CINEMA A BOMBA!

lunedì 24 marzo 2025

I CLASSICI: THE LINCOLN LAWYER, OBIEZIONE ACCOLTA

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2011
118'
Regia: Brad Furman
Interpreti: Matthew McConaughey, Marisa Tomei, Ryan Philippe, William H. Macy, Michael Peña, John Leguizamo, Frances Fisher, Bryan Cranston.


Los Angeles. Lo spregiudicato avvocato Mickey Haller (McConaughey) viene ingaggiato per difendere il rampollo di una famiglia facoltosa (Philippe), accusato di aver brutalmente aggredito una escort.

Ben presto, il nostro capisce che forse le cose non sono come sembrano e che la somiglianza di questo caso con un altro suo caso precedente potrebbe non essere una coincidenza...


Se state guardando l'omonima (e bella) serie tv su Netflix, oppure siete fan del romanziere giallista Michael Connelly, potrebbe farvi piacere riscoprire questo legal thriller di qualche anno fa.

Vi si trova, tra gli altri, McConaughey prima di Killer Joe - e del premio Oscar - e Tomei prima di diventare l'amata zia May di Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe.

Adattato con dovizia di dettagli e diretto con passo svelto (pure troppo), il film potrebbe risultare un po' difficile da seguire, ma è fedele al libro da cui è tratto (Connelly stesso se ne disse entusiasta) e ha tutte le carte in regola per piacere agli appassionati del genere.

La parte più interessante è il dilemma etico del protagonista: tutti hanno diritto ad un avvocato difensore, ma qual è il confine tra dovere professionale e connivenza?

Il film risponde alla domanda lasciando intendere che gli avvocati siano in effetti degli squali, ma dotati di un proprio codice.

Un lungometraggio da (ri)scoprire, che siate fan della serie oppure no.


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lunedì 17 marzo 2025

I CLASSICI: MEGALOPOLIS, LA CADUTA DELL'IMPERO AMERICANO


(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 



USA, 2024
138'
Regia: Francis Ford Coppola
Interpreti: Adam Driver, Nathalie Emmanuel, Giancarlo Esposito, Aubrey Plaza, Jon Voight, Shia LaBeouf, Laurence Fishburne, Taila Shire, Jason Schwartzmann, Dustin Hoffman, Grace VanderWaal, Balthazar Getty.


In un futuro non troppo lontano gli Stati Uniti d'America sono in un periodo di forte decadenza economica, morale, sociale.

In tale contesto di incertezza e smarrimento, il sogno di un giovane e geniale architetto, Cesar Catilina (Driver), di reinventare la megalopoli di New Rome utilizzando un materiale in grado di "vivere" e di adattarsi anche al tempo, si scontra con la visione più pragmatica del poco popolare sindaco della città, Francis Cicero (Esposito).

Accanto a loro si muovono il ricchissimo e potente Hamilton Crasso (Voight), l'ambizioso e dissoluto Clodio (LaBeouf), la vendicativa e intrigante giornalista Wow Platinum (Plaza), la dolce figlia del sindaco Julia Cicero (Emmanuel).

Presentato in pompa magna al Festival di Cannes 2024, Megalopolis rappresenta per Francis Ford Coppola la realizzazione di un'idea accarezzata per una quarantina d'anni, il frutto di decenni di appunti, spunti, intuizioni.

Il mitico regista ha creduto così fortemente nel progetto da ritornare dietro alla macchina da presa dopo ben 13 anni dal suo ultimo lavoro (lo sperimentale Twixt) e da impegnare buona parte del suo patrimonio per produrlo (tra le altre cose, ha dovuto vendere una parte della sua nota azienda vinicola californiana).

Alla sua prima uscita, il film ha diviso nettamente la critica tra chi lo ha osannato come un capolavoro immaginifico e chi lo ha stroncato senza pietà; il riscontro di pubblico è stato invece inequivocabilmente negativo.

Noi di CINEMA A BOMBA! avevamo aspettative alle stelle, ma una volta arrivati ai titoli di coda...

Non giriamoci troppo intorno: fa troppo male vedere come quello che potrebbe essere il canto del cigno di uno dei più grandi cineasti viventi sia in realtà un pasticcio sconclusionato, caotico, incomprensibile, a tratti imbarazzante, dozzinale, kitsch, dove gli spunti interessanti sono travolti da uno tsunami di pseudo-sperimentalismo esasperato ed esasperante, di esagerazioni, contraddizioni, eccessi.

Ciò che vi proponiamo di seguito non è quindi un commento sul Megalopolis che abbiamo visto, ma, per rispetto all'autore della trilogia di Il Padrino e di Apocalypse Now, piuttosto una recensione sul film che probabilmente Coppola avrebbe voluto fare e dedicare alla moglie allora recentemente scomparsa e che noi avremmo voluto vedere; insomma, è una recensione sulle intenzioni.


Un tormentone social di qualche mese fa si chiedeva "Ma quante volte pensi all'Impero Romano?"

Coppola, a quanto pare, ci pensa da decenni, visto che il suo Megalopolis parla del presente - crisi delle istituzioni, l'emergere di un populismo becero, fake news, disinformazione, speculazione edilizia, violenza e criminalità nelle strade... - guardando ad un futuro utopico e attingendo a piene mani proprio al passato dell'Antica Roma.

Il declino della megalopoli New York/New Rome sembra in tutto e per tutto simile a quello degli ultimi anni dell'Impero Romano d'Occidente, soffocato dalla corruzione, da intollerabili disuguaglianze sociali, dall'inettitudine della classe dirigente, da continue congiure e da lotte di potere senza esclusione di colpi.

Il regista innesta in queste suggestioni citazioni (da Marco Aurelio, l'imperatore filosofo, ma non solo) e una sua personale versione della congiura di Catilina che vede nel golpista che voleva sovvertire l'ordine costituito della Repubblica un alfiere del cambiamento, un rivoluzionario che impugna la fiamma del progresso, in contrapposizione a Cicerone, qui considerato come il più pervicace fautore della conservazione, un politico senza una visione del futuro.

Passato (l'Antica Roma, con tutta la sua grandezza e le sue contraddizioni), presente (l'America del trumpismo dilagante), futuro (utopico, ideale, umanista): quella di Coppola in fondo è una profonda, ambiziosa e colta riflessione su uno dei grandi temi dell'esistenza umana: il tempo.

Lo scorrere del tempo, le radici della nostra civiltà, l'uso del tempo che ci è dato da vivere, il tentativo (infruttuoso) di fermare il tempo (uno dei poteri del protagonista), l'eredità che lasceremo ai posteri: Megalopolis è il testamento di un uomo che si avvia al tramonto, conscio della propria situazione, ma ancora ostinatamente ottimista e animato dalla speranza in un mondo migliore.


Francis, nonostante tutto, ti vogliamo bene lo stesso.


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martedì 4 marzo 2025

OSCAR 2025. S'È FATTA UNA CERTA (AN)ORA

(Dall'alto: Sean Baker con le sue 4 statuette; attrici e attori coi rispettivi Oscar; una scena di Flow, premiato come miglior cartone).


Come si può evincere andando a rileggersi i nostri pronostici, anche quest'anno - modestia a parte - avevamo previsto (quasi) tutto.

Il che non significa che siano mancate le sorprese, anzi.
Confrontando il verdetto di questi Academy Awards con quello dei Golden Globe di poco precedenti, è facile notare come l'uno non abbia confermato l'altro, con qualche eccezione.

Certo, le vittorie di Zoe Saldana e Kieran Culkin come non protagonisti erano scontate (a proposito: complimenti a Gamora dei Guardiani della Galassia e a Fuller di Mamma ho Perso l'Aereo!), quella di Adrien Brody no.

Per conquistare la 2a statuetta della propria carriera, il protagonista di The Brutalist (ma lo ricordiamo anche per Grand Budapest Hotel e Midnight in Paris) ha combattuto fino all'ultimo round contro Timothée Chalamet/Bob Dylan di A Complete Unknown.

Il biopic diretto dal regista dell'ultimo Indiana Jones - James Mangold - ci era piaciuto molto e pensiamo sinceramente che avrebbe meritato di più.

Le stesse aspettative che evidentemente aveva su se stessa la rediviva Demi Moore, il cui sorriso è sparito quando al suo posto è stata chiamata la giovane Mikey Madison di Anora (l'attrice di C'era una Volta... a Hollywood è stata una delle rivelazioni della serata).

E a proposito di delusioni, come si sentirà Diane Warren? La navigata songwriter americana ha collezionato 16 candidature - di cui 6 consecutive - tutte andate a vuoto!
Anziché alla sua canzone, l'Academy ha preferito dare un contentino a Emilia Pérez.

E qui veniamo al film che è stato il grande sconfitto della Notte delle Stelle.
Partito forte grazie ai Globes e alle 13 nomination ottenute, nel giro di poche settimane il musical francese è passato dall'essere il favorito all'essere il più odiato.

Colpa di una clamorosa campagna d'odio online che ha investito sia la protagonista transgender Karla Sofía Gascón sia la pellicola stessa: la prima a causa di una serie di dichiarazioni discutibili; la seconda perché ritenuta irrispettosa nei confronti degli ispanici (è ambientata in Messico), delle vittime dei narcos e - ironia della sorte - della stessa comunità trans.

Chi invece è tornato a casa a testa alta è Flow, lungometraggio d'animazione muto che batte bandiera lettone(!) e da buon Davide ha sconfitto Golia, cioé la corazzata Disney che col seguito di Inside Out sperava di interrompere un digiuno da Oscar che dura dal 2021.

Idem si può dire di No Other Land, documentario israelo-palestinese la cui vittoria nella categoria è una speranza di pace per la striscia di terra più martoriata del Medioriente.
I membri dell'Academy sono stati coraggiosi a premiare un'opera che denuncia apertamente le brutalità dei fanatici sionisti, alleati storici dei vari governi USA.

Infine, veniamo ai grandi vincitori della serata: Sean Baker e il suo Anora.
Nonostante la Palma d'Oro a Cannes 2024, chi avrebbe scommesso fino a qualche settimana fa che questo autore indie si sarebbe messo in saccoccia 4 dei 5 Oscar vinti dal suo lungometraggio (oltra a film e regia, anche sceneggiatura e montaggio)?

Anora, una sorta di anti- Pretty Woman arricchita dall'interpretazione convincente della Madison, è stata la sorpresa che tanti non hanno visto arrivare.
Tanti, ma non CINEMA A BOMBA!


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lunedì 3 marzo 2025

OSCAR 2025. I VINCITORI



Quest'anno abbiamo azzeccato 21 previsioni su 23: anche quest'anno niente male, vero?

E ad aver pronosticato più premi è stato... Federico! Ben 15.

Il vincitore della serata è stato indubbiamente Sean Baker: il cineasta ha portato a casa personalmente ben quattro statuette.

E che statuette! Film (Anora), regia, sceneggiatura originale, montaggio.

Una serata memorabile per lui.

In attesa del nostro post di commento, ecco i vincitori categoria per categoria.

Miglior film
Anora, regia di Sean Baker - FRA, FEDE
The Brutalist, regia di Brady Corbet
A Complete Unknown, regia di James Mangold - ANG
Dune - Parte due, regia di Denis Villeneuve
Conclave, regia di Edward Berger
Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard
Io sono ancora qui, regia di Walter Salles
Nickel Boys, regia di RaMell Ross
The Substance, regia di Coralie Fargeat
Wicked, regia di Jon M. Chu

Miglior regista
Jacques Audiard – Emilia Pérez
Sean Baker – Anora - FRA, ANG
Brady Corbet – The Brutalist - FEDE
Coralie Fargeat – The Substance
James Mangold – A Complete Unknown

Miglior attrice protagonista
Cynthia Erivo – Wicked
Karla Sofía Gascón – Emilia Pérez - ANG
Mikey Madison – Anora
Demi Moore – The Substance - FRA, FEDE
Fernanda Torres – Io sono ancora qui

Miglior attore protagonista
Adrien Brody – The Brutalist - FRA
Timothée Chalamet – A Complete Unknown - FEDE
Colman Domingo – Sing Sing - ANG
Ralph Fiennes – Conclave
Sebastian Stan – The Apprentice

Miglior attrice non protagonista
Monica Barbaro – A Complete Unknown
Ariana Grande – Wicked
Felicity Jones – The Brutalist
Isabella Rossellini – Conclave
Zoe Saldana – Emilia Pérez - FRA, FEDE, ANG

Miglior attore non protagonista
Jurij Borisov – Anora
Kieran Culkin – A Real Pain - FRA, FEDE
Edward Norton – A Complete Unknown
Guy Pearce – The Brutalist - ANG
Jeremy Strong – The Apprentice

Migliore sceneggiatura originale
Sean Baker – Anora - FRA, FEDE
Moritz Binder, Tim Fehlbaum e Alex David – September 5-La Diretta che cambiò la Storia
Brady Corbet e Mona Fastvold – The Brutalist - ANG
Jesse Eisenberg – A Real Pain
Coralie Fargeat – The Substance

Migliore sceneggiatura non originale
Jacques Audiard, Thomas Bidegain, Léa Mysius e Nicolas Livecchi – Emilia Pérez
Greg Kwedar, Clint Bentley, Clarence Maclin e John "Divine G" Whitfield – Sing Sing
James Mangold e Jay Cocks – A Complete Unknown - ANG
RaMell Ross e Joslyn Barnes – Nickel Boys
Peter Straughan – Conclave - FRA, FEDE

Miglior film internazionale
Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard (Francia) - FEDE
Flow - Un Mondo da Salvare, regia di Gints Zilbalodis (Lettonia)
Io sono ancora qui, regia di Walter Salles (Brasile) - FRA
Pigen med nålen, regia di Magnus von Horn (Danimarca)
Il Seme del Fico Sacro, regia di Mohammad Rasoulof (Germania) - ANG

Miglior film d'animazione
Flow - Un Mondo da Salvare, regia di Gints Zilbalodis - FEDE, ANG
Inside Out 2, regia di Kelsey Mann
Memoir of a Snail, regia di Adam Elliot
Il Robot Selvaggio (The Wild Robot), regia di Chris Sanders - FRA
Wallace & Gromit - Le Piume della Vendetta, regia di Nick Park e Merlin Crossingham

Miglior colonna sonora originale
Volker Bertelmann – Conclave
Daniel Blumberg – The Brutalist - FRA
Kris Bowers – Il Robot Selvaggio (The Wild Robot)
Camille e Clément Ducol – Emilia Pérez
John Powell e Stephen Schwartz – Wicked - FEDE, ANG

Miglior canzone originale
The Journey (testo e musica: Diane Warren) – The Six Triple Eight - FRA
Like a Bird (testo e musica: Abraham Alexander, Adrian Quesada) – Sing Sing
El mal (testo: Clément Ducol, Camille, Jacques Audiard – musica: Clément Ducol, Camille) – Emilia Pérez - FEDE
Mi camino (testo e musica: Clément Ducol, Camille) – Emilia Pérez - ANG
Never Too Late (testo e musica: Elton John, Brandi Carlile, Andrew Watt, Bernie Taupin) – Elton John: Never Too Late

Miglior montaggio
Sean Baker – Anora - ANG
Dávid Jancsó – The Brutalist - FEDE
Nick Emerson – Conclave - FRA
Myron Kerstein – Wicked
Juliette Welfling – Emilia Pérez

Miglior scenografia
Judy Becker (scenografia) e Patricia Cuccia (arredamento) – The Brutalist - FRA, FEDE
Nathan Crowley (scenografia) e Lee Sandales (arredamento) – Wicked - ANG
Suzie Davies (scenografia) e Cynthia Sleiter (arredamento) – Conclave
Craig Lathrop (scenografia) e Beatrice Brentnerová (arredamento) – Nosferatu
Patrice Vermette (scenografia) e Shane Vieau (arredamento) – Dune: Parte 2

Miglior fotografia
Jarin Blaschke – Nosferatu
Lol Crawley – The Brutalist - FRA, FEDE
Greig Fraser – Dune: Parte 2 - ANG
Paul Guilhaume – Emilia Pérez
Edward Lachman – Maria

Migliori costumi
Lisy Christl – Conclave - ANG
Linda Muir – Nosferatu
Arianne Phillips – A Complete Unknown
Paul Tazewell – Wicked - FRA, FEDE

Miglior trucco e acconciatura
Julia Floch Carbonel, Emmanuel Janvier e Jean-Christophe Spadaccini – Emilia Pérez
Frances Hannon, Laura Blount e Sarah Nuth – Wicked - FRA
Mike Marino, David Presto e Crystal Jurado – A Different Man
Pierre-Oliver Persin, Stéphanie Guillon e Marilyne Scarselli – The Substance - FEDE
David White, Traci Loader e Suzanne Stokes-Munton – Nosferatu - ANG

Migliori effetti speciali
Eric Barba, Nelson Sepúlveda-Fauser, Daniel Macarin e Shane Mahan – Alien: Romulus
Pablo Helman, Jonathan Fawkner, David Shirk e Paul Corbould – Wicked
Paul Lambert, Stephen James, Rhys Salcombe e Gerd Nefzer – Dune: Parte 2 - FRA, FEDE
Luke Millar, David Clayton, Keith Herft e Peter Stubbs – Better Man - ANG
Erik Winquist, Stephen Unterfranz, Paul Story e Rodney Burke – Il Regno del Pianeta delle Scimmie

Miglior sonoro
Simon Hayes, Nancy Nugent Title, Jack Dolman, Andy Nelson e John Marquis – Wicked - FRA
Gareth John, Richard King, Ron Bartlett e Doug Hemphill – Dune: Parte 2 - FEDE, ANG
Erwan Kerzanet, Aymeric Devoldère, Maxence Dussère, Cyril Holtz e Niels Barletta – Emilia Pérez
Tod A. Maitland, Donald Sylvester, Ted Caplan, Paul Massey e David Giammarco – A Complete Unknown
Randy Thom, Brian Chumney, Gary A. Rizzo e Leff Lefferts – Il Robot Selvaggio

Miglior documentario
Black Box Diaries, regia di Shiori Itō
No Other Land, regia di Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor ed Hamdan Ballal - FEDE
Porcelain War, regia di Brendan Bellomo e Slava Leont'jev - FRA
Soundtrack to a Coup d'Etat, regia di Johan Grimonprez
Sugarcane, regia di Julian Brave NoiseCat e Emily Kassie - ANG

Miglior cortometraggio documentario
Death by Numbers, regia di Kim A. Snyder - ANG
I Am Ready, Warden, regia di Smriti Mundhra - FRA
Incident, regia di Bill Morrison
Instruments of a Beating Heart, regia di Ema Ryan Yamazaki
The Only Girl in the Orchestra, regia di Molly O'Brien - FEDE

Miglior cortometraggio
A Lien, regia di Sam e David Cutler-Kreutz
Anuja, regia di Adam J. Graves - FRA
Čovjek koji nije mogao šutjeti, regia di Nebojša Slijepčević
I'm not a Robot, regia di Victoria Warmerdam - ANG
The Last Ranger, regia di Cindy Lee - FEDE

Miglior cortometraggio d'animazione
Amedama, regia di Daisuke Nishio - ANG
Beautiful Men, regia di Nicolas Keppens - FRA
Beurk!, regia di Loïc Espuche
Dar sāye sarv, regia di Hossein Molayemi e Shirin Sohani
Wander to Wonder, regia di Nina Gantz - FEDE


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sabato 1 marzo 2025

OSCAR 2025. LE NOSTRE PREVISIONI



L'edizione numero 97 degli Academy Awards - meglio conosciuti come Premi Oscar - si terrà domenica.
Un'appuntamento imperdibile per qualsiasi cinefilo degno di questo titolo, e noi di CINEMA A BOMBA non facciamo eccezione (ovvio).

Come ogni anno, anche stavolta ci sbilanceremo cercando di indovinare chi vincerà nelle varie categorie.
Di solito ci azzecchiamo o ci andiamo molto vicino: nel 2024 abbiamo indovinato 22 nomination su 23, tanto per dire...

Questa volta i pronostici sono decisamente più difficili e incerti, ma ci proveremo lo stesso.
Un "giochino" che vorremmo condividere con voi: scriveteci le vostre previsioni nei commenti!

Nel frattempo, qui sotto trovate l'elenco completo della candidature: cliccate sui link - specie quelli in grassetto - per maggiori approfondimenti.
In bocca al lupo e via il lupo!


Miglior film
Anora, regia di Sean Baker - FRA, FEDE
The Brutalist, regia di Brady Corbet
A Complete Unknown, regia di James Mangold - ANG
Dune - Parte due, regia di Denis Villeneuve
Conclave, regia di Edward Berger
Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard
Io sono ancora qui, regia di Walter Salles
Nickel Boys, regia di RaMell Ross
The Substance, regia di Coralie Fargeat
Wicked, regia di Jon M. Chu

Miglior regista
Jacques Audiard – Emilia Pérez
Sean Baker – Anora - FRA, ANG
Brady Corbet – The Brutalist - FEDE
Coralie Fargeat – The Substance
James Mangold – A Complete Unknown

Miglior attrice protagonista
Cynthia Erivo – Wicked
Karla Sofía Gascón – Emilia Pérez - ANG
Mikey Madison – Anora
Demi Moore – The Substance - FRA, FEDE
Fernanda Torres – Io sono ancora qui

Miglior attore protagonista
Adrien Brody – The Brutalist - FRA
Timothée Chalamet – A Complete Unknown - FEDE
Colman Domingo – Sing Sing - ANG
Ralph Fiennes – Conclave
Sebastian Stan – The Apprentice

Miglior attrice non protagonista
Monica Barbaro – A Complete Unknown
Ariana Grande – Wicked
Felicity Jones – The Brutalist
Isabella Rossellini – Conclave
Zoe Saldana – Emilia Pérez - FRA, FEDE, ANG

Miglior attore non protagonista
Jurij Borisov – Anora
Kieran Culkin – A Real Pain - FRA, FEDE
Edward Norton – A Complete Unknown
Guy Pearce – The Brutalist - ANG
Jeremy Strong – The Apprentice

Migliore sceneggiatura originale
Sean Baker – Anora - FRA, FEDE
Moritz Binder, Tim Fehlbaum e Alex David – September 5-La Diretta che cambiò la Storia
Brady Corbet e Mona Fastvold – The Brutalist - ANG
Jesse Eisenberg – A Real Pain
Coralie Fargeat – The Substance

Migliore sceneggiatura non originale
Jacques Audiard, Thomas Bidegain, Léa Mysius e Nicolas Livecchi – Emilia Pérez
Greg Kwedar, Clint Bentley, Clarence Maclin e John "Divine G" Whitfield – Sing Sing
James Mangold e Jay Cocks – A Complete Unknown - ANG
RaMell Ross e Joslyn Barnes – Nickel Boys
Peter Straughan – Conclave - FRA, FEDE

Miglior film internazionale
Emilia Pérez, regia di Jacques Audiard (Francia) - FEDE
Flow - Un Mondo da Salvare, regia di Gints Zilbalodis (Lettonia)
Io sono ancora qui, regia di Walter Salles (Brasile) - FRA
Pigen med nålen, regia di Magnus von Horn (Danimarca)
Il Seme del Fico Sacro, regia di Mohammad Rasoulof (Germania) - ANG

Miglior film d'animazione
Flow - Un Mondo da Salvare, regia di Gints Zilbalodis - FEDE, ANG
Inside Out 2, regia di Kelsey Mann
Memoir of a Snail, regia di Adam Elliot
Il Robot Selvaggio (The Wild Robot), regia di Chris Sanders - FRA
Wallace & Gromit - Le Piume della Vendetta, regia di Nick Park e Merlin Crossingham

Miglior colonna sonora originale
Volker Bertelmann – Conclave
Daniel Blumberg – The Brutalist - FRA
Kris Bowers – Il Robot Selvaggio (The Wild Robot)
Camille e Clément Ducol – Emilia Pérez
John Powell e Stephen Schwartz – Wicked - FEDE, ANG

Miglior canzone originale
The Journey (testo e musica: Diane Warren) – The Six Triple Eight - FRA
Like a Bird (testo e musica: Abraham Alexander, Adrian Quesada) – Sing Sing
El mal (testo: Clément Ducol, Camille, Jacques Audiard – musica: Clément Ducol, Camille) – Emilia Pérez - FEDE
Mi camino (testo e musica: Clément Ducol, Camille) – Emilia Pérez - ANG
Never Too Late (testo e musica: Elton John, Brandi Carlile, Andrew Watt, Bernie Taupin) – Elton John: Never Too Late

Miglior montaggio
Sean Baker – Anora - ANG
Dávid Jancsó – The Brutalist - FEDE
Nick Emerson – Conclave - FRA
Myron Kerstein – Wicked
Juliette Welfling – Emilia Pérez

Miglior scenografia
Judy Becker (scenografia) e Patricia Cuccia (arredamento) – The Brutalist - FRA, FEDE
Nathan Crowley (scenografia) e Lee Sandales (arredamento) – Wicked - ANG
Suzie Davies (scenografia) e Cynthia Sleiter (arredamento) – Conclave
Craig Lathrop (scenografia) e Beatrice Brentnerová (arredamento) – Nosferatu
Patrice Vermette (scenografia) e Shane Vieau (arredamento) – Dune: Parte 2

Miglior fotografia
Jarin Blaschke – Nosferatu
Lol Crawley – The Brutalist - FRA, FEDE
Greig Fraser – Dune: Parte 2 - ANG
Paul Guilhaume – Emilia Pérez
Edward Lachman – Maria

Migliori costumi
Lisy Christl – Conclave - ANG
Linda Muir – Nosferatu
Arianne Phillips – A Complete Unknown
Paul Tazewell – Wicked - FRA, FEDE

Miglior trucco e acconciatura
Julia Floch Carbonel, Emmanuel Janvier e Jean-Christophe Spadaccini – Emilia Pérez
Frances Hannon, Laura Blount e Sarah Nuth – Wicked - FRA
Mike Marino, David Presto e Crystal Jurado – A Different Man
Pierre-Oliver Persin, Stéphanie Guillon e Marilyne Scarselli – The Substance - FEDE
David White, Traci Loader e Suzanne Stokes-Munton – Nosferatu - ANG

Migliori effetti speciali
Eric Barba, Nelson Sepúlveda-Fauser, Daniel Macarin e Shane Mahan – Alien: Romulus
Pablo Helman, Jonathan Fawkner, David Shirk e Paul Corbould – Wicked
Paul Lambert, Stephen James, Rhys Salcombe e Gerd Nefzer – Dune: Parte 2 - FRA, FEDE
Luke Millar, David Clayton, Keith Herft e Peter Stubbs – Better Man - ANG
Erik Winquist, Stephen Unterfranz, Paul Story e Rodney Burke – Il Regno del Pianeta delle Scimmie

Miglior sonoro
Simon Hayes, Nancy Nugent Title, Jack Dolman, Andy Nelson e John Marquis – Wicked - FRA
Gareth John, Richard King, Ron Bartlett e Doug Hemphill – Dune: Parte 2 - FEDE, ANG
Erwan Kerzanet, Aymeric Devoldère, Maxence Dussère, Cyril Holtz e Niels Barletta – Emilia Pérez
Tod A. Maitland, Donald Sylvester, Ted Caplan, Paul Massey e David Giammarco – A Complete Unknown
Randy Thom, Brian Chumney, Gary A. Rizzo e Leff Lefferts – Il Robot Selvaggio

Miglior documentario
Black Box Diaries, regia di Shiori Itō
No Other Land, regia di Basel Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor ed Hamdan Ballal - FEDE
Porcelain War, regia di Brendan Bellomo e Slava Leont'jev - FRA
Soundtrack to a Coup d'Etat, regia di Johan Grimonprez
Sugarcane, regia di Julian Brave NoiseCat e Emily Kassie - ANG

Miglior cortometraggio documentario
Death by Numbers, regia di Kim A. Snyder - ANG
I Am Ready, Warden, regia di Smriti Mundhra - FRA
Incident, regia di Bill Morrison
Instruments of a Beating Heart, regia di Ema Ryan Yamazaki
The Only Girl in the Orchestra, regia di Molly O'Brien - FEDE

Miglior cortometraggio
A Lien, regia di Sam e David Cutler-Kreutz
Anuja, regia di Adam J. Graves - FRA
Čovjek koji nije mogao šutjeti, regia di Nebojša Slijepčević
I'm not a Robot, regia di Victoria Warmerdam - ANG
The Last Ranger, regia di Cindy Lee - FEDE

Miglior cortometraggio d'animazione
Amedama, regia di Daisuke Nishio - ANG
Beautiful Men, regia di Nicolas Keppens - FRA
Beurk!, regia di Loïc Espuche
Dar sāye sarv, regia di Hossein Molayemi e Shirin Sohani
Wander to Wonder, regia di Nina Gantz - FEDE


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