CINEMA A BOMBA!

lunedì 28 aprile 2025

I CLASSICI: GODZILLA II-KING OF THE MONSTERS, LUNGA VITA AL RE

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2019
132'
Regia: Michael Dougherty
Interpreti: Millie Bobby Brown, Kyle Chandler, Vera Farmiga, Ken Watanabe, Sally Hawkins, Bradley Whitford, Charles Dance, David Strathairn.


Una scienziata (Farmiga) e sua figlia adolescente (Brown) vengono rapite da un manipolo di eco-terroristi perché la prima ha inventato un macchinario capace di influenzare il comportamento dei Titani, enormi esseri che abitano il nostro mondo da secoli.

Il marito-padre delle due (Chandler) si unisce alla misteriosa organizzazione Monarch per rintracciarle e salvarle, mentre l'umanità è minacciata da un mostro malvagio che è stato malauguratamente risvegliato.
Per fortuna c'è Godzilla...


Seguito del decoroso Godzilla (2014), primo capitolo del reboot americano dedicato al lucertolone giapponese più amato della storia del cinema, King of the Monsters continua la progressiva "eroicizzazione" del personaggio operata dalla Legendary, da gigante pericoloso a riluttante salvatore.

Dimenticate la versione originale della Toho (vedere ad esempio l'acclamato Godzilla: Minus One): nell'ottica yankee il nostro è praticamente un protagonista coraggioso con cui lo spettatore può identificarsi o comunque per cui fare il tifo.
Non esattamente una versione family-friendly, ma quasi, e a noi piace tantissimo così.

Inoltre, qui si approfondisce la mitologia del Monsterverse - universo interconnesso paragonabile a quelli Marvel/Disney e DC/Warner - e si moltiplica il numero di Titani: oltre a Godzy, si va dall'adorabile "farfalla" Mothra all'ondivago "pterodattilo" Rodan, passando per il temibile "drago" a tre teste Ghidorah.

I dialoghi non sono un granché (non lo sono mai in questo genere di film), ma, oltre a diverse sequenze spettacolari, la sceneggiatura annovera anche alcuni momenti di inaspettato impatto emotivo.
Il più commovente è quello tra il nostro eroe e il dottore giapponese verso la fine, apice dell'épos romantico della pellicola.

E se la performance di Ken Watanabe (ve lo ricordate in Inception?) è forse la migliore del cast, se la cavano bene anche Vera Farmiga (The Departed, L'Uomo sul Treno) e Bradley Whitford (il canuto interprete di Get Out funge qui da spalla "comica").
Meno incisive risultano invece Sally Hawkins (quella di Paddington) e la giovane Millie Bobby Brown (alias Enola Holmes).

L'amato gigante anfibio è poi comparso in un crossover di enorme successo con un altro titano del grande schermo.
Il dittico composto da Godzilla vs. Kong e dal successivo Godzilla e Kong: Il Nuovo Impero probabilmente diventerà una trilogia, ma i fan sperano anche in un 3° capitolo "solista" del lucertolone atomico.

Parabola ecologica-animalista travestita da disaster movie, Godzilla II è un seguito superiore al precedente e uno dei migliori in assoluto della serie, ma chi dice che non si possa fare persino di meglio?
Lunga vita al Re!


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martedì 15 aprile 2025

IL GLADIATORE - IL GLADIATORE II, L'ORIGINALE NELL'ARENA E IL SEGUITO ARENATO


A sinistra, Russell Crowe in Il Gladiatore; a destra, Paul Mescal in Il Gladiatore II



IL GLADIATORE

Regno Unito/USA, 2000
155'
Regia: Ridley Scott
Interpreti: Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Richard Harris, Oliver Reed, Djimon Hounsou.


IL GLADIATORE II

Regno Unito/USA, 2024
148'
Regia: Ridley Scott
Interpreti: Paul Mescal, Pedro Pascal, Denzel Washington, Connie Nielsen, Fred Hechinger, Joseph Quinn.


Una sola nomination (per una categoria tecnica, quella per i migliori costumi) e ovviamente zero Oscar.

Questo è il magro bottino di uno dei film più attesi del 2024, il seguito di Il Gladiatore.

Quest'ultimo, vincitore di cinque premi Oscar nel 2001 (film, attore protagonista, costumi, sonoro, effetti speciali), è considerato una delle pellicole più celebri del nuovo Millennio.

Una colonna sonora riconoscibilissima, interpretazioni magistrali e personaggi iconici (su tutti, Russell Crowe come Massimo Decimo Meridio, Joaquin Phoenix come Commodo, Richard Harris come Marco Aurelio, Oliver Reed come Proximo), i paesaggi delle colline toscane, il senso del regista per le scene spettacolari rendono indimenticabile la vicenda del generale romano caduto in disgrazia e ritornato in auge come combattente nell'arena.

Una rivincita che è piaciuta molto al pubblico, che ne ha decretato un duraturo (e meritato) successo.

Successo non banale: il sottogenere era stato resuscitato dopo un lungo periodo di oblio: nessun produttore aveva voglia di scommettere su un film ad alto budget ambientato nell'Antica Roma dopo le spese spropositate e l'incasso buono ma insufficiente per coprire i costi di Cleopatra (1963).

Ridley Scott, più di vent'anni dopo, ha provato a rinverdire i fasti del suo capolavoro, riprendendo alcuni personaggi del primo film e aggiornando l'epoca storica.

Ambientato durante il principato congiunto di Caracalla e Geta (chiudiamo due occhi sull'impersonificazione dei due imperatori...), Il Gladiatore II narra le vicende del giovane numida Annone (Mescal), che vede conquistare la sua terra dal generale romano Acacio (Pascal) e uccidere sotto i propri occhi l'amata moglie.

Lo stesso Annone verrà ridotto in schiavitù e sarà costretto a combattere nell'arena come gladiatore per conto del ricco mercante Macrino (Washington), trovando così il modo di avere vendetta.

Diciamolo subito: il confronto tra le due pellicole muscoli-e-sandaloni è impietoso nei confronti di quella più recente.

Al netto di un intrattenimento tutto sommato gradevole e di scene dal sicuro impatto visivo, Il Gladiatore II esagera negli effetti speciali in computer grafica, ha una storia meno interessante, una sceneggiatura scialba (il colpo di scena principale è telefonatissimo) e personaggi meno azzeccati.

A parte Pedro Pascal - che offre un'interpretazione convincente e sofferta - infatti Paul Mescal non regge il paragone con Russell Crowe, né riguardo al carisma né riguardo al fisico; Denzel Washington è un grande attore (questo è risaputo), ma qui gigioneggia a tutto spiano in modo irritante; Connie Nielsen è stata ripescata dal primo film, ma il tempo che passa sembra averla riempita più di botox che di rughe (vorremmo sbagliarci, ma così sembra) - dubitiamo che la chirurgia estetica fosse in uso nell'Antica Roma...; Fred Hechinger (Caracalla) e Joseph Quinn (Geta) in due non fanno il Commodo di Joaquin Phoenix.

Lo stesso Ridley Scott, pur padroneggiando le scene d'azione con maestria, sembra aver svolto il compitino per portare a casa un buon incasso, sfruttando l'effetto nostalgia e la curiosità degli spettatori senza troppe remore, sacrificando ovviamente l'aderenza ai fatti storici (alla quale non è mai stato interessato) in favore della solita baracconata in stile hollywoodiano (si veda anche alla voce Napoleon, uno dei film più deludenti degli ultimi anni).

"Avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra", sentenzia ad un certo punto del primo film, com'è noto, il Massimo Decimo Meridio di Russel Crowe.

Niente: dopo Il Gladiatore II dovrà ancora aspettare...



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venerdì 11 aprile 2025

I CLASSICI: HELLBOY, DAL MIO PORTALE... SCATENATO È L'INFERNO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2004
122'
Regia: Guillermo del Toro
Interpreti: Ron Perlman, Selma Blair, Jeffrey Tambor, Doug Jones, John Hurt, Mike Mignola (non accreditato).


Alla fine della seconda guerra mondiale, un piccolo diavoletto rosso arriva nella nostra dimensione attraverso un portale.
Cresciuto dall'amorevole Dott. Broom (Hurt), da adulto è diventato il nerboruto Hellboy (Perlman).

Il nostro guida adesso una squadra segreta di superesseri - composta anche dall'insicura piromante Liz (Blair) e dal riflessivo anfibio Abe (Jones) - che combatte contro le forze del male al servizio del malvagio Rasuptin...


Il 2024 è stato pieno di anniversari: Godzilla ha compiuto 70 anni, le Tartarughe Ninja e il loro amico coniglio Usagi 40 anni... e anche Hellboy ha festeggiato il proprio trentennale!

Creato nel 1994 dal fumettista Mike Mignola (che qui fa un cammeo blink-and-you-miss-it vestito da cavaliere medioevale), il massiccio antieroe rosso deve buona parte del proprio successo ai due adattamenti cinematografici realizzati da Guillermo del Toro, il primo dei quali uscì un ventennio fa in occasione del decennale del personaggio.

Il cinesta messicano due volte premio Oscar dà ampio sfogo alla fantasia tirando fuori tutte le armi del proprio arsenale, creando visivamente un universo fantastico ricco di dettagli, invenzioni, trucchi ed effetti speciali notevoli anche per i tempi.

Il risultato è un'opera diversa da qualsiasi altra pellicola fumetto-derivata di quegli anni, merito anche dei valenti contributi tecnici e di un cast scelto con intelligenza.
Oltre al protagonista Perlman (lo ritroveremo in Drive), perfetto per il ruolo, si distinguono la Blair di Dark Horse e il vecchio Hurt de La Talpa.

Discorso a parte merita il mimo e stand-in Doug Jones (che poi avrebbe interpretato Silver Surfer nel secondo film dei Fantastici Quattro): il suo personaggio è di fatto il prototipo dell'essere acquatico di The Shape of Water, con cui proprio del Toro trionferà agli Oscar 14 anni dopo.

Questo lungometraggio ha avuto un seguito - di nuovo realizzato da GdT - che alcuni considerano migliore dell'originale (un giorno forse recensiremo anche quello) e due sfortunati reboot: il primo, uscito nel 2019, si è rivelato un fiasco di pubblico e critica; il secondo è stato distribuito l'anno scorso nell'indifferenza generale.

I fan possono consolarsi riguardando il primo Hellboy: non solo un riuscito adattamento del fumetto omonimo, ma anche uno dei migliori e più godibili film supereroistici di sempre.


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