CINEMA A BOMBA!

martedì 24 dicembre 2024

I CLASSICI: MERRY LITTLE BATMAN, ROBIN SALVA IL NATALE

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2023
94'
Regia: Mike Roth
Voci originali: Luke Wilson, Yonas Kibreab, James Cromwell, Fred Tatasciore, David Hornsby, Carmine Infantino.


Gotham City, Vigilia di Natale.
Robin (Kibreab) - alias Damian Wayne, figlio unigenito di Batman (Wilson) - viene lasciato solo a casa.

In assenza di suo papà, gli toccherà vestire i panni di Piccolo Batman per difendere la città dal Joker e dagli altri super-cattivi.
Per questo, avrà bisogno anche del maggiordomo Alfred (Cromwell)...


Uscito l'anno scorso, questo lungometraggio a cartoni è già diventato un classico.
Certo, l'ambientazione natalizia non è una novità per l'Uomo Pipistrello, ma diversamente da - per esempio - Batman-Il Ritorno, qui il tono è ovviamente molto più "festivo" e molto meno cupo.

L'animazione e la grafica sono semplici ma efficaci, il ritmo sufficientemente sostenuto e alla sceneggiatura non mancano le battute divertenti (la migliore è quella su Talia al Ghul, madre di Robin, nel finale).

Nella versione originale si segnalano le voci di Luke Wilson (fratello di Owen, quello di Midnight in Paris), nei panni di un Batman insolitamente barbuto, e James Cromwell (il contadino di Babe-Maialino Coraggioso) in quelli di Alfred.

Un Piccolo Batman per un Grande Bat-Natale - questo il titolo italiano - è un film consigliato in particolare ai tanti fan del Cavaliere Oscuro, ma godibile per tutta la famiglia.


Se volete leggere altre recensioni a tema, qui sotto trovate l'elenco di quelle delle precedenti Vigilie (e pre-Vigilie), in ordine cronologico: scriveteci nei commenti le vostre preferenze!
BUON NATALE dall'intera Redazione di CINEMA A BOMBA!

Vigilia 2012: Una Poltrona per Due.
Vigilia 2013: National Lampoon's Christmas Vacation.
Vigilia 2014: Canto di Natale di Topolino.
Vigilia 2015: Star Wars-Holiday Special.
Pre-Vigilia 2016: Iron Man 3.
Vigilia 2017: Festa in Casa Muppet.
Vigilia 2018: Silent Night, Deadly Night III.
Vigilia 2019: Nightmare Before Christmas.
Pre-Vigilia 2020: Rudolph, il Cucciolo dal Naso Rosso.
Vigilia 2020: Polar Express.
Vigilia 2021: A Very Murray Christmas.
Vigilia 2022: Guardiani della Galassia: Holiday Special.
Vigilia 2023: The Christmas Aliens.
Pre-Vigilia 2024: Deadpool & Kidpool Help SickKids.


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lunedì 23 dicembre 2024

I CORTI: DEADPOOL & KIDPOOL HELP SICKKIDS, CI PENSA IL BABBO NATALE DELLA MARVEL

(Clicca sui Deadpool per vedere il cortometraggio). 

USA, 2024
2'
Regia: Ryan Reynolds (non accreditato)
Interpreti: Ryan Reynolds, Inez Reynolds, Lynda Carter.


Deadpool (R.Reynolds) e la piccola Kidpool (I.Reynolds) hanno sostituito - diciamo così - Babbo Natale e devono portare i doni ai bambini malati.
Ma da soli non ce la possono fare, così chiedono aiuto a Lynda Carter, la Wonder Woman dello storico telefilm degli anni 70...


2016 - Deadpool.
2017 - Deadpool: No Good Deed.
2018 - Deadpool 2.
2024 - Deadpool & Wolverine.

Questa è ufficialmente la 5a apprizione in 8 anni del Mercenario più logorroico della Marvel, creato oltre 30 anni fa dal fumettista Rob Liefeld e come sempre interpretato da Ryan Reynolds (in verità l'attore di Detective Pikachu qualche anno prima aveva già vestito i panni di una versione alternativa del personaggio, nel primo film "solista" di Wolverine).

Qui l'antieroe mascherato è affiancato da una versione "mini" di se stesso (interpretata dalla figlia di Ryan, che riprende il ruolo di Deadpool & Wolverine) e dalla mitica Lynda Carter, che avevamo visto le ultime volte in un episodio di Supergirl e nella scena post-credits di Wonder Woman 1984 (un cammeo che lasciava presagire un seguito che non è mai stato fatto e probabilmente non si farà mai).

Ma lo scopo di questo improbabile trio non è solo strapparci qualche sana risata; in realtà il cortometraggio in questione è un promo benefico, ideato per raccogliere fondi destinati a SickKids, associazione che - come il nome suggerisce - si occupa di bambini malati tramite un ospedale fondato a Toronto nel lontano 1875.

Una buona causa che fa onore a chi la sostiene, ma anche un'occasione per vedere il popolarissimo Deadpool in una versione finalmente family friendly (o quasi: le parolacce sono opportunamente "beepate"!).
Il che alimenta l'annoso dibattito sulla necessità o meno di un'eventuale edulcorazione del personaggio, specie a seguito della sua acquisizione da parte della Disney.

Di certo gli spettatori di questo minifilm hanno di che divertirsi, in particolare per i commenti meta del protagonista, che non risparmia frecciate alla concorrenza DC, rea del cattivo trattamento riservato alle star - e ai fan - del defunto Extended Universe (con un riferimento indiretto al già leggendario Cavillrine, ossia la geniale comparsata dell'ex Superman Henry Cavill nel sopraccitato D&W).

Riuscito mix di beneficienza e umorismo non esattamente corretto, Deadpool & Kidpool Help SickKids è un buon antipasto per il pranzo - o la cena - della previgilia.
E per ulteriori corti e lungometraggi natalizi, vi rimandiamo alle recensioni degli scorsi anni (qui sotto): leggetele tutte e scriveteci nei commenti qual è la vostra preferita!

Vigilia 2012: Una Poltrona per Due.
Vigilia 2013: National Lampoon's Christmas Vacation.
Vigilia 2014: Canto di Natale di Topolino.
Vigilia 2015: Star Wars-Holiday Special.
Pre-Vigilia 2016: Iron Man 3.
Vigilia 2017: Festa in Casa Muppet.
Vigilia 2018: Silent Night, Deadly Night III.
Vigilia 2019: Nightmare Before Christmas.
Pre-Vigilia 2020: Rudolph, il Cucciolo dal Naso Rosso.
Vigilia 2020: Polar Express.
Vigilia 2021: A Very Murray Christmas.
Vigilia 2022: Guardiani della Galassia: Holiday Special.
Vigilia 2023: The Christmas Aliens.


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lunedì 16 dicembre 2024

I CLASSICI: WONKA, LA FAVOLA DI CIOCCOLATA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA/UK, 2023
116'
Regia: Paul King
Interpreti: Timothée Chalamet, Hugh Grant, Calah Lane, Keegan-Michael Key, Olivia Colman, Simon Farnaby, Sally Hawkins, Rowan Atkinson.


Il giovane Willy Wonka (Chalamet) arriva in una città con un sogno: aprire una cioccolateria gourmet.

Ma deve fare i conti col cartello del cioccolatai, i quali - invidiosi e preoccupati della sua concorrenza - hanno a libro paga la polizia e la Chiesa locali.

Tuttavia il nostro può contare su due strani alleati: una ragazzina in cerca della propria madre (Lane) e uno scorbutico folletto Oompa-Loompa (Grant)...


Uscito un anno fa coi favori della critica, questo è il terzo adattamento per il grande schermo del classico letterario La Fabbrica di Cioccolata di Roald Dahl.
In verità è una storia originale prequel, che ha più in comune con la pellicola originale del 1971 con Gene Wilder che non col successivo remake di Tim Burton con Johnny Depp.

Ne sono autori il regista King e il co-sceneggiatore/attore Farnaby, ossia lo stesso team dei due Paddington, come al solito coadiuvati dal produttore David Heyman (quello dei film di Harry Potter).

La loro versione del personaggio - complice l'insolita scelta di affidarne il ruolo all'ubiquo Chalamet di Dune - è sobria, family-friendly, quasi "disneiana".
Questo Wonka è più giovane, forse meno eccentrico e di certo meno inquietante di quello immortalato dai predecessori.

Ma sottostante la superficie "leggera", la pellicola serba un'anima satirica, non lesinando frecciatine alla società dei consumi, alle corporazioni economiche, alle forze dell'ordine e alle istituzioni ecclesiali.

Oltre al protagonista, nel cast si segnalano Grant in un ruolo agli antipodi del libraio di Notting Hill e Key, metà del duo comico americano Key & Peele (l'altro è il regista premio Oscar di Get Out).
Occhio anche ai cammei di Hawkins (dopo i fasti di The Shape of Water) e di Atkinson (alias Mr. Bean).

A metà strada tra musical fiabesco e commedia di buoni sentimenti, con un pizzico di neo-realismo (i dolci che si vedono nel film sono veri e sono stati realizzati appositamente da una maître chocolatier italiana!), Wonka è un gradevolissimo lungometraggio adatto a tutti.

E chissà che guardandolo, in attesa dell'inevitabile seguito, non vi venga voglia - come è successo a noi - di prepararvi una bella tazza di cioccolata calda.


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giovedì 12 dicembre 2024

CIVIL WAR, LA GUERRA CIVILE DEL FUTURO E' OGGI


(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



USA, 2024
109'
Regia: Alex Garland
Interpreti: Kirsten Dunst, Wagner Moura, Cailee Spaeny, Stephen McKinley Henderson, Jesse Plemons, Nick Offerman.


In un futuro prossimo gli Stati Uniti non sono più uniti: a scontrarsi in una guerra civile ogni giorno che passa sempre più violenta sono le forze rimaste fedeli al legittimo governo, i secessionisti di Texas e California, gli Stati del Nord-Ovest e l'alleanza del Sud guidata dalla Florida.

Un gruppo di giornalisti decide di intraprendere un pericolosissimo viaggio attraversando il fronte dei combattimenti per recarsi a Washington, allo scopo di intervistare in esclusiva il presidente (Offerman): ne fanno parte una celebre fotoreporter (Dunst), una giovanissima fan di questa (Spaeny), uno scanzonato giornalista (Moura) e il loro anziano collega (McKinley Henderson).

Si inoltreranno nel cuore di tenebra di un'America dilaniata dai conflitti.

Oscar 2016. A contendersi l'ambita statuetta per gli effetti speciali ci sono dei colossi del calibro di Mad Max: Fury Road, The Martian-Sopravvissuto, The Revenant-Redivivo, Star Wars: Il risveglio della Forza.

A spuntarla, però, molto a sorpresa, è il più piccolo dei film in lizza, Ex Machina, dell'esordiente Alex Garland (già sceneggiatore di 28 giorni dopo e Sunshine di Danny Boyle), cupo e freddo triangolo tra due uomini e un robot in tutto e per tutto assomigliante ad una donna.

Garland verrà acclamato in seguito anche per Annihilation con Natalie Portman, confermandosi così come uno degli autori di fantascienza (spesso horror) più ineteressanti e originali degli ulimi anni.

Anche Civil War è fantascientifico, ma è ancora più disturbante perchè gli Stati Uniti di questo futuro distopico sono molto simili agli Stati Uniti (e al mondo occidentale) attuali: le divisioni e le differenze esasperate dalla crisi economica, sociale, morale, sono trasversali, si frantumano e si ricompongono in modo diverso in una ricerca continua e spasmodica di un avversario, di un nemico da battere e da abbattere.

In fondo Trump, con la sua retorica incendiaria, non ha fatto altro che assecondare tendenze già in atto da tempo e troppo sbrigativamente liquidate con la dicotomia "ceti urbani istruiti e liberal" contro "ceti rurali ignoranti e bigotti": le ultime elezioni presidenziali hanno dimostrato una realtà diversa, ben più complessa.

Garland riesce perfettamente a cogliere le contraddizioni, il nichilismo, lo spaesamento e lo straniamento dinnanzi ad un mondo sempre più difficile da comprendere, un mondo che cambia troppo velocemente e che mette tutto in discussione.

Sì, è disturbante Civil War perchè ci fa rendere conto che la guerra civile del futuro la stiamo vivendo, gli uni contro gli altri, armati, già oggi.


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domenica 8 dicembre 2024

I CLASSICI: AMADEUS, 40 ANNI DI MISTERO


(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



USA, 1984
160' (Director's cut: 180')
Regia: Miloš Forman
Interpreti: F. Murray Abraham, Tom Hulce, Elizabeth Berridge, Simon Callow, Roy Dotrice, Christine Ebersole, Jeffrey Jones, Roderick Cook, Charles Kay, Vincent Schiavelli, Cynthia Nixon.


Mozart.
Mozart.
Mozart!

A Vienna non si parla d'altro: è arrivato in città un giovanotto (Hulce) esuberante, volgare, irriverente che sta incantando tutti con la propria musica.

E' un ex bambino prodigio e ora un compositore dal talento e dalla personalità strabordanti.

Se ne accorge suo malgrado il pio Antonio Salieri (Murray Abraham), compositore più anziano e ben inserito nell'ambiente della corte imperiale, roso dalla gelosia e dall'invidia e nello stesso tempo affascinato dalle opere del rivale.

I piani dell'italiano per carpirne i segreti e i tentativi per cercare di screditarlo tuttavia gli si ritorceranno contro e il rimorso per aver causato la morte del genio lo tormenterà fino alla fine dei suoi giorni.

Quarant'anni fa usciva uno dei film biografici e di ambientazione storica più influenti di tutti i tempi, fonte di ispirazione per numerosi registi anche in tempi recenti (si veda, a tal proposito, il notevole Il Boemo).

Un grande successo di pubblico in tutto il mondo, 8 Oscar l'anno dopo - film, regia (seconda statuetta per il cecoslovacco Miloš Forman dopo quella conquistata nel 1976 per Qualcuno volò sul nido del cuculo), attore protagonista (Murray Abraham, che si è affermato sul co-protagonista Tom Hulce), sceneggiatura non originale, scenografia, costumi, trucco e acconciatura, sonoro); purtroppo non fotografia -, il merito di aver reso di nuovo popolarissimo - una sorta di pop star - il musicista salisburghese e di aver fatto riemergere il nome di Antonio Salieri.

Beh, se vogliamo essere sinceri, il trattamento riservato a quest'ultimo non è stato proprio dei migliori: la pellicola si basa non su fatti storici - sembra che in realtà Mozart e Salieri si stimassero a vicenda, tanto è vero che uno dei figli del primo divenne discepolo del secondo - bensì su una pièce teatrale dello stesso sceneggiatore del film (Peter Shaffer), a sua volta ispirata probabilmente da un dramma poetico di Aleksandr Puškin.

La popolarità di Amadeus ha contributio a cementare l'idea di un'accesa rivalità tra i due musicisti, rivalità che è entrata nell'immaginario collettivo e della quale abbiamo trovato un'eco persino nello straordinario Oppenheimer di Christopher Nolan.

Fastosi costumi, scenografie, trucchi ed acconciature, le musiche immortali di Mozart, le interpretazioni degli attori (sopra le righe quella di Tom Hulce, tormentata quella di F. Murray Abraham), la regia maestosa di Miloš Forman (oltre a Qualcuno volò sul nido del cuculo, vi consigliamo di riscoprire Ragtime, Valmont, Larry Flynt-Oltre lo scandalo, Man on the Moon, L'ultimo Inquisitore)... Tutto sembra funzionare perfettamente in Amadeus.

E pensare che Forman, in fase di riprese, ebbe i suoi bei grattacapi.

Esule negli Stati Uniti a seguito della repressione sovietica della Primavera di Praga del 1968, il regista decise di ritornare in patria per girare numerose scene nella capitale e a Kroměříž, sempre tenuto sott'occhio dalla polizia che ne spiava ogni singola mossa, dato il suo stigma di "nemico del comunismo".

Non il modo migliore per lavorare serenamente...

Ma anche questo fatto ha contribuito ad alimentare quell'aura di mistero che circonda il film ancora oggi.

Se vi capita di girare di sera nei vicoli di quella città magica che è Praga potrebbe succedervi di sentire le note del Don Giovanni di Mozart.

Ma se invece risuonasse il Requiem e vedeste una figura incappucciata e mascherata aggirarsi con passo furtivo e leggero, datevela a gambe!



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