CINEMA A BOMBA!

mercoledì 31 ottobre 2018

BOMBCAST: EP. 009 - HALLOWEEN, AUGURI PER LA TUA MORTE

(Clicca sulla locandina per ascoltare/scaricare il file). 

USA, 2017
96'
Regia: Christopher Landon
Interpreti: Jessica Rothe, Ruby Modine, Israel Broussard, Rachel Matthews, Laura Clifton.


2013: Halloween.
2014: Nightmare.
2015: Venerdì 13.
2016: Plan 9 From Outer Space.
2017: Lo Squalo.

2018: festeggiamo insieme la notte più spaventosa dell'anno con una puntata speciale del BOMBCAST!

Per la prima volta nella storia del nostro podcast recensiamo un film intero: Auguri per la tua Morte (Happy Death Day), che è stato l'horror-rivelazione della scorsa stagione dopo Get Out.

Alleggerita da toni da commedia, la pellicola segna l'esordio come sceneggiatore cinematografico di Scott Lobdell, a lungo autore dei fumetti degli X-Men.

Che cosa aspettate?
Scaricate e/o ascoltate subito la nostra nuova puntata!

Buon Halloween da CINEMA A BOMBA!
Brrrrr...


Il trailer di Auguri per la tua Morte.




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domenica 28 ottobre 2018

I CORTI: ASH VS. EVIL DEAD-EL JEFE, L'ARMATA È TORNATA

(Clicca sulla foto per vedere il trailer). 

USA, 2015
41'
Regia: Sam Raimi
Interpreti: Bruce Campbell, Dana DeLorenzo, Ray Santiago, Jill Mary Jones, Lucy Lawless.


Sono passati circa 30 anni dagli eventi narrati in La Casa (The Evil Dead), La Casa 2 (Evil Dead II) e L'Armata delle Tenebre (Army of Darkness).

Ash Williams (Campbell) lavora ancora nel reparto ferramenta di un supermarket di provincia, vive in una roulotte e passa il tempo a bere, sballarsi e rimorchiare tardone.

Inavvertitamente, libera di nuovo le forze del male per mezzo del solito Necronomicon - il libro dei morti - e si trova ancora una volta a fronteggiare i fantasmi del proprio passato...






23 anni.
Tanti sono trascorsi da L'Armata delle Tenebre - ultimo capitolo cinematografico della saga - per giungere a questo geniale e attesissimo recupero vintage.

In mezzo ci sono state innumerevoli indiscrezioni, anticipazioni e aspettative disattese.
Intanto il culto dei fan accresceva, alimentato da retrospettive, pubblicazioni a fumetti, videogiochi.

Nel 2006 Bruce Campbell interpreta e dirige My Name is Bruce, divertentissima autoparodia che molti considerano come una sorta di Evil Dead 4 (o 5, se nel conteggio consideriamo anche il prototipo artigianale Within The Woods).

Ma la svolta è nel 2011, quando Sam Raimi e suo fratello Ivan confermano - a sorpresa - di essere al lavoro su una nuova sceneggiatura.
Nel 2013 i nostri danno la propria benedizione al remake de La Casa diretto da Fede Alvarez (quello di Ataque de Panico!), con annessa mini-comparsata post-credits del vecchio Bruce, e le voci di un nuovo film in arrivo si moltiplicano.

Fino al 2015: il famigerato 4° lungometraggio, inizialmente intitolato L'Armata delle Tenebre 2, viene trasformato in una serie tv.
Ash vs. Evil Dead esordisce con una puntata pilota - diretta da Sam Raimi in persona - che è ciò che i fan avevano sempre sperato.






L'umorismo la fa da padrone (Bruce Campbell è in gran forma, in questo senso), ma ritorna - senza esagerare - lo spreco di emoglobina che nel corso dei capitoli era finito sempre più in secondo piano.

Peccato però che l'entusiasmo finisca qui: dopo questo episodio - un cortometraggio, di fatto - Sam lascia il resto della serie nelle mani di collaboratori meno equilibrati.
Ma se la prima stagione nel complesso si difende bene, dalla seconda in poi prendono il sopravvento una comicità di cattivo gusto e uno "splattericcio" gratuito che poco hanno a che spartire con lo spirito della trilogia originale.

L'inevitabile crollo di spettatori ha portato la rete televisiva a cancellare la serie dopo la terza stagione, mentre lo stesso Campbell - a mezzo social - ha dichiarato di essere stanco di interpretare l'iconico personaggio e che pertanto non ci sarà alcun prosieguo.

El Jefe (in spagnolo "il capo", affettuoso epiteto che il messicano Pablo rivolge ad Ash) è in definitiva il capitolo conclusivo di una saga tra le più amate della storia del cinema.

L'amaro in bocca resta, ma rivederlo - e rivedere i film che l'hanno preceduto - sarà sempre un bel modo di passare una serata.
Ora e sempre... groovy!




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martedì 23 ottobre 2018

VENOM, UNO SBRANO ALIENO

(Clicca sulla locandina per sentire il podcast e vedere il trailer). 

USA, 2018
112'
Regia: Ruben Fleischer
Interpreti: Tom Hardy, Michelle Williams, Riz Ahmed, Woody Harrelson, Jenny Slate, Reid Scott, Scott Haze, Stan Lee.


Eddie Brock (Hardy) è un giornalista freelance d'assalto.

Un giorno si trova tra le mani notizie riguardanti morti sospette avvenute nei laboratori del magnate aerospaziale Carlton Drake (Ahmed) che, messo alle strette, negherà tutto ma farà licenziare il reporter.

Costui perderà tutto, compresa la fidanzata (Williams), ma continuerà a investigare scoprendo che il miliardario ha portato dallo spazio creature aliene, i simbionti, che per sopravvivere sulla Terra devono abitare corpi umani, distruggendoli di volta in volta.

Uno di questi, Venom, entra in Brock.

I due stabiliranno un'alleanza: il giornalista acquisirà poteri superumani, l'extraterrestre potrà vivere in un corpo sano e forte.

Insieme, combatteranno i cattivi.
Con i metodi di Venom.






Nato negli anni Ottanta da testi di David Michelinie e disegni di Todd McFarlane (quello di Spawn), Venom è uno dei cattivi - meglio: antieroi - più famosi del mondo dei fumetti.

Pensato come nemesi dell' Uomo Ragno, il personaggio ha avuto fin da subito un tale successo da spingere la Marvel a dargli sempre maggiore spazio.

L'esordio al cinema è avvenuto nel 2007 con Spider-Man 3, ma sia il ruolo da comprimario del villain Sandman sia la rappresentazione fattane da Topher Grace (troppo "gracile") ha eufemisticamente fatto storcere il naso ai fan.

Molta attesa aveva invece suscitato l'uscita di questo film solista, nel quale a vestire i panni del protagonista era stato chiamato il ben più prestante Tom Hardy, attore comunque tra i più notevoli in circolazione - basti pensare alle ottime prove in Bronson, La Talpa, Il Cavaliere Oscuro-Il Ritorno, Mad Max: Fury Road, Revenant (per il quale è stato candidato agli Oscar come migliore attore non protagonista), Dunkirk.

La presenza di un interprete così apprezzato e di Michelle Williams - una che è stata nominata agli Academy Award per ben quattro volte - in un film accusato di essere smaccatamente commerciale, chiassoso (quello che in gergo viene definito "un'americanata") e molto più superficiale delle precedenti pellicole targate Marvel (sebbene non faccia parte ufficialmente del Marvel Cinematic Universe), ha fatto inorridire i critici cinematografici.

Ma il loro giudizio non ha influito sul pubblico, che è accorso numeroso nelle sale - gli incassi sono finora ottimi anche in Italia.

Né sul nostro.

Venom, a parte qualche scena un po' impressionante all'inizio e qualche incongruenza (perché nel film dedicato ad uno dei principali antagonisti di Spider-Man quest'ultimo non compare né viene menzionato?), scorre via in modo gradevole, tra battute, effetti speciali, azione, ritmo sostenuto.

Un classico prodotto di intrattenimento forse non originalissimo, ma di certo ben congegnato e impreziosito proprio dalle interpretazioni dei due protagonisti - in particolare quella di Hardy (doppiato in italiano da Adriano Giannini), che dona a Brock un fascino un po' gaglioffo e rude e al famelico Venom un istrionismo funambolico.

Le impressioni che avevamo raccolto nel nostro podcast - nel quale avevamo recensito il trailer del film - sono state confermate.

E ne siamo molto soddisfatti.

D'altra parte, chi non immagina di staccare la testa a morsi (in senso metaforico, eh...) ai propri nemici/antagonisti?

Nel lancio pubblicitario è stata utilizzata la tagline "Noi siamo Venom!".

Non prendetela troppo alla lettera, mi raccomando...

[PS: se vi state chiedendo se e quando appare il patron della Marvel Stan "The Man" Lee nel proprio tradizionale cameo, la risposta è: sì, ma dovete aspettare fino alla fine!]



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giovedì 18 ottobre 2018

A STAR IS BORN-È NATA UNA STELLA, GAGA ULLALLA'

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2018
135'
Regia: Bradley Cooper
Interpreti: Lady Gaga, Bradley Cooper, Sam Elliott, Dave Chappelle, Andrew Dice Clay, Anthony Ramos, Bonnie Somerville, Rafi Gavron, Alec Baldwin


Jackson Maine (Cooper) è una rockstar con un vastissimo seguito e una forte dipendenza da alcool e droghe.

Un giorno, reduce da uno spettacolo, entra per caso in un locale frequentato da drag queen nel quale si esibisce anche la giovane Ally (Lady Gaga), cantautrice dal grande talento ma dalla scarsa autostima.

Dopo una notte passata soprattutto a parlare, il cantante si innamora di lei (ricambiato), la invita ad un suo concerto e qui la spinge a cantare una canzone da lei composta.

Il successo sarà immediato e in breve tempo la carriera della ragazza decollerà, mentre specularmente il suo pigmalione scivolerà in un vortice di eccessi.






Tell me somethin', girl:
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?
I'm fallin'.
In all the good times I find myself longin' for change,
And in the bad times, I fear myself.
Tell me something, boy:
Aren't you tired tryin' to fill that void?
Or do you need more?
Ain't it hard keepin' it so hardcore?
I'm falling.
In all the good times I find myself longing for change,
And in the bad times, I fear myself.

I'm off the deep end, watch as I dive in,
I'll never meet the ground.
Crash through the surface, where they can't hurt us.
We're far from the shallow now.

In the shallow, shallow.
In the shallow, shallow.
We’re far from the shallow now

Wooaaaah! Woaaaaaaaaaaah!

I'm off the deep end, watch as I dive in,
I'll never meet the ground.
Crash through the surface, where they can't hurt us.
We're far from the shallow now.

In the shallow, shallow.
In the shallow, shallow.
We’re far from the shallow now.


[Dimmi una cosa, ragazza:
Sei felice in questo mondo moderno?
O hai bisogno di qualcosa di più?
C'è qualcos'altro che stai cercando?
Sto precipitando.
In tutti i bei momenti mi ritrovo a desiderare il cambiamento
E nei brutti momenti ho paura di me stesso.
Dimmi qualcosa di ragazzo:
Non sei stanco cercando di riempire quel vuoto?
O hai bisogno di più?
Non è difficile resistere così tenacemente.
Sto precipitando.
In tutti i bei momenti mi ritrovo a desiderare il cambiamento
E nei brutti momenti ho paura di me stesso.

Sono fuori di testa, guarda mentre mi tuffo.
Non raggiungerò mai il terreno.
Mi schianto sulla superficie, dove non possono farci del male.
Siamo lontani dall'acqua bassa adesso.

Nell'acqua bassa, acqua bassa.
Nell'acqua bassa, acqua bassa.
Siamo lontani dall'acqua bassa adesso.

Wooaaaah! Woaaaaaaaaaaah!

Sono fuori di testa, guarda mentre mi tuffo.
Non raggiungerò mai il terreno.
Mi schianto sulla superficie, dove non possono farci del male.
Siamo lontani dall'acqua bassa adesso.

Nell'acqua bassa, acqua bassa.
Nell'acqua bassa, acqua bassa.
Siamo lontani dall'acqua bassa adesso.]






Tra tutte le canzoni che compongono la colonna sonora di questo film che sta facendo ottimi incassi in tutto il mondo, Shallow è sicuramente quella che meglio riassume una vicenda che riesce a essere convincente nel delineare l'incontro tra due fragilità e a commuovere con una storia d'amore tumultuosa e disperata.

Non aspettatevi una trama originalissima: questa è pur sempre la quarta versione di una "serie" iniziata nel 1937 (Janet Gaynor e Fredric March gli attori principali di quello che però non era un musical) e continuata nel 1954 (con Judy Garland - madre di Liza Minnelli e interprete di Dorothy in Il Mago di Oz nel 1939, nel quale cantava il celeberrimo brano Somewhere Over The Rainbow - e James Mason) e nel 1976 (con Barbra Streisand e Kris Kristofferson).
E stiamo parlando di una serie di grande successo e diffusamente presa a modello.

Aspettatevi piuttosto un originale ed intelligente adattamento, moderno nello stile ma ben ancorato ai modelli precedenti.

Vale la pena quindi andare al cinema per vedere l'A Star Is Born del nuovo millennio?

Decisamente sì, e per parecchi motivi.

Innanzitutto, non è necessario essere fan di Lady Gaga.

Le musiche e le canzoni sono notevoli - il disco contenente la colonna sonora fortunatamente sta avendo un ottimo riscontro di vendite - anche grazie all'apporto, oltre che della celebre popstar, di Mark Ronson, produttore e dj che tra i suoi successi vanta hit quali Uptown Funk (con Bruno Mars), Rehab e Back to black (Amy Winehouse).

Ma se non lo siete della sua musica, potreste diventare fan di Lady Gaga attrice, per la sua interpretazione da applausi.

Liberatasi da chili e chili di trucchi e costumi appariscenti e dal personaggio pop Lady Gaga, finalmente vediamo la faccia di Stefani Joanne Angelina Germanotta: una faccia espressiva e interessante.

Che unita ad un forte carisma, una grande presenza scenica e una voce esplosiva (stiamo parlando pur sempre di una super stella dell'intrattenimento) conferisce ad Ally una forza che al cinema non vedevamo da tempo.

Il confronto con le due interpreti che prima di lei avevano incarnato il personaggio, Judy Garland e Barbra Streisand, regge - e stiamo parlando di due leggende in ambito artistico.

A Star Is Born è l'esordio da protagonista dell'italo-americana, ma anche alla regia del suo partner in scena, Bradley Cooper.

Che il divo lanciato da Una Notte da Leoni fosse un attore di tutto rispetto lo avevavo già capito dalle sue tre nomination agli Oscar (quattro, in realtà: una era per il miglior film) in tre anni consecutivi: nel 2013 per Silver Lining Playbook-Il Lato Positivo, nel 2014 per American Hustle e nel 2015 per American Sniper (che aveva anche prodotto).

Ma qui si supera: oltre ad una prova attoriale eccellente - molto efficace e credibile la sua rappresentazione di una rockstar devastata dagli eccessi - si dimostra pure regista sensibile e lirico.

E anche sceneggiatore in gamba - ok, lo script non l'ha scritto solo lui, però funziona.

Sebbene abbia una pecca.
Per noi Sam Elliott sarà sempre il saggio cowboy di Il Grande Lebowski; ma il personaggio che interpreta qui (il fratello di Jackson) non è altrettanto simpatico, purtroppo.

Ottima la scelta, poi, di affidare la fotografia a Matthew Libatique, che ha nel suo curriculum quasi tutti i film di Darren Aronofsky ( Mother!-Madre! compreso), Iron Man, Venom...

Ci aspettiamo ora che A Star Is Born faccia la sua porca figura a Golden Globe e Oscar: d'altra parte, un' anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia negli ultimi anni porta sempre bene.

Nell'attesa, continueremo a canticchiarne le canzoni.

We're far from the shallow now!




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domenica 7 ottobre 2018

I CLASSICI: THE GREATEST SHOWMAN, IL PIÙ GRANDE SPETTACOLO DOPO GLI X-MEN

(Clicca sulla locandina per vedere il trailer). 

USA, 2017
105'
Regia: Michael Gracey
Interpreti: Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron, Keala Settle, Rebecca Ferguson, Zendaya.


P.T. Barnum, ragazzo ambizioso ma di umili origini, si innamora - ricambiato - di Charity, figlia del suo datore di lavoro.
Trasferitisi insieme a New York, i due si sposano e mettono su famiglia.

Perso improvvisamente il proprio lavoro da impiegato, P.T. (Jackman) è costretto a fare di necessità virtù e, assoldato un eterogeneo gruppo di persone "speciali", mette in piedi uno spettacolo di freaks, fenomeni da baraccone.

Il successo è tanto improvviso quanto ampio, specie dopo l'ingaggio del giovane drammaturgo Philip (Efron).
Però il neo-manager inizia a trascurare la moglie (Williams) e le figlie, e allora...






Ci sono attori che rimangono imprigionati per sempre nel ruolo che li ha resi famosi, e ce ne sono altri che riescono a emergere, spaziare e infine essere considerati per il proprio valore.

Hugh Jackman appartiene alla seconda categoria.
L'ex Wolverine si è lasciato alle spalle il passato - ha annunciato più volte di aver chiuso con gli X-Men - e si è dato al musical.

Si tratta in realtà di un ritorno al genere, dopo il successo di Les Misérables che pochi anni or sono fece conoscere al mondo le sue qualità canore e gli procurò un meritato Golden Globe come miglior attore.

Quello di The Greatest Showman è un progetto che il divo coltivava da tempo: gli ci sono voluti anni per convincere gli studios a dare il via libera ad un film musicale "all'antica", oltretutto basato su canzoni originali, non su un'opera teatrale pre-esistente.

Il nostro lo ha ideato, sviluppato, prodotto - e praticamente diretto, col tramite dell'esordiente Gracey - avvalendosi di un cast e di una troupe di altissimo livello.
I songwriter sono gli stessi del bellissimo La La Land e tutti gli interpreti cantano senza farsi doppiare (unica eccezione: la svedese Ferguson).






La storia ha gli ingredienti di un biopic classico: ascesa/caduta/risalita di un self-made man, buoni sentimenti senza troppo zucchero, giusta intensità emotiva e - in questo caso - canzoni trascinanti e memorabili.

I brani migliori? Oltre a This Is Me, che quest'anno è giustamente arrivato a vincere il Golden Globe nella categoria, vanno menzionati almeno Rewrite The Stars, From Now On e The Greatest Show.

Tra gli interpreti principali spiccano tanto l'esile Zendaya, già vista in Spider-Man: Homecoming (tenetela d'occhio: farà strada), quanto la voluminosa Keala Settle (la donna barbuta).

Ma è Jackman a rubare la scena a tutti: quasi non sembra lo stesso che ha girato Logan, ultima pellicola dedicata al mutante artigliato cui deve il proprio successo, il che dice molto della versatilità di questo sottovalutato attore australiano.

Il tempo dei blockbuster fumettari forse è passato, ma non quello dei musical e delle commedie brillanti.
Forse la carriera di Hugh Jackman è appena iniziata.




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