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USA, 2019
141'
Regia: J.J. Abrams
Interpreti: Daisy Ridley, Adam Driver, Oscar Isaac, John Boyega, Carrie Fisher, Mark Hamill, Anthony Daniels, Billy Dee Williams, Ian McDiarmid, Naomi Ackie, Lupita Nyong'o, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, Dominic Monaghan, Harrison Ford, Greg Grunberg, Kevin Smith.
Una terribile minaccia riemerge dal passato.
Per trovare e sconfiggere l'antico nemico Rey (Ridley), ora istruita dalla Principessa Leia (Fisher), dovrà intraprendere un lungo e insidiosissimo viaggio con i suoi compagni Finn (Boyega), Poe Dameron (Isaac), Chewbecca (Suotamo) e i droidi C-3PO (Daniels) e BB-8 che la porterà a scoprire le proprie radici.
E mentre si infittiscono le connessioni tra la giovane apprendista Jedi e il Leader Supremo del Primo Ordine, il tormentato Kylo Ren (Driver), ci si prepara allo scontro finale tra la sempre più sparuta Resistenza e le apparentemente irresistibili forze del male.
È arrivata la fine.
L'Ascesa di Skywalker dovrebbe - il condizionale è d'obbligo quando si parla della Disney, il colosso dell'intrattenimento che nel 2012 ha acquisito la casa di produzione Lucasfilm di George Lucas - rappresentare il capitolo conclusivo di una delle saghe più iconiche e di successo della storia del cinema.
Una storia iniziata 42 anni fa, con l'uscita del rivoluzionario
Star Wars: Ep. IV - Una Nuova Speranza (Guerre Stellari).
C'è un po' di comprensibile tristezza per la conclusione, anche perché questo film ha scontentato molti fan e diviso gli spettatori.
Noi di CINEMA A BOMBA! abbiamo molto apprezzato la trilogia originale (senza dubbio e di gran lunga la migliore):
Star Wars: Ep. IV - Una Nuova Speranza (Guerre Stellari), appunto,
Star Wars: Ep. V - L'Impero Colpisce Ancora (che filmone!),
Star Wars: Ep. VI - Il Ritorno dello Jedi.
La trilogia
prequel è stata riscattata alla grande con l'episodio finale, l'epico
Star Wars: Ep. III - La Vendetta dei Sith, mentre
Star Wars: Ep. I - La Minaccia Fantasma e
Star Wars: Ep. II - L'Attacco dei Cloni non si può certo dire che siano stati dei capolavori.
Per quanto riguarda la trilogia
sequel, la "degeorgelucasizzazione" e la conseguente "disneyzzazione" hanno avuto come conseguenza un maggior orientamento verso le famiglie e il politicamente corretto, cosa alquanto stucchevole, in realtà.
La paura di non scontentare nessuno ha portato inoltre a ripescare quasi tutti i personaggi storici, mettendoli a confronto con quelli nuovi.
La scelta, forse, non è stata delle migliori: il pubblico è troppo affezionato a Luke, Leia e Han Solo per considerare sufficientemente accattivanti i vari Rey, Kylo Ren, Finn, Poe Dameron...
E questo nonostante alcuni momenti imbarazzanti, presenti soprattutto in
Star Wars: Ep. VIII - Gli Ultimi Jedi (col senno di poi uno dei punti più bassi della saga): vedere Carrie Fisher in versione Befana e Mark Hamill come Jedi capriccioso è stato sconcertante.
Certo, quest'ultimo episodio e ancor più il precedente
Star Wars: Ep. VII - Il Risveglio della Forza avevano fatto vedere anche cose interessanti, ma aspettavamo la conclusione della trilogia per farcene un'idea più completa.
Ora possiamo dire che la nuova trilogia è stata tutto sommato gradevole, ma nel complesso superflua.
L'Ascesa di Skywalker, purtroppo, esacerba i difetti più gravi dei predecessori: la confusione e la mancanza di coraggio.
Riguardo al primo punto, per esempio, né il blasonato J.J. Abrams (regista del primo e del terzo episodio) né il carneade Rian Johnson (regista del secondo) sembrano essersi fatti un'idea abbastanza chiara di che cosa sia la Forza e ognuno ne dà una propria interpretazione, causando un certo disordine.
Per ciò che concerne il secondo punto, il film viaggia su binari sicuri, strizzando l'occhio ai fan al limite del tic nervoso.
Niente di originalissimo neppure nella scelta del cattivo, un ripescaggio del quale pochi probabilmente sentivano la mancanza.
Le comparsate dei vecchi personaggi (a proposito: bentornato, Lando!) erano funzionali per chiudere il cerchio, ma la rimpatriata ci fa ancora più rimpiangere la prima trilogia.
Tra i nuovi protagonisti, ne escono bene Rey e Poe; si riscatta Kylo (ma nessuno in fondo gli perdonerà di aver ammazzato a tradimento il personaggio migliore della saga, cosa che continuerà anche in futuro a renderlo uno dei personaggi meno amati della storia di Star Wars); male il Generale Hux (Gleeson) e Finn; i personaggi di contorno risultano irrilevanti (molto ridimensionata Rose Tico, con somma soddisfazione degli
haters della povera Kelly Marie Tran, vittima due anni fa di odioso cyber-bullismo).
Occhio pure ai cammei più o meno nascosti: i fan di lunga data apprezzeranno il recupero
vintage di Wedge Antilles, mentre i più nerd faticheranno a trovare l'apparizione-lampo dell'onnipresente cineasta-fumettista
Kevin Smith.
Capiamo quelli (tanti) che sono rimasti delusi da
L'Ascesa di Skywalker; tuttavia, non ci sentiamo di dire che non ci sia piaciuto.
Anzi, troviamo che in fondo sia una conclusione dignitosa per una saga così avvincente: il finale, per esempio, è accettabile - se e solo se la Disney non avrà la malaugurata idea di continuare ad accanirsi con ulteriori seguiti.
Il fatto che Rey - un personaggio femminile, quindi - assuma un ruolo centrale all'interno dell'universo Star Wars non è poi una cosa così malvagia, considerando anche che, nonostante la non molto azzeccata scoperta delle sue origini, è alla fine il personaggio di gran lunga più rappresentativo della nuova trilogia.
Certo, ci si aspettava che la Forza potesse trovare un equilibrio diverso; ma alla fine la soluzione adottata ha cercato (se poi c'è riuscita, è un altro discorso) di essere un buon compromesso per i fan della prima ora e per quelli più recenti.
E poi non dimentichiamo lo spettacolo, il ritmo e le scene suggestive (come quella del combattimento in mezzo alle onde gigantesche), cose che in fondo non sono mai mancate in tutti i film della serie.
Una parte del merito è sicuramente di Chris Terrio (lo stesso di
Argo, con cui ha vinto
l'Oscar,
Batman v Superman e
Justice League), che ha sostituito il veterano Lawrence Kasdan come co-sceneggiatore di Abrams.
La conclusione poteva essere migliore?
Certo che sì.
Ma poteva anche essere peggiore.
George Lucas avrebbe fatto meglio?
Dal suo ranch milionario, il creatore ostenta indifferenza verso le nuove avventure ambientate nel suo universo coi suoi personaggi, sicché è difficile dirlo.
Alla fine siamo convinti che, arrivati a questo punto, qualsiasi soluzione avrebbe scontentato molte persone.
Tanto vale accontentarsi e mettersi il cuore in pace: la Disney, d'altro canto, non è diventata padrona dello
show business puntando su storie innovative (gradevoli, fatte bene: sì; innovative: no) ed era difficile immaginarsi un finale in chiaroscuro.
Resta una gran voglia di rivedersi i film meno recenti, anche se ormai li conosciamo quasi a memoria - e chissà se un giorno rimpiangeremo pure la terza trilogia.
I progetti collaterali - per adesso siamo a
Rogue One,
Solo, la serie Tv
The Mandalorian - forse continueranno, giusto per sfruttare ambientazioni, personaggi,
brand.
Ma per noi la saga è definitivamente finita.
Star Wars è morto.
Viva Star Wars!
E che la Forza sia sempre con noi.
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