CINEMA A BOMBA!

mercoledì 28 agosto 2024

VENEZIA 2024. I FILM IN E FUORI CONCORSO

(La locandina di Venezia 2024) 


Sta per iniziare l'edizione numero 81 della Mostra del Cinema di Venezia!

Quella lagunare è una kermesse alla quale siamo particolarmente affezionati, essendo stata la molla (o la scusa?) con cui demmo vita a questo blog, ormai diversi anni fa.

In tutto questo tempo abbiamo imparato anche alcune regole non scritte, una delle quali è: ad un'edizione particolarmente interessante in termini di proposte - vedi quella dello scorso anno - ne segue in genere una sottotono.

A giudicare dal programma, il 2024 non sembra infatti l'annata migliore della rassegna.
Tuttavia, rispetto al concorrente Festival di Cannes, la Mostra appare comunque maggiormente in salute.

Scorrendo l'elenco delle pellicole in competizione, ciò che più balza all'occhio è quanto sia rappresentata l'Italia, tra autori, produzioni e co-produzioni.
Basterà questa "saturazione tricolore" a permetterci di vincere qualche premio importante? Magari proprio il Leone d'Oro?

Guadagnino, Amelio e compagnia hanno tuttavia una concorrenza non da poco: tra lo spagnolo Almodóvar (per la prima volta alle prese con la lingua inglese) e il cileno Larraín (ricordate El Conde?), il più atteso è probabilmente Todd Phillips col suo seguito di Joker.

Ma, come spesso inopinatamente accade, la selezione più intrigante è quella fuori concorso.
Si comincia (letterlamente: è il film d'apertura) con l'attesissimo secondo capitolo di Beetlejuice, che vede riuniti il visionario Tim Burton e l'eccezionale Michael Keaton.

Si prosegue col nuovo opus del giapponese Takeshi Kitano (l'avevamo lasciato ad Outrage) e col ritorno del controverso Harmony Korine (speriamo che il suo nuovo film sia migliore di Spring Breakers), ma l'hype è tutto per Jon Watts, regista dell'ultima trilogia Spider-Man.
La sua ultima fatica, Wolfs, vede duettare la coppia di superdivi George Clooney e Brad Pitt, ed è giustamente una delle pellicole più in vista della rassegna.

Un altro grande atteso è Kevin Costner, che porta al Lido la seconda parte del suo ambiziosissimo Horizon, il cui primo capitolo aveva avuto un'accoglienza discreta alla Croisette.
Dati gli scarsi incassi che sta riscontrando al botteghino, gli auguriamo che stavolta vada meglio.

Nelle categorie "minori" in programma segnaliamo inoltre la presenza del 2 volte premio Oscar Alfonso Cuarón con una miniserie thriller e la proiezione di cortometraggi firmati da autori come Marco Bellocchio (lo avevamo incontrato proprio a Venezia anni fa, ricordate?) e Nicolas Winding Refn (sì, quello che dopo Drive non ne ha più azzeccata una).

Come andrà questa edizione della Mostra? Lo scopriremo strada facendo.
Rimanete sintonizzate/i per scoprire, come sempre, i vincitori e per i nostri consueti commenti conclusivi!

Nel frattempo, leggete l'elenco sottostante e cliccate sui link per maggiori approfondimenti.


In concorso
Ainda estou aqui, regia di Walter Salles (Brasile, Francia)
Ap'rili, regia di Dea K'ulumbegashvili (Georgia, Francia, Italia)
Babygirl, regia di Halina Reijn, con Nicole Kidman (Stati Uniti d'America)
The Brutalist, regia di Brady Corbet (Stati Uniti d'America)
Campo di battaglia, regia di Gianni Amelio (Italia)
Diva Futura, regia di Giulia Louise Steigerwalt (Italia)
Harvest, regia di Athina Rachel Tsangari (Regno Unito, Stati Uniti d'America, Germania)
Iddu - L'ultimo padrino, regia di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (Italia, Francia)
Joker: Folie à Deux, regia di Todd Phillips (Stati Uniti d'America)
Jouer avec le feu, regia di Delphine e Muriel Coulin (Francia)
Kill the Jockey, regia di Luis Ortega (Argentina, Spagna, Messico, Danimarca)
Kjærlighet, regia di Dag Johan Haugerud (Norvegia)
Leurs Enfants après eux, regia di Ludovic e Zoran Boukherma (Francia)
Maria, regia di Pablo Larraín (Cile, Italia, Germania)
Mò shì lù, regia di Yeo Siew Hua (Singapore, Taiwan, Francia, Stati Uniti d'America)
The Order, regia di Justin Kurzel (Stati Uniti d'America)
Queer, regia di Luca Guadagnino (Italia, Stati Uniti d'America)
Qīngchūn: Guī, regia di Wang Bing (Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi)
The Room Next Door, regia di Pedro Almodóvar (Spagna)
Trois Amies, regia di Emmanuel Mouret (Francia)
Vermiglio, regia di Maura Delpero (Italia, Francia, Belgio)

Fuori concorso
Baby Invasion, regia di Harmony Korine (Stati Uniti d'America)
Beetlejuice Beetlejuice, regia di Tim Burton, con Michael Keaton e Monica Bellucci (Stati Uniti d'America) - film d'apertura
Broken Rage, regia di Takeshi Kitano (Giappone)
Cloud, regia di Kiyoshi Kurosawa (Giappone)
Finalement, regia di Claude Lelouch (Francia)
Maldoror, regia di Fabrice Du Welz (Belgio, Francia)
L'orto americano, regia di Pupi Avati (Italia)
Phantosmia, regia di Lav Diaz (Filippine)
Il tempo che ci vuole, regia di Francesca Comencini (Italia, Francia)
Wolfs - Lupi solitari (Wolfs), regia di Jon Watts, con George Clooney e Brad Pitt (Stati Uniti d'America)
Horizon: An American Saga – Chapter 2, regia di Kevin Costner (Stati Uniti d'America)

Cortometraggi
Allégorie citadine, regia di Alice Rohrwacher e JR (Italia, Francia)
Beauty Is Not a Sin, regia di Nicolas Winding Refn (Italia, Danimarca)
Se posso permettermi - Capitolo II, regia di Marco Bellocchio (Italia)

Serie
Los años nuevos, regia di Rodrigo Sorogoyen – serie TV, 10 episodi (Spagna)
Disclaimer, regia di Alfonso Cuarón – miniserie TV, 7 puntate (Stati Uniti d'America, Messico)
Familier som vores, regia di Thomas Vinterberg – miniserie TV, 7 puntate (Danimarca, Svezia, Regno Unito)
Leopardi - Il poeta dell'infinito, regia di Sergio Rubini – miniserie TV, 2 puntate (Italia)
M. Il figlio del secolo, regia di Joe Wright – serie TV, 8 episodi (Italia)


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venerdì 2 agosto 2024

I CLASSICI: L'ESORCISTA DEL PAPA, AL MIO SEGNALE... SPAVENTATE L'INFERNO

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA/UK/Spagna, 2023
103'
Regia: Julius Avery
Interpreti: Russell Crowe, Daniel Zovatto, Alex Essoe, Franco Nero.


1987. Padre Gabriele Amorth (Crowe), ex partigiano diventato presbitero e poi esorcista ufficiale del Vaticano, viene mandato dal papa (Nero) in Spagna per risolvere un caso di possessione demoniaca.

La vittima da liberare è un bambino che si è da poco trasferito in un antico maniero insieme alla madre e alla sorella maggiore.
Ma la location non è casuale, come Gabriele scoprirà trovando l'accesso alle segrete...


Chissà che cosa avrebbe pensato il vero Gabriele Amorth di questo film, liberamente ispirato ad alcuni suoi libri autobiografici.
E chissà quale sarebbe stato il giudizio di William "Maestro" Friedkin, essendo palese la derivazione stilistica dal suo lungometraggio più noto, L'Esorcista.

I due, massimi esperti sull'argomento (uno nella realtà, l'altro nella finzione), si conobbero e divennero amici in tarda età, realizzarono insieme il documentario The Devil and Father Amorth, ma morirono entrambi prima di poter vedere questo biopic, uscito appena un anno fa.

Il primo, noto anche per alcune bizzarre esternazioni (arrivò ad affermare che Maurizio Crozza, lo yoga e Harry Potter sono emanazioni del Maligno!), era dotato di un certo senso dell'umorismo e avrebbe potuto trovare divertente questa narrazione romanzata della propria vita.
Il secondo, che abbiamo conosciuto e non era sempre tenero nei giudizi sulle altrui opere, probabilmente no.

La pellicola parte bene con un prologo a Tropea e un setting interessante, ma si sfilaccia strada facendo in un crescendo di cliché e inverosimiglianze che la fanno sprofondare a tratti nel ridicolo (involontario?) e - per quanto la durata sia contenuta - nella noia.
La convenzionalità della messa in scena viene però in parte riscattata dalla performance di due membri del cast.

Russell Crowe sembra preso benissimo e il suo divertimento è contagioso.
Imperdibile vederlo girare su una lambretta che sembra minuscola rispetto alla sua stazza e recitare con un fortissimo accento italiano, o addirittura direttamente in un italiano un po' stentato (il doppiaggio è buono, cosa purtroppo sempre più rara, ma per apprezzare al meglio la dimensione camp dell'opera è consigliata caldamente la versione originale).

Benché poco più di una comparsa, anche Franco Nero risulta incisivo: il suo personaggio, che forse è Giovanni Paolo II o forse no, si concede almeno un momento cult nel finale.
C'è da chiedersi piuttosto come mai, nonostante la sua lunghissima relazione con l'attrice brittanica Vanessa Redgrave, l'ex Django non abbia ancora imparato a parlare bene l'inglese.

Un po' Il Gladiatore (c'è pure un momento in cui il protagonista si staglia sul Colosseo) e un po' il succitato L'Esorcista, questo lungometraggio dovrebbe piacere molto ai fan di Crowe, che gigioneggia, fa battute ("Il Diavolo odia l'umorismo", dice il suo personaggio ad un certo punto), offre una recitazione a tratti anche intensa e in definitiva dà un senso ad una produzione che altrimenti non avrebbe molto di interessante da offrire.
È forse la sua migliore interpretazione da Les Misérables.

Occhio alla scena finale: suggerisce che L'Esorcista del Papa possa avere un seguito o addirittura trasformarsi in un franchise.
Non sarebbe spassoso vedere Russell mentre combatte i diavoli in giro per il mondo, magari stavolta brandendo un gladius insieme alla croce?

Ecco, a questa idea balzana il vero Padre Amorth nell'Aldilà potrebbe davvero farsi una grassa risata.


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