I CLASSICI: JASON X, VENERDI' 13 PORTA MALE ANCHE NELLO SPAZIO
USA, 2002
93'
Regia: James Isaac
Interpreti: Kane Hodder, Lexa Doig, Chuck Campbell, Lisa Ryder, Peter Mensah, David Cronenberg.
Oggi. Il mostruoso omicida Jason Voorhees (Hodder) è tenuto in ostaggio dal governo e bramato dal Dottor Wimmer (Cronenberg) come oggetto di studi, a causa della propria immortalità.
Riesce a liberarsi, ma finisce ibernato insieme a una bella ragazza (Doig).
Anno 2455. I due vengono ritrovati dall'equipaggio di un'astronave e portati a bordo. Ovviamente Jason si riprende ed è pronto a uccidere ancora...
Come liberarsi di un assassino che non può morire?
Dei vari franchise orrorifici degli anni 80 - la trilogia di Evil Dead di Sam Raimi (ossia La Casa, La Casa 2 e L'Armata delle Tenebre, senza contare il prologo Within The Woods e la tv series di prossima uscita), Halloween di John Carpenter e Nightmare di Wes Craven - Venerdì 13 è quello che ha ricevuto meno favori da parte della critica.
Meno originale (la derivazione dalla pellicola di Carpenter è palese), più rozza e forse anche più truculenta delle sue omologhe, la serie inaugurata dal carneade Sean S. Cunningham nel 1980 deve la propria popolarità principalmente all'immagine del suo protagonista.
Un killer con la maschera da hockey e la predilezione per motoseghe e altri armi da taglio non poteva che entrare di diritto nella storia del cinema horror, specie tra il pubblico degli adolescenti che ha eletto il suo interprete più frequente - l'imponente stuntman Kane Hodder, qui alla sua quarta e finora ultima apparizione nei panni di Jason - al rango di attore di culto.
Scritto da un appassionato di Alien (si vede anche troppo) e diretto da un tecnico degli effetti speciali caro a David Cronenberg (il che spiega la comparsata del regista canadese nel prologo), Jason X - la X sta a indicare che è il 10° capitolo - si differenzia dai film precedenti per due ragioni: l'ambientazione fantascientifica e l'abbondante dose di autoironia.
Nonostante - o forse proprio per merito di - dialoghi demenziali, scenografie improbabili (la stazione orbitante con i grattacieli), trucchi dilettantistici, costumi al risparmio (benché la storia sia ambientata in un futuro remoto tutti i personaggi vestono come negli anni 90), vari buchi narrativi e assurdità scientifiche (se nello spazio il suono non si propaga, come fanno i protagonisti a sentire le esplosioni?), c'è molto pane per i denti degli appassionati del cinema trash.
Tra le scene cult segnaliamo quella in cui a una bionda viene congelata e quindi frantumata la faccia su un bancone da laboratorio e la trasformazione di Jason in Super-Jason, con tanto di corazza e maschera argentata.
Ma la migliore è la simulazione olografica che omaggia i primi film della serie, con la presenza di due sexy campeggiatrici virtuali che tentano di distrarre e rallentare Jason, e in cui Hodder si diverte a ripetere, parodiandola, la sua famigerata sleeping-bag murder scene da Venerdì 13-Parte VII.
Il merito che riconosciamo a opere come questa è principalmente la capacità di non prendersi sul serio, caratteristica che dovrebbe essere fondamentale di tutti i film dell'orrore.
Meno metaforico di Freddy Kruger e più iconico di Michael Myers, Jason Voorhees è un protagonista senza troppe pretese, un anti-eroe che ammazza chiunque gli capiti a tiro, meglio se si tratta di teenager libidinosi (ricordate il filone degli horror "moralistici" di cui vi avevamo parlato qui?).
Jason X non è un capolavoro ma forse è il migliore dei vari Venerdì 13.
Di certo ne consigliamo la visione in lingua originale, così da non perdersi battute come quella della ragazza che, poco prima di essere risucchiata nello spazio, esclama: "This sucks on so many levels!"
Buon Halloween da CINEMA A BOMBA! e ricordate: almeno questa notte evitate campeggi e... astronavi.
Non si sa mai...
Etichette: Cronenberg, Evil Dead, Halloween, Hodder, James Isaac, Jason X, L'Armata delle Tenebre, La Casa, La Casa 2, Nightmare, Venerdì 13, Within The Woods