Le Tartarughe Ninja della serie animata originale.
Quattro giovani tartarughe antropomorfe, chiamate coi nomi degli artisti del Rinascimento (Leonardo, Michelangelo, Raffaello e Donatello), vengono addestrate nell'arte ninja da un vecchio e saggio topo umanoide.
Vivono nelle fogne di New York e hanno come unici amici una bella giornalista televisiva e un vigilante con la maschera da hockey.
I loro principali avversari sono un criminale vestito da samurai mascherato e un alieno che pare un grosso cervello rosa.
Ah, quasi dimenticavamo: hanno una vera e propria ossessione per la pizza.
Questa idea strampalata è stata - a cavallo tra gli anni 80 e 90 - la chiave di un successo planetario, che dura ancora oggi e periodicamente si rinnova.
L'origine è un fumetto "adulto" e violento, opera degli artisti indipendenti Kevin Eastman e Peter Laird, ma il picco di popolarità è dovuto a
Tartarughe Ninja alla Riscossa, leggendaria serie televisiva a cartoni adattata per un pubblico di bambini.
A cementarne la fama sono stati, oltre ai vendutissimi giocattoli, anche 5 film girati in
live action per il grande schermo.
Ve li recensiamo tutti di seguito.
Pronti? Mondo pizza! Allora diamoci dentro!
Tartarughe Ninja alla Riscossa (1990)
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
New York City. La giornalista televisiva April O'Neil (Judith Hoag) indaga sull'incremento di criminalità che sta colpendo la città, non sapendo che la causa è l'attività del Clan del Piede guidato dallo spietato Shredder.
Quando i cattivi cercano di farla fuori, in suo soccorso arrivano dalle fogne 4 Tartarughe Ninja addestrate dal topo Splinter, che a loro volta si alleano con Casey Jones (Elias Koteas), vigilante mascherato dal cuore d'oro.
Il titolo è quello della serie tv, ma questo adattamento - pur conservando alcuni elementi del cartone - è quello che più si avvicina al fumetto originale.
Le atmosfere sono infatti piuttosto cupe e i combattimenti sufficientemente brutali.
All'attivo ci sono soprattutto gli stupefacenti costumi di Jim Henson (il "papà" dei
Muppet) e il montaggio della compianta Sally Menke (futura e assidua collaboratrice di
Quentin Tarantino).
Notevole anche la scenografia: questa New York - ricostruita quasi interamente in studio - è degna della Gotham City di
Batman.
Nonostante alcune cose meno convincenti, come la fotografia sgranata e la spaesata April di Judith Hoag, è forse il miglior adattamento del
franchise, di certo il preferito dai fan della prima ora.
Un plauso a chi riesce a scovare la comparsata
"hitchcockiana" del co-creatore Kevin Eastman (indizio: è verso la fine, vicino al camioncino dei rifiuti).
Tartarughe Ninja II - Il Segreto di Ooze (1991)
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Dopo gli eventi del primo film, le Tartarughe cercano una nuova casa e la trovano in una stazione della metro in disuso.
Intanto Sheredder è tornato, deciso a utilizzare il liquido mutogeno per creare dei supersoldati.
I quattro giovani ninja, aiutati come sempre dal maestro Splinter e dalla bella giornalista April O'Neil (Paige Turco), cercano di fermarlo e al contempo di scoprire finalmente l'origine della propria mutazione.
Per alcuni è il capitolo migliore della prima trilogia; se non il più riuscito lungometraggio in assoluto, è di sicuro quello che meglio bilancia i toni
dark del precedente con gli elementi più leggeri e umoristici dei cartoni.
Dopo uno spassoso incipit, il film si dipana strizzando spesso l'occhio alla serie animata: la coppia di umanoidi creata da Shredder è una variante di Bebop e Rocksteady, lo scienziato è una specie di Baxter meno folle, nella sceneggiatura originale compariva persino l'alieno Krang (questa scena poi non fu girata).
Memorabile la canzone
Ninja Rap di Vanilla Ice, mentre Paige Turco è una April per certi versi migliore della precedente.
Tartarughe Ninja III (1993)
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
Dopo aver trovato a un mercatino dell'usato un antico scettro magico, April (Paige) si ritrova catapultata nel Giappone medioevale.
Le Tartarughe Ninja tornano indietro nel tempo per salvarla, ma dovranno anche porre fine a una guerra civile alimentata dall'infido consigliere di uno Shogun.
Questa terza pellicola sta alla prima come
L'Armata delle Tenebre stava a
La Casa, non solo per l'espediente del viaggio temporale.
Se nella trilogia di Sam Raimi si completava la progressiva transizione da
horror a commedia, qui la cupezza del lungometraggio originale lascia il posto una volta per tutte al tono fanciullesco e "cartoonistico" delle serie tv.
Ritorna il Casey Jones di Elias Koteas e viene confermata Paige Turco come April (è un bene).
L'ambientazione nel Giappone feudale è invece l'idea più originale del film, che per il resto non regala sorprese.
Divertente e più adatto ai bambini, ma nel complesso inferiore al precedente, anche perché uscì quando la
turtlemania era già in fase calante.
Tartarughe Ninja (2014)
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
In cerca di uno
scoop, la cronista televisiva April O'Neil (Megan Fox) si imbatte nelle Tartarughe Ninja, che col loro maestro-ratto Splinter vivono nelle fogne di NYC.
Insieme scoprono che il famigerato Clan del Piede che sta terrorizzando la città è guidato dal temibile samurai Shredder, a sua volta coadiuvato da un ex-ricercatore diventato imprenditore milionario (William Fitchner).
La bella giornalista, con la complicità di un collega vanesio ma generoso (Will Arnett), aiuta quindi i suoi nuovi amici mutanti a fermare i piani criminali dei malvagi.
Dopo oltre 20 anni, i
Teenage Mutant Ninja Turtles tornano sul grande schermo.
I protagonisti non sono più figuranti nascosti in costumi di gomma, ma CGI realizzati con la tecnica del
motion capture (la stessa di
Polar Express, per intenderci).
Peccato che la mano del produttore Michael Bay si senta anche troppo: a tratti questo
remake/reboot sembra l'ennesimo film dei
Transformers, con le Tartarughe al posto dei "robotoni".
Infatti il risultato è una pellicola fracassona, spettacolare, iperbolica, però solo moderatamente divertente.
Come nuova April, la Fox si rivela una scelta sorprendentemente buona, ma la migliore aggiunta del cast è il comico canadese Arnett (voce di Batman in
The LEGO Movie, ricordate?) nei panni del collega giornalista Vernon.
Curiosità: Kevin Eastman è accreditato nei titoli di coda nel ruolo di un "dottore", ma non l'abbiamo individuato.
Che il suo
cameo sia finito tagliato nel montaggio?
Tartarughe Ninja - Fuori dall'Ombra (2016)
(Clicca sulla locandina per vedere il trailer).
Con l'aiuto dello scienziato pazzo Baxter Stockman, Shredder evade e usa il liquido mutogeno per trasformare due teppistelli scemotti nei suoi scagnozzi.
Il suo obiettivo è recuperare quattro manufatti che, messi insieme, apriranno un portale inter-dimensionale che permetterà a un alieno megalomane di conquistare la Terra.
I Turtles si mettono in mezzo, nuovamente coadiuvati dai giornalisti April (Megan Fox) e Vern (Will Arnett), e stavolta anche con l'aiuto di Casey (Stephen Amell), sbirro con la passione per l'hockey.
Questa seconda parte del dittico-
reboot sta alla precedente come
Il Segreto di Ooze stava a
Tartarughe Ninja alla Riscossa (il film, non il cartone): nel complesso risulta più divertente e vi si possono trovare maggiori collegamenti alla storica serie animata.
Fanno infatti la prima apparizione ufficiale in
live action tanto gli imbranati scagnozzi Bebop & Rocksteady quanto il mostruoso cervellone Krang.
Inoltre ritorna Casey Jones, stavolta interpretato dal protagonista di
Arrow (la serie tv "sorella" di
The Flash e Supergirl).
Di buono ci sono una regia meno confusionaria e qualche brillante riferimento cinematografico (il volo senza paracadute è un palese omaggio a
Point Break); per contro, i dialoghi sono poco ispirati ed è presente lo Shredder più "maffo" mai apparso sul grande schermo.
Da segnalare infine il nuovo cammeo di Eastman in stile
Stan Lee (è il consegna-pizze che compare all'inizio).
E adesso?
Dopo 5 pellicole, 3 serie a cartoni (oltre a quella del 1987 ce ne sono state
una nel 2003 - curata dal co-creatore Peter Laird - e
una nel 2012) e un telefilm di breve durata (1998), il futuro dei più amati anfibi antropomorfi sembra essere
un altro lungometraggio animato (il precedente
risale al 2007).
Peccato, perché il
reboot prodotto da Bay e compagnia, per quanto non memorabile, meriterebbe un terzo capitolo.
Comunque sarà, la cosa positiva è che l'interesse nei confronti dei TMNT sia ancora vivo e vegeto.
Ora e sempre...
Cowabunga!
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