgersi che il bambino è più saggio e inventivo di loro...






Una storia lineare ma non priva di sorprese e un disegno semplice ma accattivante sono gli ingredienti principali di questo bel corto animato, che ha avuto l'onore di concorrere agli Oscar 2012 nella categoria.

Come sappiamo, a essere premiato fu poi il delizioso The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore, ma questa "sconfitta" non toglie valore all'opera dell'esordiente Casarosa.

Un bel colpo quello del regista genovese, che dopo la gavetta passata come storyboard artist per alcune delle pellicole d'animazione di maggior successo degli ultimi anni (Ratatouille e Up, ma anche L'Era Glaciale e Cars) ha fatto carriera fino a firmare questo piccolo gioiello.

In futuro ci piacerebbe vedere altre sue favole animate; per il momento però possiamo scoprire - o riscoprire - questa bella storia con morale incorporata, forse persino un po' autobiografica.

Chi ha fantasia e crede nei propri sogni può aprire gli occhi anche a chi, da solo, non è in grado di farlo.




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mercoledì 10 gennaio 2018

GOLDEN GLOBE. 3 MANIFESTI PER 4 GLOBI

Dall'alto: Martin McDonagh, Sam Rockwell e Frances McDormand con i Golden Globe vinti per Three Billboards Outside Ebbing, Missouri; Greta Gerwig (al centro) con Saoirse Ronan (a destra); Guillermo del Toro, miglior regista per The Shape of Water; da destra, Dave Franco, James Franco (Tommy Wiseau nel film The Disaster Artist) e il vero Tommy Wiseau. 


Come abbiamo anticipato nel post precedente, la settantacinquesima edizione dei Golden Globe è stata dominata dalle donne.

A seguito delle iniziative #MeToo e Time's Up contro le molestie sessuali e le disparità di trattamento nei posti di lavoro (non solo nel mondo del cinema) le attrici si sono presentate vestite di nero alla cerimonia di consegna dei premi assegnati dalla stampa estera, molte accompagnate da attiviste dei diritti civili, e negli interventi si sono scagliate contro le discriminazioni di genere.

Se l'anno scorso Meryl Streep aveva fatto scalpore attaccando duramente il neo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, questa volta a prendersi la ribalta è stata Oprah Winfrey con un discorso appassionato - qualcuno la immagina già candidata alla presidenza nel 2020 -, sebbene la battuta più incisiva sia stata quella fulminante di Natalie Portman al momento della presentazione dei candidati per la migliore regia (And here are the all-male nominees..., E questi sono i nominati, tutti uomini), battuta che da una parte mette in luce l'assenza di registe nella categorie - e quest'anno non avrebbero sfigurato, per esempio, né Patty Jenkins per Wonder Woman né Greta Gerwig per Lady Bird - ma dall'altro sminuisce un po' la vittoria molto meritata di Guillermo del Toro.

Il suo The Shape Of Water si è aggiudicato altresì il riconoscimento per la migliore colonna sonora (di Alexandre Desplat), ma soprattutto, dopo il Leone d'Oro conquistato a Venezia 2017, lascia l'impressione di essere molto competitivo anche in ottica Oscar.

Il vero trionfatore della serata (a sorpresa) è stato però un altro film passato al Lido nella scorsa edizione: Three Billboards Outside Ebbing, Missouri (Tre Manifesti a Ebbing, Missouri).






La pellicola diretta dal Premio Oscar Martin McDonagh (per il corto Six Shooter, che potete rivedere per intero cliccando sul link) ha conquistato ben quattro premi, per il miglior film drammatico, la sceneggiatura (dello stesso McDonagh, già premiata a Venezia) e i due attori Frances McDormand (straordinaria protagonista) e Sam Rockwell (non protagonista).

Ve lo diciamo già da un po': fare una première alla Mostra del Cinema porta bene (restando ai Golden Globe, ricordiamo che il film di apertura nel 2016, il bellissimo La La Land, aveva poi sbancato vincendo 7 premi su 7 nomination, un record!).

Vedremo all'annuncio delle nomine degli Academy Awards, ma incrociamo le dita per il drammaturgo/regista irlandese.

Se la dovrà vedere, oltre che con il già citato cineasta messicano, con Steven Spielberg (The Post, un film storico-giornalistico sul modello di Spotlight, che solo 2 anni fa aveva vinto l'Oscar come miglior film) e con il Christopher Nolan di Dunkirk, i grandi sconfitti della serata.

Però occhio anche a Greta Gerwig: il suo Lady Bird ha avuto un consenso quasi unanime dalla critica, ma soprattutto ha vinto i premi per la migliore commedia e la migliore attrice in una commedia (Saoirse Ronan, già vista in Grand Budapest Hotel di Wes Anderson).

La stessa regista (che è anche apprezzata interprete cinematografica), dopo le polemiche per la mancata nomina nella categoria potrebbe a furor di popolo prendersi la sua rivincita.






A Hollywood, d'altra parte, le cose stanno cambiando: rappresentanti del genere femminile ora sono protagoniste persino di pellicole supereroistiche (che prima sembravano appannaggio dei soli uomini) e gli stessi film vincitori di questa edizione dei Golden Globe - Three Billboards, The Shape of Water, Lady Bird, ma anche la migliore opera straniera (Oltre la Notte di Fatih Akin con Diane Kruger) - hanno donne forti come personaggi principali.

E probabilmente non è un caso che pure I, Tonya, tratto da un fattaccio di cronaca nera/sportiva al femminile che ha visto coinvolte le due pattinatrici Tonya Harding e Nancy Kerrigan, abbia trovato posto nel palmarès con il riconoscimento ad Allison Janney come migliore interprete non protagonista.

In un contesto così fortemente orientato, sono passate un po' in secondo piano le vittorie tra gli attori protagonisti di Gary Oldman e James Franco, premiati per le interpretazioni, rispettivamente, di Winston Churchill in Darkest Hour e di Tommy Wiseau (una sorta di Ed Wood dei giorni nostri, che è salito sul palco assieme al divo al momento della premiazione regalando al pubblico il momento più surreale di tutta la serata) in The Disaster Artist.

A fare le spese del nuovo corso hollywoodiano, però, sono state soprattutto pellicole che pure hanno toccato tematiche di forte attualità: e così Dunkirk di Nolan (il dramma lacerante e straniante della guerra), The Post di Spielberg (la libertà di stampa), Call Me By Your Name di Luca Guadagnino (l'amore omosessuale), Get Out di Jordan Peele (la questione degli Afroamericani) sono tornate a casa a mani vuote dopo aver cullato a lungo sogni di gloria.

Niente da fare: quest'anno l'ondata rosa ha travolto tutto.




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lunedì 8 gennaio 2018

GOLDEN GLOBE 2018. I VINCITORI

(I Golden Globe) 


E così sono stati assegnati i Golden Globe numero 75.

Tra grandi sorprese, conferme della vigilia, colpi di scena, possiamo anticipare che questo è stato l'anno delle donne: vestite di nero per protestare contro la situazione femminile nel mondo del cinema, protagoniste dei film più acclamati, si sono vendicate per la mancanza di proprie rappresentanti nella categoria dei migliori registi e si sono prese la scena.

Qui di seguito riportiamo tutti i vincitori cinematografici.

Nel prossimo post parleremo più approfonditamente di questa sorprendente e memorabile edizione.






MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri), regia di Martin McDonagh

MIGLIOR FILM COMMEDIA O MUSICALE
Lady Bird, regia di Greta Gerwig

MIGLIOR REGISTA
Guillermo del Toro - La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)

MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO
Frances McDormand - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)

MIGLIORE ATTORE IN UN FILM DRAMMATICO
Gary Oldman - L'ora più buia (Darkest Hour)

MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM COMMEDIA O MUSICALE
Saoirse Ronan - Lady Bird

MIGLIORE ATTORE IN UN FILM COMMEDIA O MUSICALE
James Franco - The Disaster Artist

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE
Coco, regia di Lee Unkrich e Adrian Molina

MIGLIOR FILM STRANIERO
Oltre la notte (Aus dem Nichts), regia di Fatih Akın (Germania)

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Allison Janney - I, Tonya

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Sam Rockwell - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)

MIGLIORE SCENEGGIATURA
Martin McDonagh - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)

MIGLIORE COLONNA SONORA ORIGINALE
Alexandre Desplat – La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
This Is Me - The Greatest Showman (Keala Settle)




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domenica 7 gennaio 2018

GOLDEN GLOBE 2018. LE NOMINATION

(La locandina della 75a edizione dei Golden Globe) 


Come le scorse edizioni hanno evidenziato, quella dei Golden Globe è una rassegna che si sta rivelando più equilibrata e coerente rispetto alla sempre più deludente Notte degli Oscar, da anni inficiata da cerchiobottismo e politically correct.

Se da un lato è pur vero che i premi assegnati dalla stampa estera distinguono in categoria "commedia" e categoria "drammatico", riuscendo quindi ad accontentare un po' tutti, dall'altro c'è da riconoscere che il metro di giudizio pare essere stato finora puramente qualitativo, come dovrebbe essere per ogni competizione cinematografica.

A proposito di qualità, anche quest'anno la rosa dei nominati - con qualche eccezione - non delude le aspettative.






Inziando dai film drammatici (quelli tradizionalmente più considerati), sembrerebbe esserci una sfida a 3: l'acclamatissimo The Shape of Water di Guillermo del Toro (già Leone d'Oro a Venezia a furor di popolo) contro l'epico Dunkirk di Christopher Nolan, con The Post dell'immarcescibile Steven Spielberg come possibile outsider.

Come commedia/musical, invece, The Greatest Showman con l'ex Wolverine Hugh Jackman potrebbe avere qualche chance, ma occhio all'ubiquo James Franco - storico "amico" di CINEMA A BOMBA! dai tempi di Venezia 2011 - che concorre nella doppia veste di attore e regista (con The Disaster Artist).
Tuttavia i favoriti da battere sono due esordi, i super acclamati dalla critica Lady Bird di Greta Gerwig e Get Out/Scappa (chiamatelo horror, film di denuncia, di critica sociale; ma commedia...) di Jordan Peele.

Sorpresa, in lizza ci sono anche due italiani!
Luca Guadagnino - che conosciamo per A Bigger Splash - è in corsa con Call Me By Your Name, Paolo Virzì con Ella & John (per la prova recitativa di Helen Mirren).
In verità le loro probabilità di vittoria sono scarse, però mai dire mai.






Scorrendo la lista dedicata ad attrici e attori, si nota l'ennesima presenza della sottovalutatissima Jessica Chastain: la splendida quarantenne, già "globizzata" nel 2013 per Zero Dark Thirty, ci riprova con Molly's Game, ma deve affrontare una concorrenza agguerritissima nella categoria drammatica (la Hawkins e la McDormand sono molto quotate, per tacere dell'immortale Meryl Streep, giunta alla 31a candidatura!).

Per ciò che riguarda le commedie, Saoirse Ronan (si pronuncia, più o meno, "serscia ronan"; allenatevi: la ragazza ha un grande futuro davanti a sé e ne sentiremo ancora parlare) parte strafavorita, ma dovrà vedersela con Margot Robbie (sì, proprio la bionda di The Wolf of Wall Street e Suicide Squad).

Sul fronte maschile, Daniel Day-Lewis - l'unico attore ad aver mai vinto 3 Oscar come protagonista, l'ultimo nel 2013 per Lincoln - ha annunciato il proprio ritiro dalle scene dopo aver girato Il Filo Nascosto.
Nuovo Globo e magari anche nuovo Oscar in arrivo per lui?
Gary Oldman permettendo...

Decisamente più equilibrata la sfida nelle commedie: potrebbe vincere chiunque, sebbene il già citato James Franco si presenti leggermente favorito.

Tra attori/attrici non protagonisti segnaliamo la presenza di Christopher Plummer per Tutti i Soldi del Mondo.

Piuttosto bizzarra la selezione dell'ultima pellicola di Ridley Scott, ormai celeberrima per la defenestrazione di Kevin Spacey a film già ultimato (a causa dello scandalo delle molestie sessuali scoperchiato recentemente), rimpiazzato in fretta e furia proprio dal collega più anziano: 3 nomination sulla fiducia, visto che al momento dell'annuncio essa doveva ancora uscire al cinema!

Tra queste, anche quella per la regia dello stesso Scott, che ha dovuto rigirare le scene con Plummer a tempo di record: una performance notevole per qualsiasi cineasta; figuratevi per un ottantenne...

Nella categoria dovrà vedersela con il leggendario Steven Spielberg e con i talentuosi Guillermo del Toro, Christopher Nolan (favorito), Martin McDonagh: sfida avvincente!

Tuttavia spicca l'assenza delle donne - ricordiamo che il 2017 è stato l'anno della consacrazione di Patty Jenkins (acclamata regista di Wonder Woman), nonché di Greta Gerwig (Lady Bird) e Dee Rees (la produzione Netflix Mudbound) - mentre Angelina Jolie, per essere considerata, ha dovuto presentare il suo film sotto la bandiera cambogiana (e quindi tra quelli in lingua straniera).

Un'altra assenza grave è quella delle pellicole supereroistiche: non solo la succitata Wonder Woman, ma pure Spider-Man: Homecoming e Justice League sono rimaste a secco di candidature.
E pensare che l'anno scorso Deadpool ne aveva ottenute due...

Come ogni anno, qui sotto potete trovate la lista delle candidature principali insieme a qualche link sfizioso.
E via coi pronostici!






MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name), regia di Luca Guadagnino
Dunkirk, regia di Christopher Nolan
The Post, regia di Steven Spielberg
La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water), regia di Guillermo del Toro
Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri), regia di Martin McDonagh

MIGLIOR FILM COMMEDIA O MUSICALE
The Disaster Artist, regia di James Franco
Scappa - Get Out (Get Out), regia di Jordan Peele
The Greatest Showman, regia di Michael Gracey
I, Tonya, regia di Craig Gillespie
Lady Bird, regia di Greta Gerwig

MIGLIOR REGISTA
Guillermo del Toro - La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)
Martin McDonagh - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Christopher Nolan - Dunkirk
Ridley Scott - Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)
Steven Spielberg - The Post

MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO
Jessica Chastain - Molly's Game
Sally Hawkins - La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)
Frances McDormand - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Meryl Streep - The Post
Michelle Williams - Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)

MIGLIORE ATTORE IN UN FILM DRAMMATICO
Timothée Chalamet - Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
Denzel Washington - Roman J. Israel, Esq.
Tom Hanks - The Post
Daniel Day-Lewis - Il filo nascosto (Phantom Thread)
Gary Oldman - L'ora più buia (Darkest Hour)

MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM COMMEDIA O MUSICALE
Judi Dench - Vittoria e Abdul (Vittoria & Abdul)
Margot Robbie - I, Tonya
Saoirse Ronan - Lady Bird
Emma Stone - La battaglia dei sessi (Battle of the Sexes)
Helen Mirren - Ella & John - The Leisure Seeker (The Leisure Seeker)

MIGLIORE ATTORE IN UN FILM COMMEDIA O MUSICALE
Steve Carell - La battaglia dei sessi (Battle of the Sexes)
Ansel Elgort - Baby Driver - Il genio della fuga (Baby Driver)
James Franco - The Disaster Artist
Hugh Jackman - The Greatest Showman
Daniel Kaluuya - Scappa - Get Out (Get Out)

MIGLIOR FILM DI ANIMAZIONE
Baby Boss (The Boss Baby), regia di Tom McGrath
The Breadwinner, regia di Nora Twomey
Coco, regia di Lee Unkrich e Adrian Molina
Ferdinand, regia di Carlos Saldanha
Loving Vincent, regia di Dorota Kobiela e Hugh Welchman

MIGLIOR FILM STRANIERO
Una donna fantastica (Una mujer fantástica), regia di Sebastián Lelio (Cile)
Per primo hanno ucciso mio padre (First They Killed My Father), regia di Angelina Jolie (Cambogia)
Oltre la notte (Aus dem Nichts), regia di Fatih Akın (Germania)
Loveless, regia di Andrej Zvjagincev (Russia)
The Square, regia di Ruben Östlund (Svezia)

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Mary J. Blige - Mudbound
Hong Chau - Downsizing - Vivere alla grande (Downsizing)
Allison Janney - I, Tonya
Laurie Metcalf - Lady Bird
Octavia Spencer - La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)

MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Willem Dafoe - The Florida Project
Armie Hammer - Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)
Richard Jenkins - La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)
Sam Rockwell - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Christopher Plummer - Tutti i soldi del mondo (All the Money in the World)

MIGLIORE SCENEGGIATURA
Guillermo del Toro e Vanessa Taylor - La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)
Greta Gerwig - Lady Bird
Liz Hannah e Josh Singer - The Post
Martin McDonagh - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Aaron Sorkin - Molly's Game

MIGLIORE COLONNA SONORA ORIGINALE
Carter Burwell - Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)
Alexandre Desplat – La forma dell'acqua - The Shape of Water (The Shape of Water)
Jonny Greenwood – Il filo nascosto (Phantom Thread)
John Williams – The Post
Hans Zimmer – Dunkirk

MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
Home - Ferdinand (Nick Jonas)
Mighty River - Mudbound (Mary J. Blige)
Remember Me - Coco (Miguel)
The Star - The Star-Gli eroi del Natale (Mariah Carey)
This Is Me - The Greatest Showman (Keala Settle)




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